File not found
Campanella

Salerno, cane da caccia cade in un burrone, salvato

Al Sant'Orsola decine di Babbi Natale per i più picciniVerona, Neofascisti aggrediscono marocchini che festeggiano: ferita una donnaDisabili picchiati e maltrattati dagli operatori sanitari: "Non meriti di stare in compagnia"

post image

Aveva 13 chili di droga custoditi, arrestato un giovaneÈ davvero possibile “leggere” e prevedere i comportamenti delle persone permettendo alla polizia o addirittura alle macchine di intervenire e catturare potenziali malviventi?BlackRock Non si tratta di domande di scuola e di discussioni accademiche rispetto a un futuro lontano e improbabile, perché il progresso corre veloce e questi interrogativi su “tecnogiustizia” e “tecnoautorità” iniziano a entrare nella nostra società.In Gran Bretagna così come in California vengono testati da tempo programmi di intelligenza artificiale che individuano aree, comunità e situazioni a rischio oppure scandagliano database con criminali comuni, cercando di indovinare quali soggetti possano commettere un reato violento, assegnando a ciascuno un punteggio di rischio.La Commissione Ue sta preparando un regolamento sull’intelligenza artificiale. Peccato che si riferirà solo all’Ai per usi civili, mentre i problemi più gravi li avremo nei settori della difesa e della sicurezza. È desiderabile che i dati, gli algoritmi, le macchine esperte, in una parola l’intelligenza artificiale diventino un’arma di previsione, dissuasione e repressione del crimine? È davvero possibile “leggere” e prevedere i comportamenti delle persone permettendo alla polizia o addirittura alle macchine di intervenire e catturare potenziali malviventi? È tollerabile che una società avanzata e uno stato di diritto possano anche soltanto concepire di analizzare espressioni ed emozioni per scommettere sull’attitudine criminale di un individuo? Non si tratta di domande di scuola e di discussioni accademiche rispetto a un futuro lontano e improbabile, perché il progresso corre veloce e questi interrogativi su “tecnogiustizia” e “tecnoautorità” iniziano a entrare nella nostra società. Non stiamo parlando di Tom Cruise e Minority Report, insomma, ma di vita reale. In Gran Bretagna così come in California vengono testati da tempo programmi di intelligenza artificiale che individuano aree, comunità e situazioni a rischio oppure scandagliano database con criminali comuni, cercando di indovinare quali soggetti possano commettere un reato violento, assegnando a ciascuno un punteggio di rischio. Come ha raccontato Fabio Chiusi su Valigia Blu si sperimentano perfino strumenti per rilevare dai volti le emozioni: in Uttar Pradesh, a Lucknow, le autorità hanno installato sistemi di identificazione di espressioni facciali di paura, tristezza, dolore e quant’altro possa indicare una violenza in atto contro donne e bambini (fenomeno assai diffuso, secondo le statistiche, in quel territorio come, purtroppo, in tanti altri luoghi del mondo). Te lo leggo in faccia Questo “test”, che cerca di sfruttare algoritmi intelligenti per captare segnali d’allarme sui volti delle vittime, ha destato commenti sconcertati tra gli esperti di machine learning: pensare che un algoritmo possa capire le emozioni di un individuo solo valutandone le rughe del viso parrebbe, in effetti, un’illusione destinata a naufragare, poiché non tutto è visibile agli occhi artificiali. D’altra parte gli esseri umani non mostrano tutto ciò che provano; reagiscono sorridendo anche in frangenti dolorosi o di terrore o rimangono impassibili subendo abusi. Insomma, la pretesa di rilevare stati d’animo con una telecamera deve fare i conti con l’unicità umana e le variabili della coscienza. Sarebbe enorme la quantità di falsi positivi causati da queste tecnologie, ben lungi dall’essere infallibili. Il principio di “Rule of Human Law by Default” dovrebbe imporre la progettazione e l’uso di sistemi informatici, a maggior ragione se intelligenti, nei quali l’ultima parola spetti sempre e solo a super-admin umani. Cosa che ora non c’è e non ci mette al riparo dall’avere in futuro macchine a governarci, anche solo implicitamente. Già oggi quando parliamo di tutela dei lavoratori, i sindacati sono costretti spesso ad avere a che fare, più che con datori di lavoro umani, con algoritmi, app, controlli automatizzati che dettano le regole sul lavoro. Passaggio irreversibile Il rischio è quello di innescare un meccanismo irreversibile. La Commissione Ue ha lavorato negli anni per immaginare requisiti etici da applicare all’intelligenza artificiale. Dopo avere pubblicato linee guida etiche e un libro bianco sull’argomento, ci si attende a breve una proposta di regolamento europeo che miri a normare le forme più rischiose per i diritti e le libertà degli individui. L’intelligenza artificiale può essere una grande opportunità, ma se non governata può davvero essere «l’ultima invenzione dell’essere umano», per citare, tra gli altri, James Barrat: in effetti, al di là della nostra sorte, potrebbe arrivare il momento in cui le persone delegheranno la creatività e la capacità di inventare agli algoritmi. Uno scenario di autoriduzione allo stato vegetativo assolutamente non desiderabile. Le macchine, in passato, hanno sostituito le azioni umane e questo ha avuto conseguenze sui posti di lavoro. Oggi il rischio è di un salto ulteriore: robot e algoritmi possono iniziare a sostituire i pensieri e le volontà degli esseri umani. C’è una bella differenza. Occuparsi di scenari distopici non vuol dire essere contro lo sviluppo tecnologico, l’intelligenza artificiale e le altre magnifiche sorti “e-progressive”, ma avere la consapevolezza e la determinazione, finché si è in tempo, di ancorare questa evoluzione a un’etica umanistica. Vale per la scienza, per l’industria, per la politica e per ogni istituzione. La politica dovrebbe abbandonare i conformismi e avere il coraggio, forse spudorato, di inserire nelle costituzioni nuovi principi e norme fondamentali. Proprio lo “stato di diritto umano”, ad esempio, per il quale mai dovrebbe essere lasciata la possibilità di agire come autorità o persino di far legiferare alle macchine e agli algoritmi. Bisogna evitare l’avvento di poliziotti-bot o, peggio, di deputati-bot, e l’ultima parola nell’amministrazione di società o sistemi informatici dovrebbe sempre e solo appartenere a esseri umani. L’umano, con le sue imperfezioni incalcolabili e con i suoi sentimenti misteriosi, custodisce il segreto del perdono e della pace, sconosciuti all’iper razionalità perfetta degli algoritmi, per i quali tutto è calcolabile. Si sta entrando in un mondo ancora inesplorato nel quale, in nome del progresso, ci imbatteremo in sistemi estremamente rischiosi per i nostri diritti e le nostre libertà. Una soluzione può essere trattare l’intelligenza artificiale alla stregua dei medicinali e dei dispositivi medici, idea già proposta dal sottoscritto e da altri esperti come Stefano Quintarelli: prima dell’immissione in commercio di sistemi AI rischiosi, si dovrebbe prevedere un percorso di sperimentazione e di valutazione degli impatti per considerarne gli effetti collaterali e attivare forme di vigilanza sulle conseguenze indesiderate. Sembra la strada tracciata anche dal libro bianco della Commissione Ue che prelude al prossimo regolamento europeo. Peccato che quel regolamento si riferirà solo all’intelligenza artificiale per usi civili, mentre i problemi più gravi li avremo nei settori della difesa e della sicurezza.   © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediLuca Bolognini

