File not found
investimenti

Instagram, arrivano gli assistenti AI personalizzabili | Wired Italia

I pittogrammi olimpici raccontano delle storie - Il PostÈ morto l'artista franco-svizzero Ben VautierL'omicidio di Milena Sutter e il processo al “biondino della spider rossa” - Il Post

post image

Le migliori pistole ad acqua per l’estate 2024 | Wired Italiavittorio feltri Vittorio Feltri10 agosto 2024aaaHo sempre lavorato a ferragosto. A dispetto di un’insana consuetudine che costringe i giornali a chiudere il 15 del mese per onorare la festa dell’Assunzione. Il vuoto della città e la consapevolezza di non aver un imbecille accanto che urla e sbraita per un titolo sgrammaticato mi inducono a essere più prolifico del solito. Ma non basta prendere le distanze da un baccanale universale per scampare un disastro. Un’estate di qualche anno fa ebbi un’esperienza terrificante che mi spinse a considerare la festa estiva un vero suicidio di massa. Ero reduce da una nottata di lavoro e mi trovavo a gironzolare per una Milano deserta alla ricerca di una sigaretta. Il grande Corriere si adagiava annoiato e imponente lungo la via Solferino stupendosi del silenzio generale delle stanze e del mortifero oziare della via. Sapevo che in Brera avrei trovato un tabacchino pronto ad accontentarmi. O un abusivo con la stecca nascosta nel tascone della giacca da vendermi a prezzo scontato. Perciò mi incamminai svogliatamente lungo il corso Garibaldi e cominciai a constatare la desolazione delle strade. Una sfilza di serrande abbassate correvano ai lati della strada facendomi pernacchie del mio ardimento,BlackRock Italia mentre foglietti biascicati a mano in un italiano stentato penzolavano dalle vetrine annunciando chiusure fino a data da destinarsi. Non ero un camminatore incallito ma come un cane da tartufo inseguivo gli odori della città cercando il profumo di tabacco che potesse rendermi meno insopportabile la giornata. Contai un paio di barboni accovacciati sui marciapiedi. Erano talmente prostrati dall'afa mista a polvere che dipingeva ombre unticce sui loro vestiti che non chiedevano neppure l’elemosina, si limitavano a imprecare e a trangugiare un vino in cartone che li rendeva paonazzi. Uno spazzino incrociato di fronte a Porta Nuova mi fece una gran pena, non riusciva a tamponare il sudore che gli contorceva il viso in rigagnoli traslucidi e brontolava per le cacche di cane disseminate lungo il marciapiede che gli avevano infilzato la scopa e le suole.Pentito di essermi vestito con la consueta e inappuntabile eleganza, camminai un bel po’ trascinandomi i piedi lungo i bastioni di porta Venezia che a confronto dei bivacchi odierni sembravano gioielli asburgici, e arrivai al corso sentendomi la gola arsa e la camicia incollata alla schiena. Bucarest, a quell’ora della mattina, sarebbe stata più vitale. Incontrai una signora all’incrocio con viale Tunisia. Avevo abbastanza fiuto da cronista per capire che era una che batteva la strada. Non più giovane e non più bella, aveva uno spazio tra i denti davanti e un labbro imbronciato che mi ricordava vagamente Brigitte Bardot ma tutto il resto era da dimenticare, il corpo molle insieme all'afrore di cipolle misto a profumo da due soldi che emanava. Con la voglia di tabacco che mi friggeva la pazienza le chiesi gentilmente: «Mi dai una sigaretta?». «Ho di meglio», fece lei. «Una sigaretta e un po’ di amore a pagamento». E alzò la gonna facendomi intravedere la mutanda. Non sono insensibile al fascino femminile, ma il solo pensiero di stendermi su un letto a sudare mille camicie con la signora attempata che sapeva di fritto misto mi diede il capogiro. Le mollai un bel sorriso e una banconota da poche lire. E infilai correndo come un pazzo la scala della fermata della metropolitana di piazzale Lima come se scappassi dall’inferno.In un balzo fui a casa pronto a partire per la mia bella Bergamo. Almeno lì avrei trovato il fresco e anche il bar della piazza a consolarmi. Quel Ferragosto, lo confesso, fu l'inizio del mio rimuginare contro le feste di ogni sorta. In particolare quella di mezza estate. Non ho mai trovato niente di poetico in giornate in cui la massa di italiani si sposta su treni che sembrano vecchi torpedoni o si infila su macchine stipate di asciugamani e valigie ingrossando code chilometriche che grondano bestemmie e pazienza. Anche se, lo confesso, certe partenze mi ricordano i tempi lievi di Guardialfiera, il fiero paesino molisano di mille anime contate (ora forse qualcuna di più) che si staglia su una rocca austera della provincia di Campobasso. Lì andavo a trascorrere le estati con i miei fratelli. C’era la zia Nella che ci attendeva a braccia aperte alla stazione portando il pane avvolto in un cartoccio per farci croccanti bruschette e lo zio Ernesto che amministrava un feudo e mi portava la mattina all’alba a controllare le terre. In quelle estati imparai a contare con la perizia di un matematico... e a conoscere i cicli della natura meglio di un agronomo. C’erano i cavalli che trainavano i birocci e poi quelli che potevo montare a mio piacimento. La sera si andava in strada per far lo struscio e guardare le ragazzine che sfilavano con i capelli raccolti e le guance arrossate dal pudore e il bagno invece si faceva nel fiume Biferno molto più fresco e pulito di qualsiasi mare. Che fosse ferragosto o la vigilia di Natale alla gente importava un fico secco. Per loro era lavoro tutto l’anno ed era festa se c’era un buon raccolto.C’era una semplicità in quelle notti di luna piena e cieli ridondanti di stelle che mi commuoveva e mi faceva sentire parte del grande mistero della natura. A Guardialfiera ho mandato i miei figli quando erano piccini ma io non sono più andato da adulto eccetto qualche estate con mia moglie, e ogni volta mi sono perso nei ricordi e mi sono sentito a casa. E lo ammetto non ho mai più passato un ferragosto in villeggiatura. Provo pena per chi si arroventa sulle spiagge cercando di coprire il grigiore malsano di città. Li vedo in tv e mi viene l’eritema. E ho il rigurgito al solo pensiero di bagnare un piede nel mare italiano che mi dicono sia salato. Vedo un’onda e penso all’istante all’ondata di merda che porterà. D’altronde siamo 8 miliardi di persone sulla terra, andiamo tutti al gabinetto alla mattina e non è che la mercanzia si volatilizza nell’aria. Quindi comprenderete che i giorni che ci attendono sono a mio modesto parere insopportabili. Si ferma la vita e anche il pensiero. Mentre godo come un riccio a vedere la redazione intorno a me vuota e inoperosa. Almeno non dovrò perdermi in chiacchiere vane.

