Zelensky: «Non temo Trump». Il voto americano visto da KievErdogan non esclude un intervento militare a Gaza. Israele: «Segue le orme di Saddam Hussein». Diplomazia in campo per il LibanoSondaggi politici: FdI tiene e primeggia, cresce il Pd e crolla il M5s
La lenta ripartenza dopo il caos informatico. Ma ora Crowdstrike teme la fuga dei clientiVigili del fuoco in azione per spengere un incendio in una discarica abusiva di rifiuti tossici nella Terra dei fuochi,MACD in Campania - Archivio/Kontrolab COMMENTA E CONDIVIDI Cessato pericolo, almeno per ora. Restano allo Stato i beni per 200 milioni confiscati ai fratelli Giovanni, Cuono e Salvatore Pellini, imprenditori condannati definitivamente per traffico illecito di rifiuti e ritenuti tra i maggiori responsabili del disastro ambientale nella “Terra dei fuochi”, in particolare nei territori di Acerra, Caivano, Qualiano e Bacoli. La Corte d’Appello di Napoli ha, infatti, confermato la confisca del patrimonio dei tre respingendo l’istanza presentata dai difensori dei Pellini per chiedere l’inefficacia del provvedimento con cui gli stessi giudici avevano confermato a metà giugno la confisca dei beni disposta in primo grado. Un’inefficacia che deriverebbe - secondo i legali - dalla violazione del termine perentorio di 18 mesi per emettere un provvedimento di secondo grado. Ora la palla passa alla Corte di Cassazione alla quale i legali degli imprenditori hanno fatto ricorso. Per gli avvocati Francesco Picca e Paola Tafuro «la Corte di Appello di Napoli ha deciso di non decidere». Comunque in attesa che la Cassazione decida tanto sull’efficacia della decisione di appello quanto sulla legittimità della confisca, i beni non tornano agli imprenditori e al danno, sicuro, non si aggiunge la beffa. E non si tratta di poca cosa, infatti tra i beni confiscati ci sono 250 fabbricati tra i quali ville di lusso in varie regioni, 68 terreni, 50 tra auto di lusso e mezzi industriali, 3 elicotteri e 49 conti correnti bancari. Il frutto di un’attività illecita e pericolosa, scoperta con l’operazione “Ultimo atto-Carosello” del 2006, descritta con parole molto forti dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti che alla vicenda ha dedicato un intero capitolo della Relazione sulla Campania. E la descrizione è da vero disastro. «Presso gli stabilimenti Pellini erano stati illecitamente gestiti circa un milione di tonnellate di rifiuti speciali pericolosi e non, molti dei quali provenienti da stabilimenti del Nord Italia. Gli imprenditori ricevevano il rifiuto e dopo aver effettuato una declassificazione unicamente di natura cartolare li smaltivano illecitamente: i rifiuti liquidi erano sversati direttamente nel bacino dei Regi Lagni e nelle campagne dell’agro aversano e napoletano; i rifiuti speciali solidi anche pericolosi erano ceduti quale compost o smaltiti direttamente mediante tombamento su terreni a destinazione agricola ed in cave adibite illegalmente a vere e proprie discariche». In particolare, insisteva la Commissione, citando la sentenza di condanna a sette anni, «l’attività di contaminazione di siti destinati ad insediamenti agricoli con sostanze pericolose ha assunto connotazioni “di durata, ampiezza e intensità tale da risultare in concreto straordinariamente grave e complessa”». I fratelli Pellini malgrado la gravità delle accuse e la condanna definitiva, hanno passato poco tempo, una decina di mesi, in carcere grazie a benefici e indulto. Ora potrebbero perdere definitivamente i beni frutto dell’attività illecita. Soddisfatto il vescovo di Acerra, monsignor Antonio Di Donna, presidente dei vescovi campani che nei giorni scorsi aveva raccolto l’allarme lanciato dagli ambientalisti. «Dobbiamo sapere cosa è successo, senza infierire sulle persone, soprattutto da parte del vescovo e della Chiesa che accoglie tutti, anche i peccatori più incalliti». Ma, aggiunge Di Donna, «la decisione è importante perché questi beni potrebbero essere utilizzati per la bonifica dei territori inquinati». Anche perché, denuncia, «il disastro ambientale sta mietendo ancora giovani vittime e solo pochi ambientalisti ancora si battono per conoscere la verità». Amaro il commento del leader della protesta Alessandro Cannavacciuolo. «E ora pentitevi» dice rivolgendosi ai Pellini, aggiungendo che «esistono delle gioie che non sono più gioie, quando ormai mancano i pilastri delle nostre famiglie. Ma oggi il nostro sguardo va lassù, a chi se ne è andato troppo presto a causa di chi, pur di arricchirsi, ha distrutto la nostra terra, il nostro popolo. Oggi la giustizia, se pur lentamente, ha fatto il suo corso».«Quello di oggi è un primo passo positivo – dice Alessandro Cannavacciuolo, in nome delle associazioni ambientaliste impegnate da anni sulla Terra dei Fuochi. Ma siamo pronti a far sentire la nostra voce anche in Cassazione».
Libero ma colpevole: così termina la persecuzione giudiziaria di AssangeDe Luca: la Campania sostiene le startup che investono in sviluppo - Tiscali Notizie
In Kenya i manifestanti assaltano il Parlamento contro le nuove tasse
Guida alle elezioni anticipate in Regno Unito: sondaggi, favoriti, programmi dei partiti e scandali in campagna elettoraleVoto in Abruzzo, Marsilio vince «con l’elmetto». Il flop della Lega inguaia Salvini
L’aria malata di Lombardia. Fontana attacca Sala e fa la guerra all’EuropaDe Luca “Taglio della decontribuzione è l'attacco più pesante al Sud” - Tiscali Notizie
L’immunità parziale a Trump: cosa succede adesso nel processo e in vista delle presidenzialiSchlein chiarissima sui migranti "Mai più linea Minniti"
Il richiamo di Mattarella all'Italia sulla strage di CutroLavoro, Urso: "Settimana di 4 giorni? Disposto a riflettere"Schillaci attacca De Luca: “Abbandoni il cabaret e dimostri di saper spendere le risorse”. Il governatore non ci sta: “Toni intollerabili” - Tiscali NotizieRaid israeliano su Khan Younis, oltre 70 morti
Terzo Mandato, De Luca: "Dibattito demenziale, la Campania può farlo" - Tiscali Notizie
Proteste e violenze in Bangladesh, la polizia spara sui manifestanti: oltre cento morti
Papa Francesco: "Faccio politica. Tutti dovrebbero, anche Gesù era coinvolto politicamente"Olio d'oliva contraffatto, maxi sequestro e una denuncia nel Napoletano - Tiscali NotizieMassoud Pezeshkian è il nuovo presidente dell’IranNetanyahu scioglie il gabinetto di guerra. Il portavoce: «Dopo l’uscita di Gantz non ce n’è più bisogno»
Khamenei elogia «la presenza del popolo», ma la partecipazione al voto lo preoccupaNegli attacchi in Daghestan sono morte 19 persone. Uccisi sei attentatoriKyiv attacca in Crimea, Zelensky: «È nostro territorio». Mosca accusa: «Munizioni a grappolo»La Sardegna fa tremare Meloni. Gli errori e i veleni con Salvini