Coronavirus, verso il nuovo decreto: lockdown fino al 3 maggio?Riapertura negozi in fase 2: cambia tutto, il piano di ConteM5s, espulsi Giarrusso e Acunzo per la rendicontazione
Zingaretti: "Regolarizzazione dei migranti? Sì, è un'esigenza"Milano,analisi tecnica 15 lug. (askanews) – “Il Piano Mattei è evocativo già nel suo nome. Si tratta di rendere duratura una relazione naturale che ci consegna la geografia, che sia programmata ed efficace. In Africa esiste una ‘vacatio europea’ mescolata ad esempio al disimpegno francese nel Sahel che ha creato un’autostrada per soggetti esterni. Ci sono infiltrazioni dalla Cina e dalla Brigata Wagner oltre a una grande questione geopolitica e sociale”. Lo ha dichiarato Roberto Menia (FdI), vicepresidente della Commissione affari esteri e difesa a Palazzo Madama, nel corso del Cnpr forum “Italia nel mondo: il piano Mattei e le prospettive dei mercati internazionali”, promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca. “L’Africa oggi è un continente di 1 miliardo e 200 milioni di persone destinato a raddoppiare nel 2050 – ha proseguito Menia – un grande movimento migratorio. Noi pensiamo che il Piano Mattei possa creare le condizioni per uno sviluppo che passi attraverso la collaborazione con l’Italia e tutta l’Europa. L’Italia vuole essere prima in questo sforzo. Si tratta di costruire una vera e propria rivoluzione copernicana che realizzi un modello di partnership che sia paritario e non predatorio. L’approccio con l’Africa è stato spesso predatorio. Crediamo si possa realizzare una collaborazione concreta che consenta ai popoli africani di costruire un futuro in casa, noi al loro fianco con le nostre imprese in termini collaborativi”. Perplessità su quest’analisi ha invece espresso Mario Turco, vicepresidente nazionale del M5s: “Il Piano Mattei, approvato dal governo a gennaio, dal punto di vista teorico ha sulla carta grandi e ambiziosi obiettivi: favorire lo sviluppo dell’Africa in campo culturale, dell’istruzione, energetico, dell’immigrazione e soprattutto nel settore infrastrutturale. Il problema del Piano Mattei è l’assenza di risorse finanziarie. Allo stato, al di là degli annunci e degli intendimenti, si è prodotto il nulla, se non attribuire incarichi e nomine. Si rischia l’ennesimo ‘poltronificio partitico’. Nessun progetto risulta finanziato ed avviato, così come non si registrano finanziamenti a livello europeo. L’Italia ha tanto bisogno dell’Africa. I paesi non in guerra sono in forte crescita in termini di Pil e di innovazione tecnologica. In occasione del G7 abbiamo perso una grande occasione per promuovere progetti concreti. Adesso speriamo che l’Africa sia al centro dell’agenda della nuova Commissione Europea, anche se nutriamo forti dubbi. Per sostenere concretamente uno sviluppo integrato Europa-Africa è necessario modificare le regole del Patto di stabilità, prevedendo margini di flessibilità”. Secondo Alessandro Cattaneo, deputato di Forza Italia in Commissione delle Politiche UE alla Camera: “il Piano Mattei è una grande iniziativa di politica estera ed economica del nostro Paese che vuole dare una risposta ad alcuni problemi enormi del nostro tempo a partire da quello dell’immigrazione”. “Bisogna lavorare per creare la speranza nel futuro nei Paesi d’origine dei migranti affinché possano rimanere lì, crescendo e investendo in quei territori – ha sottolineato Cattaneo – Solo così è possibile fronteggiare l’ondata migratoria. Nello stesso tempo, esportando competenze e collaborazioni, diventa anche una grande opportunità economica per l’Italia. Un’operazione win win per tutti. L’Italia ha messo al centro il proprio ruolo sullo scacchiere nazionale, la presidente del Consiglio Meloni si è ‘spesa’, insieme al vice premier Tajani, elaborando un pacchetto di interventi molto articolato grazie anche alle partnership private a partire dalle grandi aziende di Stato. Adesso iniziamo a muovere i primi passi concreti. Per questi obiettivi l’innovazione è un driver fondamentale ed è precondizione per stare sui mercati internazionali, soprattutto per superare la dimensione medio piccola delle nostre imprese”. Critico Marco