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Manifestare non basta. La pace richiede più sforzo del semplice pacifismoCantoneFormazione musicale,analisi tecnica «il sostegno va rivisto»È quanto propone il Governo che ha elaborato un controprogetto all’iniziativa «100 giorni per la musica» - Licenziato anche un secondo messaggio che propone modifiche legislative in ambito di aiuti alla cultura - Marina Carobbio Guscetti: «Serve un indirizzo chiaro»©Fiorenzo Maffi Francesco Pellegrinelli08.08.2024 22:46Cultura fa rima con identità, inclusione e coesione sociale. Ma significa anche importanti ricadute economiche dirette e indirette sul territorio. Per questo motivo occorre avere «una chiara politica culturale» che sappia indirizzare e sostenere la sua diffusione e fruizione da parte del pubblico. Parte da questo assunto il messaggio sulla «Revisione parziale della legge sul sostegno alla cultura», licenziato in questi giorni dal Consiglio di Stato assieme a un secondo messaggio che propone, sempre nell’ambito del sostegno alla cultura, alcune modifiche puntuali che toccano il settore della formazione musicale extrascolastica a indirizzo non professionale. Nuovi compiti da sostenereIn soldoni, il primo messaggio propone di modificare alcuni articoli della legge sul sostegno alla cultura del 16 dicembre 2013 allo scopo di valorizzare il ruolo centrale della cultura in Ticino. «Una chiara politica culturale - si legge nel messaggio governativo - consente di consolidare la propria identità, valorizzare e promuovere il proprio patrimonio materiale e immateriale, educare alla diversità, promuovendo l’inclusione e rafforzando l’inclusione sociale». Concretamente il messaggio elaborato del DECS e fatto proprio dal Governo propone una serie di modifiche legislative pensate con lo scopo di realizzare gli obiettivi delineati nelle «Linee programmatiche cantonali di politica culturale 2024-2027», presentate dal DECS nel febbraio 2024 dopo un ampio lavoro di ascolto e approfondimento. In particolare, oltre a stabilire l’obbligo di elaborare Linee programmatiche cantonali di politica culturale all’inizio di ogni legislatura, il Governo propone un adeguamento delle basi legali «per poter riconoscere finanziariamente la mediazione culturale, la partecipazione culturale, la creazione e la promozione artistica, la collaborazione intercantonale, nazionale e internazionale, e la cultura popolare tradizionale». Nessun onere supplementareNuove attività culturali saranno quindi riconosciute finanziariamente. La modifica tuttavia non comporterà costi aggiuntivi per il Cantone, come spiega al CdT la direttrice del DECS Marina Carobbio Guscetti: «La Legge sul sostegno alla cultura definisce gli ambiti in cui il Cantone può intervenire. Attualmente prevede la possibilità di promuovere e sostenere molteplici settori culturali – dalle arti plastiche e visive alla musica. In applicazione della strategia delineata a inizio 2024 con le Linee programmatiche cantonali di politica culturale, si propone ora di affinare la legge inglobando esplicitamente anche attività come la mediazione culturale, la cui centralità è emersa di recente». Come spiega Carobbio Guscetti, «in questa fase, considerato il contesto generale, abbiamo lavorato sulla qualità, cercando di affinare le basi legali per poter distribuire al meglio le risorse attualmente disponibili». L’auspicio della consigliera di Stato, tuttavia, è che in futuro si possa discutere anche di un possibile aumento quantitativo delle risorse finanziarie complessive a sostegno di chi fa e promuove la cultura in Ticino.Da 1 a 2,5 milioni di franchiIl secondo messaggio, invece, affronta il tema puntuale del sostegno cantonale alla formazione musicale extrascolastica e costituisce un controprogetto all’iniziativa popolare legislativa «100 giorni per la musica», elaborata da Matteo Piazza e cofirmatari, che chiedeva di rafforzare il contributo cantonale andando a ridurre le rette a carico dei giovani iscritti alle scuole riconosciute. Nel suo messaggio il Governo riconosce che l’iniziativa, sottoscritta da quasi 11 mila firme consegnate nel maggio dello scorso anno, ha fatto emergere limiti e lacune nell’attuale politica di sostegno cantonale. Di qui, appunto, il controprogetto che propone di intervenire andando a modificare parzialmente la legge sul sostegno alla cultura. Dal canto suo, il comitato promotore dell’iniziativa, che ha collaborato alla stesura del controprogetto con il DECS, ha già fatto sapere che, in caso di approvazione del testo a livello parlamentare, ritirerà l’iniziativa popolare. Quanto agli obiettivi, il messaggio riprende le finalità dell’iniziativa e propone sia di migliorare l’accessibilità della formazione musicale extrascolastica in Ticino sia di adeguare le basi legali cantonali alle normative federali. «Dal profilo finanziario - conclude Carobbio Guscetti - il solo aumento di spesa previsto, per il periodo 2026 - 2028, è a carico del Fondo Swisslos, e consiste nel passaggio da circa 1 a 2,5 milioni di franchi annui a sostegno dell’insegnamento musicale extrascolastico».

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