Salis per la prima volta in tribunale senza catene. Rivelato l’indirizzo dei domiciliari, il padre: «Violazioni gravissime»Le richieste di sussidi alla disoccupazione Usa salgono - Tiscali NotizieI bastardi di Pizzofalcone 3: cast, trama, curiosità, quando inizia e dove vederlo in streaming
Autovelox, cosa cambia con la stretta di Salvini: limiti di velocità, autorizzazioni e segnaleticaIl dibattito tra Spitzenkandidaten,Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella il primo processo contro i golpisti Reichsbürger e l’inaspettato ritorno di Armin LaschetDiamo un'occhiata alle vicende europee questa settimana: Ursula von der Leyen ha affrontato i suoi concorrenti alla presidenza della Commissione europea in un duello televisivo ed è interessante dare un'occhiata alla prospettiva tedesca. Intanto è cominciato il primo processo nei confronti dei Reichsbürger che avevano tentato il golpe a dicembre 2022. Guardiamo anche alle manifestazioni per il primo maggio e assistiamo a un grande ritorno, quello di Armin Laschet.ursula contro ursulaLo Spiegel titola "Ursula e i sette nani": il bilancio del dibattito della presidente della Commissione europea che corre per succedere a sé stessa è positivo secondo il settimanale. Von der Leyen non avrebbe rischiato nessun passo falso nel confronto televisivo, con grande dispiacere dello sfidante socialista Nicola Schmit.Per lo Spiegel, la notizia della serata è la dichiarazione della donna della Cdu - da sempre molto critica sull'apertura dei Popolari europei ai governi di estrema destra e al corso di avvicinamento di von der Leyen a Meloni - ha detto di essere disposta a collaborare con i Conservatori dopo le elezioni. Un grave autogol, secondo il settimanale, che però non vede compromesse in maniera decisiva la sua possibilità di tornare alla guida dell'Unione europea.Nessuna speranza per Schmit, che non ha fatto errori rilevanti ma non sembra all'altezza della sfida con la presidente uscente. Secondo un sondaggio online successivo al dibattito sarebbe arrivato quinto su sette nelle preferenze dei telespettatori.i reichsbürger alla sbarraÈ cominciato ieri il processo al braccio armato dei Reichsbürger, il gruppo eversivo che a fine 2022 è stato fermato mentre organizzava un golpe orientato a ripristinare l'impero in Germania sotto la guida del principe Heinrich XIII Reuss. Il processo si tiene a Stammheim, vicino Stoccarda, dove sono stati processati anche i terroristi della Raf: sotto accusa ci sono nove uomini che sarebbero stati pronti a conquistare il potere con la forza.Anche i procuratori non sono convinti del fatto che il colpo di stato sarebbe potuto mai andare in porto, ma l'immenso arsenale a disposizione del gruppo li ha comunque preoccupati. La difesa ha già spiegato che i termini dell'accusa avrebbero costruito artificialmente un gruppo terroristico per buttare gli accusati in pasto a un processo non equo e a una condanna preventiva da parte di media e opinione pubblica.Si tratta comunque di un unicum per la giurisprudenza tedesca. Non si è mai celebrato un processo che coinvolge così tante persone, tanto che il procedimento è stato suddiviso in tre filoni: i prossimi due partiranno il 21 maggio a Francoforte e il 18 giugno a Monaco. Non è ancora chiaro come le evidenze che emergeranno durante i tre processi potranno essere incluse negli altri filoni, ma la difesa attacca già la struttura del procedimento: secondo gli avvocati, infatti, l'esistenza di un'unica organizzazione può essere certificata solo da una discussione generale complessiva.ritorno al sindacatoDomani è il primo maggio e lo festeggiamo anche in questo contesto segnalandovi un'importante analisi della taz. Pascal Beucker racconta come in Germania è tornata la voglia di protesta: nel 2023 l'associazione dei sindacati ha potuto contare 437mila nuove adesioni (anche se il bilancio netto è di 22mila iscritti in più).La spinta per tornare a contrattare per condizioni di lavoro migliori ha registrato un picco con l'aumento del costo della vita dopo lo scoppio del conflitto ucraino. L'aspettativa di chi si iscrive è anche quella di diventare parte di un sindacato più battagliero: effettivamente, nello scorso anno e nei primi mesi del 2024 una serie di tavoli di trattativa hanno dato buoni risultati per i lavoratori. Alcune lotte sono state molto visibili, come gli scioperi dei ferrovieri che hanno bloccato il paese a più riprese, altre, più discrete, vertevano sul rischio dei lavoratori di perdere potere d'acquisto.Il rinnovato attivismo dei sindacati, però, rischia di rivelarsi un'arma a doppio taglio. C'è infatti chi teme una stretta sul diritto di sciopero, chiesto soprattutto da Cdu e liberali. Il corteo del primo maggio di molti sindacati sarà quindi dedicato proprio alla protezione del proprio diritto di esistere con la forza necessaria per concludere un accordo con i datori di lavoro. Quando il sindacato è debole si verifica quel che accade per esempio nelle trattative intorno alla gdo, dove alle associazioni manca il potere di portare a incrociare le braccia un numero sufficiente di lavoratori per creare un danno rilevante alle aziende.inaspettato laschetChiudiamo con la grande ironia del destino di Armin Laschet. L'avevamo lasciato nell'estate del 2021, quando con una risata inopportuna durante la piena che aveva segnato le ultime settimane prima delle elezioni federali aveva messo la pietra tombale sulla sua candidatura alla cancelleria.E invece, ha avuto la sua rivincita. Invitato da peone in un popolare talk televisivo ha infilzato (metaforicamente parlando) il capo di AfD Tino Chrupalla sulla vicenda dei fondi russi e gli spionaggi cinesi che stanno mettendo in difficoltà il partito. Non è la prima volta, anche in parlamento Laschet aveva potuto approfittare della sua grande esperienza politica per dare prova della sua capacità oratoria ogni volta in cui si scaglia contro l'estrema destra, ormai da tempo suo bersaglio preferito.Difficile comunque che oltre al ruolo di vendicatore del web possa - almeno secondo la Zeit - ambire a ruoli di maggiore impatto politico. Soprattutto, scrive il settimanale, non è ancora riuscito a tornare sui propri passi per quanto riguarda il rapporto con la Russia. Durante la campagna elettorale l'unica a essere contro Nord Stream II era stata Annalena Baerbock: ammettere di aver sbagliato linea all'epoca sembra ancora un'impresa impossibile per il deputato.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediLisa Di GiuseppeScrivo di politica, economia ed esteri (soprattutto Germania). Ho lavorato per Reuters, La7, Corriere della Sera e Public Policy. Su Twitter sono @sallisbeth
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