File not found
Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

La Corea del Nord ha lanciato un ennesimo missile, forse balistico

Sorelle pakistane uccise dai suoceri: volevano divorziare per iniziare una nuova vita in EuropaUcraina, Biden annuncia 150 milioni di aiuti. Russia: "Polonia possibile minaccia"“Putin ha la leucemia”: l’intercettazione dell’oligarca allo studio dei servizi

post image

India, forti turbolenze su aereo: 40 passeggeri rimangono feriti durante il volo, il videoAl via il XXIII congresso di Magistratura democratica a Firenze. Il dibattito ha riguardato le riforme,analisi tecnica ma nella relazione della segretaria Maria Rosaria Guglielmi e negli interventi congressuali è tornata la questione del rapporto con Area Al via il XXIII congresso di Magistratura democratica a Firenze. L’evento segna un passaggio fondamentale per il gruppo associativo, chiamato a discutere non solo il contenuto delle riforme della giustizia, ma anche la propria collocazione dentro Area. Sul tema del ruolo dei gruppi associativi e della crisi della magistratura è intervenuto il professor Luigi Ferrajoli, con una lectio magistralis che si è chiusa con un lungo applauso. A seguire, la relazione della segretaria Maria Rosaria Guglielmi e le tavole rotonde dedicate al Csm e all'ordinamento giudiziario, al diritto e al processo penale. La colpa è del carrierismo Ferrajoli ha ragionato su quali misure sono idonee a garantire indipendenza e imparzialità della giurisdizione, e “perciò da un lato a garantire e a rifondare la legittimazione e la credibilità della magistratura e, dall’altro, a porre riparo ai guasti dell’autogoverno rivelati dagli scandali recenti”. Quanto all’indipendenza, Ferrajoli ha richiamato la prima battaglia di Md, negli anni Sessanta, “contro le carriere e le gerarchie”. Contro il carrierismo suggerisce tre rimedi. La prima, “la regola deontologica, per così dire di stile, dovrebbe consistere nel rifiuto della carriera: nell’aspirazione, più che ai ruoli dirigenti, al miglior esercizio dei ruoli giurisdizionali, a garanzia dei diritti fondamentali delle persone”. La seconda, “ridurre quanto più possibile i poteri dei dirigenti degli uffici – a cominciare dai poteri di assegnazione dei processi, che andrebbero sempre sostituiti, anche nell’organizzazione delle procure, da meccanismi automatici – onde ridurre le ragioni delle ambizioni a ricoprirli” con l’abolizione dunque della riforma Castelli del 2006. La terza, “riabilitare, quale criterio di conferimento degli incarichi direttivi, il vecchio principio oggettivo dell’anzianità, ovviamente salvo che il più anziano abbia chiaramente demeritato. I giudizi di professionalità potrebbero quindi limitarsi alla sola segnalazione dell’inidoneità del magistrato. Certamente il criterio dell’anzianità può apparire un prezzo. Ma tutte le garanzie hanno un prezzo”. In sintesi, se l’indipendenza interna è minacciata “allora il rimedio deve essere radicale: la riduzione sia dei poteri dei capi degli uffici che dei poteri di chi designa i capi”. I tre rifiuti Per garantire l’indipendenza, infine, i magistrati dovrebbero attenersi ad altre tre regole. "Il rifiuto di ogni atteggiamento partigiano o settario, non solo da parte dei giudici ma anche dei pubblici ministeri. La giurisdizione non conosce –  non deve conoscere nemici, neppure se terroristi o mafiosi o corrotti – ma solo cittadini. E’ chiaro che questa concezione del processo esclude non solo qualunque spirito partigiano o settario, ma anche l’idea, frequente nei pubblici ministeri, che il processo sia un’arena nella quale si vince o si perde”. “Il rifiuto del protagonismo giudiziario, oggi favorito dai media televisivi. L’imparzialità è incompatibile con il protagonismo dei magistrati. Dobbiamo riconoscere che ogni forma di protagonismo dei giudici nei rapporti con la stampa o peggio con la televisione segnala sempre, inevitabilmente, partigianeria e settarismo, incompatibili, ripeto, con l’imparzialità. Di qui il valore della riservatezza del magistrato riguardo ai processi di cui è titolare”. Infine, Ferrajoli elenca “l’etica del dubbio quale elemento essenziale della deontologia giudiziaria, e perciò il rifiuto di ogni arroganza cognitiva, cioè della convinzione di essere in possesso della verità, la prudenza del giudizio – da cui il bel nome “giuris-prudenza” – come stile morale e intellettuale della pratica giudiziaria, la disponibilità all’ascolto di tutte le diverse ed opposte ragioni e alla rinuncia alle proprie ipotesi di fronte alle loro smentite”. La relazione di Guglielmi E’ seguita la relazione della segretaria di Md, Maria Rosaria Guglielmi. I temi principali: la crisi della magistratura e dell’autogoverno; le riforme e l’autonomia di Md per il futuro. Sulla crisi della magistratura, Guglielmi ha detto che “la crisi innescata dallo scandalo delle nomine ha mostrato in questi mesi pericolosi segnali