File not found
Guglielmo

Femminicidio, il fratello di Marisa Leo: "Alla figlia ho detto che è via per lavoro"

Previsioni meteo della settimana: torna il maltempo in ItaliaAllerta meteo gialla per venerdì 8 settembre 2023Caivano, parla la mamma della ragazza: "Ci stanno minacciando"

post image

Precipita con il parapendio: morto 30enneLe associazioni ambientaliste sono soddisfatte del rinvio a giudizio di tutti gli ex manager dell'azienda chimica in provincia di Vicenza. Quello che emergerà dal processo potrebbe essere utile per i tanti aspetti in ballo,Campanella che vanno dalla bonifica del sito al monitoraggio della salute dei cittadini Tutti rinviati a giudizio i 15 imputati, tutti manager dell'azienda chimica Miteni, di Trissino, provincia di Vicenza, accusati a vario titolo di avvelenamento di acque, disastro innominato, inquinamento ambientale ex articolo 452-bis e reati fallimentari per la ex ditta di Trissino. Il giudice per l'udienza preliminare Roberto Venditti ha fissato al 1 luglio prossimo la prima udienza davanti alla Corte d’Assise del Tribunale Berico di quello che a questo punto sarà un maxi-processo. Le MammeNoPfas si stanno battendo perché – mentre il processo fa il suo corso – si proceda a valutare se l'esposizione a Pfas in infanzia e primissima infanzia (se non in gravidanza) possa comportare effetti sullo sviluppo comportamentale e socio-emotivo dei bambini. Tutti rinviati a giudizio i 15 imputati, tutti manager dell'azienda chimica Miteni, di Trissino, provincia di Vicenza, accusati a vario titolo di avvelenamento di acque, disastro innominato, inquinamento ambientale ex articolo 452-bis e reati fallimentari per la ex ditta di Trissino. Il giudice per l'udienza preliminare Roberto Venditti, ieri pomeriggio, ha fissato al 1 luglio prossimo la prima udienza davanti alla Corte d’Assise del Tribunale Berico di quello che a questo punto sarà un maxi-processo dove si deciderà rispetto alle responsabilità della più grande contaminazione da sostanze perfluoroalchiliche (Pfas) mai avvenuta in Europa. I pubblici ministeri Barbara De Munari e Roderich Blattner, della procura di Vicenza, hanno visto accogliere in pieno il loro approccio, che ha unificato in un unico procedimento l’inquinamento registrato sino al 2013 e le contaminazioni, dovute anche alla lavorazione di Pfas di recente generazione, registrate sino a quando Miteni non ha cessato la produzione, nell’autunno del 2018, ed al fallimento dell’azienda: per gli imputati accuse che vanno dall’avvelenamento delle acque al disastro, ai reati di tipo ambientale e legati alla bancarotta. Gli imputati sono: Kenji Ito, Naoyuki Kimura, Yuji Suetsune e Maki Hosoda oltre che a Patrick Schnitzer, Achim Riemann, Alexander Smit, Brian Mc Glynn, Luigi Guarracino, Mario Fabris, Davide Drusian, Mauro Cognolato, Antonio Nardone, Martin Leitgeb e Mario Mistrorigo. Tutti ex dirigenti della vecchia società Miteni, della lussemburghese Icig e della giapponese Mitsubishi, le tre società propritarie che si sono alternate nel tempo. Le parti civili Soddisfazione per le oltre 200 parti civili, tra le quali in particolare le MammeNoPfas, le associazioni ambientaliste, passando per le istituzioni del Veneto e i gestori del servizio idrico locale. L’avvocato Edoardo Bortolotto che rappresenta gli ex lavoratori Miteni, ricorda come «il processo sia un lungo cammino, partito otto anni fa con i primi esposti rimasti inascoltati dalla stessa procura che ha invece coordinato le indagini che hanno condotto alla sentenza del gup di ieri. Quello che si apre sarà un procedimento tutt’altro che scontato nonostante il numero di persone coinvolte, oltre 350 mila, che il biomonitoraggio deciso dalla Regione Veneto ha dimostrato presentare nel sangue incidenze spesso gravi di Pfas». La sentenza del giudice Venditti arriva a venti giorni da un altro pronunciamento, quello del Tar del Veneto, che il 7 aprile scorso ha deciso che la Regione Veneto dovrà rendere disponibili i dati di tutte le concentrazioni di Pfas presenti negli alimenti con la relativa geolocalizzazione. Le ricerche del Veneto Nel 2019, la Regione Veneto aveva divulgato i risultati delle ricerche solo su Pfoa e Pfos, altri composti, sulla scorta anche di una valutazione dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) che aggiornava i tassi tollerabili di queste molecole nell’organismo umano. «Mancavano all’appello le altre dieci sostanze analizzate, tra cui il Pfba, che tende ad accumularsi nei polmoni. E soprattutto i dati divulgati non erano geolocalizzati, cioè non si sapeva da dove provenissero le