Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 654New York, ospedale chiude il reparto di maternità: troppo personale non vaccinatoEitan rapito dal nonno, il console italiano in Israele: "L'ho visto, è in buone condizioni di salute"
Caso Eitan, tv israeliana intervista Shmuel Peleg: “Un giorno mio nipote dirà che l’ho salvato”Nelle ore emotive e drammatiche dei negoziati di Cop28 il presidente-petroliere ha gettato la maschera mettendo sul tavolo una bozza che parla di vaga riduzione di produzione e consumo per arrivare a net zero nel 2050. Il rappresentante delle nazioni insulari: «Per noi è una dichiarazione di morte». La conferenza chiude ufficialmente il 12 dicembre,investimenti resta poco tempo per giungere a un accordo miglioreSono state ore emotive e drammatiche a Cop28, la conferenza sui cambiamenti climatici di Dubai. Non c'è il phase-out dei combustibili fossili nella bozza di accordo finale proposta da Sultan al Jaber alle parti, nonostante la richiesta di un blocco di ottanta paesi che va dall'Unione europea ai più vulnerabili.Per ora il fronte delle nazioni produttrici di petrolio è stato impossibile da superare, quindi il testo proposto recita così: «Chiediamo alle parti azioni che potrebbero includere la riduzione del consumo e della produzione di combustibili fossili, in un modo giusto, ordinato ed equo, per raggiungere net zero entro il 2050».Tradotto con le parole di un esperto osservatore dei negoziati: «L'emiro si è tolto i guanti», perché è una formula debole e blanda. È un testo che più di mezzo mondo considera irricevibile, pericoloso e contrario alle richieste della scienza.Per contenere la crisi climatica serve una cornice temporale più stretta e iniziare con un'uscita vera dalle fonti fossili e non una riduzione in un orizzonte ampio come il 2050.Si continua a trattare: da calendario, Cop28 finisce martedì 12 dicembre, è probabile che si continui ancora per uno o due giorni. Per le circostanze bizzarre che muovono il mondo, una scadenza la offre il programma degli eventi dell'Expo City, il sito che ospita la conferenza: venerdì 15 dicembre qui comincia una grande fiera natalizia.Il certificato di morte«Questo testo sarebbe il nostro certificato di morte», ha detto, con gli occhi rossi e lucidi, il ministro dell'ambiente di Samoa, dopo aver letto la bozza. Si chiama Toeolesulusulu Cedric Schuster, è il rappresentante politico che parla a nome di tutti i 39 stati insulari del mondo.«Se andasse così, sarebbe la Cop dove finisce la possibilità di contenere l'aumento di temperature entro 1.5°C». Superare questa soglia critica per loro significa dover iniziare a progettare migrazioni nella seconda parte del secolo, come scritto nero su bianco nel piano di adattamento delle Isole Marshall, un arcipelago del Pacifico sulla linea dell'Equatore, 42mila persone che vivono due metri sopra il livello del mare.È per questo che la loro reazione è stata la più politicamente dura e la più simbolicamente significativa. Il ministro delle Isole Marshall John M. Silk ha detto: «Non ce ne andremo silenziosamente nelle nostre tombe d'acqua», prima di scoppiare a piangere davanti ai giornalisti. È questo il livello di uno scontro tra nazioni che non è più politico, è esistenziale.Mentre gli Stati Uniti hanno scelto di essere in disparte, l'Unione europea sta spendendo tutta la propria credibilità nella trattativa per il phase-out, guidata dalla ministra spagnola della transizione ecologica Ribera e dal commissario al clima Hoekstra, che è andato dritto e duro contro al Jaber: «Questo testo è deludente, non affronta i problemi che siamo venuti qui a risolvere, non possiamo accettarlo».L'Ue ha già dovuto ingoiare l'umiliazione di un veto di Putin sulla possibilità di organizzare Cop29 a Sofia, in Bulgaria. Da ieri è ufficiale che il prossimo incontro sarà a Baku, in Azerbaigian, nel 2024.Vuol dire che un paese protagonista di una guerra di aggressione ha ottenuto di far organizzare a un altro paese aggressore una conferenza sul clima, togliendola all'Europa. L'Azerbaijan è anche uno delle economie al mondo più dipendenti dalle fonti fossili.