Elisabetta Franchi, sfogo dopo la fuga del cane: "Le multe? Fatele a chi maltratta i cani"Trento, 92enne fugge dalla Rsa e si barrica in casa con la motosegaRomano di Lombardia, Chiapparini morto sotto le forme di Grana: la lettera dei figli
Venezia: donna taglia il pene del compagno dopo un litigioLa Casa generalizia della Compagnia di Gesù a Roma - . COMMENTA E CONDIVIDI Per usare un’immagine artistica,criptovalute che attiene alla personalità in questione, si può dire che diverse tessere si vanno ad aggiungere al mosaico della vita nascosta di padre Marko Ivan Rupnik, il 68enne gesuita sloveno, teologo, direttore spirituale e mosaicista di fama, di cui l’opinione pubblica ha cominciato a essere informata solo agli inizi dello scorso dicembre. Ieri di prima mattina la Compagnia di Gesù ha dato conto con un comunicato di nuove denunce arrivate nei confronti di Rupnik negli ultimi due mesi, grosso modo – da quando cioè è stato costituito un “team referente” apposito per raccogliere queste testimonianze – da parte di «persone singole che si dichiarano abusate in coscienza, spiritualmente, psicologicamente o molestate sessualmente durante personali esperienze di relazione con padre Rupnik», religiose della «Comunità di Loyola» e «persone che hanno fatto parte del Centro Aletti», realtà queste ultime di cui Rupnik è stato fondatore a Lubiana e Roma. Il numero delle denuncianti è stato poi specificato in 15, che si va ad aggiungere a un numero indefinito di altre donne che negli anni si sono rivolte a varie autorità ecclesiatiche. «Molte di queste persone non hanno conoscenza le une delle altre» specifica il comunicato, «perciò il grado di credibilità di quanto denunciato o testimoniato sembra essere molto alto». I comportamenti di Rupnik denunciati «hanno avuto luogo in diversi periodi tra la metà degli anni ’80 e il 2018», coprono quindi «un arco temporale di più di trent’anni». Di fronte a questa ultima tornata di denunce – la cui natura «tende a escludere la rilevanza penale di fronte alla autorità giudiziaria italiana», ma gravi da un punto di vista canonico – i gesuiti hanno fatto sapere che il superiore maggiore di Rupnik, il belga Johan Verschueren, intende promuovere «un procedimento interno alla Compagnia dove lo stesso padre Rupnik possa fornire la propria versione dei fatti (cosa che non ha fatto nei confronti del “team referente”, sebbene invitato)». Procedimento che «potrà sfociare in un provvedimento disciplinare». Nel frattempo lo stesso Verschueren, «in forma cautelare», ha reso «più rigide le norme restrittive nei suoi confronti vietandogli per obbedienza qualunque esercizio artistico pubblico, in modo particolare nei confronti di strutture religiose (come ad esempio chiese, istituzioni, oratori e cappelle, case di esercizi o spiritualità)». Quindi «tali restrizioni si aggiungono a quelle già attualmente in vigore (divieto di qualunque attività ministeriale e sacramentale pubblica, divieto di comunicazione pubblica, divieto di uscire dalla regione Lazio)». Il comunicato di ieri ha prefigurato così il “terzo tempo” (non in senso rugbistico) della vicenda di Rupnik dal punto di vista disciplinare, lasciando da parte gli altri due che sono però essenziali per cogliere il disegno del mosaico che citavamo all’inizio e che sono stati resi noti per la prima volta in forma ufficiale dalla stessa Compagnia di Gesù a fine dicembre (con aspetti che attendono ancora un chiarimento adeguato). Il “primo tempo” è stato il procedimento in merito ad «accuse di molestie sessuali e di assoluzione di una complice da parte di padre Rupnik nel peccato contro il sesto comandamento». Fatti risalenti al 2015, accuse arrivate alla Compagnia di Gesù nell’ottobre 2018. Seguì un’indagine interna, le accuse furono ritenute credibili, furono imposte misure restrittive a Rupnik e fu inoltrato un dossier alla Congregazione per la dottrina della fede (Cdf ), la quale chiese a sua volta ai gesuiti di istituire un processo amministrativo penale. Nel gennaio 2020 il verdetto dei gesuiti fu di colpevolezza, per cui nel maggio 2020 la Cdf dichiarò che Rupnik si trovava in stato di scomunica latae sententiae. Scomunica che fu revocata nello stesso mese da un altro decreto della Cdf, dopo che Rupnik aveva ammesso i fatti e chiesto perdono. Gli furono imposte restrizioni amministrative per un periodo di tre anni, ma che non gli impedirono di continuare la sua attività pubblica e di ricevere riconoscimenti. Il “secondo tempo” ha riguardato invece le accuse da parte di consacrate della Comunità Loyola, emerse nel corso del commissariamento della stessa comunità da parte del vescovo e gesuita Daniele Libanori, nel 2021. Un’altra indagine avviata da padre Johan Verschueren, su input del preposito generale dei gesuiti, ha portato al riconoscimento della credibilità delle accuse, nel gennaio 2022, con l’imposizione di nuove restrizioni ministeriali a Rupnik. I risultati sono stati poi inviati alla Cdf con la raccomandazione di istruire un processo penale, ma la Cdf (nel frattempo diventata Dicastero per la dottrina della fede) a ottobre ha dichiarato che i fatti segnalati erano da considerarsi prescritti per decorrenza dei termini.
Tir contromano in autostrada, incidente scampato per l’architetto Stefano BoeriNetturbino torna a casa per dare la buonanotte alla figlia autistica e muore schiacciato dal camion dei rifiuti
Cosenza, incidente sul lavoro: due operai cadono dal tetto e rimangono feriti
Animalisti contro il sindaco di Castelbuono, vietato sfamare cani e gatti randagiAccoltella la ex fidanzata a Milano: arrestato 40enne
Torino, caso Segre-Seymandi: il Garante apre un'istruttoriaIncidente a Monterotondo: runner investito mentre attraversava la strada
Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 310Migranti, naufragio a largo di Lampedusa: 41 morti
Trattore si ribalta: morto 75enne in provincia di CatanzaroMilano, incidente fra due tram: 10 feritiPonte Morandi, il quartiere è abbandonato a se stesso: dopo 5 anni la prima nuova palazzinaViolenza sessuale di gruppo a Palermo: sette giovani arrestati
Lite tra i genitori della piccola Kata: il padre finisce in ospedale
Incendi a Palermo: morto il volontario forestale Matteo Brandi
Mahmoud, ucciso perché voleva cambiare lavoro: "L'obiettivo era guadagnare di più per mandare soldi ai genitori"Milano, tre vandali hanno sfregiato la facciata della Galleria durante la notteIncidente a Cernusco, morto Vito Cascella: l'assistente dei Modà aveva 47 anniViolenza di gruppo a Palermo, il referto medico
Tredicenne in coma a Lecce dopo una caduta dal monopattinoTragedia in Friuli, morti due finanzieri durante cordata: aperta un'inchiestaFormiche sul corpo di un'anziana sul letto di ospedale: la denuncia dei familiariPrevisioni meteo weekend 12-13 agosto 2023