L’Europa invecchiata e la guida politica che manca: servono nuove idee (e servono in fretta) - Tiscali NotizieCarofiglio superato dall’autobiografia di VecchioniDon Ciotti e gli ambientalisti: «trasparenza sui costi reali delle olimpiadi Milano-Cortina 2026» - Tiscali Notizie
La nuova giovane Italia che l’atletica ci mostraArriva il sì alla Camera,BlackRock Italia ma senza norma transitoria c’è il rischio caos negli uffici e fondi Pnrr. Il ministero avvia le verifiche su come i procuratori capo gestiscono i rapporti con la stampaLa prima picconata alla riforma penale approvata durante il governo Draghi è arrivata dalla Camera e ora spetta al Senato il via libera definitivo, ma all’orizzonte non si vedono intoppi. La maggioranza ha approvato l’ennesima riforma della prescrizione – la quinta in sette anni – che cancella quella negoziata anche con Lega e Forza Italia dalla ministra della Giustizia Marta Cartabia e che era funzionale al raggiungimento degli obiettivi del Pnrr in materia di giustizia.Il testo approvato martedì a Montecitorio cancella la “doppia” prescrizione: sostanziale, e dunque calcolata sugli anni di pena, per il primo grado; processuale, invece, per l’appello e la cassazione, con un tempo massimo di due anni e un anno per giungere a sentenza, a pena di improcedibilità.Il sistema – non ottimale perché rischiava di caducare in appello molti procedimenti nelle corti con maggiori difficoltà organizzative – si andava a inserire in una più complessiva riforma del processo penale: rispettare gli obiettivi europei di riduzione del 25 per cento della durata dei processi.Il testo votato dalla maggioranza, invece, prevede di riportare tutti i gradi sotto il sistema della prescrizione sostanziale, con una sospensione dei termini di decorrenza: per 24 mesi dopo la condanna in primo grado e di 12 mesi dopo la conferma in appello. ItaliaZaia perde pezzi, la legge sul fine vita bocciata dagli alleati. Salvini: «Anch’io avrei votato no»Giulia Merlo«Abbiamo archiviato in un colpo solo non solo l’infausta stagione pentastellata, ma anche l’improcedibilità in appello che, con il complice voto di Pd e M5s, avrebbe rottamato i processi di più grave allarme sociale», è stato il commento a caldo del sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, addirittura prima del via libera in aula. Tuttavia, la riforma solleva almeno due criticità, che rischiano di mettere a rischio i 3 miliardi del Pnrr per la giustizia.A un anno dall’implementazione della riforma Cartabia, il monitoraggio ha dimostrato che il tempo di conclusione dei procedimenti è calato del 29 per cento superando quindi il target Pnrr. Ora la nuova modifica rischia di invertire la rotta.Lo spiega bene un documento firmato dai 26 presidenti di Corte d’appello inviato qualche mese: gli uffici giudiziari hanno calcolato le nuove prescrizioni alla riforma Cartabia e ora la modifica li costringerà a un ricalcolo anche molto complicato sulla base del principio che per i casi pregressi ancora in corso andrà applicata la legislazione più favorevole. CommentiEuropee e regionali, i partiti candidino solo i più meritevoli e capaciGianfranco Pasquinoaccademico dei LinceiUn passaggio che sarà «paralizzante sul piano organizzativo», hanno scritto le toghe, perché la riforma di Nordio non prevede una norma transitoria e il suo inserimento proposto dal Pd con un ritorno in commissione del testo è stato bocciato dall’Aula. «Il governo rende adesso impossibile a qualunque magistrato di capire quale norma dovrà applicare. I processi rallenteranno inevitabilmente», hanno detto i dem Debora Serracchiani e Federico Gianassi.Il via libera spetta al Senato, ma l’intenzione sembra quella di procedere senza l’auspicata norma transitoria che riduca il caos soprattutto nelle corti d’appello, procedendo a tappe forzate anche a costo di fare passi indietro rispetto alle milestone europee.Un dettaglio lo dimostra: è stato bocciato l’emendamento del M5s per far decorrere la prescrizione dal giorno dell’iscrizione della notizia di reato e non dal momento della commissione del fatto, come invece è ora. Nordio lo aveva auspicato spesso, ma il parere dello stesso governo per bocca di Delmastro è