File not found
Economista Italiano

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani alle europee: "Se è utile alla coalizione e a Forza Italia mi candido"

Inchiesta su Gabriele Gravina: cosa viene contestato al presidente della FigcEmanuele Filiberto: "Non escludo di scendere in politica"Spazio, Matt Ondler, presidente Axiom Space: nuove opportunità di volo per l'Italia - Tiscali Notizie

post image

La sfida dei giuslavoristi: modernizzare la giustizia con le specializzazioni forensiQuelli che non hanno una voce interioreÈ una condizione ambigua e difficile da misurare,trading a breve termine da alcuni definita “anendofasia”, e potrebbe influenzare un certo tipo di funzioni cognitive Condividi CondividiFacebookX (Twitter)EmailWhatsappRegala il PostUna scena della serie animata I SimpsonCaricamento player Per molte persone parlare tra sé e sé nel corso della giornata, articolando le frasi senza pronunciarle, è un fatto del tutto normale. C’è chi lo fa per esercitarsi prima di parlare in pubblico, per esempio, e chi lo fa per abitudine mentre fa altro, senza nemmeno farci caso. Per quanto apparentemente comune, l’utilizzo del monologo interiore non è però frequente allo stesso modo tra tutte le persone. E ce ne sono alcune che dicono di non avere affatto una voce interiore.In un articolo uscito a maggio sulla rivista Psychological Science la scienziata cognitiva danese Johanne S. K. Nedergaard, dell’università di Copenhagen, e lo psicologo Gary Lupyan, della University of Wisconsin–Madison, hanno proposto di definire «anendofasia» l’esperienza di chi non ha esperienza della propria voce interiore. La definizione deriva dalle due parole greche éndon, “dentro”, e fásis, “voce”. È una condizione non patologica, difficile da rilevare e misurare con precisione, ma riferita da una percentuale della popolazione adulta stimata tra il 5 e il 10 per cento.Per la loro ricerca Nedergaard e Lupyan si sono basati sulle risposte dei partecipanti a un questionario, e hanno scoperto tra le altre cose che l’anendofasia è associata a risultati peggiori in determinati compiti cognitivi che richiedono una buona memoria di lavoro verbale. Nella terminologia della psicologia cognitiva è la parte della memoria responsabile della conservazione temporanea di informazioni che possono essere verbalizzate, come lettere, parole, numeri e nomi. Nei test che misurano questo tipo di memoria, secondo i risultati della ricerca, le persone anendofasiche se la cavano meno bene delle altre.– Leggi anche: Quelli che non visualizzano le coseTra le persone che dicono di non avere una voce interiore ce ne sono alcune che la descrivono come una condizione dispendiosa in termini di tempo e fatica, perché richiede loro l’impegno di tradurre i pensieri in parole nel momento in cui hanno effettivamente bisogno di dire qualcosa. «Altre descrivono il loro cervello come un computer che funziona normalmente, solo che non elabora i pensieri verbalmente, e ha un diverso collegamento con l’altoparlante e il microfono rispetto a quello di altre persone», ha detto Nedergaard in un comunicato stampa pubblicato dall’università di Copenhagen. Le persone che invece hanno una voce interiore, indipendentemente da quanto spesso la usano, la descrivono tipicamente come una voce fatta di «parole senza suono».La ricerca di Nedergaard e Lupyan ha confermato in parte alcune teorie già proposte in passato da vari studiosi, in particolare dall’influente psicologo russo Lev Vygotskij, che attribuiscono al linguaggio interiore una funzione fondamentale per lo svolgimento di diversi compiti cognitivamente impegnativi, tra cui la pianificazione e l’inibizione dei comportamenti. Nedergaard e Lupyan hanno selezionato i partecipanti da un campione più ampio di persone che in precedenza avevano risposto a un questionario sulle proprie rappresentazioni interiori, utilizzato anche per altre ricerche.Per cercare di misurare la familiarità dei partecipanti con la loro voce interiore il questionario chiedeva di indicare il livello di accordo con affermazioni del tipo «ripenso nella mia testa ai problemi sotto forma di conversazione con me stesso». Nedergaard e Lupyan hanno studiato 46 persone tra quelle meno d’accordo con queste affermazioni, e quindi prive o quasi prive di una voce interiore, e 47 che erano invece all’estremità opposta dello spettro, e cioè avevano un monologo interiore quasi costante. Per capire se e quanto questa differenza potesse riflettersi sul comportamento hanno quindi sottoposto tutti i partecipanti a diversi esperimenti, chiedendo loro di svolgere alcuni compiti.