Vigevano, si dà fuoco con la grappa, salvata da un camerierePrende a schiaffi i passanti in centro a Milano: ricercato un italianoUbriaco alla guida: finisce con l'auto nella fontana
Chiama il boss "guappo di cartone" e non paga il pizzo: imprenditore gambizzatoInnovazioneNel digitale la concorrenza è ancora tutta da costruireMeta Platform,Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella la società che controlla Facebook, potrebbe dover pagare una multa da oltre 13 miliardi di dollari all’UE per abuso di posizione dominante - Ma è tutto il settore del cosiddetto «Big Tech» a essere controllato da sole cinque societàIl petrolio odierno è quello dei dati e delle informazioni digitali.© AP/Michael Dwyer Generoso Chiaradonna26.07.2024 21:33Sono soltanto cinque società ma influenzano tutto ciò che oggi possiamo definire vita: dal lavoro al consumo, passando per la produzione e distribuzione culturale. Ma anche il divertimento e tutto ciò che riguarda la socializzazione, come ormai è declinata nel 21.mo secolo, dipendono da loro. Si tratta delle imprese legate alla tecnologia e allo sviluppo della digitalizzazione e note con l’acronimo di GAFAM, sigla che sta per Google, Apple, Facebook, Amazon e Microsoft. Se aggiungiamo Tesla (auto elettriche) e Nvidia (processori per l’intelligenza artificiale) arriviamo a soltanto sette aziende a livello globale in grado di influenzare quasi ogni momento della nostra vita avendo di fatto non solo un oligopolio di mercato, ma di quello ben più sensibile dei dati personali al cui confronto il potere delle cosiddette «Sette sorelle del petrolio» degli anni ‘50 appare una bazzecola. Queste imprese avevano creato un cartello che deteneva appunto il controllo del mercato mondiale, fissando i prezzi e i livelli di estrazione e dividendosi le rispettive quote di mercato. Ai Paesi produttori venivano pagati dei diritti di concessione e royalty in percentuale sul prezzo di listino. Le compagnie petrolifere definivano il prezzo di vendita e gestivano il processo produttivo dall’estrazione alla raffinazione alla vendita al dettaglio. I profitti erano ovviamente di molto superiori a quanto riconosciuto ai Paesi produttori. Valore dai datiIl petrolio odierno è quello dei dati e delle informazioni da cui le moderne «Sette sorelle» digitali estraggono valore. Proprio questa loro capacità rischia di porle in una posizione dominante rispetto a potenziali concorrenti. Ed è quello che la commissaria UE alla concorrenza Margrethe Vestager avrebbe rilevato per Meta Platforms, la società mamma di Facebook. L’azienda di Mark Zuckerberg avrebbe legato il suo servizio di annunci online, Marketplace, al suo social network Facebook. In pratica, gli utenti del social media accedono automaticamente a Marketplace, che lo vogliano o no e questo conferisce «al servizio di annunci (sempre di Meta) un sostanziale vantaggio di distribuzione che i concorrenti non possono eguagliare», aveva avvertito la squadra di Vestager nel suo giudizio preliminare.La decisione, nelle indiscrezioni diffuse da Reuters sul suo sito, potrebbe arrivare a settembre o a ottobre e rappresenterebbe la sanzione più alta mai inflitta dalla Commissione europea alle Big Tech nella lunga disputa sempre più tesa contro il far west del digitale. Il verdetto di Bruxelles arriverà oltre un anno e mezzo dopo l’accusa formale mossa nel dicembre 2022 al gigante tecnologico statunitense di aver conferito un vantaggio sleale al suo servizio di annunci pubblicitari, abbinandolo alla piattaforma social.Un addebito davanti al quale Meta si è sempre opposta con fermezza, affermando a più riprese di ritenere le affermazioni di Bruxelles «prive di fondamento» e indicando la volontà di «lavorare in modo costruttivo con le autorità di regolamentazione per dimostrare» che la propria «innovazione è a favore dei consumatori e della concorrenza».Sanzione recordSe la Commissione europea - impegnata in un costante dialogo con la major californiana - concluderà che esistono prove sufficienti per attestare un abuso di posizione dominante, la società di Menlo Park potrebbe dover mettere mano al portafogli pagando una