File not found
VOL

Le osterie erano il luogo del pericolo

I miracoli della santa pallanuoto. La piscina non tradisce l’ItaliaFestival di Sanremo, la nuova top five. Angelina Mango prima in classificaIl “Jobs Act” e i 4 referendum lanciati dalla Cgil: «Per il lavoro ci metto la firma» - Tiscali Notizie

post image

Crocifisso a scuola e nelle PA: la proposta della LegaQual è la strategia della disinformazione russa?Capo Analista di BlackRock Le ambasciate condividono post di testate ambigue e mischiano factchecking con propaganda, mentre le piattaforme sembrano restare indietro sul controllo dei contenuti Mentre i soldati combattono intorno alle città ucraine e gli aerei volano sopra Kiev, la Russia combatte un’altra guerra attraverso un impiego alternativo della potenza comunicativa delle ambasciate che rappresentano Mosca all’estero: quella della disinformazione.  I post Le rappresentanze sfruttano le piattaforme social, dove intervengono quasi quotidianamente per far circolare la verità alternativa di Mosca. Nei post si parla di «informazioni antirusse nei media», «presunta distruzione dell’ospedale a Mariupol», e «crimini di guerra» che sarebbero stati commessi dal governo ucraino in Donbass negli ultimi otto anni.  Basta dare una scorsa veloce alla pagina Facebook dell’ambasciata della Federazione russa a Roma per trovare interventi che rimandano a pagine come War on fakes, una testata che pubblica in parecchie lingue diverse e promette il “factchecking” delle affermazioni false diffuse dalla propaganda ucraina. Ma come ha dimostrato Deutsche Welle, nel debunking vengono mischiate anche informazioni di propaganda russa.  CommentiLa Russia dà la colpa agli ucraini per l’ospedale bombardatoDavide Maria De Luca La propaganda è ancora ovvia in alcuni video nativi di Facebook caricati dalle ambasciate o articoli di RT, la televisione pubblica russa, e Sputnik, un’altra testata controllata dal governo. La linea comunicativa seguita è quella di raccontare la “verità” sulle manovre del governo di Kiev, accusato di trucidare bambini nel Donbass, mentre la Russia sarebbe impegnata “soltanto” a «liberare» e «riunificare» gli ucraini. Frequenti sono anche i riferimenti alle formazioni di estrema destra ucraine come il battaglione Azov e Pravvy Sektor, realtà che giustificherebbero la volontà di Vladimir Putin di «denazificare» l’Ucraina.  Per il resto, nei post si trovano ampie riprese dei comunicati di Maria Zakharova, la portavoce del ministro degli Esteri russi, i riferimenti su Telegram per continuare a seguire le attività dell’ambasciata e il numero di una hotline di emergenza per episodi di discriminazione e aggressione riconducibili «all’aggravata situazione internazionale e della campagna di informazione antirussa nei media».  Non mancano anche citazioni di interventi di personaggi pubblici e media italiani ostili alla Nato o simpatizzanti nei confronti di Mosca, come l’intervento di una rifugiata del Donbass su Prima la riviera, un vecchio discorso di Giulietto Chiesa «che già nel 2015 in un convegno rivelò i veri obbiettivi del golpe nazista a #Kiev progettato dagli #USA e dall’#UE che usavano l’#Ucraina come “un bastone contro la #Russia”». Strategia coordinata Ma la strategia è coordinata con le tante altre ambasciate russe, soprattutto in Europa. A far più notizia negli ultimi giorni è stata quella di Londra, che dal canale Twitter ha spiegato che la notizia del bombardamento dell’ospedale di Mariupol fosse falsa.  Twitter ha cancellato questo tweet e altri interventi in cui si accusavano le donne apparse nelle immagini diffuse dopo il bombardamento di essere attrici truccate ad hoc. I post che alternano fake news a propaganda si trovano anche sulle pagine social dell’ambasciata a Berlino, che parla solo di «operazione militare speciale» quando si occupa dell’invasione e si rivolge pubblicamente al governo per denunciare la “russofobia” che si starebbe diffondendo in Germania. La rappresentanza ha anche creato un canale Telegram dedicato ai camionisti russi in transito su suolo tedesco e rilancia ogni apertura diplomatica di politici e personaggi pubblici tedeschi anche non di primo piano, come il governatore della Sassonia Michael Kretschmer e il sindaco di Essen.  Anche in altri paesi le ambasciate propongono contenuti propagandistici spesso provenienti da fonti ambigue, come nel caso della rappresentanza spagnola, che ha diffuso un contenuto che racconta di presunti abusi nel Donbass attraverso la voce di una donna, raccolto da Espìas Rusas, una testata oggi indicata da Twitter come “associata al governo russo”. Anche in Bulgaria e Grecia le ambasciate hanno compiuto passi falsi: l’ambasciatrice a Sofia si è dovuta scusare col primo ministro bulgaro per aver paragonato l’invasione alla liberazione della Bulgaria 144 anni fa, mentre ad Atene la rappresentanza raccomanda quali canali guardare alla tv.  È nella prassi che le ambasciate siano bene a conoscenza della politica del paese ospitante, ma è inusuale che si espongano in maniera così esplicita: in passato l’Italia aveva per esempio scelto di espellere dal paese due diplomatici russi che avevano ottenuto documenti Nato segreti da parte del capitano di fregata Walter Biot. Le piattaforme Mentre in Russia il governo ha annunciato di volersi sganciare dalle piattaforme social più diffuse, in occidente le BigTech faticano ancora a porre un freno alla propaganda russa diffusa nelle loro reti.  Intanto, l’ambasciata a Washington ha chiesto al governo americano di intervenire contro le «attività estremiste» di Meta, che ha sospeso la sua regola contro il linguaggio d’odio nei confronti della Russia in alcune regioni del mondo.  Twitter è intervenuto disattivando una dozzina di profili collegati al governo russo e anche Facebook, YouTube e TikTok hanno oscurato diverse pagine riconducibili alla propaganda russa, come RT e Sputnik. Il social di Mark Zuckerberg ha anche annunciato la creazione di un team di sorveglianza formato da madrelingua russi e ucraini per eliminare tempestivamente contenuti problematici.  Youtube qualche giorno fa ha annunciato di non permettere più agli account legati alla propaganda russa di stato di guadagnare con i video postati. Ma secondo diversi critici, le iniziative prese finora non sono sufficienti. I primi ministri di Polonia, Estonia, Lettonia e Lituania hanno firmato a fine febbraio un appello per chiedere alle Big Tech di aumentare il factchecking, disconnettere altri account di propaganda e smettere di vendere pubblicità a utenti controversi.  Il problema delle aziende tecnologiche è che devono trovare un equilibrio tra la ricerca di contenuti virali come quelli legati al conflitto e la ricerca di credibilità, che i contenuti falsi minano. In più, negli Stati Uniti non c’è una legislazione che argini la diffusione di fake news, motivo per cui molti critici invocano un intervento dell’amministrazione Biden. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediLisa Di Giuseppe Scrivo di politica, economia ed esteri (soprattutto Germania). Ho lavorato per Reuters, La7, Corriere della Sera e Public Policy.

