File not found
VOL

European Focus 50. A corto di energia?

Alla Cop28 il modello post sisma Appennino centrale - Tiscali NotizieNotizie di Politica italiana - Pag. 73Guerra in Ucraina, i russi avrebbero discusso l’uccisione dei civili a Bucha via radio

post image

Israele, sulla crisi l’Unione europea fa un patatrac. «Serve una voce sola»I danni provocati da un attentato a una chiesa nei pressi di Abuja - Ansa/Epa COMMENTA E CONDIVIDI Quand’è che una guerra si può definire guerra?VOL Servono ancora dichiarazioni formali? Due eserciti contrapposti? O è necessario raggiungere un certo numero di morti per far scattare la definizione? Sono anni che la Nigeria, gigante africano da 200 milioni di abitanti, è in guerra con sé stessa. E se a lungo è stato il terrorismo islamista di Boko Haram negli Stati a maggioranza islamica del Nord a richiamare l’attenzione, da qualche tempo è la fascia centrale del Paese, la cosiddetta “Cintura di mezzo”, la zona in cui il sangue scorre più copiosamente. La lotta per le risorse qui si mischia facilmente alle differenze etniche e religiose, in un contesto che vede crescere la competizione tra i mandriani islamici Fulani in arrivo dalle terre di un nord sempre più arido e gli agricoltori cristiani locali, con questi ultimi da tempo nel mirino.A Natale attaccate 25 comunità nello Stato di Plateau: 170 mortiLa lotta per le risorse si mescola al fanatismo religioso. Il governatore: in corso un genocidio. La Chiesa invita al dialogo ​Basta vedere quanto accaduto a Natale, quando per quattro giorni, nello Stato di Plateau, oltre un migliaio di Fulani ha attaccato circa 25 comunità cristiane, tra le zone di Bokkos, Mangu e Barkin Ladu. I morti sono stati quasi 170, tanto che nello Stato ora vige il coprifuoco. «Molti sfollati hanno cercato rifugio nelle chiese, con le organizzazioni religiose che hanno fornito assistenza primaria, data l’assenza di sostegno da parte del governo», sottolinea la fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre. Jalang Mandong, un sopravvissuto che ha perso dieci parenti nel massacro, ha riferito che gli attacchi avevano lo scopo di «prendere di mira i cristiani» e «disturbare la celebrazione del Natale», tentando anche di «impossessarsi delle terre di queste comunità». Lotta per le risorse e fanatismo religioso, in un mix sempre più complicato ma facilmente replicabile. Tanto che le violenze si sono ripetute, ancora, la scorsa settimana, con oltre 50 vittime nella stessa zona: scuole, luoghi di culti e case date alle fiamme e il dito puntato, ancora una volta, contro i pastori musulmani Fulani.Originari del nord della Nigeria, sempre più soggetta a siccità e inondazioni, i pastori nomadi si spostano verso sud in cerca di terra per il loro bestiame, nelle zone agricole dei Berom e di altri gruppi etnici in maggioranza cristiani. «Questi attacchi sono ricorrenti. Vogliono cacciarci dalla nostra terra ancestrale, ma noi continueremo a resistere a questi assalti», spiega Magit Macham, che era tornato dei recenti assalti dalla capitale dello stato, Jos, per festeggiare il Natale con la sua famiglia. Al momento dell’attacco, Macham sta chiacchierando con suo fratello fuori casa quando il rumore di un generatore di benzina viene interrotto da colpi di pistola: «Siamo stati colti alla sprovvista e quelli che potevano scappare sono fuggiti, gli altri sono stati catturati e uccisi con i machete», racconta oggi. Secondo l'arcivescovo emerito di Abuja, cardinale John Olorunfemi Onaiyekan, «è impensabile che il governo, con tutti i mezzi che ha a disposizione, non sia in grado di identificare chi sono i mandanti, chi sono quelli che comprano le armi» utilizzate in questi attacchi. Quanto sta accadendo, ha sottolineato nei giorni scorsi il cardinale a “Vatican News”, «è più di una guerra: stiamo ancora aspettando di vedere che cosa fa il nostro governo adesso». A lungo la Chiesa locale e lo stesso cardinale Onaiyekan, dopo i vari attacchi, hanno esortato le comunità cristiane e musulmane a unirsi contro la violenza e l’endemico sistema di impunità, esaltando l’importanza del dialogo interreligioso per la pacifica convivenza. Non c’è alcuna voglia, insomma, di avvalorare la tesi della persecuzione religiosa anche se, di certo, c’è la necessità di fare luce sulle connessioni e le protezioni di cui possono godere gli autori delle violenze e avere giustizia. Il governatore dello Stato di Plauteau, il cristiano Caleb Manasseh Mutfwang, da parte sua non ha esitato invece a usare il termine “genocidio”, nel suo discorso di inizio