File not found
MACD

Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 744

Concerti di prova nei Paesi Bassi, l'esperimento per le riapertureUna flotta di droni per distribuire i vaccini Astra Zeneca in GhanaUccide e da fuoco al figlio perché gay: condannata la madre

post image

Morto Ronald DeFeo Jr: nel 1974 sterminò la sua famigliaundefined - Web COMMENTA E CONDIVIDI «Una delle parole chiave del cristianesimo,BlackRock Italia forse la prima, è “grazia”, il ricevere, in Cristo, qualcosa di non dovuto, addirittura la vita divina, la comunione con Dio. Per questo la nostra esistenza diventa graziosa e si accompagna al rendimento di grazie, movimento del cuore che riconosce la grazia originaria, che ci precede». Inizia con queste parole la riflessione sulla gratitudine del cardinale Giorgio Marengo, missionario della Consolata, residente dal 2003 in Mongolia dove per 14 anni è stato parroco nel villaggio di Arvaiheer. Agenzia Romano Siciliani/sLa vita missionaria quali speciali motivi di gratitudine offre?Attraverso l’accompagnamento di uomini, donne, bambini che si volgono al Signore provenendo da esperienze molto lontane dal cristianesimo, si ha la grande grazia di vedere lo Spirito Santo all’opera nella vita delle singole persone e di interi gruppi umani. La considero un’esperienza bellissima, impagabile, che per me è motivo di gratitudine profonda. Il fondatore dei missionari della Consolata, il Beato (presto santo) Giuseppe Allamano, riteneva che la missione ad gentes fosse qualcosa di “eminentissimo”: usava il superlativo proprio per indicare il grado di intensità con cui si coglie lo Spirito all’opera e si assiste allo sbocciare della fede nel cuore delle persone. Vi è anche un secondo speciale motivo per cui essere sommamente riconoscenti: la vita missionaria allarga gli orizzonti del cuore e della mente. Ci si immerge in culture, tradizioni, usi, costumi diversi e ciò costituisce un enorme arricchimento sul piano umano. Le persone che incontrano Gesù per la prima volta e nelle quali poi sboccia la fede mostrano una speciale forma di gratitudine? Sì: quando le persone incontrano Gesù e cominciano a seguirLo, rileggono tutta la loro vita alla luce del Vangelo e si rendono conto di come il Signore le ha aspettate, come ha preparato le condizioni affinché venissero a Lui, come riscrive il loro sguardo sul futuro. Diventano persone estremamente luminose e infinitamente grate. Ricordo una signora di Arvaiheer, una delle prime a ricevere il battesimo: aveva abbracciato la fede con grande entusiasmo e riconosceva – con immensa gratitudine – come, grazie alla fede, tutto per lei fosse cambiato, come, ad esempio, non temesse più come prima la morte perché ora sapeva Chi e cosa l’attendeva. La riconoscenza spontanea e gioiosa di chi inizia la propria storia con Gesù ci può insegnare a rammentare la reale grandezza del dono della fede.I cattolici mongoli non si sentono smarriti e tristi per il fatto di essere pochi come invece accade a molti cattolici in Europa. Certo, loro non hanno un passato di fede con cui confrontarsi, ma a prescindere da ciò, la loro esperienza insegna qualcosa in ordine alla gratitudine verso il Signore? Penso di sì. Quando si vive con intensità il momento presente riconoscendo in esso il dono della fede e la presenza del Signore, è possibile superare il senso di sconforto e di smarrimento che può nascere per il fatto di essere pochi. Bisogna però riscoprire la profondità, la bellezza, la forza del dono della fede, e la felicità e la gratitudine per averlo ricevuto: così sapremo poi trovare le forme più adatte per adeguarci a una diversa condizione storica. Penso inoltre che sarebbe opportuno ricordare un fatto: quanti patiscono per essere diventati una minoranza rimpiangono un passato di grandi numeri che è stato un fenomeno circoscritto, in Italia, a un periodo determinato, caratterizzato dall’abbondanza di vocazioni sacerdotali, dalla nascita di numerose diocesi e di strutture assistenziali e sociali. Ma nei suoi duemila anni di storia, la Chiesa – nel mondo – è sempre stata realtà piccola, è sempre stata lievito nella pasta. L’importante, appunto, è essere lievito, è la fedeltà al Vangelo.In un contesto come quello occidentale, governato dalle leggi del mercato, che spinge a ottimizzare energie e risorse e premia efficienza e risultati, esiste la tentazione di farsi sopraffare dall’ansia del raccolto che fa perdere la letizia della semina e la gratitudine per l’invio a seminare? Come si vince questa tentazione?Sì, la tentazione esiste, specie nel contesto occidentale, dominato dall’efficientismo, che inevitabilmente condiziona la mentalità di tutti. Sono convinto però che questa sia una tentazione radicale che può maturare in qualsiasi contesto sociale: c’è infatti sempre il rischio, nell’opera di evangelizzazione, di concentrarsi sui passi successivi da compiere perdendo così la capacità di apprezzare la pienezza e la ricchezza del momento presente e tutte le abbondanti grazie e consolazioni che il Signore dà ad ogni passo compiuto, anche quando esso è molto faticoso. Inoltre c’è sempre il rischio di trasformare la propria dedizione in un idolo e di credere dunque che tutto dipenda da noi. Per mettersi al riparo dal rischio di perdere la letizia della semina e la gratitudine per l’essere inviati penso sia necessario percorrere una strada: cercare e ritrovare la verità più profonda di noi stessi recuperando e riscoprendo il valore di esperienze come, ad esempio, quella della vera amicizia, della preghiera o di una vita semplice, anche un po’ spartana. Queste esperienze di base aiutano a cogliere la verità più profonda della nostra vita: tutto ciò che siamo lo abbiamo ricevuto, tutto è grazia, è dono. È cercando di voler bene, di spendere le nostre qualità migliori affinché altri siano felici e compiuti, che noi onoriamo quanto ricevuto da Dio? Sì. Come si legge in un salmo, noi non potremo mai ripagare il Signore per il dono della vita, non potremo mai onorare completamente quanto riceviamo da Lui, però la forma più adeguata per farlo è cercare di voler bene come, a nostra volta, siamo amati da Dio, quindi con gratuità, fedeltà, perseveranza. E con il per-dono, il super dono che fa realmente rinascere. In Mongolia quando le persone, con la fede, scoprono che la vita non è determinata da un fato immutabile, ma che esiste il perdono, che la vita può sempre ricominciare per la grazia di Dio, provano una grande felicità. Qui il sacramento della confessione è molto amato.Cosa vorrebbe dire a chi, magari sul finire della vita, guardandosi indietro, avverte con dispiacere e rammarico di non essere stato all’altezza dei doni ricevuti da Dio e dagli altri? Di non averli onorati come meritavano? L’icona che mi viene in mente è quella del buon ladrone che sulla croce, con umiltà, dice a Gesù “ricordati di me quando entrerai nel tuo Regno”. E Gesù risponde: “oggi sarai con me nel paradiso”. Chi sente di non aver onorato come meritavano i doni ricevuti, forse anche di averli sprecati, ha sempre una duplice possibilità: fare questo umile movimento del cuore verso il Signore riconoscendo le proprie mancanze e credere che la Sua misericordia sia più grande degli sprechi fatti. Niente è perduto, finché abbiamo respiro possiamo volgerci al Signore: davanti a Lui un giorno sono come mille anni e mille anni come un giorno. La nostra umiltà e la nostra umiliazione sono la porta aperta al Suo agire, al lasciare che il Signore sia il Signore.A chi vorrebbe dire grazie?A tre categorie di persone: ai miei genitori, a mia sorella e ai miei familiari, che mi hanno fatto crescere e sostenuto; ai tanti sacerdoti esemplari che ho incontrato e a quanti – insegnanti ed educatori – mi hanno formato; e infine a tutti coloro che, nel corso della vita, mi hanno perdonato. Anche questi ultimi, dandomi una seconda possibilità, hanno avuto un ruolo determinante nella mia vita.