matrici analizzate all’interno della grande area contaminata». A parlare è l’avvocato Matteo Ceruti che ha seguito la partita per le MammeNoPfas che si sono rivolte al Tar assieme all’ong ambientalista Greenpeace. «Oltre a questo abbiamo ottenuto di vedere quali siano le misure precauzionali messe in campo dalla Regione in questo tempo per evitare l’allargamento della contaminazione». Dati pubblici Il 25 aprile si è tenuta una grande manifestazione organizzata da comitati e associazioni. L’avvocato Ceruti, legale delle MammeNoPfas, ha spiegato che entro l'8 giugno prossimo la Regione dovrà rendere pubblici i dati oppure ricorrere al Consiglio di Stato, ma, ha precisato, «questa ipotesi sarebbe una vera sfida delle istituzioni nei confronti della cittadinanza, data la chiarezza della sentenza del Tar». Sono oltre 400mila i cittadini del vicentino, del veronese e del padovano che aspettano – da quattro anni – di conoscere i risultati dello studio commissionato dalla stessa Regione Veneto all'Istituto Superiore di Sanità. Il legame tra l'acqua inquinata dalla Miteni e i risultati sugli alimenti è uno dei nodi che il processo potrebbe dipanare. La manifestazione seguiva di qualche giorno le dichiarazioni del professor Carlo Foresta, endocrinologo dell'Università di Padova, durante un convegno nel quale ha presentato il suo ultimo studio su Pfas: «Per la prima volta si è dimostrato che nell'uomo queste sostanze chimiche possono modificare la funzione delle cellule nervose». Lo studio In collaborazione con il Dipartimento di Neuroscienze a Padova, sono stati effettuati prelievi di diverse aree del tessuto cerebrale da persone decedute. In presenza di significative concentrazioni plasmatiche di Pfoa, Pfos e PFHxS sono stati riscontrati importanti segni di accumulo di queste sostanze soprattutto in aree costituite da particolari neuroni detti dopaminergici, come l’ipotalamo. «I dati preliminari suggeriscono un coinvolgimento delle cellule implicate nel processo degenerativo del Parkinson», annuncia il professor Angelo Antonini, responsabile dell’Unità Parkinson e Malattie Rare Neurologiche della Clinica Neurologica dell’Università di Padova. «Ancora non sappiamo se i PFAS possono poi determinare un’alterazione nei processi di degradazione della proteina alfa-sinucleina alla base di questa malattia. Tuttavia, confermano una vulnerabilità di questi nuclei cerebrali e che i fattori ambientali insieme al profilo genetico giocano un ruolo importante probabilmente come fattore scatenante nel processo degenerativo». Oltre a tutto questo, le MammeNoPfas si stanno battendo perché – mentre il processo fa il suo corso – si proceda a valutare se l'esposizione a Pfas in infanzia e primissima infanzia (se non in gravidanza) possa comportare effetti sullo sviluppo comportamentale e socio-emotivo dei bambini.  Il progetto, chiamato Teddy Child, necessita di almeno 500 mamme per dare validità statistica. Al momento sono circa a metà, come racconta a Domani Laura Facciolo delle MammeNoPfas. «Ogni studio parte da evidenze scientifiche precedenti, ci sono già studi che fanno intendere che l’impatto ci sia. In una regione come la nostra in cui sono stati studi su esiti materni neonatali che hanno evidenziato un grave impatto sulla gravidanza, è necessario seguire i bimbi. Serve una fotografia della situazione. Speriamo che sia un trampolino di lancio per altri studi sui bimbi». La zona rossa Il progetto è rivolto a famiglie che abitano nei comuni della zona rossa (quelli individuati come più coinvolti dagli esiti degli sversamenti della fabbrica Miteni in questi anni) e limitrofi e con figli tra 1 e 13 anni. Per lo studio, non è obbligatorio aver effettuato lo screening Pfas, la ricerca sarà guidata dal Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione (Dpss) dell'Università di Padova. Chi aderirà, si confronterà con quattro questionari che aiuteranno i ricercatori a sviluppare un monitoraggio efficace dei potenziali rischi della contaminazione da Pfas nell'età dello sviluppo. I temi sul tavolo sono tanti, del passato e del presente, e al di là dell'impianto accusatorio della procura di Vicenza, quello che emergerà dal processo potrebbe essere utile per i tanti aspetti in ballo, che vanno dalla bonifica del sito della Miteni – attualmente di proprietà di una compagnia indiana – al monitoraggio della salute dei cittadini, fino allo sviluppo di una serie di dati certi per altre situazioni simili a quelli della Miteni in altre zone d'Italia e non solo. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediLuca Bortoli e Christian Elia

