Sul lockdown Salvini si pente: "Oggi non riapproverei quelle norme"Elezioni politiche 25 settembre, Simone Pillon fuori dal Parlamento: "Ma io non mi arrendo"Liliana Segre, il discorso al Senato: "Qui a 100 anni dalla marcia su Roma, provo una vertigine"
Notizie di Politica italiana - Pag. 149L’arco di narrazione del romanzo di Fiammetta Palpati copre il tempo di una Quaresima: dal mercoledì delle Ceneri alla domenica di Pasqua,Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock «una sacra rappresentazione allestita con materiali profani». Le Orfane cercano di far fronte alle eruzioni di rabbia e di arginare il caos. CI si mette anche la cagna Laica, che come loro cerca carezze da chi non le sa dareFiammetta e io ci siamo incontrate nell’anno di corso 2015-2016 alla Bottega di narrazione diretta da Giulio Mozzi; il mio progetto riguardava una pseudo santa della Bassa Veronese del Dopoguerra, ma mi trovavo in un tunnel ospedaliero e avevo più che altro bisogno di stare in compagnia di gente che scrivesse. Ascoltavo i progetti degli altri. Quello di Fiammetta mi ha intrigata da subito: un romanzo su tre donne di mezza età con tre madri anziane e molto problematiche che decidevano di andare a vivere insieme per vedere se così riuscivano a sfangarla. Erano già le Orfane.Ricordo quando Giulio aveva suggerito a Fiammetta di farne un testo teatrale, aveva avuto anche una visione: tre poltrone relax che occupavano la scena, una per madre. Fiammetta si era ribellata. Anche riguardo il mio progetto Giulio riteneva che richiedesse una forma teatrale.Un sabato Fiammetta è arrivata in Bottega annunciandomi che i nostri immaginari stavano interagendo: anche nella sua storia era spuntata una santa. Una finta suora grassa, sporca, vorace. Ma forse una santa davvero, chissà.Alla fine dell’anno di corso io non avevo combinato nulla (anche se qualche anno dopo la mia storia è diventata veramente uno spettacolo teatrale: L’è morta ma ghe bàte el cór, con la regia di Letizia Quintavalla), Fiammetta invece il suo romanzo l’aveva concluso splendidamente. Era stranissimo: tragicomico, popolar-chic, teatral-letterario, classico-sperimentale. Ero sicura che in occasione della presentazione finale agli editori qualcuno se lo sarebbe accaparrato immediatamente. Invece no.Un paio di anni dopo, molto amareggiata per il fatto che il suo lavoro non avesse ancora trovato casa, la mia amica mi chiese di aiutarla a farne un adattamento teatrale (anche se meglio di tutto, pensavamo, sarebbe stato un film con la regia di Emma Dante). Le tre poltrone-relax – i mammozzoni, come a un certo punto vengono chiamati nel romanzo – sul proscenio ce le vedevo anch’io, occupate ora dalle madri, ora dalle figlie. Mi veniva in mente Giorni felici di Beckett: il cumulo di sabbia disseminato di oggetti in cui è sepolta Winnie, nel primo atto fino alla cintura, nel secondo fino al collo.Ma, in uno spettacolo teatrale, che fine avrebbe fatto il narratore? Perché quella voce lì era irrinunciabile. A parte che, teatrale, il romanzo lo era già: unità di luogo e di tempo, due atti e un intervallo galante. Con questa stranezza del narratore confinato ai margini della scena, più uno spettatore che un personaggio.All’inizio ci descrive la scena vuota (praticamente una didascalia teatrale), poi ci racconta e commenta tutto quello che vi accade, come spiando da un buco nella quarta parete. Quell’incongruo flâneur in smoking.La voce di PoliFiammetta dice di avere trovato ispirazione nella voce di Paolo Poli che legge Sorelle Materassi ma a me pare Fiammetta in smoking con un paio di baffi finti (anche se lei non direbbe mai solo “baffi”, specificherebbe se “chevron”, “a manubrio” o “a spazzolino”). Fiammetta è snob, schizzinosa, elegante, è una conversatrice colta, brillante, con un vocabolario ricchissimo.Ma è anche il contrario di tutto questo: una persona di grande senso pratico, dedita alla varechina e ai repulisti, giardiniera esperta (conosce i nomi di tutti i fiori e di tutte le piante e le procedure per andarci dietro), orticoltrice, cuoca impareggiabile (sicuramente capace di “curare” una papera strappandole le interiora), pasticcera sublime (ricordo ancora la torta, una specie di millefoglie con diverse creme che portò in treno da Amelia per festeggiare il mio matrimonio alla Bottega); ha il gusto per le battute salaci e una risata di testa contagiosa. È uno dei motivi per cui siamo diventate amiche, credo, questo piacere di spaziare fra registri e argomenti.Oltre che avere una funzione di tutor al corso annuale presso la Bottega di narrazione, Fiammetta tiene anche dei bellissimi corsi sul paesaggio.Credo abbia a che fare con il fatto che per dieci anni ha insegnato in un istituto per non vedenti: ha perfezionato questo talento di fare vedere le cose raccontandole. Mi sono chiesta se abbia sviluppato anche l’olfatto come senso compensativo, per simpatia. Gli odori, infatti, hanno un ruolo notevole in La casa delle orfane bianche, Laurana editore – selezionato per lo Strega – ne troviamo una vastissima gamma: da quello nauseabondo della papera un po’ troppo frolla “curata” da Lucia al profumo celestiale delle pizze dolci il giorno di Pasqua che fa sì che la veglia funebre con cui si chiude il romanzo si trasformi in un convivio. CulturaErano bimbi perduti: un libro riscatta gli sciuscià di ieri e oggiEnzo CicontestoricoLa storiaPerché l’arco di narrazione del romanzo copre il tempo di una Quaresima: dal Mercoledì delle ceneri alla domenica di Pasqua. Come scrive Alessandro Zaccuri nella postfazione è una sacra rappresentazione allestita con materiali profani. Le orfane entrano eccitate in questa folle avventura di cohousing con il proposito addirittura di moltiplicare le gioie, ma stanno per entrare in un purgatorio. Non può funzionare, sono tutte e tre cariche di rancore verso queste madri che non le hanno mai fatte sentire figlie (a un certo punto provano addirittura a scambiarsele) e un certo tipo di male non è sanabile. Le orfane cercano di far fronte alle eruzioni di rabbia e di arginare il caos. E non sono solo le madri a causare problemi, ci si mette anche il cane – anzi la cagna: Laica – che come loro cerca carezze da chi non le sa dare e azzanna papere e pulcini indifesi.Nel secondo atto fa il suo ingresso l’ospite inatteso (un tòpos letterario), questa finta suora da cui si aspettano aiuto ma che – chiaro da subito – è un’altra persona da accudire. È sporca, puzzolente, piena di incrostazioni, grandiosa e repellente come tutte le manifestazioni sacre, la definisce il narratore. E le orfane, loro, è tutto un energico ripulire schifi, nettare piaghe. E questo avrà un effetto catartico, alla fine: anche le loro ferite spurgheranno: Natàlia, Lucia e Germana rilasceranno le loro storie (ma sarà la suora, inudita agli altri personaggi, a raccontare quella di Nàtalia). E il Giovedì santo le tre amiche, ammaliate da una podologa bulgara che avevano chiamato per i piedi della sòra, si concedono – evidente richiamo alla liturgia cattolica pasquale – un pedicure collettivo sedute attorno a una vasca di zinco in giardino a cui ammettono, vincendo la resistenza iniziale, anche le madri. CulturaMemorie dall’ultima