stato contrario e l’emendamento bocciato.Le procureSe da una parte il governo Meloni scuce la riforma Cartabia, ormai diventata una tela di Penelope, dall’altra preme l’acceleratore per dare attuazione a un’altra misura approvata durante il governo Draghi. Fatta approvare dal deputato di Azione Enrico Costa, la legge dava attuazione alla direttiva in materia di presunzione di innocenza e prevede che solo il procuratore capo possa interloquire con i giornalisti in caso di interesse pubblico dell’indagine.E solo attraverso conferenze e comunicati stampa. Inoltre si prevede che i pm non assegnino più «nomi d’arte» alle indagini, sulla scia di “Rimborsopoli” o “Pizza connection”, da cui traspaia un pregiudizio di colpevolezza. Nel caso in cui si violino queste norme, le toghe sono passibili di procedimento disciplinare al Csm. GiustiziaIl ministero della Giustizia «monitora» 13 procure sul rispetto delle regole nei rapporti con la stampaGiulia MerloOra, a più di un anno dall’entrata in vigore della legge, Delmastro – che martedì ha risposto a una interrogazione di Costa – ha comunicato che l’ispettorato generale del ministero della Giustizia ha attivato il controllo su 13 procure, che già erano oggetto di ispezioni ordinarie da settembre, su come i magistrati abbiano comunicato con la stampa: Avellino, Brescia, Cagliari, Ferrara, Catanzaro, Frosinone, Livorno, Rimini, Rovigo, Tempio Pausania, Vercelli, Latina, Torino.Il governo ha «emanato direttive riguardo all’effettuazione del monitoraggio degli atti motivati dei procuratori in ordine alla sussistenza dell’interesse pubblico che giustifica l’autorizzazione a conferenze stampa e comunicati».Un controllo nelle prerogative del ministero, che poi metterà nelle mani dell’organo indipendente del Csm eventuali procedimenti disciplinari, ma che si inserisce in un clima di tensione sia con la stampa sia con i magistrati. Delmastro, infatti, ha aggiunto che rimane la «necessità di rivedere completamente la disciplina degli atti istruttori con particolare attenzione alle intercettazioni». Anticipando così la prossima priorità del governo, dal cui radar i target Pnrr sembrano essere completamente usciti.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGiulia MerloMi occupo di giustizia e di politica. Vengo dal quotidiano il Dubbio, ho lavorato alla Stampa.it e al Fatto Quotidiano. Prima ho fatto l’avvocato.
Le parole di Giorgia Meloni all'assemblea di Fratelli d'ItaliaChirurgia rigenerativa, sempre più interventi con tessuto adiposo - Tiscali Notizie
Sanità: Policlinico Umberto I Roma, riapre reparto oncoematologia pediatrica - Tiscali Notizie
Iniziato il Berlusconi Day, Tajani: "Vogliamo costruire la casa dei moderati"Morte Napolitano: ecco quando si svolgeranno i funerali dell'ex Presidente
Pirandello all’Istat. Lavoro povero e precariato: la realtà irrompe sulla sua rappresentazione - Tiscali NotizieMorti sul lavoro, Salvini: "Anche una è troppo"
Alimenti: Symbola-Coldiretti, 93% prodotti Dop e Igp nasce in piccoli Comuni - Tiscali NotizieFestival di Sanremo, i codici del televoto per votare i cantanti della terza serata
Se mi batti, ti sorrido. Il ciclismo dei campioni gentili che gli ex non capisconoMeloni all'Onu: "Italia non diventerà un campo profughi"Giorgio Napolitano, l'eredità: cosa lascia il Presidente emerito della RepubblicaIl cinema apre uno Spiraglio sulla malattia mentale
Luigi Zanda torna sulal strage di Ustica: "Gheddafi avvisato due volte"
Migranti, Meloni: "L'Africa è una polveriera. Sinistra ci spieghi quali sono le sue soluzioni"
Il cinema morirà, noi invece no. Se il metaverso ci rende eterniPfizer, Paivi Kerkola è la nuova presidente di IAPG - Tiscali NotizieRicerca, le emozioni accendono il cervello come il tatto o il movimento: lo studio - Tiscali NotizieOnu, il discorso di Meloni: "Serve una guerra globale ai trafficanti di migranti"
Dl Caivano, divieto cellulari per i minori: la norma potrebbe saltareFedez a Belve, la vita messa in piazza è bella finché duraPer Lollobrigida, i poveri mangiano meglio dei ricchi: Schlein e le opposizioni basiteSanità: Schillaci su Fascicolo elettronico, 'è super blindato, mai accessibile a fini commerciali' - Tiscali Notizie