Calendario scolastico 2023-2024: tutte le dateRoberto Bedetti, amico di Floriana del GF, è stato arrestato a Roma

Stupro di Palermo, due donne sono andate in soccorso della ragazza

Reggio Calabria, incidente sull'A2: cinque feriti nello scontro in galleria, grave una bimbaMilano, ragazza di 26 anni investita da una moto: è grave

Milano, il 23 agosto il giorno più caldo da 260 anniSan Polo di Piave, enologo ha un malore e annega in una cisterna di vino

Otranto, giovane calciatore stroncato da un infarto: era in vacanza con la fidanzata

Bimbo morto alle terme di Cretone, l'interrogatorio del bagnino: "La grata non c'era per fare in fretta"Salerno, incidente in scooter: 17enne ricoverata in gravi condizioni

Ryan Reynold
Francavilla al Mare, incidente autonomo in moto: morto 24enneOmicidio Giulia Tramontano, lo sfogo della sorella Chiara sulla foto con l’amanteDue 13enni stuprate da un gruppo di coetanei e un 19enne, l’orrore al Parco Verde di Caivano

Capo Analista di BlackRock

  1. avatarStupro di gruppo a Palermo, la replica della vittima insultata sui socialCampanella

    Lampedusa, in poche centinaia nell'hotspot: calano gli sbarchi dei migrantiOpen to Meraviglia: la nuova operazione del ministero del TurismoMorto un 29enne in uno scontro con un camion a Livorno: la ricostruzioneVarese, anziane raggirate e truffate per oltre un milione: tre arresti

    VOL
    1. San Polo di Piave, enologo ha un malore e annega in una cisterna di vino

      1. avatarMaltattamenti reiterati in famiglia: donna di 40 anni arrestata a Roma per aver schiaffeggiato la figliaGuglielmo

        Non la operano perché è obesa: donna con tumore all'utero salvata a Napoli

  2. avatarTorino, terribile incidente tra auto e moto: morte due personeVOL

    Kata, parla l'ex pm che ha seguito il caso Denise Pipitone: "Genitori sanno più di quello che hanno detto agli inquirenti"Strage di Ustica, Meloni su Amato: "Sue parole meritano attenzione". Francia: "Fornito ogni elemento"Brescia, auto si ribalta in un campo: ricoverata in ospedale la conducente feritaScuola, 6 insufficienze: il Tar annulla la bocciatura. Ecco perché

    ETF
  3. avatarCarcere di Avellino: detenuta grave dopo avere tentato il suicidio bevendo candegginaCampanella

    Bimbo ucciso da una puntura di calabrone, il trapianto di organi salva 5 viteMilano, incidente d'auto in zona Qaurto Oggiaro: morta una 20enne, feriti 4 ragazziGenerale Roberto Vannacci: cosa ha scritto davvero nel suo libroMilano, si fingeva una ragazza per adescare minorenni su TikTok: arrestato 23enne

Rai, morta la giornalista Maria Luisa Vincenzoni: aveva 67 anni

Foggia, donna accoltellata e uccisa in una tabaccheria: ipotesi rapina finita maleRoma, auto tamponata da un taxi sul GRA: moglie e marito perdono la vita*