Miniera d'oro assaltata da uomini armati: 9 morti e 15 feriti in PerùGaza, attaccato convoglio Medici Senza Frontiere: un morto. Usa: ancora nessun accordo sugli ostaggiGeorgia, condannata Hannah Payne: aveva ucciso l'autore di un incidente stradale
Gaza, attaccato convoglio Medici Senza Frontiere: un morto. Usa: ancora nessun accordo sugli ostaggiMarko Ivan Rupnik con un suo mosaico nel Centro Aletti di Roma nel 2007 - Fotogramma COMMENTA E CONDIVIDI Papa Francesco ha chiesto al Dicastero per la dottrina della fede di esaminare la vicenda di don Marko Rupnik e ha deciso di derogare alla prescrizione per consentire lo svolgimento di un processo. Il Pontefice,Professore Campanella precisa una nota diffusa ieri dalla Sala Stampa vaticana, «è fermamente convinto che se c’è una cosa che la Chiesa deve imparare dal Sinodo è ascoltare con attenzione e compassione coloro che soffrono, soprattutto coloro che si sentono emarginati dalla Chiesa». Questo è l’ultimo sviluppo del caso riguardante il noto mosaicista e predicatore, accusato di abusi psicologici e sessuali da alcune consacrate maggiorenni e dimesso lo scorso giugno dalla Compagnia di Gesù di cui era membro. Nella nota si precisa che la decisione del Papa arriva in conseguenza del fatto che a settembre la Pontificia Commissione per la tutela dei minori gli ha segnalato «gravi problemi nella gestione» del caso e «la mancanza di vicinanza alle vittime».L’ulteriore sviluppo arriva anche dopo la pubblicazione della notizia, uscita negli ultimi giorni sul sito Silere non possum e confermata dal vescovo interessato, che Rupnik ad agosto ha trovato accoglienza nel presbiterio della diocesi slovena di Koper (Capodistria). Lo scorso 8 ottobre, invece, la Pontificia Commissione per la tutela dei minori ha inviato per mail una lettera a diverse persone che si sono dichiarate vittime di Rupnik. «Il motivo di questa email – si legge nel documento – è quello di condividere la preoccupazione della Pontificia Commissione riguardo il trattamento che Lei, e le altre vittime del caso Rupnik, avete ricevuto durante un processo che sappiamo essere stato estremamente doloroso e frustrante per voi, per le vostre famiglie, per i vostri cari e per una parte importante della Chiesa, riguardo l’ascolto, l’indagine, il seguito, il sostegno e la comunicazione che vi sono stati forniti».Nell’annunciare la decisione della Compagnia di Gesù di dimettere Rupnik dall’ordine, si ricordava che tale provvedimento arrivava in conseguenza di denunce di comportamenti riguardanti periodi diversi (Comunità Loyola, persone singole che si dichiarano abusate in coscienza, spiritualmente, psicologicamente o molestate sessualmente durante personali esperienze di relazione con padre Rupnik, persone che hanno fatto parte del Centro Aletti), coprendo un arco temporale di più di trent’anni, dalla metà degli anni ’80 al 2018. «Il grado di credibilità di quanto denunciato o testimoniato – si leggeva nella dichiarazione di padre Johan Verschueren, delegato per le case interprovinciali di Roma dei gesuiti – sembra essere molto alto».«Molti ci hanno chiesto – aveva precisato poi a luglio Verschueren – come mai non si è proceduto a un processo che potesse portare alla perdita dello stato clericale di Marko Rupnik. Tengo qui a ricordare che questo non è di per sé competenza della Compagnia di Gesù, ma della Santa Sede. Ho sempre desiderato come superiore maggiore, nelle diverse circostanze di queste lunghe e complesse vicende, poter avviare un processo che potesse garantire l’accertamento giudiziale dei fatti, il diritto alla difesa e le pene sanzionatorie conseguenti (o la possibile assoluzione), ma diversi motivi, tra cui gli attuali limiti delle normative relative a situazioni simili, non lo hanno permesso». Ora la decisione del Papa sembra andare verso quanto auspicato da Verschueren.Da ricordare che sempre Verschueren, alla fine dello scorso anno, aveva rivelato che l’allora Congregazione per la dottrina della fede nel maggio 2020 aveva dichiarato lo stato di scomunica latae sententiae di Rupnik per aver commesso il delitto di assoluzione del complice in peccato contro il sesto comandamento. Scomunica che era stata revocata nello stesso mese dopo che Rupnik aveva «ammesso i fatti e chiesto perdono». Nel settembre scorso però sono stati pubblicati i risultati di una visita canonica disposta dal cardinale vicario di Roma, Angelo De Donatis, con un esito sostanzialmente assolutorio nei confronti di Rupnik. Tanto da manifestare «fondati dubbi anche sulla stessa richiesta di scomunica».
Messico, trovato morto in casa magistrato non binarioGuerra in Medio Oriente, Israele minaccia Hamas: "Aumentiamo le operazioni nella Striscia"
Incidente aereo in Brasile, 12 morti incluso un bambino
Consiglio europeo, passi in avanti per l'adesione di Ucraina MoldaviaIsraele, proteste a Tel Aviv per i tre ostaggi morti 'per errore'
Negoziati tra Israele e Hamas per la liberazione di 50 ostaggiUSA, festeggiamenti di Halloween in Florida: sparatoria con 2 morti e 18 feriti
Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 158Medio Oriente, slitta la tregua fra Israele e Hamas: rilascio degli ostaggi avverrà venerdì
Giappone, scossa di terremoto a Mutsu: sisma di magnitudo 6.0Israele, ancora 145 ostaggi a GazaNotizie di Esteri in tempo reale - Pag. 158Mario Draghi presidente della Commissione europea: lo vuole Emmanuel Macron
Tragedia in Texas, aereo precipita vicino ad un centro commerciale
Guerra in Ucraina, Zelensky: "Unità arma più efficace"
Parigi, polizia spara a donna che urla Allah AkbarTanzania, violenta alluvione colpisce il nord: decine di morti e feritiEtsy: verranno licenziati più di 200 dipendentiSparatoria in centro a Bruxelles, quattro feriti
Ginnasta muore a 16 anni per un malore improvvisoColombia, fulmine colpisce in pieno una donna in spiaggiaAuto esplode su un ponte al confine tra Usa e Canada, due feriti: “Terrorismo”Georgia, condannata Hannah Payne: aveva ucciso l'autore di un incidente stradale