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L'estate 2022 è stata la più calda di sempre in Europa: i datiUna parte del pagamento andrà allo Stato e sarà utilizzata per realizzare investimenti autostradali. Ora il decreto approvato in Cdm deve essere convertito in legge Alessandro Conti Giornalista 27 luglio 2024 (modifica il 29 luglio 2024 | 09:04) - MILANO Cambia il sistema di ripartizione dei pedaggi dal 2025 Cambia il sistema dei pedaggi autostradali in Italia: una parte andrà allo Stato. La novità però non riguarda immediatamente l'intera rete italiana di oltre 7.000 km,Campanella dei quali più di 5.700 soggetti al pagamento. Infatti le nuove disposizioni contenute nel decreto Concorrenza licenziato dal Consiglio dei ministri, che dovrà essere convertito in legge, saranno in vigore per le concessioni che scadranno a partire dal 2025: da quel momento le concessioni non potranno avere durata superiore ai 15 anni. Tuttavia la concessione in essere di Autostrade per l'Italia (Aspi), dal 2021 controllata dalla Cassa depositi e prestiti e partecipata dal fondo Blackstone, scade nel 2038. Il gruppo gestisce circa 3mila km di autostrade nel nostro Paese (qui cosa cambia per le assicurazioni Rc auto e la scatola nera), il nuovo schema— Il nuovo schema previsto dal decreto Concorrenza, propedeutico all'attuazione degli obiettivi del Pnrr, prevede di distinguere la tariffa in tre componenti: la componente tariffaria e di gestione (di competenza del concessionario); la componente tariffaria di costruzione (di competenza del concessionario); la componente tariffaria per oneri integrativi (l'extragettito di competenza dell'ente concedente, ovvero il ministero per le Infrastrutture e i Trasporti), finalizzata al recupero dei finanziamenti pubblici concessi per la realizzazione del sistema infrastrutturale a pedaggio. Tra gli obiettivi principali della misura, fa sapere il Mit, l'effettiva concorrenzialità tra gli operatori del settore, il controllo dei pedaggi per evitare rincari sregolati (il cosiddetto pedaggio-pazzo), la promozione degli investimenti, la sostenibilità economica delle concessioni autostradali, il potenziamento dei controlli da parte dello Stato sulla gestione delle concessioni. Il nuovo modello tariffario è già stato sperimentato in quattro concessioni. dove vanno i soldi— I proventi derivanti dal cosiddetto extragettito, che quindi finiranno nella casse dello Stato, saranno utilizzati, spiega ancora il Mit, per realizzare gli investimenti autostradali, compresa la messa in sicurezza della viabilità locale di adduzione, senza incrementare i pedaggi. Per le concessioni in essere, si mantengono le regole esistenti e si prevedono scadenze tassative per la revisione del Pef (piano economico finanziario). Nei prossimi mesi, dovrà essere valutata la congruità dei maggiori costi per investimenti presentati dai concessionari e a tal fine si sta valutando l'istituzione di un gruppo di lavoro interistituzionale. Tra le arterie interessate dalla riforma non ci saranno le concessioni regionali, come la Pedemontana Veneta. Offerte auto nuove La Mia Auto: tutte le notizie Motori: tutte le notizie © RIPRODUZIONE RISERVATA
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