anno, riferendosi agli ultimi massacri. «Che Dio liberi la Nigeria da questi orrori», le parole di papa Francesco dopo l’Angelus del 31 dicembre scorso.Una vera “guerra” che pochi vogliono definire tale. Da una parte il terrorismo di Boko Haram, dall’altra i pastori nomadi Fulani che razziano anche le terre altrui Debole la risposta del governo​Non sono mancate, negli ultimi anni, accuse all’amministrazione dell’ex presidente Muhammadu Buhari, in carica fino a maggio dello scorso anno e lui stesso di origine fulani, non solo per l’inefficacia dell’azione dell’esercito nella regione a difesa delle comunità locali, ma anche per il piano presentato, e poi sospeso, delle cosiddette “zone Ruga”. Questi insediamenti per i pastori islamici nomadi avrebbero dovuto comprendere aree di pascolo e villaggi con alcune infrastrutture di base: una scuola, un centro sanitario e un veterinario. In questo modo, ospitando i gruppi di pastori e il loro bestiame, questo sistema avrebbe reso più facile identificare le vie di pascolo, consentendo teoricamente di ridurre i conflitti con gli agricoltori stanziali. Il piano, però, è stato fortemente criticato, e poi rinviato a tempo indeterminato, dalle autorità locali degli Stati coinvolti, perché gli insediamenti avrebbe sottratto acqua e terre alle comunità locali senza compensazioni, legalizzando di fatto un sistema predatorio. Gli attacchi, in parallelo, sono andati crescendo.Se si considerano anche i morti provocati dai terroristi di Boko Haram (che oggi sono in numero più ridotto, ma rappresentano comunque una fonte di instabilità soprattutto nel Nord del Paese), circa 52.250 cristiani sono stati uccisi da miliziani islamici in Nigeria dal 2009, secondo un rapporto dell’Ong nigeriana Intersociety. Oltre 30mila di queste vittime sono state colpite durante gli otto anni di presidenza Buhari. Nello stesso arco di tempo, anche 34mila musulmani sono morti in attacchi terroristici condotti dagli islamisti. Nel mirino sono finite complessivamente oltre 2.200 scuole cristiane e circa 18mila luoghi di culto, considerando le chiese e le sale di preghiera; oltre 700 i cristiani che sono stati sequestrati e numerosi i sacerdoti uccisi. Le violenze hanno inoltre provocato sfollamenti di massa.Numeri tragici, da guerra aperta, ma che in pochi, per mille ragioni, osano definire tale. Secondo il direttore di Intersociety, Emeka Umeagbalasi, l’amministrazione Buhari «ha radicalizzato le forze di sicurezza, ha dato loro l’ordine di marciare per proteggere i pastori Fulani e ha aiutato la loro invasione dei terreni agricoli meridionali, delle foreste e della boscaglia». Altri ritengono che il fattore religioso sia solo uno dei motivi dietro agli assalti, sottolineando come anche i musulmani moderati siano vittime dei raid.L’attuale presidente nigeriano, Bola Tinubu, non ha ancora spiegato come intende affrontare l’insicurezza diffusa, ha descritto gli ultimi attacchi ai cristiani come «primitivi e crudeli» e ha ordinato alla polizia di rintracciare i responsabili. Nel suo messaggio di inizio anno, però, ha ignorato vittime e famiglie dello Stato di Plateau, sostenendo che dalla sua elezione «la sicurezza è migliorata». Il vescovo Hassan Kukah, della diocesi cattolica di Sokoto, ha sottolineato che «il presidente Tinubu deve sapere che la legittimità del suo governo dipende dalla risoluzione di questo problema. I nigeriani stanno gradualmente perdendo la speranza nella capacità del loro governo di proteggerli e metterli al sicuro. Mentre noi leader religiosi abbiamo continuato a usare la nostra autorità morale per incoraggiare le persone a non farsi giustizia da sole, rischiamo di essere spazzati via dalla rabbia e dalla frustrazione del nostro popolo».Lo sfondo è quello di una Nigeria che compete per il Sudafrica per essere la prima economia del continente africano, ma che vede crescere le disuguaglianze e diminuire il potere d’acquisto dei cittadini. Nonostante gli introiti dovuti alla vendita di petrolio - ma la produzione è scesa a 1,2 milioni di barili al giorno, quasi la metà rispetto a un decennio fa -, oltre 130 milioni di nigeriani vivono in condizioni di povertà, senza accesso a sanità, cibo, servizi. Secondo un recente studio, la Nigeria è il Paese in cui gli abitanti spendono la quota più alta del loro reddito (addirittura il 59%) solo per l’acquisto del cibo necessario a sfamarsi. Non sembra un caso se la sicurezza, in un contesto simile, sia così precaria: è dove ci sono meno risorse che il vento dell’estremismo e dell’intolleranza può soffiare più forte.