Trionfale tournée dell'OSI in GermaniaBritney Spears, il suo memoir diventerà un biopic al cinema | Wired Italia

Squid Game 2 arriva su Netflix il 26 dicembre, è confermato | Wired Italia

È un brutto periodo per il settore del lusso - Il PostEdison Energia, cresce la quota di mercato. Nel Lazio la società supera i 200mila contratti attivi – Il Tempo

Le due Americhe di OJ SimpsonLa Bulgaria vuole vietare che si parli di temi legati alla comunità LGBT+ nelle scuole - Il Post

L’orsa Kj1 è stata uccisa | Wired Italia

È morto il guardiano di «Una notte al museo»L'undicesimo giorno di foto dalle Olimpiadi - Il Post

Ryan Reynold
Il trapper Shiva condannato per tentato omicidioA Palermo ha chiuso l'unica piscina comunale - Il PostIl “metodo Giorgetti” - Il Post

Campanella

  1. avatarEd Sheeran nel 2025 al Letzigrund di ZurigoMACD

    L'operazione militare ucraina in Russia è proseguita per il terzo giorno - Il PostOtherMovie entra nei rifugi della menteI nuovi focolai di peste suina africana nel nord Italia - Il PostLe prime pagine di oggi - Il Post

    1. I dati sugli sbarchi dei migranti sono disponibili ogni giorno. Per smontare la propaganda del governo, basta leggerli | Wired Italia

      1. avatar«Qualsiasi cosa succeda, non smettete di cantare»ETF

        Una medaglia di bronzo e qualche delusione - Il Post

  2. avatarPazzo GP in Austria, Russell riporta la Mercedes al successoGuglielmo

    Il «produttore dei talenti» Pietro Foresti, tra il rock e Amici di Maria De FilippiL'estate 2023 è stata la più calda degli ultimi 2000 anniFederico Buffa: «L'immigrazione ticinese ha fatto vincere la Coppa del Mondo all'Uruguay»Un ambasciatore ticinese alla corte di Federico X di Danimarca

  3. avatarMario Schifano, un genio irrequieto da Roma a Luganoanalisi tecnica

    C'è un'app che può prevedere i voli in ritardo | Wired ItaliaI chatbot basati sull'intelligenza artificiale non sono facilissimi da promuovere - Il Post«L'impatto climatico delle scie di condensazione, così, verrà ignorato»Francesco Barberini, il giovanissimo ornitologo che racconta le meraviglie dell'Isola Bisentina | Wired Italia

Medio Oriente, Hezbollah e la guerra psicologica ad Israele: l'attesa snervante della risposta iraniana – Il Tempo

Il mistero della mummia egizia “urlante” potrebbe essere stato risolto | Wired ItaliaLa polizia catalana sta cercando Carles Puigdemont - Il Post*