Paziente ancora vivo cerca di uscire dal sacco dell'obitorioItalia a rischio Twindemia: un mix tra covid e influenzaCinghiali entrano in un asilo: panico tra i bambini, ferita una maestra
Milano, scarcerata la donna di 85 anni che doveva scontare 8 mesiLa nuotatrice Benedetta Pilato - ANSA COMMENTA E CONDIVIDI Piangere di gioia,ETF senza che si capisca se sono lacrime di delusione. Oppure il contrario. Perché il confine è sottile. E la mente, a volte, può mentire anche a te stesso, confondere i sentimenti, ribaltare il cuore. Piangere per la felicità di un quarto posto, scaricando così la tensione e l’attesa, mentre il mondo fuori sospetta che sia rabbia per una medaglia sfumata. Un centesimo appena, un soffio di fiato, una goccia d’acqua che cambia il mondo. E a volte anche la vita.È successo a Benedetta Pilato, in questa Olimpiade già così piena di quarti posti azzurri, rabbia e sospetti. Perde il bronzo per un niente sul cronometro nei 100 metri rana di nuoto. Esce dall’acqua, va alla postazione Rai, e gocciola dagli occhi: «Ci ho provato fino alla fine – dice –, mi dispiace, però sono lacrime di gioia, ve lo giuro. Sono felice: un anno fa non ero neanche in grado di fare questa gara e oggi ho nuotato la finale olimpica. Questo è solo il punto di partenza. Tutti si aspettavano di vedermi sul podio, tranne me. Un centesimo è davvero una beffa. Ma sono felice, è andata bene così... ».Imbarazzo e stupore in studio, Elisa di Francisca, ex regina azzurra della scherma, dice che non le crede, che non si può essere contenti per un podio sfumato così. Che si gareggia per vincere e mai per perdere. Dibattito, polemica. Quasi che essere soddisfatti pur non avendo vinto sia un delitto (Di Francisca poi si scusa con Benedetta). Verità, finzione? Difficile capire, sbagliato giudicare. Di certo sono queste le situazioni in cui si intuisce il senso profondo delle cose. E solo abitando un’Olimpiade si può annusare quanta vita scorre dentro una gara andata male, una medaglia persa per un centesimo, o un’altra che se ne va per un voto malvagio.Ma anche l’importanza di esserci, di averci provato, di partecipare a un sogno. Comunque sia finito. Ha solo 19 anni Benedetta, e un talento forte. Avrà tempo per riprovarci. E probabilmente lo sa benissimo. Non oggi, ma ancora. Forse per questo piangeva, prima che il mondo dei feroci vedesse solo lo sconforto dell’insuccesso.Non è la prima, non sarà l’ultima. Prendete Filippo Macchi, argento nel fioretto dopo una contestatissima decisione degli arbitri che gli ha scippato la medaglia d’oro. Si è arrabbiato in pedana, ha protestato il giusto. Poi, a mente fredda, ha abbassato i toni: «La scherma – ha detto – è uno sport a discrezione degli arbitri. Ma se sono arrivato secondo è anche colpa mia perché vincevo 14-12 e avrei dovuto essere abbastanza bravo da chiuderla prima, questa finale. L’avversario che mi ha battuto? È un campione, e lo applaudo sinceramente».Ecco, si chiama stile. La parola che racconta meglio di tutte come siamo, anzi, come possiamo essere nelle difficoltà, nelle emergenze e nelle pressioni. Lì si capisce di che materiale siano fatti gli uomini e le donne. A volte basta un pensiero, una parola detta o non detta, perché lo stile è anche non dire quando è più opportuno tacere. L’Olimpiade ne offre a mazzi di storie del genere. Di persone capaci di vincere ma soprattutto di perdere. E allora viene in mente che sarebbe bello se potessimo essere come loro, anche solo per un quarto d’ora al giorno. Se sapessimo dire: grazie, va bene così, è comunque un gran risultato. Se riuscissimo a essere concreti e seri, appassionati ma non fanatici, esclusivamente competitivi. Se fossimo capaci di accettare un verdetto, anche doloroso, o un limite che non si è riusciti a oltrepassare: in famiglia, al lavoro, nello sport. Se potessimo mantenere il senso di avercela fatta pur non essendo il numero uno in assoluto, pur avendo altri davanti. Se, insomma, sapessimo vincere e perdere con la stessa forza, compresa la debolezza. Se fossimo capaci di godere appieno delle tante vittorie parziali che ci capitano. Se, in una parola, fossimo diversi. Campioni, comunque campioni.
Paura a Perugia, auto si schianta contro l'aratro di un trattoreTrent'anni di botte alla moglie, arriva il processo per un 60enne
Anziana milanese si sente male chiama i carabinieri che la salvano
Delitto Lidia Macchi, risarcimento di 303mila euro a Stefano Binda per ingiusta detenzioneIncidente sulla A4, morti cinque ragazzi con sindrome di Down e l’ex sindaco di Riccione Pironi
Bimbo di 14 mesi trasportato d'urgenza in ospedale a Palermo per overdose di hashishFemminicidio Roberta Siragusa, condannato all’ergastolo il fidanzato Pietro Morreale
Imprenditore romagnolo offre un lavoro agli "ex parlamentari non rieletti e ora disoccupati"Uccisa a coltellate a Chieti, oggi l’interrogatorio di garanzia di Cristiano
Meteo della settimana: ancora caldo anomalo previsto nei prossimi giorniBimbo di 15 mesi morto in auto durante la corsa verso l'ospedale di TeramoOmofobia a Terracina, botte, minacce e insulti a un ragazzo: 4 arrestiPicchiata insieme al figlio autistico, due arresti per rapina
Vimercate, un liceo decide di rinunciare al sabato per il caro bollette
Incidente sull’autostrada del Brennero, scontro tra due mezzi pesanti: un ferito grave
Bambina di un anno ingoia un tappo di bottiglia e rischia di soffocare: salvata da una vigilessaFesta di laurea senza aver finito gli esami: il presunto suicidio di uno studenteSi dà fuoco davanti alla caserma perché "stanco di vivere": il padre aveva fatto lo stesso nel 2008Omofobia a Terracina, botte, minacce e insulti a un ragazzo: 4 arresti
Terremoto universitario nella Genova bene: indagati 29 studentiTerremoto universitario nella Genova bene: indagati 29 studentiGorgonzola dolce Pascoli Italiani ritirato per rischio Listeria: i lotti richiamatiNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 732