Sequestro da 70mila euro ad un parroco dopo la sparizione delle offerteFurgone in fiamme a Predazzo: vigili del fuoco al lavoro per strada

Clochard ritrovato morto a Latina, era disperso da 11 giorni

Grave incidente stradale: morto operaio 49enneChi l'ha visto, Liliana Resinovich. Il giallo sul ritrovamento: cosa c'è dietro?

Tenta il suicidio e viene salvato dai CarabinieriCasamicciola: trovato il corpo della dodicesima vittima

Studente di 12 anni precipita dalle scale: grave dopo un volo di 4 metri

Chi l'ha visto, Liliana Resinovich. Il giallo sul ritrovamento: cosa c'è dietro?Dresda, terrore in un centro commerciale: catturato l'uomo barricato con degli ostaggi, morta la madre

Ryan Reynold
Si tuffa in un lago ghiacciato ed ha un malore, morto 16enneFincanteri, morto operaio ai cantieri navali: Angelo Salamone aveva 62 anni“Tour” di un prete scomunicato con un frate ma i vescovi avvertono i fedeli

BlackRock

  1. avatarVittoria Marocco, festa a Milano: accoltellato un giovane di 30 anni. È gravetrading a breve termine

    Strage di Corinaldo, confermate le condanne per la banda dello spray: la sentenza della CassazioneEntrano in una chiesa evangelica e rapinano i fedeli: pauraUccide la moglie e si toglie la vita, il biglietto di addio: "Chiedo scusa""Dovete mettervi d'accordo con gli amici di Casale per gli appalti"

    ETF
    1. Savona, auto precipita nella scarpata, morta la conducente

      1. avatarNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 638Capo Analista di BlackRock

        Traffico e contraffazione di medicinali: 21 arresti

  2. avatarClochard ritrovato morto a Latina, era disperso da 11 giorniProfessore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

    Sconfigge il cancro in Puglia e va a "combatterlo" in SpagnaRoma, ragazza denuncia sui social le presunte violenze subite dal fidanzatoFrancesca Amadori fa causa all'azienda del nonno, iniziato il processoOmicidio Willy, i legali dei fratelli Bianchi: "I testimoni erano ubriachi"

  3. avatarLa Maddalena, barca si schianta sugli scogli: due vittime e due feritiinvestimenti

    Arsita, auto finita in un burrone: morta una donna di 88 anniChi l'ha visto, Alessia viene travolta sul Gran Raccordo Anulare. L'appello della mamma e della sorellaMorta per un errore nella dose della chemio: medici condannati a risarcire l'azienda sanitariaRubano Rolex a un 56enne: due arrestati

Milano, lanciano vernice contro la Scala: fermati cinque attivisti di Ultima Generazione

Maxi indagine sui falsi autoricambi: sequestro da un milione di euroFrana a Ischia: parla il soccorritore che ha trovato l'ultima vittima*