– Leggi anche: Si può pensare senza linguaggio?In un esperimento hanno mostrato loro una serie di immagini di coppie di oggetti, e il compito era dire per ogni coppia se i nomi dei due oggetti formavano una rima o no. Le persone hanno risposto più o meno negli stessi tempi, in generale, ma quelle del gruppo senza o con poca voce interiore hanno ottenuto punteggi più bassi. In un altro esperimento i partecipanti dovevano ripetere una serie di cinque parole che avevano letto in precedenza, fonologicamente o ortograficamente simili tra loro (per esempio rough, cough, through, dough, bough). Anche in questo caso il gruppo degli anendofasici ha ottenuto risultati notevolmente peggiori rispetto all’altro, confermando l’ipotesi iniziale degli sperimentatori.Dopo i due esperimenti ai partecipanti è stato chiesto se avessero parlato ad alta voce durante l’esecuzione dei compiti richiesti: lo aveva fatto una percentuale simile di persone in entrambi i gruppi, e confrontando soltanto questi due sottogruppi la differenza nei punteggi ai due test cognitivi scompariva. Nedergaard e Lupyan hanno interpretato questo risultato come una prova del fatto che parlare ad alta voce durante l’esecuzione di un compito – una strategia utilizzata da molte persone, con o senza l’anendofasia – può eventualmente compensare i limiti cognitivi associati alla mancanza di voce interiore.Altri due esperimenti condotti da Nedergaard e Lupyan hanno analizzato la capacità dei partecipanti di passare rapidamente da un compito a un altro (dalle addizioni alle sottrazioni di numeri), e di distinguere tra sagome di animali di una stessa specie e di animali di una specie diversa (la sagoma di un gatto da quella di un altro gatto e da quella di un cane). In questo caso l’anendofasia non è risultata un fattore influente, dato che non sono emerse differenze nei punteggi tra i due gruppi.– Leggi anche: Come sente le voci chi “sente le voci”?Oltre che rilevante per le scienze cognitive, la scoperta di Nedergaard e Lupyan potrebbe avere implicazioni significative anche in ambito medico e in psicologia clinica. È possibile che chi utilizza molto la propria voce interiore faccia più affidamento sul linguaggio nel modo in cui pensa, ha detto Lupyan a Scientific American. E questo, secondo lui, suggerisce l’ipotesi che eventuali disturbi del linguaggio causati da ictus o altre lesioni potrebbero avere effetti più gravi in questo tipo di pazienti che in quelli anendofasici, e richiedere terapie differenti.Nelle intenzioni di Nedergaard e Lupyan, dare all’assenza di voce interiore la definizione specifica di anendofasia dovrebbe semplificare e favorire ulteriori ricerche, come successo in anni recenti per altre condizioni non patologiche come la sinestesia (l’insorgenza di una sensazione indotta da uno stimolo diretto a un altro senso) e l’afantasia (l’incapacità di visualizzare immagini mentali).– Leggi anche: Quelli che vedono i suoniLa ricerca è stata accolta positivamente da diversi scienziati per la capacità di descrivere in nuovi modi la varietà e la diversità delle esperienze mentali umane. Ma allo stesso tempo proprio la soggettività di quelle esperienze pone una serie di limiti alle possibilità di valutare e misurare l’anendofasia in modo attendibile, perché non c’è modo di sapere con certezza se ciò che le persone dicono della propria mente sia ciò che realmente accade nella loro mente. «È molto difficile riflettere sulle proprie esperienze interiori, e la maggior parte delle persone all’inizio non è molto brava a farlo», ha detto a Scientific American Charles Fernyhough, psicologo della Durham University, in Inghilterra.Esiste inoltre il rischio che la scelta di attribuire un nome specifico all’assenza di voce interiore contribuisca a interpretarla come una condizione piuttosto che come un’esperienza come tante altre. Lo stesso questionario utilizzato da Nedergaard e Lupyan non serve peraltro a definire l’anendofasia come una condizione o assente o presente, ma semmai a definire l’esperienza soggettiva lungo determinate scale. «Preferirei promuovere il messaggio che la diversità nell’esperienza interiore debba essere il nostro punto di partenza» e che «non esistono due menti uguali», ha detto Fernyhough.Tag: anendofasia-linguaggio-psicologia-scienze cognitiveMostra i commenti

