Napoli, Fondazione Cdp e Dynamo Camp insieme per mille minori fragili - Tiscali NotizieSugli sbarchi Piantedosi accusa l'Italia: colpa della "accettazione dell'opinione pubblica"Morta la 53enne in rianimazione dopo il crollo a Scampia, ancora gravi le due bambine di 7 e 4 anni - Tiscali Notizie
Tre temi chiave con Meloni alla Camera: guerra, migranti ed energiaUna domenica pomeriggio di fine agosto o inizio settembre 1960,èlaveritàProfessore Campanella sono seduta, sola, su una panchina dei giardini accanto alla stazione di Woodside Park. C’è il sole, bambini che giocano. Ho portato il necessario per scrivere. Comincio un romanzo. Scrivo una paginetta o due, magari anche meno. Forse soltanto questa scena: una ragazza sdraiata accanto a un uomo, si alza dal letto e se ne va via, in strada. Il racconto di Annie Ernaux è tratto dall’ultimo numero di Finzioni. Abbonati a questo link per leggerlo Una domenica pomeriggio di fine agosto o inizio settembre 1960, sono seduta, sola, su una panchina dei giardini accanto alla stazione di Woodside Park. C’è il sole, bambini che giocano. Ho portato il necessario per scrivere. Comincio un romanzo. Scrivo una paginetta o due, magari anche meno. Forse soltanto questa scena: una ragazza sdraiata accanto a un uomo, si alza dal letto e se ne va via, in strada. Di questo inizio scomparso mi rimane il ricordo nitido della prima frase: «In riva al mare danzavano lentamente dei cavalli». In televisione, dai Portner, avevo visto una scena che mi aveva molto turbata. Si vedevano al ralenti due cavalli ammaestrati che si impennavano ed eseguivano evoluzioni su una spiaggia. Con quell’immagine volevo suggerire la sensazione di dilatazione temporale e di invischiamento dell’atto sessuale. Se faccio riferimento al brevissimo romanzo che poi ho effettivamente scritto due anni dopo riprendendo quell’incipit, è per raccontare non tanto la realtà della mia storia con H., bensì un modo di non essere al mondo – di non sapersi comportare nel mondo. Il porto della scrittura Qualche cosa di immenso, sfocato, che forse spiega perché all’epoca non sono più andata avanti nel romanzo, rimandandone la realizzazione alla mia futura vita di studentessa di lettere (o di filosofia, esitavo a causa di Beauvoir). R. non ha mai saputo nulla della mia intenzione di scrivere. Ero convinta che avrebbe cercato di dimostrarmi quanto fosse assurda quella mia ambizione. Mi chiedo se questa immagine, quella ai giardini di Woodside Park, la ragazza sulla panchina, non mi abbia attratta come un magnete sin da quando ho cominciato a scrivere questo libro, come se tutto ciò che è accaduto dopo la notte alla colonia sfociasse, un cedimento dopo l’altro, in quel gesto inaugurale. Questo sarebbe quindi il racconto di una perigliosa traversata fino al porto della scrittura. E, in fin dei conti, la dimostrazione esemplare che quello che conta non è ciò che succede, è ciò che si fa di quel che succede. Tutto ciò attiene al campo dei convincimenti rassicuranti, destinati a incistarsi via via più in profondità con l’avanzare degli anni ma la cui verità, in fondo, è impossibile da stabilire. Nel gennaio 1989 ho passato un weekend a Londra per un convegno al Barbican Centre in compagnia di numerosi altri scrittori. La domenica mattina, priva di impegni, ho preso la Northern line fino a East Finchley, poi sono salita sull’autobus e ho chiesto al conducente quale fosse la fermata di Granville Road, la più vicina alla casa dei Portner. Prima di scendere ho intravisto la Swimming Pool. Ho imboccato Kenver Avenue. La casa dei Portner mi è sembrata piuttosto piccola e ordinaria. A Tally Ho Corner era rimasto solo il Woolworths. Il tobacconist dei Rabbit non c’era più, così come il cinema in cui avevo avuto voglia di entrare attirata dalla locandina di Suddenly, Last Summer con Elizabeth Taylor (film che avrei visto dieci anni dopo) e dove si potevano comprare grossi sacchetti di popcorn senza bisogno di pagare il biglietto. Non ricordo di aver rivisto i giardini. Ho ripreso la metro a Woodside Park. Nel tragitto del ritorno ho scritto sul diario: «Gli altri partecipanti al convegno si sono tutti precipitati nei musei, io a North Finchley, nella mia vita passata. Non sono culturale, per me conta solo una cosa, cogliere la vita, il tempo, comprendere e godere». È questa la più grande verità di questo racconto? da Memorie di una ragazza, traduzione di Lorenzo Flabbi, L’orma, 2017 © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediAnnie Ernaux Annie Ernaux
Le vie dell’acqua e il sud che non cresce. Come affrontare la crisi idricaSilvio Berlusconi, il patrimonio personale netto in euro: a quando ammonta
Una battaglia per il futuro, il senso profondo del 25 aprile
Firenze, Eike Schmidt ufficializza la candidatura: «Corro per il centrodestra»Altro che Piano Mattei, nel 2023 l’Italia ha tagliato 164 milioni di aiuti all’Africa
Napoli, Fondazione Cdp e Dynamo Camp insieme per mille minori fragili - Tiscali NotizieIntesa Webuild-Regione Campania, 1500 assunzioni nei prossimi 3 anni - Tiscali Notizie
Fumata bianca, Elly Schlein annuncia la segreteria del PdCampania abolisce certificato per rientro a scuola dopo 5 giorni - Tiscali Notizie
Sindaci e assessori minacciati: un caso ogni 28 oreNasce Basilicata Creators, sito che mette in vetrina le aziende lucane - Tiscali NotizieGalliani fa visita a Berlusconi in ospedale. Il messaggio del Monza: “Forza presidente, ti aspettiamo”Rai, Vianello si dimette dalla direzione di San Marino Rtv
Roccella e il peso di essere ministra: contestare un governo è fisiologia democratica
De Luca: "Meloni ha comunicato sua vera identita'" - Tiscali Notizie
Bollette, il 31 marzo scadono gli aiuti: le mosse del governoBollette, il 31 marzo scadono gli aiuti: le mosse del governoLe vie dell’acqua e il sud che non cresce. Come affrontare la crisi idricaSilvio Berlusconi, quinta notte in terapia intensiva: condizioni stabili
Meloni tra Tunisia e Bruxelles: prepara le europee e sui migranti spera in SaiedSciopero giornalisti Rai, grazie al boicottaggio di Unirai vanno in onda tg Rainews, Tg1 e Tg2L’Ue boccia l’emendamento sui consultori: «Non c’entra con il Pnrr»Nordio sulla riforma della giustizia: “A giugno ddl su prescrizione e intercettazioni”