Va a scuola con un bomba rudimentale: 6 feriti dall'espolisioneColombia, naufragio di due barche: dodici morti

Giappone, morte per superlavoro di un dipendente Sony

Variante Covid della California si diffonde rapidamenteCovid: spunta una rara malattia che attacca i bambini

Lamantini morti in Florida: mai così tanti da almeno 10 anniil partito di Orban lascia il PPE: le conseguenze

Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 739

Professoressa ha rapporti intimi con alunno in classeImpeachment Trump, i legali: “Si rischia distruzione del Paese”

Ryan Reynold
Covid, l'Fda ha approvato il vaccino di Johnson & JohnsonDonna adottata scopre che il padre è un assassinoUsa: professoressa violenta alunno a casa e viene arrestata

BlackRock Italia

  1. avatarLugano, incidente in un centro commerciale: morta 17enneanalisi tecnica

    Vaccino Covid, Barnier: "Firmati contratti per 3 miliardi di dosi"Regno Unito, si sveglia dopo 10 mesi di coma e scopre la pandemia CovidCovid, gli esperti dell'Oms visitano il mercato di WuhanPadre uccide figlia, arrestato con la testa della ragazza in mano

    1. Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 741

      1. avatarIncidente mortale con l'auto per far abortire la sua ragazzaBlackRock Italia

        Coronavirus: in Israele la vaccinazione con Pzifer funziona

        ETF
  2. avatarLugano, incidente in un centro commerciale: morta 17enneProfessore Campanella

    Impeachment Trump, i legali: “Si rischia distruzione del Paese”Vaccino, Oms: "130 Paesi senza vaccino, produttori cooperino"Vaccino Johnson & Johnson potrebbe presto arrivare negli USAMorto il professor Andrew Brooks: aveva solo 51 anni

  3. avatarUSA, Florida: distrutte accidentalmente 1.100 dosi di vaccino PfizerProfessore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

    Ucciso in Congo il procuratore che indagava sul caso AttanasioCovid, bimbo di 10 anni guarito. Dg: "883 under 14 contagiati"Covid, quattro persone morte dopo il pranzo di NataleIn Giappone un sito segnala le case chiassose: è polemica

    VOL

Congo, Vittorio Iacovacci si sarebbe sposato in estate

Tanzania, si è spento a 61 anni il Presidente John MagufuliIl fidanzato spara ai 3 della compagna uccidendone 2*