di avvitamento intorno a un intreccio, sempre piu' inestricabile, fra cause irrisolte delle degenerazioni e delle cadute, analisi incompiute e letture strumentali, proposte di cure sbagliate, tentativi di rinnovamento di facciata e progetti concretissimi, capaci di travolgere l'assetto costituzionale voluto a tutela di una giurisdizione indipendente. Dopo l'iniziale rivolta venuta dalle assemblee autoconvocate, la magistratura appare immobile, percorsa da divisioni e contrapposizioni al suo interno, incapace di dare segnali riconoscibili di una svolta unitaria verso il necessario cambiamento". Il clima nel paese, infatti, è quello "della più recente stagione di imperante populismo: la volontà del popolo contro i giudici-nemici del popolo, l'interesse dei cittadini contro privilegi della corporazione, i giudici che se vogliono interpretare le leggi devono farsi eleggere. E' un argine che sta cedendo sotto il peso di questi attacchi ripetuti. E' l'argine che in democrazia protegge le istituzioni dalle pericolose delegittimazioni". Secondo Guglielmi, la crisi innescata dallo scandalo delle nomine "ha mostrato in questi mesi pericolosi segnali di avvitamento intorno a un intreccio, sempre più inestricabile, fra cause irrisolte delle degenerazioni e delle cadute; analisi incompiute e letture strumentali; proposte di cure sbagliate, tentativi di rinnovamento di facciata e progetti concretissimi, capaci di travolgere l' assetto costituzionale voluto a tutela di una giurisdizione indipendente". Il rapporto con Area Infine, Guglielmi è entrata nel merito della posizione di Md rispetto al gruppo di Area. "Dopo il mandato ricevuto a Bologna, abbiamo cercato di riavviare il percorso di Magistratura democratica, ritrovando slancio e presenza come soggetto collettivo nella società, nella magistratura, e come parte importante del fronte progressista rappresentato da AreaDG” ma, ha aggiunto, “l’impegno a continuare nel percorso unitario, anche come gruppo non ha portato ai risultati attesi”. La critica è chiara: “Chi in questi anni più ha lavorato a questo progetto, e con questa prospettiva, ha scommesso sulla capacità di aggregazione che nasce dall’unità nei valori e ha scommesso sul pluralismo interno di AreaDG, come tratto caratterizzante di un nuovo soggetto”, tuttavia “nessuna delle proposte che hanno in seguito variamente declinato l’opzione di cedere sempre più soggettività a favore di AreaDG, e di arrivare ad una unità di voce anche all’esterno, ha mai chiaramente teorizzato lo scioglimento di Magistratura democratica. E la richiesta di maggiore investimento politico in AreaDG si è sempre fondata sull’assunto dell’irrilevanza dei contenitori rispetto alla preminenza dei contenuti”. Volendo ricostruire il percorso passato, “le ragioni dell’evoluzione dei nostri rapporti interni sono strutturali ma sempre più chiaramente nel tempo ne è emersa la cifra politica. Il mancato scioglimento dei gruppi fondatori, per molti necessario punto di approdo del progetto di fare uscire AreaDG dallo stato di liquidità; in parallelo, la scelta di AreaDG di strutturarsi nelle forme di gruppo, di cui in origine voleva rappresentare il superamento, con la sua dirigenza e i suoi iscritti; quella di Magistratura democratica di non assecondare la prospettiva”. In conclusione, le perplessità sono emerse in modo sempre più evidente, anche a causa di quelli che Guglielmi chiama “processi paralleli a quelli dichiarati e ribaditi nelle mozioni congressuali unitarie. Percorsi non esplicitati nei nostri luoghi di discussione e di confronto”. La richiesta di Guglielmi è di “giudicare se questa dirigenza ha represso il dissenso interno, guidando il gruppo verso l’autoreferenzialità e la chiusura, dividendo e indebolendo il percorso di AreaDG, o se invece la linea unitaria ha dato sempre concretissima prova di sé con il sostegno unitario, decisivo e convinto al progetto di AreaDG, e a tutti i candidati chiamati ad attuarlo nell’autogoverno e in ANM”. L’interrogativo sarà il filo rosso che guiderà gli interventi congressuali dei prossimi tre giorni, in cui Md è chiamata a scegliere il suo futuro. La sensazione tra i congressisti è che la linea probabile sia quella di una dichiarazione di indipendenza da Area in virtù proprio di una divaricazione di intenti tra i due gruppi associativi. I primi interventi della giornata, infatti, si sono focalizzati su questo punto e hanno confermato una volontà di chiarificazione tra due gruppi, dopo che da anni il rapporto non era più funzionale. Dovrebbe rimanere, però, la possibilità per i magistrati di iscriversi a entrambe le correnti. Incognita, invece, rimane la formazione eventuale di un gruppo autonomo in Anm e Csm. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGiulia Merlo Mi occupo di giustizia e di politica. Vengo dal quotidiano il Dubbio, ho lavorato alla Stampa.it e al Fatto Quotidiano. Prima ho fatto l’avvocato.

