Giuliana Pelli-Grandini: un’idea della vita e dell’arteAereo a idrogeno: nel 2026 il primo volo Klm | Wired ItaliaCosa c'è di vero nello stop dell'Ue a Temu, Shein e Ali Express | Wired Italia
Il quinto giorno di Olimpiadi, fotografato - Il PostAurélien Ulrich Metendé - Dal profilo facebook di Metendé COMMENTA E CONDIVIDI «Oggi i filosofi africani non hanno posti nelle università europee. Secondo me pensatori e pensiero africano in Europa sono considerati come qualcosa di esotico,Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock sono marginalizzati. Mentre molti trovano una posizione in America». Come è accaduto a lui, Aurélien Ulrich Metendé, 32 anni, dottorato all’Università di Yaoundè, che dopo il progetto Erasmus Mundus che lo ha portato alle Università di Tolosa e Lovanio, è approdato all’University of Indiana, a Bloomington. Da appena due mesi è uscito, presso la storica casa editrice Hermann di Parigi, il suo saggio Du désir de vie. Essai sur une écologie de libération en postcolonie (Sul desiderio di vita. Saggio su un’ecologia di liberazione nei paesi postcoloniali). C’è stato in passato, addirittura nella prima metà del Settecento dei Lumi, un filosofo originario dell’Africa che ha insegnato filosofia a Halle e Jena, Anton Wilhelm Amo, nato in Africa occidentale e portato in Europa come schiavo e donato al Duca di Brunswick. Siamo nell’epoca precedente quella di Hegel e Kant, le cui controverse posizioni su colonialismo e razza, riaffiorano ogni tanto in modo polemico ancora oggi. Ma solo in alcuni contesti. Ieri al congresso mondiale di filosofia in corso a Roma (nel quale oggi saranno protagonisti giovani studenti di tutto il mondo) Metendé à stato tra gli animatori di un lungo pomeriggio in cui al centro c’è stata la filosofia del continente nero. Il suo panel aveva il titolo “Pensare un Universale africano. Decolonizzazione, traduzione ed endogenizzazione”. In generale quale contributo può dare l’Africa oggi alla filosofia a partire dalle sue radici? «La filosofia africana ha molto da dire a partire dalla sua eredità. Per me essenziale è il problema della decolonizzazione linguistica. Perché in Africa abbiamo praticato la filosofia a partire delle lingue coloniali - francese, inglese, tedesco - non abbiamo usato le lingue africane. Dobbiamo ripensare le categorie filosofiche, sviluppando le nostre lingue. Con una parola africana possiamo esprimere diverse realtà e molti aspetti della vita». Per esempio? «Nella mia lingua del Camerun, l’Ewondo, la parola per “lavorare” significa due cose. Lavorare, appunto, ma anche prendersi cura. La si usa sia per dire “vado in ufficio”, sia per dire “vado dal dottore”, cioè a farmi vedere, curare». Un concetto applicabile anche all’ecologia? «Sì. Per questo il concetto di terra per noi non è lo stesso del capitalismo e della filosofia continentale». Tra le eredità c’è anche quella delle culture animistiche. è un problema nella concettulizzazione filosofica di termini come anima, appunto? « La difficoltà c’è per che la mostra mentalità il nostro immaginario risentono ancora molto della colonizzazione. Per questo oggi molto africani soprattutto giovani, rifiutano l’animismo e le religioni tradizionali africane. Ma i essa ci cono molti concetti e categorie che ci permettono di socializzare. E di avere una visione antropologica e cosmologica. Che non riusciamo a esprimere nelle lingue coloniali. Eppure è a partire da questa realtà, da queste pratiche - che riguardano la maggioranza delle persone, come nel Sud del Camerun - è molto importante oggi per diventare liberi e svilupparsi anche dal punto di vista politico ed economico». Come può la filosofia contribuire a questo sviluppo? « Decolonizzando la mentre per aiutare le persone, e i politici a costruire uno sviluppo che parta dalla nostra realtà. Perché le attuali categorie, i concetti, le teorie, non sono adattate nel nostro contesto». La cultura africana con il suo portato in un cero senso magico che rapporto ha co le nuove tecnologie come l’IA? « Ho scritto un articolo scientifico sull’argomento. Per me è molto importante che l’Africa si impegni in questa questione, Altrimenti sarebbe l’ennesima volta i saremmo colonizzati » .L’Africa è un continente giovane. Alla fine del secolo, ha detto ieri al congresso l’economista Jeffrey Sachs, il 40% della popolazione mondiale. Come la filosofia può accompagnare verso questo futuro? «Questa è la ragione per cui dobbiamo pensare africano con gli africano. Dobbiamo decolonizzare il nostro immaginario la nostra mente, il nostro linguaggio. Questo è il ruolo del filosofo nella società africana. Aiutare i politici a sviluppare questo aspetto. A partire dall’educazione. Il nostro sistema educativo non è africano. Io all’università ho studiato al 95% i filosofi europei e al 5% quelli africani. Lo stesso vale per la storia e questo non va bene. Dovrebbe essere il contrario. Negli anni Sessanta c’è stata una decolonizzazione politica e sociale. Ora dobbiamo spingere su questi aspetto».
Truffe online e frodi informatiche, maxi operazione della Polizia postale in tutta Italia | Wired ItaliaI migliori smartwatch economici per chi vuole spendere meno di 150 euro | Wired Italia
Ritorno a Verbier
Joe Biden è andato male nel primo dibattito con Donald Trump - Il PostLe Olimpiadi nei videogame, la storia della manifestazione in sei titoli | Wired Italia
Il complicato rapporto tra la Sardegna e i parchi eolici - Il PostIn Kenya i giovani usano l’intelligenza artificiale per fare politica | Wired Italia
Silo 2, dal Comic-Con di San Diego le prime notizie e immagini | Wired ItaliaIl giavellotto, lanciato bene - Il Post
È morto l'artista franco-svizzero Ben VautierPienone per una Lingera 2024 baciata dal soleLa nuova vita di Marco SolariMattia Furlani ha vinto la medaglia di bronzo nel salto in lungo - Il Post
Meta dovrà decuplicare gli sforzi per addestrare Llama 4 | Wired Italia
I pittogrammi olimpici raccontano delle storie - Il Post
La serie taiwanese che racconta un'ipotetica invasione della Cina - Il PostPiù tumori nei giovani, è colpa dell'«invecchiamento organico accelerato»Incendio a Monte Mario: le impressionanti immagini riprese dai droni – Il TempoFate, Farfalle, Settebello e altre creature olimpiche - Il Post
Ritorno a VerbierUn'altra pessima giornata per le borse di mezzo mondo - Il PostLo straordinario mondo di Guerreiro do Divino Amor alla Biennale di VeneziaAddio a Paul Auster, l'anima letteraria di Brooklyn