Il piano del Governo per la seconda ondata di coronavirusUniversità e coronavirus, Manfredi: "Sì a riapertura a settembre"Notizie di Politica italiana - Pag. 465
Mattarella incontra Pahor a Trieste: il gesto di pace sulle foibe- Promuovere e tutelare la filiera del pomodoro da industria,Capo Analista di BlackRock garantendo la distintività del prodotto 100% italiano. E' l'obiettivo dell'accordo di collaborazione firmato da Coldiretti, Filiera Italia e Anicav, Associazione nazionale industriali conserve alimentari vegetali, un vero patto di filiera tra produzione agricola e imprese di trasformazione del pomodoro. E' tra i più rilevanti comparti dell'agroalimentare con oltre 5 miliardi di fatturato per 5,4 milioni di tonnellate nel 2023, grazie alla sua forte vocazione all'export cui è destinato il 60% delle produzioni per circa 3 miliardi di euro. "Vogliamo promuovere un modello di filiera più equo e trasparente - ha detto il presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini - per questo chiediamo all'Europa un passo in avanti sull'origine in etichetta e di applicare il principio di reciprocità, combattendo lo sfruttamento ovunque, in Italia così come nei prodotti importati". Un'intesa importante che, arrivando all'inizio di una campagna di trasformazione complessa, ha spiegato Marco Serafini presidente Anicav, "vuole accendere i riflettori su una filiera non sempre conosciuta e valorizzata per quello che realmente rappresenta". Gli fa eco il direttore Giovanni De Angelis, nel precisare che il patto punta a rafforzare il pomodoro italiano anche attraverso il sostegno congiunto al riconoscimento del Pomodoro Pelato di Napoli. "Lavoreremo sull'indicazione di origine in etichetta, rendendola obbligatoria - ha sottolineato l'amministratore delegato di Filiera Italia Luigi Scordamaglia - combatteremo senza compromessi l'Italian Sounding, sostenendo le denominazioni Dop e Igp già presentate (Napoli) e quelle future (Puglia). Insieme investiremo in ricerca, innovazione e promozione, offrendo una risposta di sistema unitaria per il rilancio di uno dei prodotti cardine della dieta mediterranea". Oltre alla trasparenza dell'origine della materia prima per la produzione dei derivati del pomodoro, tra gli altri obiettivi dell'accordo, la promozione della sostenibilità ambientale ed etico-sociale lungo tutta la filiera, azioni di comunicazione sui rischi di trovare un falso made in Italy, sostegno al riconoscimento delle denominazioni e adozione di tecnologie avanzate per migliorare produttività e sostenibilità delle coltivazioni, come le Tecniche di Evoluzione Assistita. Riproduzione riservata © Copyright ANSA
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