Allevamenti nel Montefeltro, usi civici in Abruzzo: il degrado del Bel Paese avanza, il turismo se ne va - Tiscali NotizieDue italiani uccisi vicino Stoccarda, arrestato un sospetto

Ecco perché Asap andava approvato

«Meloni è incapace sui migranti». Scontro totale tra Italia e FranciaGli europarlamentari tedeschi chiedono a Weber di espellere Berlusconi dal Ppe

Berlusconi, prosegue la degenza al San Raffaele a un mese dal ricoveroQuest’anno le bandiere blu sono 226: Liguria sempre più da record - Tiscali Notizie

Consiglio europeo. La controriforma dei governi sui diritti, i migranti e il clima

Lollobrigida sulla parola "razza": da abolire se la sua accezione è sempre negativaAbruzzo, Marsilio incontra il ministro per la famiglia a L'Aquila - Tiscali Notizie

Ryan Reynold
Berlusconi dopo il ricovero: "Affetto commovente, ora rinnovo con Forza Italia"Seggi aperti per i ballottaggi: affluenza alle ore 19 al 27,65%Comunali, bufera su RaiNews24 per il Comizio del Centrodestra trasmesso in diretta

BlackRock

  1. avatarRapina da 4 milioni a istituto vigilanza Ivri in Abruzzo, 6 arresti e 23 indagati - Tiscali NotizieProfessore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

    Angela Corbo, Autore a Notizie.itMarcello Dell’Utri è un numero uno della politica e della cultura italiana (e se ne fotte di Massimo Giletti)All'Aquila una radioterapia ultra precisa contro i tumori - Tiscali NotizieVon der Leyen prepara il 2024. Mette al centro le imprese, evoca Draghi e vuole altri “patti tunisini”

    1. La proclamazione degli eletti in Basilicata, presente anche il Presidente Bardi - Tiscali Notizie

      1. avatar"L'antimafia l'ha fatta lui": i ringraziamenti di Schifani a BerlusconiGuglielmo

        La Milanesiana ospita la mostra "Basilicata. Una terra tra le nuvole" - Tiscali Notizie

  2. avatar«Le carceri scoppiano», anche per la politica repressiva del governoProfessore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

    L’Ue blocca i fondi all’Ungheria per le violazioni dello stato di dirittoMattarella in Emilia Romagna: le tappe del presidente nella regione colpita dall'alluvioneNiente processo all’informazione, Meloni ritira la querela a DomaniVon der Leyen vuole Kiev in Ue, ma senza riforme è fantapolitica

  3. avatarSemplificazione, siglato accordo tra Ministra Casellati e Governatore Abruzzo Marsilio - Tiscali NotizieEconomista Italiano

    Manifestazione nazionale contro il governo con Landini, Bombardieri e SbarraQuanto guadagna Carlo CottarelliNotizie di Politica italiana - Pag. 76Basilicata, in Consiglio regionale elette tre donne su 20 - Tiscali Notizie

La Milanesiana ospita la mostra "Basilicata. Una terra tra le nuvole" - Tiscali Notizie

Vittorio Sgarbi è stato eletto sindaco di Arpino: per lui si tratta del decimo incaricoIl sondaggio politico della settimana: centrodestra in difficoltà, Pd al 19%*