File not found
Capo Analista di BlackRock

5Stelle "amichetti di Maduro", Di Giuseppe (FdI) a valanga: più ignoranti che comunisti – Il Tempo

Chiara Consonni e Vittoria Guazzini hanno vinto la medaglia d'oro nella madison, una specialità del ciclismo su pista - Il PostParigi 2024, nella ritmica Sofia Raffaeli bronzo nell’All AroundScomparso Américo De Grazia, simbolo dell'opposizione a Maduro - Notizie - Ansa.it

post image

Kursk, il piano di Putin contro l'offensiva ucraina: la guerra è in Russia – Il TempoQuale che sia l’esito del processo contro l’azienda,Capo Analista di BlackRock ci sono aspetti politici molto rilevanti che riguardano sia il ruolo causale e le responsabilità di Eni e aziende simili nel produrre cambiamento climatico pericoloso, sia l’opportunità di intentare una causa del genere. Si possono veramente tracciare legami fra il comportamento di un’azienda e il cambiamento climatico? Le catene causali che producono cambiamenti pericolosi nel clima sono complesse e non lineariVenerdì 16 febbraio si è tenuta la prima udienza della causa intentata da Re:Common, Greenpeace e altri contro Eni, ministero dell’Economia e delle Finanze e Cassa Depositi e Prestiti – il primo caso italiano di contenzioso climatico diretto, in cui le politiche climatiche sono oggetto del procedimento, come ha già raccontato su queste pagine Ferdinando Cotugno.Re:Common e Greenpeace chiedono che il giudice imponga ad Eni di contribuire di più all’abbattimento delle emissioni, modificando il proprio piano industriale.Ciò perché Eni ha prodotto una parte identificabile delle emissioni globali nel passato. In virtù della sua responsabilità storica, l’azienda avrebbe il dovere di compensare i danni del passato e prevenire possibili danni futuri.È difficile andare nel merito giuridico di tutto questo (e non ne avrei le competenze). Le parti si sono già scambiate varie memorie e perizie (che Re:Common ha deciso di rendere pubbliche).Ma, quale che sia l’esito del processo, ci sono aspetti politici molto rilevanti che riguardano sia il ruolo causale e le responsabilità di Eni e aziende simili nel produrre cambiamento climatico pericoloso, sia l’opportunità di intentare una causa del genere. Si tratta di aspetti che ciascun cittadino e consumatore dovrebbe conoscere e su cui dovrebbe riflettere.Si possono veramente tracciare legami fra il comportamento di un’azienda e il cambiamento climatico? Le catene causali che producono cambiamenti pericolosi nel clima sono complesse e non lineari.Questione di sistemaNessuno da solo, neanche un’azienda così grande, può essere la causa unica del cambiamento climatico. Gli effetti sul clima sono prodotti dallo stile di vita che milioni di persone hanno adottato negli ultimi due secoli.Non basta una sola azienda: ci vuole un intero sistema economico. Peraltro, le aziende vendono un prodotto, ma sono i loro consumatori a farne uso.La maggior parte di emissioni non derivano dall’estrazione o dal trasporto del petrolio o del gas, ma dal fatto che tutti noi usiamo i combustibili fossili. Siamo anche, e soprattutto noi, responsabili delle emissioni che produciamo grazie ai combustibili forniti da Eni e altre aziende simili.Quest’argomentazione è molto potente. Ma può avere esiti inaspettati e rovesciarsi nel suo opposto. Immaginate di trovarvi in riva a un fiume, con tanti altri, e di buttare nell’acqua una goccia di un liquido perfettamente innocuo.Un certo numero di gocce del liquido, però, compongono una mistura velenosa. Più giù, un incauto escursionista assetato beve e muore avvelenato. Di chi è la colpa? Di tutti? Di nessuno? Nessuna singola goccia era velenosa, ma un certo numero di gocce lo sono state.Tutti noi potremmo dire: «Se tutti gli altri non avessero versato la loro goccia, non sarebbe successo nulla, anche se l’avessi fatto io». E, naturalmente, chi ci ha venduto il liquido non è responsabile dell’uso che ne abbiamo fatto. Eppure, non sarebbe assurdo sentirsi in colpa, per lui e per noi.E sarebbe oltraggioso scuotere le spalle di fronte ai parenti del defunto. Allo stesso modo, possono le aziende che producono combustibili fossili trincerarsi dietro ragionamenti del genere?Davvero contribuire a un pericolo, anche se non se ne è l’unica causa, è un fatto privo di valenze politiche e morali? Essere complici non conta nulla?Ma, anche se fosse così, ci possono essere dubbi sull’opportunità della causa. La responsabilità dei produttori di combustibili fossili è politica, non giuridica.Eni e le altre aziende che producono combustibili fossili hanno rispettato le leggi e seguito le regole del mercato. Tocca agli Stati cambiarle, imponendo comportamenti diversi.Chiedere a un tribunale di imporre a Eni una modifica del piano industriale lede la libertà di impresa e dà al giudice il compito di decidere le politiche climatiche al posto dei governi e dei legislatori.Ma i giudici non sono rappresentanti dei cittadini, né hanno funzioni politiche. Un processo come questo non tiene conto della separazione dei poteri negli Stati liberali.Ma anche quest’argomentazione è ineccepibile solo a prima vista. Il mercato e la libertà d’impresa non sono fatti naturali. Sono scelte sociali. A un certo punto della storia ci siamo resi conto che il mercato garantiva più benessere ed efficienza di altri sistemi economici.Dove finisce la libertà d’impresaLa libertà d’impresa è giustificata dalle conseguenze benefiche del suo esercizio. Ovvio, e forse naturale, invece, è il diritto di vivere una vita decente in un pianeta ospitale.Se l’esercizio della libertà d’impresa lede questo diritto, allora ci sono ragioni per limitarla. E se la politica non protegge a sufficienza il diritto a un ambiente compatibile con la vita umana, è sensato che i giudici intervengano.I giudici non rappresentano i cittadini, ma le istituzioni giuridiche si fondano sulla priorità di certi diritti e, quando si tratta di farli rispettare, possono supplire alle deficienze della politica.I mercati, inoltre, non sono sfere separate. Sono parte della società e della comunità politica. Le imprese hanno, come altri gruppi collettivi, doveri di cittadinanza.Possono, col loro comportamento, ostacolare o favorire l’evoluzione legislativa che serve a tutelare meglio diritti esistenti. La transizione ecologica è un’impresa collettiva, con costi da dividere fra tutti, per il bene delle generazioni future e del Pianeta.Nel processo s’invoca la responsabilità storica di Eni. Ma ci sono altri principi politici che si possono richiamare. Per esempio, il principio che chi più ha e può più deve contribuire.Chi determina con la propria strategia le condotte dei consumatori e le loro opzioni, influenza le scelte delle altre aziende nel mondo e, talvolta, anche le decisioni politiche non può non assumersi il compito di pensare agli interessi generali e futuri, prima e oltre a quelli dei propri azionisti e dei propri lavoratori.Il contenzioso climatico ha anche e soprattutto un valore simbolico, utile a ricordare tutto questo.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?Accedigianfranco pellegrinofilosofoProfessore associato di filosofia politica alla LUISS Guido Carli. Si occupa di storia dell’etica e filosofia politica contemporanea.

