Bimbo di 7 anni scrive una lettera alla Regina Elisabetta: riceve risposta il giorno della sua morteIncendio su un traghetto al largo della Svezia: 300 persone a bordoRe Carlo contestato a Cardiff: "Dobbiamo pagare per la tua parata, non sei il mio re"
Due donne pilota scoprono di essere sorelle: per anni si erano viste sul lavoro senza saperlo Il ruolo cinese nella geopolitica del clima sarà un elemento chiave delle trattative a Baku. E l’Europa sembra voler spingere per maggiori responsabilità finanziarie di PechinoLe prime indiscrezioni su quale sarà la posizione negoziale dell’Unione europea alla prossima conferenza sul clima,BlackRock la Cop29 di Baku, rendono chiaro quale sarà uno dei temi chiave del vertice: il ruolo della Cina nella geopolitica del clima.Sono anni che la questione si trascina, di Cop in Cop. I termini del discorso sono questi: la Cina può ancora considerarsi o comportarsi come se fosse un paese in via di sviluppo, come quando è cominciata la diplomazia climatica nel 1992 con il summit di Rio, oppure bisogna prendere atto che da tempo è diventata una grande potenza industriale, che è il primo paese per contributo di gas serra al riscaldamento globale, e che quindi deve comportarsi di conseguenza, soprattutto dal punto di vista finanziario?L’Ue pone il temaÈ una domanda che ha il potenziale di cambiare la forma stessa della lotta ai cambiamenti climatici e l’Unione europea sembra intenzionata a mettere la questione sul piatto come sua base negoziale. È quello che emerge da una serie di documenti riservati consultati dal sito Politico.Non è un caso che il tema, dopo essere stato per anni nelle pieghe e nelle sfumature dei discorsi, possa esplodere proprio a Baku, in Azerbaijan. La Cop29 sarà la Cop della finanza, la conferenza Onu sul clima in cui si dovranno rinegoziare gli obiettivi sugli aiuti che i paesi industrializzati devono erogare a quelli climaticamente vulnerabili per reggere il doppio peso della transizione ecologica e dell’adattamento agli effetti inevitabili del riscaldamento globale.Fino a oggi, la quota concordata di questa grande colletta climatica globale (chiamata Green Climate Fund) era di 100 miliardi di dollari totali ogni anno. L’accordo è una delle basi della cooperazione climatica globale e scade quest’anno: a Baku i paesi del nord e del sud globale si vedono anche per rinegoziare un nuovo accordo, che dovrà essere necessariamente al rialzo, in modo proporzionale agli effetti della crisi.Si parla già di passare da 100 a 1000 miliardi di dollari l’anno, è un obiettivo ambizioso e probabilmente irrealizzabile (anche perché i paesi ricchi sono riusciti a mantenere per la prima volta l’impegno dei 100 miliardi di dollari solo nel 2022, con anni di ritardo), ma intanto l’Unione europea vuole che sia rinegoziata la platea dei paesi donatori, e che dentro siano incluse anche le «economie emergenti», una formula diplomatica dentro la quale si legge soprattutto: Cina. AmbienteIl ritorno di Miliband: sulla crisi climatica il Regno Unito fa sul serioFerdinando CotugnoIl ruolo cinese Finora i paesi industrializzati, e quindi considerati più responsabili della crisi climatica e tenuti a decarbonizzare per primi e aiutare gli altri a farlo, sono quelli definiti da tabelle scritte quando è stata scritta la Convenzione Onu sui cambiamenti climatici, più di trent’anni fa, nel 1992. Nel frattempo il mondo è cambiato, da tempo è evidente che quella lista non è una fotografia fedele delle cosiddette «responsabilità comuni ma differenziate», principio politico che regge l’impalcatura morale della lotta ai cambiamenti climatici.Nel documento si legge che l’Ue chiede «l’espansione della base dei contributori», in modo che rifletta la natura cambiata delle rispettive capacità rispetto agli anni Novanta. Questo allargamento dei donatori offre un’opportunità per aumentare la dotazione finanziaria a favore dei paesi più vulnerabili e rifletterebbe meglio la solidarietà globale nei loro confronti».