File not found
Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

Lancia un coltello da cucina e uccide il fidanzato al culmine di una lite

Johnson non si dimette, i ministri continuano a fare pressingCaldo record in Inghilterra: strade deformate per le alte temperatureUcraina, Lavrov: "Politica estera dell'Occidente porta a teatri di guerra"

post image

L’annuncio di Taiwan: “Ci prepariamo alla guerra”«Non sono un eroe,criptovalute ma la vita per strada è piena di sorprese»Lo scrive Janek Gorczyca, un uomo polacco che dagli anni Novanta vive a Roma senza una casa e ha raccontato la sua storia in un libro pubblicato da Sellerio Condividi CondividiFacebookX (Twitter)EmailWhatsappRegala il PostRoma, 16 marzo 2020 (Cecilia Fabiano/ LaPresse)Caricamento player Janek Gorczyca è polacco, ha 62 anni e ha trascorso gran parte degli ultimi 30 anni vivendo per strada a Roma, all’interno di edifici occupati, per brevi periodi in appartamenti subaffittati o ospite a casa di amici. Lo racconta in Storia di mia vita, un libro di 144 pagine da poco pubblicato da Sellerio, che senza retorica parla di esperienze di lavoro in nero, violenza, carcere e alcolismo. È scritto in un italiano non corretto, quello di una persona non madrelingua, ma comprensibile, che è stato elogiato sui giornali.Gorczyca ha iniziato a scrivere Storia di mia vita su suggerimento dello scrittore Christian Raimo, che conosce dagli anni Novanta e con cui ha convissuto per un periodo. Raimo ha poi trascritto al computer i quaderni scritti a mano di Gorczyca e li ha fatti leggere a scrittori ed editor, tra cui Mattia Carratello di Sellerio. Pubblichiamo le prime pagine del libro e un estratto successivo.***Questo sarà un breve racconto di mia esperienza sulla vita per la strada. Tutto comincia nel 1998 di ottobre, io sto in una stanza a Campo dei fiori, contratto di lavoro scaduto, permesso di soggiorno uguale, ho un milione e mezzo di lire in tasca, e penso come riprendere tutto, ma non è facile.Per carattere mio quando mi annoio decido di cercare amici di vecchia data, e un pomeriggio vado a Montesacro, perché sapevo che c’è qualcuno che lì chiede elemosina al semaforo e anche sotto la chiesa. Infatti li trovo. Trovo tutti a piazza Primoli accampati di giorno nel parco (dove è il mercato di martedì e di sabato) e di notte dormono sotto il negozio ex Levis di fronte all’ex Gs (adesso Carrefour) sopra i cartoni. La mattina caricano tutte le coperte sui carrelli di spesa e vanno nel parco. Vivono di elemosina sia per la strada che davanti alla parrocchia. Gente del quartiere gli dà una mano. Il vino è onnipresente, la sera gli portano cena da tavola calda tutto quello rimasto da pranzo nel posto dove era proprietario Mimmo (adesso è in mano dei cinesi). Comunque decido di fermarmi qualche giorno. Subito la gente che mi sta aiutando si interessa di me per varie ragioni, il mio italiano, il mio comportamento. Parlando esce fuori che mestiere mio è il fabbro. Mi accompagnano in una officina vicino, da Gino. Lui sorpreso dal mio italiano mi assume.Una sera di martedì passa comunque Comunità con panini e con occasione conosco Christian che all’epoca ancora studiava in università. Dopo pochi giorni conosco Marta perché venuta a trovare una amica, Alina, e nasce un sentimento. Marta anche lei rischia di rimanere per strada ma troviamo un posto per lei da una paesana sua a Due Ponti e in breve anche lavoro fisso come badante a Valle Aurelia. Insomma decido di vivere sta avventura che poi è diventata storia vera.Di notte dormo su cartoni, mattina vado a lavorare. Gino è comprensivo. Lì nell’officina posso farmi la doccia. A novembre conosco guardiano di campo sportivo e così trovo possibilità che ogni mercoledì mattina la doccia la possono fare tutti che dormono con me. Così dura tutto fino a gennaio 1999. Mio datore mi indica la Torre ossia Villa Farinacci, che era residenza del capo di fascisti di Roma, adesso è monumento, e mi dice di occupare dicendo che così siamo più coperti e non diamo tanto nell’occhio. Detto fatto, una sera dopo aver fatto sopralluogo, ci trasferiamo. Ci aveva indicato uno mentre dormivamo nel parco, che faceva il fotoreporter, veniva con cane, un pastore maremmano che era un trovatello, veniva nel parco e così abbiamo una amicizia, e così mi ha detto come fare a occupare Villa Farinacci, che prima era vuota, era centro sociale che hanno sgombrato. Quando facciamo sopralluogo, vediamo un cancello, ma facendo io il fabbro per me non era un problema. Cambio la serratura, facciamo la pulizia, ci andiamo a dormire lì. Dal primo giorno rinuncio di nascondermi. A distanza di anni mi domando che cosa mi ha spinto di fare questa scelta difficile. Sentimenti? Ne ho pochi. Carattere ribelle? Mancanza di senso di responsabilità? Più probabile voglia di vita un po’ sbandata.All’inizio siamo sette persone, una coppia di polacchi, una altra di ucraini e altri due polacchi, Dario e Josef. Ci organizziamo con letti, materassi, e con aiuto di volontari di un’altra parrocchia, che ci dà una cucina a gas. Abbiamo due cani e di conseguenza visto che vicino c’è un parco per cani comincio a fare amicizia con gente del parco. Acqua la portiamo dalla fontanella. Ovviamente la vita per strada comporta anche un’altra cosa. Per non pensare troppo si beve dalla mattina fino a sera tardi. Io stranamente ci riesco nonostante tutto a mantenere lavoro. Ogni giovedì mi incontro con Marta e anche ogni domenica. Ci sentiamo tutti i giorni per telefono e forse questo mi fa mantenere equilibrio.***Tante altre cose, avvenimenti, la situazione è complicata, da una parte ci sono io con Marta che alla fine devo difendere, i cani, il Comune di Roma, Ministero di Beni Culturali e questo mi richiede di lasciare o provare a trovare una soluzione. Decido di affrontare. Non è facile, per mantenermi devo lavorare, la mattina devo aprire il cancello, chiudere i cani, gli addetti del Ministero dei Beni Culturali fanno il lavoro loro, altri del Comune sondaggi per prendere il riscaldamento da sotto terra (tecnologia già usata in Scandinavia) per farlo serve tanta acqua e sono contento perché tutto si svolge dietro al mio stabile e non mi serve più andare a prendere l’acqua alla fontanella, quando finiscono i lavori mi lasciano la chiave dello sportello per aprire l’acqua.Sembra tutto in pace e tranquillità, ma dopo ovviamente la chiave diventa un problema, perché io dico a tutti che la sera apro il rubinetto e che possono prendere l’acqua quanta serve. (Decido io quando possono perché non voglio che vengono vicino a casa mia).Ovviamente nessuno mai si è impegnato di mantenere un rapporto con le autorità per tenere questo posto ma immediatamente io sono un nemico «perché io ho la chiave e loro no».Legge della strada: non puoi essere più grande di loro, se stai un po’ fuori dalla loro filosofia sei nemico. Se fossi stato debole fisicamente o psicologicamente sarei morto.Non sono tanto differente da loro, forse bevo anche di più ma lavoro, creo amicizie e anche un ambiente familiare, tanti la sera vengono da me, per vedere la tv, riscaldarsi, ma sempre c’è un’altra fazione che pensa solo una cosa: come sottomettermi. Arrivano scontri fisici, botte, dispetti, ma non riescono ad affrontarmi.Qui lo dico chiaro, non sono un eroe, ma la vita per strada è piena di sorprese. Alla fine arriva il giorno del giudizio.2024 © Sellerio editoreTag: estratti libri-janek gorczycaMostra i commenti

