Elezioni amministrative 12 giugno 2022, chi sono i candidati a Piacenza?Draghi in Senato, maggioranza tratta su mozione: si punta a una risoluzione unitariaFarnesina espone striscione arcobaleno per la prima volta: il sostegno alla comunità LGBTIQ+
Crosetto: "Quando migliaia di persone si sposteranno per fame ci sarà un problema per l'Europa"Vigili del fuoco in azione per spengere un incendio in una discarica abusiva di rifiuti tossici nella Terra dei fuochi,Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock in Campania - Archivio/Kontrolab COMMENTA E CONDIVIDI Cessato pericolo, almeno per ora. Restano allo Stato i beni per 200 milioni confiscati ai fratelli Giovanni, Cuono e Salvatore Pellini, imprenditori condannati definitivamente per traffico illecito di rifiuti e ritenuti tra i maggiori responsabili del disastro ambientale nella “Terra dei fuochi”, in particolare nei territori di Acerra, Caivano, Qualiano e Bacoli. La Corte d’Appello di Napoli ha, infatti, confermato la confisca del patrimonio dei tre respingendo l’istanza presentata dai difensori dei Pellini per chiedere l’inefficacia del provvedimento con cui gli stessi giudici avevano confermato a metà giugno la confisca dei beni disposta in primo grado. Un’inefficacia che deriverebbe - secondo i legali - dalla violazione del termine perentorio di 18 mesi per emettere un provvedimento di secondo grado. Ora la palla passa alla Corte di Cassazione alla quale i legali degli imprenditori hanno fatto ricorso. Per gli avvocati Francesco Picca e Paola Tafuro «la Corte di Appello di Napoli ha deciso di non decidere». Comunque in attesa che la Cassazione decida tanto sull’efficacia della decisione di appello quanto sulla legittimità della confisca, i beni non tornano agli imprenditori e al danno, sicuro, non si aggiunge la beffa. E non si tratta di poca cosa, infatti tra i beni confiscati ci sono 250 fabbricati tra i quali ville di lusso in varie regioni, 68 terreni, 50 tra auto di lusso e mezzi industriali, 3 elicotteri e 49 conti correnti bancari. Il frutto di un’attività illecita e pericolosa, scoperta con l’operazione “Ultimo atto-Carosello” del 2006, descritta con parole molto forti dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti che alla vicenda ha dedicato un intero capitolo della Relazione sulla Campania. E la descrizione è da vero disastro. «Presso gli stabilimenti Pellini erano stati illecitamente gestiti circa un milione di tonnellate di rifiuti speciali pericolosi e non, molti dei quali provenienti da stabilimenti del Nord Italia. Gli imprenditori ricevevano il rifiuto e dopo aver effettuato una declassificazione unicamente di natura cartolare li smaltivano illecitamente: i rifiuti liquidi erano sversati direttamente nel bacino dei Regi Lagni e nelle campagne dell’agro aversano e napoletano; i rifiuti speciali solidi anche pericolosi erano ceduti quale compost o smaltiti direttamente mediante tombamento su terreni a destinazione agricola ed in cave adibite illegalmente a vere e proprie discariche». In particolare, insisteva la Commissione, citando la sentenza di condanna a sette anni, «l’attività di contaminazione di siti destinati ad insediamenti agricoli con sostanze pericolose ha assunto connotazioni “di durata, ampiezza e intensità tale da risultare in concreto straordinariamente grave e complessa”». I fratelli Pellini malgrado la gravità delle accuse e la condanna definitiva, hanno passato poco tempo, una decina di mesi, in carcere grazie a benefici e indulto. Ora potrebbero perdere definitivamente i beni frutto dell’attività illecita. Soddisfatto il vescovo di Acerra, monsignor Antonio Di Donna, presidente dei vescovi campani che nei giorni scorsi aveva raccolto l’allarme lanciato dagli ambientalisti. «Dobbiamo sapere cosa è successo, senza infierire sulle persone, soprattutto da parte del vescovo e della Chiesa che accoglie tutti, anche i peccatori più incalliti». Ma, aggiunge Di Donna, «la decisione è importante perché questi beni potrebbero essere utilizzati per la bonifica dei territori inquinati». Anche perché, denuncia, «il disastro ambientale sta mietendo ancora giovani vittime e solo pochi ambientalisti ancora si battono per conoscere la verità». Amaro il commento del leader della protesta Alessandro Cannavacciuolo. «E ora pentitevi» dice rivolgendosi ai Pellini, aggiungendo che «esistono delle gioie che non sono più gioie, quando ormai mancano i pilastri delle nostre famiglie. Ma oggi il nostro sguardo va lassù, a chi se ne è andato troppo presto a causa di chi, pur di arricchirsi, ha distrutto la nostra terra, il nostro popolo. Oggi la giustizia, se pur lentamente, ha fatto il suo corso».«Quello di oggi è un primo passo positivo – dice Alessandro Cannavacciuolo, in nome delle associazioni ambientaliste impegnate da anni sulla Terra dei Fuochi. Ma siamo pronti a far sentire la nostra voce anche in Cassazione».
Scissione M5S, Di Maio nel Partito Democratico? La risposta di LettaElezioni amministrative 12 giugno 2022, dove si vota? Tutti i comuni alle urne
Elezioni amministrative 12 giugno 2022, chi sono i candidati a Padova?
Lamorgese: “Con la crisi del grano flussi migratori in aumento”Peste suina e biosicurezza negli allevamenti, arriva il Decreto
Referendum 12 giugno 2022, l’affluenza alle urne: 18,73% alle 23Guerra in Ucraina, Luigi Di Maio: "Nessuna campagna anti Russia in Italia"
Il M5S è ufficialmente un partito: lo statuto in Gazzetta UfficialeCingolani: “Razionamento del gas improbabile, per l’inverno avremo gli stoccaggi”
Guerra Russia-Ucraina, il commento di Berlusconi: "Compatti contro aggressione russa"Draghi: "Parole di Lavrov aberranti e oscene. L'intervista? Un comizio senza contraddittorio"Ddl Zan, il Pd ripropone il testo al Senato: cosa può succedere?Davide Casaleggio a testa bassa contro il Movimento Cinque Stelle
Emma Ruzzon, chi è la studentessa che ha difeso il Ddl Zan davanti a Casellati
Matteo Salvini, gli atti del caso "Carola Rackete" saranno valutati dal Senato
Bruxelles, Draghi su crisi alimentare e guerra in Ucraina: “È Putin a non volere la pace”Notizie di Politica italiana - Pag. 219Elezioni amministrative 12 giugno 2022, dove si vota? Tutti i Comuni chiamati alle urneFlop del referendum, i primi a disertare sono stati quelli che l'hanno promosso
Sondaggio sullo Ius scholae: sei italiani su dieci favorevoliDroga a Bologna, indagata anche la famiglia a cui citofonò SalviniNotizie di Politica italiana - Pag. 220Di Maio e il Movimento 5 Stelle, il Consiglio Nazionale del partito discuterà sul suo caso