Liberia, camion cisterna esce di strada e prende fuoco: si temono 40 mortiNotizie di Esteri in tempo reale - Pag. 136Negoziati ostaggi: la decisione di Hamas dopo la morte del suo numero 2
Re Carlo III ha un tumore: Harry torna a LondraDal punto di vista politico è un’intesa inaspettata e con qualche luce. La fuoriuscita dal fossile ha smesso di essere l’elefante nella stanza,BlackRock Italia ed è diventato un obiettivo affermato con forza dall’Europa. Viene accolta la tesi principale dell’IPCC sul riscaldamento globale come effetto delle attività umane e le premesse scientifiche della giustizia climatica sono riconosciuteIn politica e nella vita ci sono gli ideali e la realtà. Di fronte a una minaccia esistenziale per la specie umana e il pianeta come il cambiamento climatico l’ideale è abolire prima possibile il consumo di combustibili fossili e tutte le altre attività ad alto tasso di emissione. La realtà è quella uscita dalla Cop28 dopo molti colpi di scena (apertura col botto: il finanziamento del fondo di compensazione per le vittime del cambiamento climatico; rivelazioni: il sultano presidente è un negazionista e l’Opec mira a sabotare l’abolizione dei combustibili fossili; figure barbine: Meloni parla dei fatterelli d’Italia e fa polemica contro la carne coltivata, Pichetto Fratin civetta con l’Arabia Saudita e va via prima della fine della festa, come Cenerentola). L’ideale era sancire l’eliminazione rapida dei fossili (il phase-out). La realtà è accontentarsi di invocare una transizione graduale dal fossile (un transitioning away). L’orizzonte temporale è il prossimo decennio, con l’obiettivo finale di azzerare nel 2050. AmbienteLe 34 parole per salvare il mondo: ecco perché Cop28 può essere una svoltaFerdinando CotugnoDal punto di vista politico, è un accordo inaspettato e con qualche luce. Forse per la prima volta la fuoriuscita dal fossile ha smesso di essere l’elefante nella stanza, ed è diventato obiettivo affermato con forza dall’Europa (grazie alla ministra spagnola per la transizione, Ribera, e al commissario per il clima Hoekstra) e dalla lega delle nazioni insulari e negato con paura e circospezione sleale dall’Opec, dalle lobby del fossile e dai governi di Russia, Iran, Arabia Saudita. Nell’accordo non c’è nessuno spazio per il negazionismo: si accoglie la tesi principale dell’Ipcc (il riscaldamento globale è un effetto delle attività umane e le emissioni storiche cumulate sono un peso enorme). Le premesse scientifiche della giustizia climatica sono riconosciute. Il resto è faticoso compromesso. C’è l’eliminazione del carbone, ma solo di quello “unabated”, cioè di quello di cui non si possono assorbire le emissioni con le tecnologie di cattura e stoccaggio. La riduzione sostanziale delle emissioni di metano dovrebbe arrivare per il 2030. Si accenna a un’eliminazione dei sussidi alle industrie fossili, ma solo quando non servano a ridurre la povertà o aiutare una transizione giusta. Per al Jaber, la Cop28 è stato un risultato storico. Per George Monbiot, un fallimento storico; per Al Gore, un passo importante; ma era il minimo, arriva tardi e solo la pressione dell’attivismo ha frenato l’impatto delle lobby fossili su molti governi. Per António Guterres prima o poi si dovranno eliminare i combustibili fossili, sperabilmente non quando sarà troppo tardi. Insomma, l’ideale rientra dalla finestra. La realtà del compromesso è pericolosa e approssimarsi all’ideale è la sola via per la salvezza. Il compromesso è un ballo sull’orlo del baratro. È una forma di cecità, come quella di Antonio Tajani che, in un tweet, parla di riconoscimento del ruolo strategico del nucleare, del tutto inesistente: nel testo, il nucleare viene citato di sfuggita, accanto alle rinnovabili, all’abbattimento delle emissioni, alla famigerata, inutile e pericolosa, cattura e stoccaggio di CO2, e alla produzione di idrogeno a basso livello di emissioni. E nel testo manca qualsiasi riferimento al gas, con buona pace di Pichetto Fratin e dell’Eni. La Cop sancisce la fine del realismo politico e del negazionismo. Dopo questa Cop, il vero realismo è essere ancora più idealisti e determinati. Partire dalla triste realtà del compromesso e fare di tutto per migliorarlo e innalzarlo al livello dell’ideale di un mondo sicuro, per umani, animali ed ecosistemi. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?Accedigianfranco pellegrinofilosofoProfessore associato di filosofia politica alla LUISS Guido Carli. Si occupa di storia dell’etica e filosofia politica contemporanea.
Israele e il piano per gli sfollati di Rafah: tendopoli sulla spiaggia di GazaEsplosioni alla tomba di Soleimani: gli Usa rigettano le accuse dell'Iran
Stoltenberg a Bruxelles: "Nato e Ue devono dare più finanziamenti a Kiev"
Corea del Nord, indiscrezione USA: "Kim pronto alla guerra"Iran, tutte le giovani vittime del regime
Appello dei ricchi al World Economic Forum: fateci pagare più tasseElezioni, al via le primarie negli Stati Uniti
Cile: stato di emergenza per incendi, almeno 10 mortiFrancia, bocciati 32 articoli su 86 per la legge sull'immigrazione
Hamas contro le limitazioni alla Spianata delle moschee: Israele viola libertà di cultoSan Marino, Pdl anti-smartphone: vietarli agli under 11Raisi mostra i muscoli: l'Iran risponderà con forza alle intimidazioniPremier palestinese pronto a dimettersi: decisione legata all'inasprimento del conflitto
Paura in Giappone: aereo in fiamme sulla pista dell'aeroporto
Giappone, tonno venduto all'asta per 720mila euro
Strage in Canada, arrestato 29enneBeneficenza per gli influencer, in arrivo la "Legge Ferragni"Tesla, robot aggredisce ingegnere informatico: salvato dai colleghiGuerra in Ucraina, la denuncia di Zelensky: "500 missili e droni russi in 5 giorni"
Iran, Ong denuncia: "Studentessa uccisa da agenti di sicurezza"Attacco russo in Ucraina: almeno tre mortiIndia, incendio in fabbrica di vernici: il bilancio delle vittimeIrene Cecchini: chi è la studentessa che ha parlato con Putin