Incinta e poi mamma con 30 euro ed un kit di inseminazione “fai da te”12enne muore in incidente d'auto: lei era alla guida con il patrigno come passeggero

Guerra in Ucraina, missili sulla regione di Kiev

Le toccanti parole della mamma di Archie: “Ha lottato fino alla fine, sono fiera di lui”Morto Valdir Segato, il bodybuilder "Hulk brasiliano": si iniettava una sostanza gonfia-muscoli

Australia, senatrice aborigena definisce la regina Elisabetta II “colonizzatrice”Forte terremoto in Cile: scossa di magnitudo 6.2

25enne uccide una donna incinta dopo un litigio e le strappa il feto dalla pancia

Bimba di 11 anni morta dopo essere scomparsa al parco acquatico: era a una festa di compleannoViolento nubifragio in Corea del Sud, Seoul allagata: 7 morti e 6 dispersi

Ryan Reynold
Bimbo di 6 anni morto dopo essere stato morso da un serpente a sonagliNotizie di Esteri in tempo reale - Pag. 409Condannata all'ergastolo per aver ucciso il suo sfruttatore a 16 anni: graziata dopo 27 anni

Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

  1. avatarGuerra in Ucraina, allarme umanitario nel Donetskanalisi tecnica

    La denuncia dei vigili del fuoco: "Colpiti con palline da golf mentre spegnevamo un incendio"Turchia, un bimbo di 7 anni è morto schiacciato dal trattore del nonnoUSA, l'ex presidente Trump indagato dall'FBI: accusato di spionaggioCile, scossa di terremoto di magnitudo 6.4 al largo di Quellón

    1. Il discorso di Orban in Texas: "Meno drag queen e più Chuck Norris"

      1. avatarBimbo gioca con l'accendisigari e appicca un incendio: mamma morta tra le fiammeBlackRock Italia

        USA, a causa del maltempo una donna è morta trafitta da un ombrellone

        VOL
  2. avatarTerremoto, sisma di magnitudo 5.2 al largo della Libia: avvertito anche nel brindisinoEconomista Italiano

    Giappone, vulcano Sakurajima in eruzione: annunciato massimo livello di allertaSpagna, il caldo fa una strage: sale a 84 il bilancio delle vittime dell'ondata di caloreCrisi di governo, il The Guardian dice la sua: "Uscita Draghi cattiva notizia per Italia e UE"Morta facendo bungee jumping: la corda si spezza mentre il marito la filma

  3. avatarAereo prende fuoco durante l'atterraggio: paura per i passeggeriCapo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

    Il ministro degli esteri russo è in Africa alla ricerca di alleatiUniversità di Cambridge, 5 studenti morti per suicidio in 4 mesiKabul sotto attacco, almeno 10 morti nell'esplosione avvenuta alla moscheaElon Musk sospeso da Twitter? Niente affatto, ecco la verità

    VOL

Robert Crimo: chi è il presunto killer del 4 luglio 

Incidente ferroviario a Kingsburg, forti esplosioni: un mortoIncidente ferroviario a Kingsburg, forti esplosioni: un morto*