File not found
Guglielmo

Mikhail Mizintsev, lo stratega che sta assediando Mariupol per per Kiev è un macellaio

Guerra Ucraina, generale Petraeus: "La Russia può essere battuta"La premier estone Kallas: “Raddoppiare gli sforzi per non far vincere Putin”Lutto nello sport ucraino, muore il campione di arti marziali Yegor Birkun: era nel battaglione Azov

post image

New York, studentessa 16enne uccisa da colpi d'arma da fuoco: indagini in corsoLa sentenza segue quella del 2019 sul caso dj Fabo,Campanella che fissava i requisiti per i quali era possibile accedere al suicidio assistito. Con questa decisione interpretativa di rigetto, i giudici costituzionali confermano quei requisiti ma aumentano la discrezionalità nella valutazione, in assenza di una legge del parlamentoNell’assordante e continuo silenzio del parlamento sul suicidio assistito e il fine vita, la Corte costituzionale è tornata a intervenire per precisarne i contorni, dopo la storica sentenza del 2019 in riferimento al caso di dj Fabo.La sentenza pubblicata ieri è formalmente «interpretativa di rigetto» - dunque esclude la nuova questione di legittimità costituzionale - tuttavia interpreta appunto l’attuale giurisprudenza e introduce nuovi elementi di precisazione, esplicitando la discrezionalità del giudice e dei medici: «La nozione di trattamenti di sostegno vitale deve essere interpretata dal servizio sanitario nazionale e dai giudici comuni in conformità alla ratio della sentenza n. 242 del 2019», si legge nel comunicato della corte.In altre parole, rimangono validi i requisiti oggettivi posti dalla sentenza del 2019, ovvero la non punibilità per il reato di istigazione al suicidio nel caso in cui la persona aiutata sia «affetta da una patologia irreversibile e fonte di sofferenze fisiche o psicologiche, che trova assolutamente intollerabili, la quale sia tenuta in vita a mezzo di trattamenti di sostegno vitale, ma resti capace di prendere decisioni libere e consapevoli».Tuttavia la Consulta ha interpretato in modo più estensivo il concetto di «trattamenti di sostegno vitale» su cui verteva la questione di costituzionalità sollevata dal Gip di Firenze. GiustiziaFine vita: il requisito della dipendenza da un sostegno vitale al vaglio della ConsultaIl casoLa questione di costituzionalità, infatti, nasce da un procedimento penale contro tre persone che hanno aiutato un paziente affetto da sclerosi multipla di grado avanzato, in stato di quasi totale immobilità, ad accedere al suicidio assistito in una struttura privata svizzera.Il Gip ha rilevato che il paziente si trovava in una condizione di acuta sofferenza, determinata da una patologia irreversibile e aveva formato la propria decisione in modo libero e consapevole, ma non era tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale. Così, ha ritenuto che non sussistessero tutte le condizioni di non punibilità del suicidio assistito e ha espresso alla Corte il dubbio di costituzionalità sul requisito della necessità del malato di essere «tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale», rispetto all’articolo 3 della Costituzione.Questo perché creerebbe disparità di trattamento tra situazioni sostanzialmente identiche: la condizione di essere sostenuti da una macchina sarebbe frutto di circostanze accidentali, come il modo in cui la patologia si è presentata e il tipo di terapie disponibili. Inoltre, il requisito della dipendenza dalle macchine comprimerebbe la libertà di autodeterminazione del malato, che potrebbe essere indotto ad accettare trattamenti di sostegno vitale, che altrimenti avrebbe rifiutato, solo per poter accedere al suicidio assistito. ItaliaI diritti secondo Forza Italia, Marina Berlusconi detta la lineaLa decisioneDavanti al vuoto normativo in questo particolare caso, la Consulta è dunque intervenuta per precisare la nozione di «trattamenti di sostegno vitale». Pur escludendo il fatto che questo requisito «determini irragionevoli disparità di trattamento tra i pazienti», i giudici hanno sottolineato che i trattamenti di sostegno vitale vanno considerati esistenti o meno sulla base del senso sistematico della sentenza del 2019: «Questa sentenza si basa sul riconoscimento del diritto fondamentale del paziente a rifiutare ogni trattamento sanitario praticato sul proprio corpo, indipendentemente dal suo grado di complessità tecnica e di invasività», quindi sono incluse anche «procedure» che «possono essere apprese anche da familiari o “caregivers” che assistono il paziente, sempre che la loro interruzione determini prevedibilmente la morte del paziente in un breve lasso di tempo».Inoltre la Corte ha precisato che, ai fini dell’accesso al suicidio assistito, «non vi può essere distinzione tra la situazione del paziente già sottoposto a trattamenti di sostegno vitale, di cui può chiedere l’interruzione, e quella del paziente che non vi è ancora sottoposto, ma ha ormai necessità di tali trattamenti per sostenere le sue funzioni vitali», si legge nel comunicato stampa.Proprio queste specifiche, dunque, di fatto allargano la nozione che prima – apparentemente – sembrava limitare il diritto ad accedere al suicidio assistito solo ai pazienti che dipendevano dai macchinari ospedalieri e ora medici e giudici potranno applicare anche i criteri ora esplicitati nella loro valutazione.I risvolti politiciLa sentenza, molto attesa e temuta dal centrodestra, è stata dunque meno dirompente di come avrebbe potuto essere ma ha comunque aggiunto un ulteriore grado di discrezionalità su una questione che continua a dividere profondamente il paese. Su un tema che tocca anche valutazioni etiche, dunque, la Consulta guidata da Augusto Barbera prosegue nel solco dei suoi predecessori, che hanno investito la Corte del compito di colmare i vuoti della politica. Infatti, la sentenza Cappato era stata un’apripista nel porre dei paletti oggettivi sul fine vita in assenza di una legge, di fatto producendo il compromesso politico che in parlamento non era stato possibile trovare.La nuova sentenza segue la stessa impostazione: conferma i paletti del 2019 ma li precisa ulteriormente, allargandone gli argini, e si muove in autonomia rispetto a una politica inerme. Con una sbavatura, però: la sentenza è stata anticipata su Repubblica con una fuga di notizie inconsueta per un organo che – tra i pochi rimasti – appariva ancora con una patina di imparzialità. Un elemento, questo, che ha messo pressione sulla Corte e adombrato connotati politici alla sentenza, creando – secondo fonti interne – grande imbarazzo attorno ai relatori.L’effetto è stato comunque quello di mostrare tutti i limiti del legislatore, a maggior ragione ora con una maggioranza di centrodestra in imbarazzo nel gestire le interne posizioni trasversali: da quella aperturista del leghista Luca Zaia e di una parte di Forza Italia a posizioni più chiuse dei mondi conservatori.La Corte è tornata a esprimere «il forte auspicio» che il legislatore intervenga con una «diversa disciplina», oppure assicurando «concreta attuazione ai principi fissati». La strada del centrodestra, quindi, è stretta: tradurre in legge le decisioni già assunte dalla Consulta, oppure andare in direzione opposta con una legge ex novo, aprendo però un evidente conflitto. Oppure, rimanere nell’attuale inerzia e lasciare al palazzo della Consulta il ruolo di manovratore.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGiulia MerloMi occupo di giustizia e di politica. Vengo dal quotidiano il Dubbio, ho lavorato alla Stampa.it e al Fatto Quotidiano. Prima ho fatto l’avvocato.