«La porta è aperta»Questa è la cronaca, il resto è analisi. Dopo aver presentato la bozza, Sultan al Jaber, presidente della COP28 ma anche amministratore delegato di una delle più importanti aziende oil and gas al mondo, ha detto in plenaria: «Qui è fin dove sono riuscito ad arrivare, se potete fare di meglio, la porta è aperta».C'è da convincere un blocco che è stato rinominato dirty five, Arabia Saudita, Iraq, Kuwait, Iran e soprattutto Russia. Putin sembra davvero uno degli arbitri invisibili di questa conferenza, non è venuto ma si avverte molto.Ieri mattina era stato il segretario generale Onu Guterres a provare a portare a bordo i dirty five con un messaggio distensivo: «Non lasceremo indietro le economie dipendenti da petrolio e gas».Il testo presentato da al Jaber alle parti è evidentemente una provocazione nei confronti dei blocchi più climaticamente attenti (o climaticamente spaventati).L’obiettivo è spingerli ad accettare un phase-out più blando di quello che vorrebbero. In questo gioco delle parti, si arriverebbe a un phase-out pieno di clausole di salvaguardia per i paesi petroliferi, come affidarsi ai sistemi di cattura e stoccaggio della CO2.In quel caso tutti avrebbero qualcosa da portare a casa per dire di aver vinto. Conta di più leggere il contesto: più che un negoziato sul clima, la Cop28 sembra un negoziato su una nuova rivoluzione industriale, su quali saranno i suoi tempi, le tecnologie ammesse, le risorse in campo. Per ogni singolo paese, Italia compresa, Cop28 non è solo uno spazio per salvare il futuro, ma anche per decidere qual è il posto che si vuole avere in quel futuro.Ci sono ancora molte ore per trattare, forse giorni, al momento quel futuro in costruzione sembra ancora di dipendenza dalle fonti fossili. «Se fossi un esportatore di petrolio, gas o carbone, stasera sarei felice», ha detto Bill Hare, scienziato e capo di Climate Analytics.Non è detto che lo sarebbe ancora domani: questi sono eventi imprevedibili. Una delle posizioni più interessanti è quella della Colombia, diciannovesimo esportatore di petrolio al mondo, paese in cui le fossili sono centrali per l'economia. Ieri ha aderito a un'alleanza per fermare nuove estrazioni.«Se continuiamo a produrre petrolio, ma la metà più ricca del mondo decarbonizza, noi a chi lo vendiamo?», ha spiegato la ministra Susana Muhamad, rovesciando la narrativa proposta da molti paesi altrettanto dipendenti: magari non è un suicidio economico, ma proiezione del futuro a lungo termine.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediFerdinando CotugnoGiornalista. Napoletano, come talvolta capita, vive a Milano, per ora. Si occupa di clima, ambiente, ecologia, foreste. Per Domani cura la newsletter Areale, ha un podcast sui boschi italiani, Ecotoni, sullo stesso argomento ha pubblicato il libro Italian Wood (Mondadori, 2020). È inoltre autore di Primavera ambientale. L’ultima rivoluzione per salvare la vita umana sulla Terra (Il Margine, 2022).
Brasile, due casi di mucca pazza: stop all'export verso la CinaNon ha il preservativo e utilizza la colla: trovato morto dopo il rapporto sessuale
Sopravvissuti all'11 settembre, la storia di Tom Canavan: "Ce ne andremo da qui"
Ecuador, massacro in carcere: oltre 100 morti, detenuti decapitati e dati alle fiammeInfermiera no vax morta di covid a 46 anni, il fratello se la prende con la disinformazione
Afghanistan, Talebani inviano lettera a Onu: assicurato accesso per aiuti umanitariL'ambulanza sbaglia indirizzo, 36enne muore di Covid in casa: era padre di 4 figli
Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 641Caso Eitan, nonno materno agli arresti domiciliari in Israele dopo il rapimento
Israele nega il green pass a chi non ha la terza dose: "Vaccino perde efficacia, serve richiamo"Crolla una palazzina in Spagna: ci sono due dispersiGuerra finita in Afghanistan, l'ultimo aereo americano ha lasciato il PaeseTre bambini con il Covid attaccati ad un ventilatore
Florida, due adolescenti pianificano una strage a scuola con coltelli, armi da fuoco e bombe
Egitto, prorogata la custodia cautelare di Patrick Zaki: “Altri 45 giorni di reclusione”
Messaggio in bottiglia proveniente dal Giappone ritrovato dopo 37 anni alle HawaiiIncendio su una piattaforma petrolifera in Messico: almeno 5 morti e 6 feriti, 2 i dispersiBrasile, due casi di mucca pazza: stop all'export verso la CinaNotizie di Esteri in tempo reale - Pag. 650
TikTok, ballano davanti alla bara della madre: "Cantiamo finché non torna dal regno dei morti"Afghanistan: bloccate 81 studentesse della SapienzaEgitto, prorogata la custodia cautelare di Patrick Zaki: “Altri 45 giorni di reclusione”Mamma aggredita da un cane di oltre 50 chili: donna morta per proteggere le figlie