Corea del Sud, verso un cambio della modalità di conteggio dell'età: tutti "più giovani" di un anno

Chi è Viktor Medvedchuk, l’amico di Putin arrestato dai servizi ucrainiTerremoto nelle Filippine: scossa di magnitudo 6.3 sull'isola di MindanaoLa Turchia chiude lo spazio aereo ai voli russi per la Siria

Forze militari ucraine: "Bunker di Zelensky obiettivo russo per vendicare il Moskva"Ferruccio Gattuso Non esistono molte sitcom che possano insidiare il primato di Friends e ciò che ha rappresentato per una generazione che se la vide recapitare in tv nel decennio 1994-2004. In Italia l’esordio fu nel 1997,Campanella su Rai3 e il mondo non fu più come prima. Trasmessa in oltre 100 Paesi, 10 stagioni e 236 episodi, Friends ha conquistato una fan base globale. Il finale della serie è stato uno degli episodi più visti della storia, con circa 52 milioni e mezzo di spettatori solo negli Stati Uniti. La copertina del libroInsomma, un fenomeno sociale e culturale, oltre che le vite intrecciate fra amicizie e amori di quattro trentenni in un appartamento nel West Village a New York. A trent’anni dal debutto e a venti dall’epilogo, Dietro il divano di Riccardo Marziali (il divano è quello arancione divenuto icona) ha l’ambizione di voler raccontare il massimo possibile della serie. Si spazia dai dati ufficiali alle indiscrezioni, dal set al backstage al cast composto dai protagonisti Jennifer Aniston (Rachel), Courtney Cox (Monica), Lisa Kudrow (Phoebe), Matt Le Blanc (Joey), Matthew Perry (Chandler, scomparso poco meno di un anno fa), David Schwimmer (Ross). Marziali scrive un saggio che emana passione e scrupolo: genesi produttiva, ritratto degli interpreti, guest star (da Sean Penn a Julia Roberts, da Brad Pitt a Susan Sarandon), battute memorabili, e uno sguardo agli autori Marta Kauffman, Kevin Bright e David Crane che vivevano realmente insieme a New York. E un piccolo segreto: gli autori della sigla sono sempre Crane e Kauffman (e il marito di quest’ultima, Micheal Skloff che compose la musica). Per il numero zero la sigla utilizzata fu Shiny Happy People dei Rem, che rifiutarono in seguito di eseguire I'll Be There For You. Toccò inciderla ai Rembrandts.Riccardo Marziali, Dietro il divano, Sagoma editore, 288 p, 20 euro Ultimo aggiornamento: Lunedì 29 Luglio 2024, 07:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

Giornalista ucraina uccisa in un attacco missilistico: chi era Vera GirichVariante Omicron del Covid: registrate le prime tre vittime a Shanghai della nuova ondata

Scontri a Gerusalemme sulla Spianata delle Moschee: decine di feriti

Putin impedisce alla figlia Maria di lasciare Mosca: “Voleva scappare, non sarebbe più tornata”Congo, il focolaio di Ebola uccide un 31enne vaccinato: "Il tempo non è dalla nostra parte"

Patrick Lyoya, chi era l'afroamericano ucciso dalla Polizia mentre era a terraNotizie di Esteri in tempo reale - Pag. 475

Guerra in Ucraina, quanto tempo servirà per fermare Putin: decisive le prossime settimaneVaccino Covid, Moderna chiede l’autorizzazione negli Usa per i bambini tra 6 mesi e 5 anni