Del Vecchio: "Perché Putin vuole una vittoria nel Donbass per dare l'ok alla pace"Joe Biden durissimo: "Putin un macellaio? Non ritratto nulla"

Londra, fuga di gas al Parco Olimpico: decine di persone intossicate

Ucraina, USA bloccano i beni delle figlie di Putin: sanzioni anche contro moglie e figlia di LavrovGuerra in Ucraina, Boris Johnson visita a sorpresa Zelensky

Mariupol, pazienti dell'ospedale deportati in Russia: il video pubblicato dal ComuneUcraina, sindaco di Mariupol: "5 mila morti". Kuleba alla Nato: "Ci servono armi"

Ambasciatore russo negli USA: "Ucraina crea falsi e paga 25 dollari per le comparse"

L’attacco di Zelensky all’Ungheria di Orban: “Decidete con chi volete stare”Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 490

Ryan Reynold
La denuncia: “I russi hanno lasciato bombe nelle lavatrici degli ucraini”Un debito di 126mila dollari saldato in 4 anni da una coppia americanaGazprom starebbe valutando il blocco del gas ai “paesi ostili”

Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

  1. avatarAnonymous attacca la banca centrale russa: "Pubblicheremo 35 mila file"Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

    Ucraina, Kiev chiede missione Onu a ChernobylLa giornalista russa Oksana Baulina è stata uccisa a KievRussia, vietata la fuga dei dirigenti di banca, la Duma vara la leggeL’allarme di Sokov sulle armi atomiche di Putin e sulla base italiana di Aviano

      1. avatarIncidente chimico a Canary Wharf, circa 900 persone evacuate a Londra: sito rimesso in sicurezzaGuglielmo

        Gas russo, Putin: “Europa può pagare forniture in euro”

  2. avatarGuerra in Ucraina, lo stallo dell’esercito russo: i dieci errori commessi da MoscaETF

    Lugansk, ci sarà presto un referendum per l'annessione alla Russia?Olga, la sindaca ucraina legata ed uccisa assieme a figlio e maritoA Chernobyl nube tossica e livelli di radiazioni “sette volte superiori alla norma”Russia, fonte FSB: “Possibile golpe dell’intelligence contro Putin”

    VOL
  3. avatarNotizie di Esteri in tempo reale - Pag. 498Economista Italiano

    Russia, fonte FSB: “Possibile golpe dell’intelligence contro Putin”Lutto nello sport ucraino, muore il campione di arti marziali Yegor Birkun: era nel battaglione AzovGuerra in Ucraina, Biden: “Rilasceremo dalle riserve strategiche 1 milione di barili di petrolio al giorno”Australia, una ragazza vive con un ragno cacciatore: "Non fa del male a nessuno"

Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 497

Soldati russi nel panico per le radiazioni di Chernobyl: “Stategli lontani!”La guerra in Ucraina si concluderà con uno "scenario coreano"? Il significato di questa ipotesi*