Grimaldi, parlamentare di Alleanza Verdi Sinistra in Commissione Bilancio a Montecitorio: “Purtroppo il piano Mattei descritto come modello italiano di investimento nel segno della cooperazione nel rispetto di ambiente e popoli in realtà si riduce ad accordi bilaterali in particolare con Algeria e Libia ma anche con Marocco Tunisia, Egitto, Costa d’Avorio, e altri paesi africani, siglati per gli investimenti di una particolare azienda di Stato, l’Eni, per sopperire alle forniture di gas che non arrivano più dalla Russia – ha detto – E’ un progetto all’insegna della conservazione in ambito energetico completamente basato sull’era fossile finalizzato a fare dell’Italia l’hub europeo del gas. Nessun beneficio ne trarranno le popolazioni dell’Africa dove il gas è l’elemento più di destabilizzazione in tantissime regioni. Per non dire dell’impatto ambientale degli impianti e di quello che è un processo di cambiamento radicale delle politiche in ottica di transizione ecologica e di forte riduzione dell’emissione per contrastare i cambiamenti climatici”. Nel corso del dibattito, moderato da Anna Maria Belforte, il punto di vista dei professionisti è stato espresso da Mario Chiappuella, commercialista e revisore legale dell’Odcec di Massa Carrara: “Il Piano Mattei ha il merito di riproporre l’Italia in un ruolo di primaria importanza nello scacchiere internazionale – ha detto Chiappuella – Da sempre la nostra posizione strategica nel Mediterraneo ha suggerito di investire politicamente ed economicamente in quel ruolo di ponte tra due continenti: l’Europa che cerca nuove opportunità per rafforzare la sua economia, e l’Africa che rappresenta una terra dalle enormi potenzialità, come già dimostra la nutrita presenza cinese. L’affermazione del ruolo di mediatore e promotore del nostro Paese in questa avventura è sicuramente una straordinaria occasione di sviluppo per le aziende di casa nostra”. Le conclusioni sono state affidate a Paolo Longoni, consigliere dell’Istituto Nazionale Esperti Contabili. “Enrico Mattei fu un illuminato presidente dell’Eni dei primi anni ’60 che si occupò molto attivamente di affrancare l’Italia sotto l’aspetto della produzione di energia o meglio sotto l’aspetto dell’acquisizione di combustibili – ha detto Longoni – L’impressione che si ha di questo ‘Piano’ è che abbia in realtà dei contenuti che sono in gran parte collegati all’acquisizione di gas naturale. Tanto è che i paesi principali interlocutori del Piano Mattei sono Algeria, Marocco, Mozambico, Costa d’Avorio, Tunisia, Egitto, Congo tutti paesi produttori di gas naturale. E’ sicuramente vero che c’è intento di incentivare l’internazionalizzazione delle nostre imprese verso quei paesi ma è altrettanto vero che l’operazione nasce perché si intende acquisire gas naturale dai paesi produttori”. -->
Renzi lancia un ultimatum a Conte in SenatoCoronavirus, De Luca: "Bestia chi non mette la mascherina"
Scontro Di Matteo-Bonafede: interviene il premier Conte
Coronavirus, Misiani propone il sostegno ai lavoratori in neroRecovery Fund, parla Beppe Grillo: "L'Europa diventa comunità"
Coronavirus, il premier Conte risponde a Von der LeyenMatteo Salvini contro l'app Immuni: "Libertà non è in vendita"
Meloni pronta a sostenere Conte sugli EurobondConte: "Fase 2? Bene così, c'è la responsabilità dei cittadini"
Coronavirus e Maturità: nessun bocciato, solo maxi colloquio25 aprile, tutti in piedi in Aula tranne Fratelli d'Italia e LegaFase 2, Camera approva emendamento su ripresa delle messeCoronavirus, attesa per il decreto maggio: tensione nel governo
Alessandra Mussolini sul 25 aprile: "Ci sono altre priorità ora"
Coronavirus, Campania: nessuna apertura anticipata cantieri
L'Ue smentisce Giorgia Meloni: chi approvò per primo il Mes?Coronavirus, Salvini ringrazia l'Albania: nel 2013 era contro aiutiDe Luca: "Non andate negli ospedali del Nord"Zaia candidato premier? La risposta del governatore
F35, alcuni senatori del M5s chiedono la moratoria di un annoNotizie di Politica italiana - Pag. 531Mes, scontro tra Conte e le opposizioni: tensioni anche con il PdMeloni: "Monitorare immigrati era razzista, tracciare italiani no"