File not found
Campanella

25 Aprile, Berlusconi torna a parlare dall'ospedale: "Resistenza fu una pagina straordinaria"

Elezioni europee, carne coltivata e allevamenti intensivi: il benessere animale nei programmi dei partiti"Basta precarietà": per il Primo Maggio Landini rilancia la mobilitazioneBasilicata, Conte attacca Calenda: “Azione cerca solo il potere, mai con loro” - Tiscali Notizie

post image

Schlein sul Def: "Governo inadeguato, siamo al dilettantismo"La serie Netflix Il caso Yara – Oltre ogni ragionevole dubbio è l’ultimo esempio del filone true crime,–colpevolistièCapo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella storie di delitti che hanno attraversato le biografie di una nazione riproposte in forma serializzata. Funzionano perché alimentano in noi un meccanismo profondoUn documentario per riannodare i fili di una vicenda inquietante e dolorosa o il tentativo di instillare nello spettatore più di un dubbio sull’esito giudiziario? Un prodotto d’inchiesta per fare memoria (la ricostruzione di un fatto di cronaca nera della storia recente italiana) oppure orientato a modificare la percezione dell’opinione pubblica?La docu-serie Il caso Yara – Oltre ogni ragionevole dubbio, distribuita su Netflix, è una mescolanza di generi, approcci e prospettive; un lungo viaggio in cinque episodi che prova a mettere ordine in un caso oscuro, segnato da errori e colpi di scena, sullo sfondo di una comunità incredula.La vicenda della giovane Yara Gambirasio è nota: la tredicenne di Brembate Sopra, piccolo comune della provincia di Bergamo, esce di casa nel tardo pomeriggio del 26 novembre 2010 per recarsi alla vicina palestra (distante circa ottocento metri) nella quale è solita allenarsi come promessa della ginnastica ritmica. Non farà più ritorno a casa e il suo corpo verrà ritrovato solamente tre mesi dopo in un terreno di Chignolo d’Isola, a una decina di chilometri. Al termine di una surreale vicenda giudiziaria, il colpevole viene individuato nel muratore Massimo Giuseppe Bossetti, condannato all’ergastolo. IdeeYara, il macabro all’italiana: la droga migliore è la realtàWalter SitiscrittoreLa docu-serie, realizzata da alcuni degli artefici del successo di SanPa – Luci e tenebre di San Patrignano (la casa di produzione Quarantadue, la regia di Giancarlo Neri, Carlo Gabardini tra gli altri alla scrittura), procede con l’andamento ormai rodato delle produzioni di genere di Netflix Italia: un impressionante lavoro di scavo e d’archivio, una notevole mole di interviste e testimonianze, tra cui quella esclusiva con lo stesso Bossetti, dal carcere, che continua dopo anni a professarsi innocente, e quella della moglie Marita Comi; un montaggio serrato che diventa il narratore ultimo della storia, rinunciando a qualunque figura di mediazione.Il racconto della storia (e della cronaca) in tv non è mai asettico; l’articolazione dei tempi e dei temi risponde a specifiche esigenze narrative, riflettendo l’inevitabile parzialità dello sguardo. Eppure, Il caso Yara si sforza di non lasciare per strada nessuna tessera di un puzzle complesso, talvolta ai limiti dell’immaginabile; quella dell’omicidio di Brembate è una storia in cui si mescolano crudeltà ed errori giudiziari, silenzi e tradimenti, innovazioni scientifiche nelle indagini e voyeurismo giornalistico.Un caso perfetto – come in effetti fu – per occupare i palinsesti pomeridiani e serali di trasmissioni televisive nazionali e locali, per stimolare la classica divaricazione tra innocentisti e colpevolisti, per sfrugugliare i tratti più reconditi di una comunità chiusa, stretta tra le valli e i capannoni industriali.La docu-serie sembra non tralasciare nulla: dal primo incriminato – il tunisino Mohammed Fikri – erroneamente incolpato a causa di una traduzione sbagliata dall’arabo al rinvenimento di Dna maschile sugli indumenti della vittima, dall’indagine a tappeto condotta sull’intera popolazione della valle alle intuizioni dell’anatomopatologa Cristina Cattaneo (tra le persone intervistate), fino al ruolo sempre più centrale dell’avvocato difensore Claudio Salvagni, tra le voci che maggiormente emergono nella narrazione.E, naturalmente, la scoperta del cosiddetto “Ignoto 1”, riconducibile a quel Giuseppe Guerinoni scomparso nel 1999 di cui vengono a galla vizi, scappatelle, liaisons segrete con le donne della zona, tra cui Ester Arzuffi, madre di Bossetti che nel giro di poche ore scopre di essere figlio illegittimo e accusato di omicidio. Allo stesso tempo, vengono riproposti scenari che parevano dimenticati, come il ruolo dell’allenatrice Silvia Brena o del custode Valter Brembilla, entrambi non ascoltati a fondo dagli inquirenti secondo le teorie degli innocentisti.Quello di Yara Gambirasio è stato un delitto che ha alimentato morbosità, stupore, destato istinti e pettegolezzi, giocato letteralmente sul corpo di un’adolescente divenuta suo malgrado emblema di una psicosi collettiva e di una spietatezza incomprensibile. Facile immaginare che i media l’avrebbero cavalcata. GiustiziaIl Caso Gambirasio e le “esigenze comunicative” della procuraE, infatti, Il caso Yara è anche un’operazione, peraltro già riuscita altre volte alle docu-serie originali della piattaforma Netflix, che senza voler giudicare riesce comunque a offrire uno spaccato impietoso del ruolo dell’informazione, “il male necessario” come lo definisce un giornalista Mediaset intervistato nella serie: tra le immagini d’archivio scorrono i Vespa, i Mentana, i Telese (tra gli intervistati “illustri”, lui che si occupò ampiamente del caso ai tempi di “Matrix” su Canale 5), i giornalisti e conduttori delle tv locali, a loro volta vittime inconsapevoli di manipolazioni più o meno esplicite, come il video del furgoncino di Bossetti ripreso nei pressi della palestra, “costruito ad arte” dalla procura per orientare la stampa.Nel mezzo di una vicenda che non sfigurerebbe come sceneggiatura di un romanzo noir (tanto da aver ispirato un episodio della celebre serie statunitense Law & Order), si scontrano mondi diversi: quello composto e religioso della famiglia Gambirasio, con i messaggi struggenti della madre alla segreteria telefonica della figlia, quello di Bossetti con le sue manie estetiche, al punto da apparire più preoccupato che si scopra la sua passione per le “lampade” abbronzanti che per le conseguenze future, oppure ancora quello della pm Letizia Ruggeri, con i suoi sorrisi che suonano beffardi, la sua ostinazione che al fondo rivela anche una lunga catena di errori e ritardi, al punto che, come dice Telese, «a un certo punto serviva la parola "fine”, serviva un colpevole».Siamo nell’era dell’ossessione per il true crime, le storie di cronaca e delitti che hanno attraversato le biografie di una nazione e che oggi vengono riproposte in forma serializzata attraverso linguaggi diversi: libri, podcast, documentari, talk show, pillole social. Il true crime funziona perché innesca la nostra emozione più profonda, la paura, ha scritto Scott Bonn in Why we love serial killers (Perché amiamo i serial killers). La storia della “povera” Yara non poteva sfuggire a questa nuova riattualizzazione; e come spesso accade, la vittima sembra scivolare progressivamente in secondo piano, relegata sullo sfondo di un male che non ha spiegazione e a cui non riusciremo mai a dare una vera risposta.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediPaolo CarelliInsegna International Media Systems nella Facoltà di Scienze linguistiche e letterature straniere dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e svolge attività di ricerca presso il Ce.R.T.A. (Centro di Ricerca sulla Televisione e gli Audiovisivi). È coordinatore didattico del Master "Fare Tv. Gestione, sviluppo, comunicazione".