maxi-multa fino a 13,4 miliardi di dollari, ovvero il 10% dei suoi ricavi globali del 2023, sebbene le sanzioni UE siano solitamente molto inferiori a questo limite. Una cifra comunque record, superiore anche alle stangate inflitte a Google per 4,3 e 2,4 miliardi di euro rispettivamente nel 2018 e nel 2017 per violazioni antitrust relative alla promozione sleale del suo motore di ricerca su Android e alla concessione di un vantaggio sleale al proprio servizio di shopping su Google Search. Il verdetto è atteso per «settembre o ottobre» anche se i tempi, stando alle fonti citate da Reuters, «potrebbero ancora slittare a novembre». Prima tuttavia che Margrethe Vestager, commissaria uscente, chiuda dietro sé la porta del suo ufficio a Palazzo Berlaymont.I precedenti con Apple e GoogleGià lo scorso 24 marzo l’antitrust europea - a pochi giorni dall’entrata in vigore della nuova normativa - aveva puntato i suoi fari su Apple e Google per la presunta violazione del Digital Markets Act (DMA). In particolare, la Commissione sta indagando su possibili non conformità di Google Play e Google Search, dell’App Store e del motore di ricerca di Apple-Safari e del «modello di pagamento e consenso» di Meta, che controlla Facebook.«Sospettiamo che le soluzioni suggerite dalle tre società non siano pienamente conformi alla DMA», aveva affermato il capo dell’antitrust UE, Margrethe Vestager. La politica danese ha, inoltre, aggiunto che le indagini riguardano «casi gravi». L’indagine, ha detto Vestager, «dovrebbe essere conclusa nell’arco di 12 mesi».Per quanto riguarda Apple, anche negli Stati Uniti è oggetto di un’indagine indagine antitrust avviata la scorsa primavera. Il Dipartimento di giustizia e 16 Stati hanno citato in giudizio il colosso di Cupertino. Il produttore di iPhone è stato accusato dalle autorità di aver violato le leggi sulla concorrenza impedendo alle società rivali di accedere ai prodotti hardware e alle funzionalità software sui dispositivi Apple.OpenAI sfida Google sui motori di ricercaOpenAI apre a una nuova era nella corsa all’intelligenza artificiale e sfida un big del calibro di Google. La startup americana, azienda madre di ChatGpt, ha presentato SearchGpt, un servizio che porta l’IA all’interno della ricerca web. Non è un lancio pubblico ma al momento un test riservato a 10 mila utenti che lo sperimenteranno in anteprima. «SearchGpt è un prototipo progettato per combinare la forza dei nostri modelli di intelligenza artificiale con informazioni dal web e fornire risposte rapide e tempestive da fonti chiare e pertinenti», scrive OpenAI sul suo blog.
Omicidio a Milano: donna uccisa in casa dal maritoNuova ondata di maltempo: quali sono le regioni a rischio
Meteo, situazione critica al Sud: confermato l’arrivo di un violento ciclone nel weekend
Alessandro Venturelli: l'appello della madre a due anni dalla scomparsaBranco picchia un adolescente per farsi dare due euro
Aggredito mentre accompagna la figlia a scuola: denunciato un uomo"Sei ore di attesa in ospedale con 40 di febbre": la rabbia dei genitori di un bimbo di 20 mesi
Tragico incidente stradale ad Arignano: morta una donna, ferito un ragazzoCadavere di un uomo di 48 anni trovato sgozzato sulla riva del fiume
Albero di Natale a fuoco: salvata una famigliaTerremoto a Perugia: scossa di magnitudo 3.7Sottrae il figlio alla moglie per portarlo in Marocco: arrestatoPistoia, Leonardo Michelozzi muore a 22 anni in un gravissimo incidente
Tragico incidente stradale ad Arignano: morta una donna, ferito un ragazzo
Frana Ischia, “trovati altri 2 corpi: sale a 10 il bilancio delle vittime”
Ragazzi si divertono a prendere a calci dei gattiniTrova soldi e cellulare sull'autobus, giovane rintraccia il proprietario e li restituisceIncidente a San Giustino Umbro, identificate le vittime: chi sonoOltre mezza tonnellata di droga in una villetta: arrestate madre e figlia
Cosa ci siamo persi di Ischia: che mezza Italia sta messa ugualeNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 673Sangue sulla movida, accoltellati due addetti alla sicurezzaRagazza in scooter precipita dal parcheggio di un centro commerciale: è grave