Edificio della BBC imbrattato di vernice rossa da un gruppo filopalestinese: "Avete le mani sporche di sangue"Germania, arrestato un islamista: “Era pronto a un attentato”Ucraina, l'accusa di Kiev: "Russi hanno usato armi al fosforo"
Mohammed Deif: bombardata la casa della mente di Hamas, ucciso il fratelloLe correnti interne alla magistratura, èVOL in vario modo, hanno rappresentato luoghi inevitabili di confronto, condivisione di valori, crescita culturale e professionale dei singoli magistrati. Questo perché la frammentazione delle disposizioni legislative esige un interprete pensante. Da qui sorge la necessità “sana” di un confronto interno e di aggregazioni che rendano visibile – in chiave democratica – il proprio orientamento in tema di politica giudiziaria e tecnica della interpretazione. La fase storica in cui siamo calati è una delle più complesse degli ultimi trenta anni. L’emergenza sanitaria del 2020 ha non solo lasciato una dolorosa scia di lutti ma ha inciso sulla percezione soggettiva della sicurezza individuale, ha scavato solchi profondi in tema di diseguaglianza economica, accentuati da drammatici scenari di guerra sul territorio europeo. In un contesto simile le speranze di ripresa economica e di equità sociale appaiono correlate al corretto funzionamento di tutte le istituzioni pubbliche, non soltanto in chiave di allocazione delle risorse disponibili ma soprattutto in chiave di necessaria affermazione di effettività dei diritti fondamentali della persona. Il bisogno del diritto – quale strumento di composizione dei conflitti e di riaffermazione dei valori condivisi – è accentuato dall’inevitabile squilibrio derivante dalla crisi economica, così come avvertita è la necessità di evitare che le organizzazioni criminali finiscano col gestire i fondi destinati alla ripresa economica. Recuperare fiducia Parlare di diritto e di tutela dei diritti fondamentali consacrati nella Costituzione e nelle Carte sovranazionali significa, oggi, recuperare fiducia nella prima istituzione destinata alla loro concretizzazione, la magistratura. Non che sia necessario, a mio avviso, un riconoscimento enfatico del ruolo del magistrato, fine a se stesso. Meno che mai il sostegno mediatico ad iniziative investigative non accompagnate dal costante confronto con i fatti concreti e dal costante rispetto della presunzione di non colpevolezza. Ma è innegabile che i recenti scandali – in tema di gestione dell’autogoverno della magistratura – hanno incrinato la fiducia collettiva nella istituzione chiamata a realizzare, per mandato costituzionale, i valori della autonomia e della indipendenza della magistratura, strumentali alla tutela dei diritti ed a quella del principio di legalità. Carrierismo, degenerazioni correntizie (lette in chiave di autotutela dei propri iscritti), pressioni esterne ed indebite sui singoli consiglieri nelle occasioni di nomine dei vertici di importanti uffici di procura. Abbiamo avuto uno spaccato inguardabile. I gruppi associativi Secondo una parte della stessa magistratura la risposta a tutto ciò va cercata nella disarticolazione delle correnti interne all’associazionismo giudiziario e nella casualità della scelta dei rappresentanti, che la Costituzione vuole eletti . Chiunque amministri la giustizia, si afferma, è in grado di applicare la legge e dunque di far funzionare un organismo rappresentativo che, in larga misura, è regolamentato dalla legge. Spazi verso la presentazione di candidature individuali sono stati aperti dallo stesso legislatore intervenuto con la legge n.71 del 17 giugno 2022. Non vi è dubbio che un simile approccio può sembrare – come l’attenzione dei medianazionali al fenomeno dimostra – funzionale alla rottura di quei vincoli di appartenenza (più o meno visibili) che hanno in larga misura portato ad un esercizio della discrezionalità condizionato da fattori non trasparenti. Ma si tratta di argomenti non risolutivi e a ben vedere semplicistici. Le correnti interne alla magistratura, in vario modo, hanno rappresentato luoghi inevitabili di confronto, condivisione di valori, crescita culturale e professionale dei singoli magistrati. Questo perché la frammentazione delle disposizioni legislative, la incidenza delle tendenze politiche del momento, la complessità del sistema delle fonti del diritto esige – per meglio dire impone – un interprete pensante, culturalmente attrezzato, sensibile ai valori costituzionali e capace di ricostruire la logica del sistema partendo dal singolo caso e attivando, ove necessario, il giudizio di legittimità costituzionale della singola norma in rilevo. Un interprete, non un burocrate, a tutela dei