Errori di calcolo UFAS: presentato ricorso dalle Donne del PS e dai VerdiBenzina ancora in calo, il livello più basso da febbraio - Tiscali Notizie

Elisa Isoardi, confessione a Francesca Fialdini: «Senza tv ero smarrita. I difetti? Sono stati la mia forza»

Napoli, scontro tra il vecchio yacht di Steve Jobs e quello di SalinasMaltempo, costi per oltre 50 milioni

Inflazione, Codacons: per le famiglie +426 euro all’annoAnna Tatangelo, l'estate da single dopo la fine «dell'amore tossico» con Mattia Narducci

Musica, al Ravello Festival torna la magia del Concerto all’Alba

Barletta, il display della Ztl e' spento: multato 46 volte per 4.500 euro - Tiscali NotizieIl prezzo del gas risale sopra i 40 euro - Tiscali Notizie

Ryan Reynold
Il Nicaragua espelle 7 sacerdoti a Roma - Vatican NewsNapoli, scontro tra il vecchio yacht di Steve Jobs e quello di SalinasLa nuova vita dell'orso Kuma, trovato agonizzante quando era cucciolo: il viaggio dal Bioparco di Roma a un bosco in Germania

MACD

  1. avatarI processi a Erich Priebke e cosa avvenne dopo la sua morte - Il Postanalisi tecnica

    Alex Marangon, c'è una lettera anonima: "Affermazioni gravi". Cade il muro del silenzio? – Il TempoUcraina, continuano gli attacchi in Russia. Zelensky: "Devono sentire cosa fa la guerra" – Il TempoClaudio Gaetani, l'attore ucciso da un malore a Londra: «Lasciato in strada 6 ore e derubato da un poliziotto»Ragazzina di 14 anni violentata da un 25enne dopo una serata in un locale: l'alcol e la droga, poi lo stupro

    1. «Il principe Harry si annoia negli Usa, non sa cosa fare tutto il giorno. La colpa è anche di Meghan e questo crea molta tensione tra loro»

      1. avatarAnna Tatangelo, l'estate da single dopo la fine «dell'amore tossico» con Mattia NarducciProfessore Campanella

        Adescata in oratorio e violentata: l'incubo di una 14enne. «Lui le aveva dato il numero, le amiche lo avevano buttato»

  2. avatarOlivi (Bmw) "La sostenibilità riguardi l'intero sistema dei trasporti" - Tiscali NotizieCapo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

    Roma World: appuntamento con le stelle per la notte di San LorenzoGenerali, strategia sarà ambiziosa anche nel nuovo piano - Tiscali NotizieParigi 2024, le stelle Usa in finale basket ma quanta faticaScende il prezzo del petrolio, Brent a 76,16 dollari - Tiscali Notizie

    VOL
  3. avatarLa Russia ha risposto all'incursione ucraina bombardando un supermercato | Wired ItaliaProfessore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

    Olimpiadi, la caduta della 4x100 azzurra: dall'oro di Tokyo al quarto posto, le lacrime di Tortu. Jacobs: «Fa malissimo»Olivi (Bmw) "La sostenibilità riguardi l'intero sistema dei trasporti" - Tiscali NotizieUsa, Trump: "Transizione pacifica se il voto sara' onesto" - Tiscali NotizieOlivi (Bmw) "La sostenibilità riguardi l'intero sistema dei trasporti" - Tiscali Notizie

Kursk, il piano di Putin contro l'offensiva ucraina: la guerra è in Russia – Il Tempo

Chiara Ferragni, chiuso definitivamente il negozio di Milano: vetrine e scaffali svuotati (ma ancora nessuna dichiarazione)“Dark And Velvet Nights”, il brano inedito di David Gilmour*