Omofobia, dipinge la casa arcobaleno: i vicini lo minacciano di morteGuerra in Ucraina, missili su acciaieria Azovstal, Zaporizhzhia e Leopoli. Kiev: “Scontri fino a settembre”

Indonesia, terremoto di magnitudo 6.1 al largo di Sumatra

Bucha, fucilato insieme ai fratelli e gettato in una fossa comune: si salva per miracoloElisabeth Borne scelta come premier da Emmanuel Macron in Francia: prima donna in carica dopo 30 anni

Nonnina compra 10 uova e tutte hanno il doppio tuorloCosta Rica sotto attacco hacker, è stato di emergenza

Guerra in Ucraina, il comandante del battaglione Azov: "Zelensky ci ha abbandonato"

Blinken positivo al Covid, il segretario di Stato americano è stato infettato dal virusSoros: "La guerra in Ucraina potrebbe scatenare la terza guerra mondiale"

Ryan Reynold
Il covid continua ad uccidere in Corea del Nord: segnalati altri 21 morti Alaska Airlines, la denuncia di una ragazza: "Mi hanno detto di coprirmi se volevo salire sull'aereo"Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 458

Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

  1. avatarUn processo in stile Norimberga per i difensori dell’acciaieria AzovstalVOL

    Morto a 27 anni in Inghilterra: è stato investito da un’auto della polizia non contrassegnataNigeria, tre attacchi armati: morte almeno 48 personeChi è Vera Dmitriyena Gurevich, "la donna che può fermare la guerra in Ucraina"Guerra in Ucraina, Kuleba: “Adesione Kiev all’UE questione di guerra o di pace in Europa”

    1. Graziano: “Senza armi a Kiev Putin punterebbe a Georgia e Lituania”

      1. avatarGuerra in Ucraina, Biden: “Basta fughe di notizie su aiuto USA a Kiev, distraggono dall’obiettivo”Capo Analista di BlackRock

        Vladimir Putin, la foto con i soldati feriti: chi è davvero quel militare

  2. avatarLa Croazia dice sì all'adozione per le coppie omosessualiCapo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

    La regina Elisabetta non parteciperà alla cerimonia in Parlamento per motivi di saluteGalles, amputato dito a bimbo di 11 anni: ferito mentre si difendeva da bulli razzistiUsa, scavano buca sulla spiaggia ma crolla tuttoUcraina, il viceministro degli Esteri: "Noi il muro che protegge l'Europa da Putin"

  3. avatarIn chiesa per 12 ore di esorcismo, bimba morta e madre incriminataCapo Analista di BlackRock

    Giovani punti con siringhe in discoteca: è allarme in FranciaGuerra, senatore vicino a Biden: "Cosa facciamo se Putin attacca un paese Nato?"Guerra in Ucraina, Putin: “La vittoria sarà nostra come nel 1945, impediremo il risveglio del nazismo”“La Russia potrebbe distruggere i paesi della Nato in 30 minuti”

Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 458

Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 443Terremoto al largo della Nuova Zelanda: scossa di magnitudo 5.3*