diritti delle persone. Da qui sorge la necessità “sana” di un confronto interno e di aggregazioni che rendano visibile – in chiave democratica – il proprio orientamento in tema di politica giudiziaria e tecnica della interpretazione. In simile chiave, l’unica che ritengo personalmente sostenibile, l’appartenenza ad un gruppo che rivela e aggiorna le proprie posizioni culturali sui temi più sensibili della vita giudiziaria è una forma di garanzia – per il magistrato elettore e per la collettività - verso uno sfrenato individualismo o verso forme di mero esercizio del potere. In simile chiave, contano indubbiamente i percorsi individuali e di gruppo e conta l’aderenza degli eletti alla regola aurea del rispetto dei programmi e della obiettività e trasparenza nell’esercizio delle funzioni consiliari, senza favoritismi o cedimenti a logiche di mera spartizione. Il nostro programma Nel programma elettorale di Magistratura democratica – disponibile sul sito di MD abbiamo spiegato la nostra visione del futuro Consiglio sui temi di maggior rilievo. Una delle scelte di fondo che mi preme ricordare è quella della tutela della qualità del lavoro giurisdizionale, tesa a restituire dignità e consapevolezza al quotidiano esercizio delle funzioni, in una ottica di contenimento della spinta aziendalistica e della enfatizzazione dei numeri in sede di valutazione della professionalità. Essere magistrato significa, in realtà, fare cose molto diverse tra loro che necessitano di passione e specializzazione. Dal giudizio in tema di famiglia alle crisi aziendali, dalla tutela dei diritti del lavoratore alla osservazione degli sviluppi della personalità di un detenuto, dalla cultura della prova nel giudizio penale allo spirito ricostruttivo dell’investigatore. Ma tutto questo ha un denominatore comune, rappresentato dalla cura dei diritti delle persone coinvolte nel singolo momento ricostruttivo e dalla ricerca della soluzione giuridica che rispetti il senso delle norme costituzionali. La consapevolezza di essere parti di un sistema complesso impone il confronto con il precedente, mediato dalle particolarità del caso e sottoposto alla dovuta verifica di attualizzazione, posto che la evoluzione interpretativa ‘fa parte’ del lavoro del giudice e non può essere delegata alle sole corti superiori. La cura delle argomentazioni, nei casi complessi, così come la cultura della prova e il rifiuto del pregiudizio, sono lo specchio in cui andare a cercare – ferma restando la necessaria tempestività delle decisioni – la fedeltà del singolo magistrato al proprio mandato costituzionale. Questo dovrà essere lo strumento della verifica, non tanto quello della quantità delle decisioni. Restituire fiducia nelle istituzioni rappresentative è compito che il futuro Consiglio dovrà svolgere anche nei confronti dei singoli magistrati, attraverso l’ampliamento delle fonti di conoscenza sulle condizioni e modalità del lavoro e attraverso la scelta di direttivi e semidirettivi consapevoli della necessità di tutelare, essenzialmente, la qualità del lavoro . © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediRaffaello Magi
Regno Unito, matrimonio 'al buio': la sposa è cieca, lo sposo e gli ospiti si bendano gli occhiVirus Nipah: cresce l'allarme in India
Attentato a Bruxelles: il killer è stato arrestato
Arabia Saudita, studentessa condannata a 18 anni di carcereGran Bretagna, donna scopre di non avere il tumore dopo anni di cure
Israele, scontri a Tel Aviv: due palestinesi uccisiVergine a 35 anni: la rivelazione di Anya Panchal
Marocco, nuove scosse di terremoto: migliaia di persone sono rimaste senza casaMistero in Cina, 55 marinai morti in un sottomarino nucleare
Terremoto in Giappone, scossa di magnitudo 6.1 in mare: "Alte onde anomale"Francia, allarme bomba al Louvre: museo evacuato e chiuso al pubblicoSan Francisco, guida l'auto contro il consolato cinese: ucciso dalla poliziaIsraele, Onu: "Attacchi contro civili devono essere fermati"
Vietnam, incendio in un condominio: decine di vittime ad Hanoi
Terremoto nelle Filippine, scossa di magnitudo 5.2 nella notte: colpita Manila
Travis King: la Corea del Nord vuole espellere il soldato americanoHamas, il video di un ostaggio: "Vi prego, voglio tornare a casa"Ucraina, Zelensky ha invitato il papa a Kiev: "Putin non è interessato alla pace"Ucraina, arriva dall’Ue il maggiore sostegno economico
Argentina, elezioni presidenziali: Massa e Milei al ballottaggioUcraina e Polonia dialogano per risolvere la disputa sul granoInghilterra, fratellini giocano con pistole d'acqua: polizia teme la sparatoria e li circondaScandalo "pipì-gate" in Belgio: ecco cosa è successo