Decollato il satellite EarthCARE, studierà nuvole e aerosol nel clima - Tiscali NotizieElezioni europee, Letizia Moratti: "Candidata con Forza Italia? Forse"

Silvestroni (FdI): "Siamo il partito del territorio" - Tiscali Notizie

Autonomia, Conte: "Referendum impegnativo, ma ce la faremo. Noi veri patrioti" - Tiscali NotizieM.O.,Meloni a Herzog: lavorare per due Stati, sostegno a Usa - Tiscali Notizie

il treno di Giorgia Meloni arriva in Ucraina: oggi la riunione del G7Minotauromachia e riforma Cartabia

Stregati dalla Via Lattea che si muove nel cielo, il video in timelapse - Tiscali Notizie

La magistratura e il diritto di navigareGiorgia Meloni in Giappone: l'incontro con il premier Fumio Kishida

Ryan Reynold
Spazio, il lancio della navetta Starliner rinviato a non prima del 17 maggio - Tiscali NotizieMeloni partecipa alla riunione del Piano Zes Unica, vertice con Regioni Mezzogiorno a Palazzo Chigi - Tiscali NotizieIl Viminale ha stanziato oltre 900 mila euro a favore delle vittime di femminicidi

criptovalute

  1. avatarIl Politecnico di Milano studia materiali per astronavi riutilizzabili del futuro - Tiscali Notizieinvestimenti

    La violenza sulle donne è il risultato della mancanza di parità di genereElezioni Europee 2024: Roberto Vannacci, il sì alla Lega e la possibile candidatura di Giovanni GalliCapaci, scoppia il caso ReportMeloni su Aldo Moro: "Ricordare perché non tornino anni bui"

    1. Spazio, fotografato in luce polarizzata il buco nero al centro della Via Lattea - Tiscali Notizie

      1. avatarGiustizia: le tre riforme del 2021 e le due mancatecriptovalute

        Parigi 2024, Mattarella agli azzurri: avete l'affetto di tutta Italia - Tiscali Notizie

  2. avatarProcesso del Bataclan, l’attenzione verso le vittime è una garanzia democraticaBlackRock

    Previsioni e sanzioni: ecco come funziona il Green pass per i lavoratoriSgarbi congela le dimissioni: "Aspetto il giudizio del Tar" Silvestroni (FdI): "Siamo il partito del territorio" - Tiscali NotizieIl Csm sospende i 5 ex togati della cena con Palamara

  3. avatarLa Camera conferma il taglio dei vitalizi per gli ex deputati - Tiscali NotizieEconomista Italiano

    La magistratura militare si è persa nel limbo delle riformeElly Schlein: "Restare uniti per battere Giorgia Meloni"Il Tribunale europeo sul green pass: la libertà di circolazione non è stata limitataNotizie di Politica italiana - Pag. 31

L'ultima idea del Pd: candidare Ilaria Salis alle elezioni europee

Anf a congresso: la tecnologia non prenda il sopravvento sulla giustiziaGoogle userà le risposte generate dall'IA nei risultati di ricerca - Tiscali Notizie*