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Se le sanzioni non riguardano i cannoniL’attore francese 75enne è stato accusato da due donne di comportamenti abusanti su due set,VOL nel 2014 e nel 2021. Sono una ventina le donne che hanno testimoniato contro di lui in diverse inchieste giornalistiche. Quattro invece le denunce formali, di cui una è stata archiviata per prescrizioneL’attore francese Gérard Depardieu è stato interrogato dalla polizia di Parigi (e poi rilasciato) a seguito di due diverse denunce per violenza sessuale presentate da due donne che hanno lavorato sul set con lui. Nello specifico, sul set di Le Magicien et les Siamois di Jean-Pierre Mocky, nel 2014, e sul set di Volets vertes di Jean Becker nel 2021. A rivelarlo l’emittente televisiva francese Bfmtv, notizia poi confermata da Afp. Non sono le uniche due denunce che coinvolgono l’attore 75enne, che continua a contestare i fatti. Con una lettera pubblicata lo scorso ottobre su Le Figaro, Depardieu aveva negato pubblicamente qualsiasi accusa: «Mai e poi mai ho abusato di una donna». Le accuseUna scenografa sul set di Volets vertes ha presentato una denuncia contro Depardieu accusandolo di violenza sessuale, molestie sessuali e insulti sessisti, che sarebbero stati perpetrati a Parigi nel settembre 2021. In base al racconto della donna, nel momento in cui stava attraversando un corridoio dove era seduto l’attore, quest’ultimo «l’ha afferrata, l’ha intrappolata tra le sue gambe e le ha toccato il corpo fino al seno». L’avvocato della donna ha poi raccontato che lei «si sentiva completamente impotente, incapace di sfuggire a questa trappola». Notizia che sarebbe arrivata alla troupe del film, che avrebbe chiesto all’attore semplicemente di scusarsi. Se questo caso è stato portato all’attenzione degli inquirenti a febbraio 2024, un’ex assistente, al tempo 24enne, aveva già presentato una denuncia un mese prima per «violenza sessuale su una persona vulnerabile da parte di qualcuno che abusava dell’autorità della sua posizione» sul set Le Magicien et les Siamois.Secondo quanto riporta Le Courrier de l’Ouest, la donna ha accusato Depardieu di «commenti osceni» durante una riunione preparatoria e di averle fatto proposte sessuali durante le riprese del film. L’accusatrice ha raccontato che le «sue zampe» hanno toccato tutto il suo corpo. FattiIl sesso senza consenso è stupro. Ma non in tutti i paesi europeiVitalba AzzollinigiuristaNon sono casi isolatiSono una ventina le donne che hanno accusato, sui media francesi, di violenze e molestie sessuali l’attore conosciuto in tutto il mondo. Quattro invece le denunce formali presentate, di cui una però è stata archiviata per prescrizione: quella dell’attrice Hélène Darras, per aggressioni che sarebbero avvenute durante le riprese di un film nel 2007. Ma la prima attrice ad aver accusato di stupro Gérard Depardieu è stata Charlotte Arnould, nel 2018. Procedimento in cui l’attore risulta indagato dal 2020. Dal 2023 sono poi state pubblicate dalla stampa francese diverse altre testimonianze, che dimostrano la serialità di questi comportamenti abusanti. Lo rivelano le inchieste di Mediapart, che ha raccolto le storie di 13 donne, e di France Inter, che ha raccontato le violenze subite da una ragazza all’età di 27 anni: «Ha abbassato i pantaloni e mi ha mostrato i suoi genitali», aveva spiegato.Lo scorso dicembre, poi, il programma Complément d’enquête del canale France 2 aveva pubblicato una video inchiesta con immagini inedite di un viaggio dell’attore in Corea del Nord, per i 70 anni del regime, dove Depardieu, davanti alle telecamere, pronunciava diverse frasi sessiste e perpetrava in pubblico molestie sessuali, anche nei confronti di una minore.Il programma è andato in onda lo stesso giorno in cui l’attrice Emmanuelle Debever, una delle prime accusatrici di Depardieu, è morta suicida nella Senna. La sua denuncia era stata archiviata nel 2019.Accuse recenti sono arrivate anche dall’estero: la giornalista e scrittrice Ruth Baza ha presentato una denuncia in Spagna, accusandolo di stupro, a Parigi, nel 1995. FattiSuicida nella Senna l’attrice Emmanuelle Debever, aveva denunciato Depardieu per violenza sessualeMarika IkonomuReazione mediaticaNonostante le testimonianze di decine di donne, l’attore 75enne ha sempre smentito e definito le accuse un linciaggio. «Fare del male a una donna sarebbe come prendere a calci mia madre nel grembo materno», aveva scritto nella sua lettera, aggiungendo che «al tribunale dei media, al linciaggio che mi è stato riservato, ho solo la mia parola da opporre». E molte persone hanno preso le sue difese, a partire dal presidente francese Emmanuel Macron che, dopo la pubblicazione delle inchieste sui media, aveva definito l’attore «un orgoglio per la Francia». Parole che secondo l’associazione MeTooMedia avevano «avallato la cultura dello stupro ai vertici dello Stato, invece di passare alla storia come il presidente del progresso nella causa delle vittime delle violenze coniugali, delle violenze sessiste e sessuali».La fiducia è arrivata anche da alcune esponenti del mondo del cinema, tra cui la sua ex compagna, l’attrice Carole Bouquet, che aveva detto: «Gérard non è un mostro. Basta con questo tribunale mediatico». E Cathrine Deneuve, che si è poi corretta dicendo di non voler minimizzare.«Tutti quelli che hanno lavorato con Depardieu nel cinema sanno che attacca le donne, verbalmente o fisicamente», aveva invece testimoniato l’attrice, Anouk Grinberg, ex compagna dell’attore Bertrand Blier, amico stretto di Depardieu, che lei stessa conosce da 30 anni. Anche l’ex presidente socialista François Hollande aveva criticato i comportamenti dell’attore: «Depardieu è un aggressore per le donne e per il suo stesso paese, la Francia». Fatti«Se parli il problema diventi tu». La cultura del set normalizza le molestie© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediMarika IkonomuGiornalista di Domani. È laureata in Giurisprudenza e ha frequentato la scuola di giornalismo della Fondazione Lelio Basso. Fa parte del Centro di giornalismo permanente e si occupa di diritti, migrazioni, questioni di genere e questioni sociali
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