fabbrica, il romanzo operaio che immagina la chiusura dell’ex IlvaGaetano De MonteLa porta chiusaSospirano. Schivano l’incontro dei piedi. Deglutiscono l’imbarazzo di una vicinanza, un contatto evitabile ma non evitato.Obbligato anzi.Ma da chi?Il perdono sta nell’incontro, chiosa il narratore.Il narratore. Per certi versi svolge una funzione da coro greco (tanto che alla fine il suo “io” diventa un “noi”) e partecipa di questa catarsi: da testimone sarcastico, a tratti sgomento, si fa sempre più prendere dalla pietas (verso la fine, quando è già diventato un “noi” si avvicina a Lucia che stanca e trasognata guarda i pulcini dalla finestra e, dice, osiamo: la baciamo).Il buco nella quarta parete si allarga: personaggi e narratore cominciano a udirsi e a sorprendersi a vicenda rivolgendosi, in qualche occasione, la parola. FattiLibro sull’eros: giravolta vaticana sul caso LintnerMarco GriecoLa scena che, ricordiamo, era vuota all’inizio, si riempie alla fine della gente del paese che continua ad arrivare, come in processione, per la veglia funebre di Adele ma poi si attarda, attratta dai profumi di tutto quel ben di Dio (preparato in seguito all’esortazione considerata lì per lì capricciosa, sconveniente, assurda di suor Modestina), e le orfane, maliziose e commosse, invitano a favorire.Tutti partecipano di questo banchetto.Non c’è un lieto fine (non c’è nemmeno una fine: la porta si chiude sulla casa delle orfane bianche, ma la storia continua), ma c’è consolazione nell’avvenuto purgarsi e perdonarsi. È una festa di risurrezione dalla miseria del rancore, una resurrezione piccola ma collettiva, con una morta mortissima nella stanza di là.Grazie Fiammetta, è un regalo per tutti che questo romanzo abbia visto finalmente la luce.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediSusanna BissoliSusanna Bissolisacrittrice
Russia, Fontana: "Sanzioni potrebbero essere un boomerang. Mosca era preparata"Bella Ciao, Enrico Letta risponde velatamente a Laura Pausini
Tessera elettorale scaduta o smarrita: cosa fare e come rinnovarla
Multe agli automobilisti, Berlusconi: "Tetto alle ammende e far pagare il 20% per quelle arretrate"Elezioni politiche 25 settembre, Berlusconi eletto in Senato: vince nel collegio di Monza
Conte: "Meloni guadagna 500 euro al giorno, guerra civile se toglie il reddito di cittadinanza"Elezioni 2022: come votare, come funziona, i documenti da avere
Matteo Bassetti ministro? "Pronto a dare consigli per il mio paese che amo"Rita dalla Chiesa elogia Berlusconi: "Un uomo che ama visceralmente questo Paese"
La figlia di Giorgia Meloni, Ginevra, protagonista del giuramento al QuirinaleUmberto Bossi eletto in Parlamento, Calderoli: "C'è stato un errore del Viminale"Lisa Pendezza, Autore a Notizie.itTetto agli stipendi pubblici, cos'è e come potrebbe cambiare con il decreto Aiuti bis
Sindaco Castello d'Argile sposta le elezioni in palestra per non far perdere lezioni agli studenti
Elezioni, la promessa di Silvio Berlusconi: "1000 euro al mese ai giovani"
Notizie di Politica italiana - Pag. 164Elezioni: Mattarella attende nomina presidenti delle camere, poi via libera alle consultazioniElezioni 25 settembre, Salvini commenta gli exit poll: “Centrodestra in netto vantaggio”Enrico Letta commenta Pontida: "Provincia dell'Ungheria"
I nomi sul totoministri, forse c'è la "quadra" e spunta anche TajaniElezioni 2022: come si è conclusa la campagna elettoraleMeloni-Salvini, la nota congiunta dopo l'incontro: "Grande collaborazione e unità d'intenti”Totoministri, ipotesi governo Meloni formato per metà da tecnici: tensioni nel centrodestra