In Indonesia vaccinati prima i lavoratori degli anziani: il motivoIl governo di Mark Rutte si dimette per uno scandalo sui sussidiCovid, Seychelles: annunciata riapertura turismo a tutti i vaccinati
Jake Angeli, lo Sciamano alla guida dell'assalto a WashingtonProteste al Congresso contro il governo ultraliberista di Javier Milei - Ansa COMMENTA E CONDIVIDI "Vent'anni sono nulla",Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella cantava Carlos Gardel. Nei parametri argentini, allora, figuriamoci cosa possono essere cento giorni per valutare l'impatto di un governo. Nel caso del "dirompente" Javier Milei alias "Il Leone", però, è possibile quantomeno vedere quale direzione sta prendendo la Repubblica del Plata alle luce delle decisioni prese - spesso con la motosega - dal presidente entrato in carica il 10 dicembre scorso.Il primo successo di Milei è di tipo semantico. E' riuscito a cambiare la narrativa, passando dal motto kirchnerista dello "Stato presente" - spesso onnipresente - all'attuale leitmotiv "non ci sono più soldi", dunque inutile chiedere, ciascuno è in balia di se stesso o del mercato. In pratica, per parafrasare l'analista Pablo Narvaja, la società è passata dall'eccesso di aspettative, che hanno caratterizzato l'amministrazione di Alberto Fernández, a una sorta di rassegnazione collettiva di fronte ai tempi di vacche magre. Magrissime in realtà. Nella speranza che la cura d'urto del presidente rianimi l'economia al collasso. «A differenza di buona parte dei leader della cosiddetta "nuova destra", Milei non ha elaborato una ideologia reazionaria di tipo strutturato - afferma Pablo Semán, sociologo e tra i primi studiosi della destra argentina, a cui ha dedicato il recente saggio "Está entre nosotros" (E' già fra noi). Il suo interesse è prevalentemente economico». In questi cento giorni l'ha ampiamente dimostrato. Certo, ha mutuato lo stile muscolare per quanto riguarda la sicurezza, con l'invio dell'esercito a Rosario in funzione anti-crimine, e la "guerra" con i media, come dimostra la chiusura dell'agenzia Telam. Milei, però, si è concentrato soprattutto nel perseguire con ostinazione il pareggio di bilancio e ha raggiunto perfino il surplus a gennaio. Un fatto insolito per le finanze argentine. A febbraio, inoltre, c'è stato un primo lieve calo dell'inflazione - almeno in base gli standard nazionali -, dal 20,6 per cento al 13,2 per cento. Per raggiungere il proprio obiettivo, però, ha falciato la spesa sociale, facendo schizzare la povertà - già alta - al 57 per cento, secondo gli ultimi dati dell'Osservatorio della deuda sociale dell'Università Cattolica argentina. La quota più alta dal crack del 2001. Le pensioni sono state ridotte ai minimi termini, i sussidi eliminati con un incremento vertiginoso dei prezzi di farmaci e energia, i lavori pubblici - importante fonte di occupazione - bloccati. Soprattutto, il governo ha azzerato le forniture alle 50mila mense popolari, auto-organizzate da Chiese, movimenti e organizzazioni - da cui dipendono per sopravvivere quattro milioni di persone. La misura ha suscitato forti proteste ma il governo finora ha rifiutato di fare marcia indietro. Fila di fronte a una mensa popolare a Buenos Aires - Reuters«Milei non è un negoziatore. Concepisce il suo programma come una sequenza di fasi da applicarsi in successione. L'equilibrio fiscale è solo la prima. Poi viene la dollarizzazione e la riforma politica. Non può, dunque, ammettere condizionamenti, perché la rimodulazione di una parte può determinare il fallimento del tutto», sottolinea Semán. Questo spiega i toni sempre più duri nei confronti del Congresso che ha bloccato il maxi-decreto di liberalizzazione e rifiuta di concederli «poteri speciali». Per convincere l'opposizione, il governo l'ha invitata a firmare un patto per una nuova Argentina il 25 maggio, festa nazionale. In cambio, però, quest'ultima dovrebbe sostenere le sue misure di "apertura al mercato". «Milei ha vinto in modo legittimo. Il suo modo di governare presenta, però, dei tratti autoritari. Resta da capire se si riuscirà a mettere un freno a quest'attitudine o se la sua "aggressività" aumenterà ulteriormente. E crescerà l'arbitrarietà. Questo è uno dei fattori da cui dipende l'evoluzione del governo. L'altro è la povertà. Ancora gli argentini sembrano capaci di sopportare. Stanno, però, raggiungendo la soglia», afferma Narvaja, direttore del dipartimento di Sviluppo produttivo dell'Università di Lanús. Sulla stessa linea Semán: «Milei ha due strade. O diventa più dialogante, il che è difficile data la sua struttura mentale. O più conflittuale. Il che lascia lo scenario molto aperto».
USA: che cos'è la valigetta nucleare del presidenteLa Gran Bretagna apre al mix tra dosi di vaccini diversi
Coronavirus, sono oltre 100 milioni i contagi totali nel mondo
Errore in Germania, 5 dosi di vaccino a testa per 8 personeInfermiera muore dopo il vaccino covid: non certe le cause
Rissa in una sauna, morte sette persone in CinaDonne uccise in Afghanistan: erano giudici della Corte suprema
Covid, Von der Leyen: "Sì a certificato Ue per vaccinati"Proteste per Navalny in Russia: arrestata anche la moglie
Covid, coppia muore negli Usa: contagiati da un taglio di capelliCovid, USA: donna muore dopo il parto senza poter abbracciare il figlioInfermiera muore dopo il vaccino covid: non certe le causeTrump, l'audio sulle elezioni in Georgia: "Trovare 11.780 voti"
Regno Unito, sopravvive ad un viaggio di 11 ore sul carrello dell'aereo
Regno Unito, nuovo lockdown: l'annuncio di Boris Johnson
Terremoto in Indonesia, il numero di morti arriva a 56 personeDonne uccise in Afghanistan: erano giudici della Corte supremaDottoressa muore di Covid: "Sono nera, mi vogliono uccidere"Melania Trump: "Per Jill Biden niente tour della Casa Bianca"
Il filantropo più generoso del 2020 è Jeff BezosPerde le braccia per un incidente sul lavoro: trapianto recordAllarme bomba nell'impianto che produce il vaccino AstraZenecaTerremoto in Croazia, magnitudo 6.3: avvertito anche in Italia