Sull’aborto una carezza del governo al papa che arriva al G7Così il decreto Flussi favorisce lo sfruttamento dei lavoratori

Flop Lega: superata da FI, la scommessa Vannacci vale 500mila preferenze

L’esperienza italiana di The Hollywood Reporter finisce con le dimissioni in massa: giornalisti non pagati da mesiTorniamo al voto divisi tra maschi e femmine: i tentativi (falliti) di superare la norma del 1945

Ilaria Cucchi al carcere di Reggio Emilia: “Un detenuto abbandonato tra i suoi escrementi”Ilaria Salis è libera, tolto il braccialetto elettronico: l’europarlamentare può tornare in Italia

Approvato in consiglio dei ministri il decreto salva-casa di Salvini

Respinta la mozione di sfiducia a Toti. Il presidente: «Le opposizioni dimostrano la loro inadeguatezza»Abolizione protezione speciale, Salvini contro la Sinistra: "Avanti sulla strada del buonsenso"

Ryan Reynold
Sull’aborto una carezza del governo al papa che arriva al G7Meloni, l’ipotesi di un’intervista su La7 dopo il video contro «i telespettatori radical-chic»All’ombra di Mattarella, l’Italia che si prepara al No al premierato

BlackRock

  1. avatarAmalia Ercoli Finzi: «Persino l’intelligenza artificiale tende a discriminare le donne»Campanella

    Dritto e Rovescio, Tajani sui migranti: "Ue non è stata abbastanza solidale con noi"Autonomia differenziata, ancora tensioni in parlamento: «Fuori i fascisti». I senatori occupano i banchi del governoSocietà partecipate: cosa sono, come funzionano, ruolo GovernoChat antisemite e neofasciste con Diabolik, si autosospende Signorelli, portavoce di Lollobrigida

    1. Sgarbi ha deciso di lasciare il Consiglio regionale della Lombardia”

      1. avatarBardi "Energie rinnovabili scelta strategica per la Basilicata" - Tiscali NotizieCapo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

        Mattarella non dimentica le bombe neofasciste, Palazzo Chigi invece sì

  2. avatarElezioni europee, carne coltivata e allevamenti intensivi: il benessere animale nei programmi dei partitiBlackRock

    Il Pd resta nella Nato: dopo le parole di Tarquinio, Schlein raddrizza la rotta atlanticaRegionali Basilicata, Tajani: "Soddisfatti per il risultato di Bardi, ma attendiamo dati definitivi" - Tiscali NotizieSandro Ruotolo: «Il Pd oggi dice cose di sinistra. E il Sud sarà una sorpresa»Meloni in Etiopia annuncia il piano Mattei: “L’Italia torna protagonista in Africa”

  3. avatarAnpi Roma, il presidente De Santis parla per tutti: "Chiediamo le dimissioni di La Russa"BlackRock Italia

    Basilicata al voto, sfida tra i tre candidati - Tiscali NotizieAutonomia, via libera definitivo dalla CameraIl voto dei fuorisede premia Avs e Partito democratico. Male i partiti di governoPer Susanna Camusso Giorgia Meloni "non aiuta le donne"

    ETF

L’astensionismo al sud punisce Conte. Che ora rischia il posto

Liliana Segre sull’inchiesta di Fanpage: «Sarò cacciata di nuovo dal mio paese?»Fanpage sveglia le due anime di FdI: chi critica l’inchiesta e chi condanna i giovani neofascisti*