File not found
Economista Italiano

Messico, 35enne italiana uccisa insieme al compagno

Cinque curdi uccisi nell'attacco con un drone contro una base statunitense in SiriaCrolla una miniera clandestina in Venezuela: almeno 24 mortiPentagono: "Soldati ucraini a corto di munizioni"

post image

Ilaria Salis, Orban non cede: "Non trasferibile in Italia prima della condanna"I display,Economista Italiano diventati centrali nel nostro interfacciarsi con le tecnologie digitali COMMENTA E CONDIVIDI Elettrodomestici intelligenti, automazione industriale, macchine capaci di scambiarsi informazioni e di “dialogare” senza l’intervento umano. Quello che fino a qualche anno fa sembrava fantascienza oggi è realtà e si chiama Internet delle cose. Questa rivoluzione avveniristica in realtà affonda le radici già negli Anni Ottanta, in quello che era stato definito “computer ubiquo”. La mente dietro a questa teoria era Mark Weiser, allora capo delle tecnologie al Parc, il Palo Alto Research Center di Xerox, luogo in cui si sono sviluppate molte delle maggiori innovazioni che hanno portato al personal computer come lo conosciamo oggi, compresi il mouse e la stampante laser. In un articolo del 1991 su Scientific American dal titolo “The Computer for the 21st Century”, Weiser raccontava l’idea di una tecnologia che avrebbe «reso il computing una parte integrante e invisibile della vita quotidiana delle persone... un nuovo modo di pensare ai computer nel mondo, che tiene conto dell’ambiente umano naturale e permette ai computer stessi di scomparire sullo sfondo».Quella di Weiser, che contava tra i suoi ammiratori gente come Steve Jobs e Bill Gates, era un’intuizione non solo tecnologica, ma anche sociale e antropologica. Weiser voleva una tecnologia che davvero mettesse al centro l’uomo e i suoi bisogni, senza crearne di nuovi, fittizi e lucrativi come oggi l’industria degli schermi per certi versi incoraggia. Questa fetta dell’innovazione è rimasta per anni inesplorata, per poi essere silenziata dal clamoroso boom dei display, culminato nel 2007 nel lancio del primo iPhone che ha reso popolare e alla portata di tutti quello che i suoi predecessori, dall’iPAQ di Hp e fino al Blackberry, avevano fino ad allora riservato solo al mondo dei professionisti: il telefono poteva diventare un piccolo computer.Questa prima rivoluzione ha reso subito evidente una cosa: la tecnologia stava diventando più importante del suo stesso utilizzo. A raccontare la visione di Weiser è la biografia, The Philosopher of Palo Alto: Mark Weiser, Xerox Parc, and the Original Internet of Things edita dall’University of Chicago Press e scritta da John Tinnell, docente all’Università di Denver in Colorado. Tinnel racconta che Weiser e i suoi colleghi immaginavano la presenza di dispositivi chiamati “pad” o “tab” come punti di accesso alla rete. «È ironico vedere come questi accessi sarebbero diventati quello che abbiamo oggi, ma per loro c’era un’enfasi sull’idea che questi dispositivi fossero punti di connessione con l’ambiente attorno a noi e non solo schermi da guardare».La nostra dipendenza dagli schermi, insomma, preoccupava Weiser molto prima dell’arrivo degli smartphone. Tinnell esplora la vita e l’eredità di un informatico che aveva profondi dubbi sul ruolo della tecnologia nelle nostre vite. Weiser iniziò il college come studente di filosofia prima di diventare programmatore, poi professore di informatica, quindi visionario del Parc. Il pensiero di Platone, Heidegger o Cartesio hanno influenzato la visione e il desiderio di Weiser di usare la tecnologia per elevare la condizione umana. Weiser, però, non visse abbastanza per vedere il computing ubiquo realizzarsi sotto forma di IoT: morì di cancro nel 1999 a 46 anni.Anche le sue teorie visionarie furono sorpassate da una tecnologia più commerciale, che ha visto negli ultimi anni il suo sviluppo soprattutto negli smartphone: un mondo accessibile ventiquattr’ore al giorno, da qualunque luogo e sempre nelle nostre tasche. Un mondo attraente e capace di allontanarci dalla realtà, chiudendo le nostre vite dentro un display. Lo dimostrano anche recenti statistiche. Secondo un rapporto di Save the children, sempre più italiani trascorrono buona parte delle loro giornate a consultare il proprio telefono e l’allarme è soprattutto per i più piccoli: per chi ha tra i 6 e i 10 anni si è passati dal 18,4% del biennio 2018-2019 al 30,2% nel 2021-22. Cifre che diventano ancora più rilevanti quando si passa alla fascia di età appena successiva: il 78,3% dei ragazzini tra gli 11 e i 13 anni usa Internet tutti i giorni e lo fa soprattutto attraverso uno smartphone. Colpa dei social network, delle app di messaggistica istantanea e di intrattenimento e ai giochi online.Se è vero che negli ultimi 10-15 anni c’è stato un netto aumento del tasso di dipendenza da smartphone, a preoccupare è soprattutto il distacco dalla realtà che sempre più spesso non viene vissuta ma “fruita” o, ancora meglio, mediata da uno schermo. Un pericolo che Weiser aveva annunciato, rimanendo inascoltato. La speranza è che oggi la connettività pervasiva portata dall’Internet delle cose inizi davvero a diventare “per tutti” e che riesca a riportare la tecnologia nella realtà e non viceversa.Scrive Tinnel che Weiser sarebbe stato molto preoccupato anche dall’arrivo dell’Intelligenza artificiale: «Negli anni 90 discuteva di questo, ed era preoccupato che avere un chatbot a portata di mano avrebbe portato a deferire al dispositivo le nostre scelte. Avrebbe causato un cambiamento fondamentale nel modo in cui prendiamo decisioni e reagiamo al nostro mondo; ci saremmo affidati all’AI invece di essere al comando delle nostre vite». Uno scenario che quarant’anni fa era futuristico e oggi è improvvisamente una minaccia con cui confrontarsi davvero.

