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Incinta e in coma a causa di un tumore, il parto dopo il risveglio: «Quando ho aperto gli occhi avevo una mano sulla pancia»La mostra Citroen all'Arco della Pace di Milano - . COMMENTA E CONDIVIDI Citroën,investimenti 100 anni di Rivoluzioni: questo lo slogan della mostra con cui il marchio di Stellantis ha celebrato 100 anni della sua presenza in Italia e che si è conclusa ieri a Milano al Dazio Levante dell'Arco della Pace. Foto e materiali dell’archivio storico Citroën hanno raccontato una storia di legami forti tra la casa francese e l’Italia, dove è presente dal 1924 a Milano con il primo stabilimento che nacque in via Gattamelata. Una storia di intrecci tra l’evoluzione sociale, industriale ed economica del nostro paese e quella del marchio francese e delle sue autovetture.Già nel 1927 inizia la produzione italiana, con la nuova Tipo 10 C, per la quale vengono realizzati in loco non solo la carrozzeria ma anche l’impianto elettrico, gli elementi strutturali, i cristalli e i pneumatici di fabbricazione Pirelli. Negli anni, la produzione si arricchisce di nuovi modelli, in modo da soddisfare esigenze sempre più specifiche. Per il fondatore, Andrè Gustave Citroën, infatti “l’automobile non è più un articolo di lusso, ma uno strumento di lavoro, fattore principale dello sviluppo economico”.E la storia di arricchisce di modelli iconici, molti dei quali frutto dei progetti di Flaminio Bertoni, pittore e scultore, che è stato uno dei più grandi designer di automobili di sempre, fedele al motto “saper eliminare l’inutile è la forza del genio”. Di Bertoni sono la Traction Avant del 1934, la 2 Cavalli del 1948 e la DS del 1957. E la storia prosegue poi con la Dyane negli anni ’60, che affianca la 2 CV e si rivolge a un pubblico giovane in un periodo di rapidi cambiamenti, e con la CX, nel decennio seguente, ancora oggi oggetto di culto per molti appassionati. Ma anche con modelli unici, come la C6 appositamente carrozzata che viene donata nel 1930 a Papa Pio XI, con carrozzeria chiusa e con posto di guida esterno, color amaranto, rifiniture in oro zecchino e interno damascato in rosso e oro, oggi esposta nelle scuderie dei Musei Vaticani.Così la storia di Citroen ci racconta 100 anni in Italia di innovazioni tecnologiche, di design e di tanta passione. Quella di Andrè Citroën che, non ancora ingegnere, brevetta un nuovo sistema di ingranaggi a cuspide. E’ il primo prodotto industriale di Andrè e la sua immagine stilizzata diventerà il logo della sua futura casa automobilistica. Un genio rivoluzionario che è tra i primi a comprendere che la qualità del prodotto è legata alla qualità della vita dei lavoratori. Geniale per lo sviluppo del prodotto e della produzione, ma anche per la comunicazione presso i rivenditori, e per la possibilità di far provare a tutti le sue autovetture quando i test drive ancora non esistevano. La mostra non è stata solo un’occasione per raccontare la storia di questo marchio in Italia, e di celebrare la sua capacità di innovare, ma anche quella di riflettere su alcune iniziative a risvolto sociale. Citroën Ami è stata al centro del progetto RispettAMI, per dire basta al bullismo nelle scuole, e del progetto formativo “GënerationAMI – a scuola di anti bullismo” che ha coinvolto quest’anno quasi 800 classi e circa 15.000 studenti. E per festeggiare al meglio un secolo glorioso, non poteva mancare una visione per il futuro con le nuove proposte per la mobilità elettrica. Il pubblico ha potuto ammirare infatti anche la nuova Citroën Ë-C3, il nuovo modello elettrico accessibile e innovativo, che assicura una ricarica rapida e un’autonomia sino a 440 km nel ciclo urbano.
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