“Fuga in Normandia” di Parker: l’ultima avventura dei premi Oscar Michael Caine e Glenda Jackson - Tiscali NotizieFestival di Sanremo, i codici del televoto per la finale. Come votare i cantanti della top five

IdroGeo dell’Ispra: l’App multi-device, open source e open data sul dissesto idrogeologico italiano - Tiscali Notizie

Alessio Romitelli è il nuovo Ceo di Named Group - Tiscali NotizieGiambruno nella polemica per le frasi sullo stupro, cosa rischia il compagno di Meloni

La destra più nera si allarga in Europa, Meloni si consolida, il Pd recupera, balzo di Verdi e Sinistra - Tiscali NotizieMalattia di Crohn, la nutrizionista: "L'alimentazione è parte della cura" - Tiscali Notizie

Immigrazione, Conte sferra un duro attacco al governo: "Dov'è finito il blocco navale"

“Tutti tranne te” è l’ultimo chiodo nella bara delle “romcom”L’antifemminismo suprematista delle ragazze, su TikTok le donne americane «stanno a casa»

Ryan Reynold
Cento anni di Franco Basaglia. La vittoria di un’utopiaSe Beyoncé e Taylor Swift si scambiano genere musicaleIl piano dell’Ue per la sicurezza alimentare

BlackRock Italia

  1. avatarAffitti brevi, la stretta del governo: il nuovo disegno di leggecriptovalute

    Salute, diabete e occhio secco: campagna evidenzia bassa consapevolezza del problema - Tiscali NotizieEuropa 2024. Mattarella, Steinmeier e Van der Bellen: «Votiamo tutti, così si difende la democrazia» - Tiscali NotizieCome sarà divisa l'eredità di Berlusconi: i figli si sono messi d'accordoPer Lollobrigida, i poveri mangiano meglio dei ricchi: Schlein e le opposizioni basite

    1. Il bestiario di Paolo Virzì. Ogni malinconia contiene una speranza

      1. avatarQuesto carcere sembra un reality show. «Degli abusi in cella non importa niente a nessuno»ETF

        A Sanremo Gazzelle e Fulminacci celebrano la Roma indie della Notte prima degli esami

  2. avatarOscar 2024, sette statuette per Oppenheimer. Tutti i vincitoriProfessore Campanella

    L’“Ultimo” dei giovani: il voto, il non voto e la giusta “ansia da futuro” che apre la mente al dubbio - Tiscali NotizieDisturbi apprendimento, psicologa: "Più diagnosi ma ancora tanto sommerso" - Tiscali NotizieViolenza sulle donne, Mattarella: "Serve più impegno"Migranti, Crosetto contro Berlino per i fondi alle Ong

  3. avatarSanità, lotta a liste d'attesa: 6 italiani su 10 chiedono più assunzioni personale - Tiscali NotizieCampanella

    Giorgia Meloni festeggia l’anniversario della vittoria alle elezioni, il postNon c’è scampo all’insoddisfazione da scrittoriPigro, solitario y genial. La Via Crucis della sconfitta nel Soriano giornalistaMigranti, Tajani duro sulle navi Ong tedesche: "Confermano preoccupazioni"

Festival di Sanremo, la scaletta completa della finale (orari, ospiti e cantanti)

Oscar 2024, sette statuette per Oppenheimer. Tutti i vincitoriTunisia: verità negate su naufragi in mare e deportazioni in Libia. Riparte il racket delle estorsioni - Tiscali Notizie*