L'allarme di Zelensky: "Senza USA l'Europa resta sola contro Putin"Alessandra Mussolini aggredita e picchiata in strada a Strasburgo

Crisi nel Mar Rosso, lo stop al passaggio di gas e diesel mette a rischio l'Europa e l'Italia

Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 144Guerra in Medio Oriente, raid di Israele sull'ospedale a Khan Yunis: "Sale il conto delle vittime"

Gli Houthi colpiscono nel Mar Rosso: nuovo attacco contro una nave di aiuti umanitariIl monito della NATO sulla Russia: "Non è scontato che siamo in pace"

Forte terremoto in Cile: scossa di magnitudo 5.9

Gaza, Borrell: "Ventisei Paesi Ue chiedono una pausa umanitaria immediata"Scossa di terremoto in Giappone: le immagini catturate dalla webcam sono sconvolgenti

Ryan Reynold
Filippine, scossa di terremoto ad Essang: magnitudo 6.7Svezia, persi anni di ricerca all'università del NobelNotizie di Esteri in tempo reale - Pag. 131

trading a breve termine

  1. avatarCisgiordania, indetto uno sciopero generale dopo la morte di ArouriBlackRock

    Freddo da record in Svezia: registrati -43 gradiGermania, studente accoltella 4 compagni a scuolaCaso Ilaria Salis, la promessa di Orbán a Meloni: "Avrà equo trattamento"È morto l'inventore della pistola Glock

    1. Pentagono: "Soldati ucraini a corto di munizioni"

      1. avatarGuerra Israele-Hamas, Netanyahu deciso: "Nessuno stato palestinese"analisi tecnica

        Guerra in Medioriente, vertice in Egitto: "Progressi per tregua"

  2. avatarCile: stato di emergenza per incendi, almeno 10 mortiVOL

    Esplosioni alla tomba di Soleimani: gli Usa rigettano le accuse dell'IranCile: stato di emergenza per incendi, almeno 10 mortiEcuador, evaso boss della droga: emergenza nazionaleImpedire genocidio a Gaza, riunione del Consiglio di sicurezza mercoledì

  3. avatarUSA 2024, Michelle Obama potrebbe candidarsi alla Casa BiancaCapo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

    Il cancro di Re Carlo III: diagnosi e cureIndia, almeno 4 morti durante una protestaYemen, Houthi: "Usa e Uk sono Paesi nemici"New York fa causa ai social media: "Danni sui giovani"

    ETF

USA, morto il soldato che manifestò dandosi fuoco davanti all’ambasciata d’Israele a Washington

Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 127Francesca Albanese: chi è la relatrice Onu che Israele non vuole accogliere*