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La Torre di Pisa diventa un lanciamissili Nato in una mostra a Mosca Alcuni togati,Guglielmo capitanati di Sebastiano Ardita e Nino Di Matteo, hanno chiesto che il consiglio apra un fascicolo sulla correttezza dell’operato del tribunale, che ha sostituito in corsa il gip che aveva deciso sulla scarcerazione degli indagati della tragedia del Mottarone Il caso della sostituzione in corsa del giudice per le indagini preliminari nell’inchiesta sul crollo della funivia di Stresa ora arriva davanti al Consiglio superiore della magistratura. L’iniziativa è partita dai consiglieri togati Nino Di Matteo e Sebastiano Ardita, che hanno chiesto al comitato di presidenza del Csm di aprire una fascicolo: «Chiediamo che della questione venga investita con immediatezza la commissione competente e subito dopo l'assemblea plenaria affinchè si intervenga con massima tempestività per valutare la correttezza della decisione adottata e la sua eventuale incidenza sui principi in tema di precostituzione del giudice». Alla richiesta si sono associati anche i consiglieri togati di Magistratura indipendente Loredana Micciché, Paola Maria Braggion, Antonio d'Amato e Maria Tiziana Balduini, convergendo sulla la domanda di apertura di una pratica sulla riassegnazione del fascicolo relativo alla tragedia della funivia. La vicenda processuale A suscitare dubbi di correttezza è la scelta del presidente del tribunale di Verbania, Luigi Montefusco, che ha tolto il fascicolo a Donatella Banci Buonamici, la gip che aveva deciso per il rigetto della richiesta di convalida di fermo, presentata dalla procura per i tre indagati. Le ragioni addotte sarebbero “tabellari”, ovvero di distribuzione interna del lavoro del ruolo. La gip, infatti, era supplente e la titolare è rientrata in servizio. Tuttavia la notizia ha destato perplessità: normalmente, un gip viene sostituito da un procedimento su cui ha già iniziato a lavorare per ragioni di impedimenti personali oppure di incompatibilità. Non consueto, invece, è che questo avvenga per ragioni “tabellari”. La prassi, infatti, prevede che la competenza resti al primo gip che ha adottato un atto del procedimento. Inoltre, già la vicenda era stata oggetto di attenzione mediatica per la decisione della gip di scarcerare i tre indagati, in contrasto con la posizione della procura e con le iniziative della procuratrice Olimpia Bossi, provocando uno scontro tra le due anche a livello di stampa con botta e risposta. I sospetti incrociati Lo scontro, tuttavia, è aperto ed è fatto di sospetti incrociati: «Trovo gravemente offensivo, per non dire oltraggioso, ipotizzare che io o il procuratore della Repubblica abbiamo posto in essere manovre occulte per ottenere un risultato illecito», ha detto il procuratore generale di Torino, Francesco Enrico Saluzzo, attraverso una nota, in cui ha aggiunto che la decisione del presidente del Tribunale «riguarda dinamiche interne a quell'ufficio giudicante e la sua aderenza alla organizzazione tabellare sarà valutata dal Consiglio giudiziario e dal Consiglio superiore della Magistratura». La risposta arriva dopo che erano state sollevate voci di presunte pressioni o interferenze da lui messe in atto sul presidente del tribunale di Verbania, per ottenere la sostituzione della gip. Ora il Csm potrebbe venire investito della questione e valutare la correttezza della sostituzione e se quindi le ragioni addotte dal presidente del tribunale la giustifichino. Avvocati in rivolta Intanto, anche gli avvocati hanno alzato i toni dello scontro. E’ intervenuta l’Unione camere penali italiane: Un paese nel quale può accadere che un giudice che adotta decisioni sgradite all’accusa venga bruscamente eliminato dallo scenario processuale, è un paese che calpesta la Costituzione. Alcuni dei difensori degli indagati hanno fatto sapere di valutare l’ipotesi di chiedere lo spostamento dell’inchiesta in un’altra sede giudiziaria per “legittima suspicione”, ovvero il legittimo sospetto che possano esserci dei condizionamenti. Infine la Camera penale di Verbania ha proclamato lo stato di agitazione e una giornata di astensione dalle udienze per il 22 giugno con la convocazione di una assemblea straordinaria, a cui si sono associati i penalisti di Torino, Alessandria, Novara e Vercelli. E il processo? Intanto, la fase delle indagini preliminari rischia di allungarsi. Quando è stata sostituita, la gip stava per depositare la sua decisione sulla richiesta di incidente probatorio sulla cabina avanzata dalle difese e contrastata dalla procura. Ora la decisione dovrà essere presa dalla nuova gip, che dovrà anche studiare gli atti e dunque avrà bisogno di ulteriori giorni di tempo. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGiulia Merlo Mi occupo di giustizia e di politica. Vengo dal quotidiano il Dubbio, ho lavorato alla Stampa.it e al Fatto Quotidiano. Prima ho fatto l’avvocato.
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