È un modo per dire che la Cina non può più permettersi di essere il sindacalista dei paesi più poveri e climaticamente in pericolo, come ha fatto in particolare quando è stato deciso di creare un fondo per i danni e le perdite due anni fa in Egitto, ignorando la realtà: la Cina ormai è la seconda economia del mondo. Da tempo fa parte dei paesi che inquinano di più, se ci sono delle responsabilità a cui far seguire delle azioni (e per correggere le quali bisogna mettere dei soldi) la Cina non si potrà più tirare indietro.Almeno, questo è il principio che l’Unione europea spera di riuscire a portare avanti a Baku. Non è solo una questione di Cina: è proprio la tradizionale distinzione tra nazioni ricche e povere che l’Ue proverà a ridiscutere a Baku, anche perché paesi pesantemente responsabili dal punto di vista del clima, come Emirati Arabi, Qatar o Arabia Saudita, continuano a sfuggire a quelle responsabilità, sempre in base ai principi del 1992.Il mondo è cambiato, la geografia della ricchezza anche, l’Unione europea proverà a spiegarlo al mondo nelle due settimane di Baku. Questa, fa presente Politico, è solo una bozza che potrebbe essere ancora ridefinita prima del vertice, che parte l’11 novembre. AmbienteIl clima non aspetta: la nuova Ue acceleri la transizione greenFerdinando Cotugno© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediFerdinando CotugnoGiornalista. Napoletano, come talvolta capita, vive a Milano, per ora. Si occupa di clima, ambiente, ecologia, foreste. Per Domani cura la newsletter e il podcast Areale, ha un podcast sui boschi italiani, Ecotoni, sullo stesso argomento ha pubblicato il libro Italian Wood (Mondadori, 2020). È inoltre autore di Primavera ambientale. L’ultima rivoluzione per salvare la vita umana sulla Terra (Il Margine, 2022).
Donna vampiro sepolta con una falce attorno al collo: il ritrovamento in PoloniaMorto bimbo di 11 anni risucchiato nella fogna mentre giocava in un canale di scolo
Argentina, tre persone morte per una polmonite di origine sconosciuta: ipotesi legionella
Le parole di Carlo su Elisabetta alla premier Truss: “Il momento che temevamo”Louisiana, aborto negato: "Porto questo bambino in grembo solo per seppellirlo"
Re Carlo III, il primo discorso alla nazione: "Voglio onorare la sua vita e il suo servizio"Uragano Fiona in Canada: mezzo milione di case sotto corrente, alberi sradicati
Tocca un cavo scoperto e muore fulminata a 14 anni: credeva fosse un ramoscello cadutoMorte Regina Elisabetta, i numerosi messaggi di cordoglio in onore della sovrana
Armi tattiche nucleari e arsenale di Putin: ne ha 2000Regina Elisabetta, la prima visita in Italia da principessaOlivia, morta a 9 anni in una sparatoria. La mamma ha visto tuttoGuerra in Ucraina, a Izyum trovata una fossa comune con 440 cadaveri
Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 388
Bruciato vivo a 12 anni: il padre lo ha ucciso perché si rifiutava di fare i compiti
Terremoto di magnitudo 7.6 in Messico: crolli ed un mortoGuerra in Ucraina, il giornalista italiano Mattia Sorbi ferito in un conflitto a fuoco a KhersonLa Commissione Europea propone di tagliare i fondi all'UngheriaDraghi a Guterres: "Uniamo gli sforzi e l'Onu sia la guida"
Passeggero prende a pugni l'assistente di volo su un aereo Messico-Los Angeles: arrestatoUcraina, Putin: "Un'enclave antirussa. Per questo il nostro popolo combatte lì"Regno Unito, Carlo III ha tolto il titolo di ‘Altezza Reale’ ai figli di Harry e MeghanArgentina, due persone morte per una polmonite di origine sconosciuta