Chiara Ferragni e il (presunto) flirt con Tony Effe, avvistati insieme a Milano: la cena segreta al ristoranteInfluencer di viaggi scivola nella cascata mentre gira un reel per Instagram: sei ore per soccorrerla, poi è morta in ospedaleBalneari, stop alle deroghe: «Concessioni subito a gara». Sentenza del Consiglio di Stato: nessuna proroga
Sulla morte: ci arrivo con l'animo lietoLocarno77Giona Nazzaro: «Il Pardo ha contribuito alla crescita del cinema svizzero»Il direttore artistico del Locarno Film Festival racconta le emozioni a quattro settimane dalla serata inaugurale: «Voglio scaturire una conversazione con il pubblico,VOL sono curioso della loro reazione alle opere proposte»© CdT / Gabriele Putzu Mattia Sacchi10.07.2024 21:43In riva al Verbano fervono i preparativi in vista del Locarno Film Festival. A quattro settimane dalla serata inaugurale abbiamo incontrato il direttore artistico Giona A. Nazzaro.Giona A. Nazzaro, avete presentato il programma del Locarno Film Festival a quattro settimane dalla serata inaugurale. Come direttore artistico come vive questo momento?«Quando si lavora per creare una selezione di opere è necessario mettersi in ascolto e aprire la propria mente, esulando dal proprio gusto che è il perimetro delle cose note. Quindi prevale la curiosità di vedere come saranno accolti i film e la reazione che scaturiranno nel pubblico. Con il quale è necessaria una conversazione vibrante, soprattutto quando vengono proposte pellicole più impegnative. Che non vengono proiettate per un esercizio stilistico ma proprio per creare quel dialogo che, se accolto con curiosità e disponibilità, possono creare avventure sensoriali soddisfacenti e ricche di stimoli».È dalla presentazione del poster di Annie Leibovitz che si è parlato di un Festival di rottura. Il programma però racconta il prosieguo di un percorso artistico, coerente con lo spirito del Pardo.«Locarno e la sua comunità hanno sempre vissuto una dimensione diversa rispetto quella degli altri festival. Ogni edizione è una prima, dato che andiamo letteralmente a cercare in giro per il mondo i film da proporre, senza cercare automatismi legati dal dover chiamare un determinato regista che presenta un nuovo lavoro. Anche quando le altre manifestazioni hanno introdotto i premi genderless, riducendo i premi, noi abbiamo optato per un’altra via, mantenendo lo stesso numero di premi per continuare a sostenere le produzioni indipendenti. Questo perché a Locarno più che la mera rottura, spesso mitizzata e forzata, abbiamo sempre cercato una progressione che ci permetta un percorso di crescita con il territorio con il quale siamo saldamente intrecciati rimanendo al passo con l’industria cinematografica e l’attualità».A proposito di gender e del legame con l’attualità, è davvero necessario dover ribadire la percentuale di registe donne (oltre il 40% nel Concorso Internazionale e nel concorso Cineasti del Presente, ndr) presenti al Locarno Film Festival?«È una domanda che viene regolarmente posta, è quindi un modo di essere trasparenti con dati comprovati dall’Ufficio Programmazione e visibili a tutti. È anche un modo di avere una conversazione più equa, facendo fronte ai nostri pregiudizi inconsapevoli. Per noi è stato inoltre interessante constatare che, nonostante il minor numero di film ricevuti, la percentuale di pellicole dirette da donne è quasi oltre il 40% del 50% nelle sezioni competitive: la comprova di un importante lavoro di ricerca e qualità. Se così non fosse non ci sarebbero 4 opere prime, estremamente diverse da loro, nella competizione principale».Dalle quote rosa a quelle «rossocrociate»: quasi un quarto dei film che saranno proiettati in Piazza Grande saranno infatti «Swiss made».«È un momento molto interessante per la produzione elvetica che sta trovando un respiro internazionale. Non dimentichiamo che la Svizzera è stata ospite d’onore al recente Festival di Cannes: quale luogo migliore se non il Pardo per segnalare e presentare questo incremento qualitativo?».Quanto ha contribuito il Locarno Film Festival in questa crescita, al di là della proiezione dei film?«Il Pardo, valorizzando tutta una serie di film, anche a piccolo budget o realizzati fuori dai circuiti principali, mettendo in comunicazione la creatività dei talenti del settore, ha aperto molte finestre che nel corso del tempo hanno provocato una conversazione la quale, da occasionale e saltuaria, è diventata continuativa. Consolidandosi così negli anni come un vero e proprio patrimonio svizzero del quale ha beneficiato l’intera industria elvetica».In questo articolo: Locarno Film FestivalLocarno 77
Così verranno ripartiti i fondi dell'8x1000 nel 2018Alla ricerca di consiglieri con competenze digitali
Francesco: «Vi racconto i miei quasi dieci anni accanto a Benedetto XVI»
Olimpiadi 2024, Nada Hafez gareggia incinta di 7 mesi senza dirlo a nessuno. L'annuncio dopo la vittoria: «Eravamo in 3»Il mistero e il silenzio del Sabato Santo in Karl Rahner
Chiesa sempre più sicura: si rafforza la Pontificia Commissione per la tutelaWEEKEND. Festeggiamo l'arrivo di agosto tra spettacoli, serate danzanti e concerti - ilBustese.it
Dopo la crisi più disuguaglianzeRagazza di 15 anni violentata e lasciata nuda in strada mentre è in vacanza con i genitori: anche lo stupratore è minorenne
Lucio Presta come sta dopo il terribile incidente. Paola Perego rompe il silenzio: «Step by step»Le energie rinnovabili sono in crescita, ma non basta per gli obiettivi 2030L'addetto all'assistenza clienti ai tempi dell'intelligenza artificialeRaccordo Y, tutto tace anche a Castellanza: «E per noi resta un progetto anacronistico» - ilBustese.it
«Lady Diana aveva predetto il successo di Camilla. Diceva che il popolo inglese avrebbe apprezzato il suo amore per Carlo»
Diletta Leotta, l'amicizia di Elisabetta Canalis: «Mi piace perché non prova invidia»
Olimpiadi 2024, Nada Hafez gareggia incinta di 7 mesi senza dirlo a nessuno. L'annuncio dopo la vittoria: «Eravamo in 3»Multe, quali sono i Comuni che incassano di più: Roma primeggia, segue Milano. Sorpresa Potenza. La classificaDiletta Leotta, l'amicizia di Elisabetta Canalis: «Mi piace perché non prova invidia»Nel centro d'accoglienza per migranti (dove sono arrivati i deputati dem)
Giovanni Terzi, la nostalgia per i genitori scomparsi: «Mi mancate». La dolce risposta di Simona VenturaCosì la scuola d'estate combatte dispersione e povertàBallando con le stelle, Alan Friedman è un nuovo concorrente: «Non sono un bravo ballerino, però ci provo»Lunedì 20 i vescovi a San Pietro in preghiera per la pace. Come seguire