File not found
Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

È morto Nadir Tedeschi, ex esponente delle DC: aveva 91 anni

Giorgia Meloni si è vaccinata a Roma contro il CovidReferendum eutanasia legale, ora si firma anche online: “Una vittoria per la democrazia"Salvini continua ad attaccare la Lamorgese: spunta l'ipotesi dimissioni insieme a Durigon

post image

Elezioni comunali a Napoli 2021, exit poll e risultati in diretta: le proiezioni danno la vittoria di ManfrediAziende«Il caffè è come il vino»Così in Ticino si riesce a valorizzare il frutto di una pianta che viene da lontano – La storia della Macos di Stabio©Corriere del Ticino Andrea Stern12.05.2024 06:00«Giovanni,èèinvestimenti sono venuto a prendere il caffè!», esclama l’uomo che si presenta all’entrata della Macos di Stabio dopo aver parcheggiato la sua auto con targhe italiane. Uno dei parecchi affezionati clienti che per rifornire la propria moka continuano a varcare il confine, nonostante l’era del commercio di frontiera e prima ancora quella del contrabbando siano finite da un pezzo.«I volumi non sono certamente più quelli di un tempo, però sì, c’è ancora chi dall’Italia viene qui in Ticino ad acquistare caffè», osserva Giovanni Cathieni Junior, vice-responsabile della Macos di Stabio, azienda nota in particolare per la produzione del Caffè Condor, ma anche dello storico marchio chiassese Caffè Moretto o del quasi omonimo Caffè Noretto, prodotto in esclusiva per Denner.Una solida realtà ticinese che vede la sua origine a Campocologno, nel lontano 1880. «La mia famiglia è originaria della parte romancia dei Grigioni ma si spostò in Val Poschiavo per motivi logistici, per la vicinanza all’Italia e la relativa facilità di approvvigionamento - spiega Giovanni Cathieni -. In un primo tempo, mio bisnonno si limitò alla commercializzazione del caffè. Fu mio nonno, negli anni ‘40, ad avviare la torrefazione in proprio. L’iniziativa ebbe successo e alla fine degli anni ‘60 la mia famiglia decise di ampliare la capacità produttiva aprendo lo stabilimento di Stabio, dove siamo tuttora».La Macos contribuisce così a rafforzare un settore, quello del caffè, che nel nostro Cantone è piuttosto diffuso sebbene sul territorio non ne sia mai cresciuta neanche una pianta. Caffè Carlito, Chicco d’Oro, Condor, Ferrini, sono parecchi i marchi ticinesi a farsi onore sul mercato indigeno, nazionale a volte internazionale. «Nel Dopoguerra questa regione offriva delle condizioni ideali per installare una torrefazione, c’erano degli elementi che favorivano lo sviluppo dell’industria del caffè - spiega Cathieni -. Oggi il Ticino è diventato sicuramente meno attrattivo e come torrefazione è rimasto ben poco. Tuttavia c’è ancora un certo vantaggio a livello logistico rispetto ai concorrenti della Svizzera interna, perché la vicinanza ai porti di Genova e Trieste permette di contenere i costi. Inoltre questo è un settore nel quale la tradizione conta molto. Perché non esistono scuole di torrefazione. Si impara tutto sul campo, si affina l’esperienza, si sviluppano le conoscenze».È anche questo uno dei motivi del successo delle aziende familiari, come la Macos, in cui il savoir-faire si tramanda di generazione in generazione. «Mio padre per primo è colui che verifica insieme a me la qualità della nostra produzione - spiega Cathieni -. Tasta i chicchi che arrivano in azienda, supervisiona le varie fasi della tostatura, assaggia il prodotto finito, ne commenta la fragranza. È un lavoro continuo».Perché non bisogna dimenticare che il caffè è un prodotto agricolo e come tale può variare molto da regione a regione, da stagione a stagione. «A volte c’è chi pensa che il nostro lavoro consista semplicemente nel prendere i chicchi, cuocerli e impacchettarli - dice Cathieni -. In realtà c’è molto di più. Perché il caffè è un po’ come il vino, per fare un paragone comprensibile alle nostre latitudini. L’uva è sempre diversa e allo stesso modo il caffè non è mai uguale. Ogni produttore cerca di affinare una propria miscela e poi mantenerla nel tempo. Per farlo, c’è da un lato la selezione del caffè crudo, dall’altro la torrefazione, che può cambiare molto l’aroma, già solo a dipendenza del grado di tostatura. È tutto un meccanismo che può essere paragonato a quello del vino, se non fosse che noi non teniamo il caffè in botte per tre anni...».Al contrario, alla Macos non c’è praticamente magazzino. Il caffè viene prodotto in linea con le ordinazioni e fornito immediatamente al cliente, in modo da garantire la massima freschezza. Buona parte della produzione resta in Ticino, un’altra parte valica il confine, poi ci sono alcuni rivenditori in Vallese, a Zurigo e nei Grigioni, il cantone dove tutto è iniziato e dove il Caffè Condor è ancora parecchio apprezzato. «Abbiamo anche un cliente in Romania e un altro in Kosovo - riprende Cathieni -, ma sono solo forniture puntuali. Non è facile espandersi sui mercati esteri. I nostri prezzi potrebbero essere concorrenziali, ma all’estero servono dei canali di vendita e dei volumi che noi non abbiamo».A Stabio arrivano ogni anno tra 300 e 350 tonnellate di caffè crudo, che possono sembrare tante ma sono solo una piccola parte delle oltre 150.000 tonnellate lavorate in Svizzera. Un Paese, il nostro, che si è guadagnato un ruolo di primo piano a livello mondiale in particolare grazie a Nespresso, un concorrente di peso per tutti gli altri produttori.«Noi siamo in un mercato un po’ diverso rispetto a Nespresso, perché non produciamo capsule e cialde - afferma Cathieni -. Sicuramente c’è qualche consumatore che si è preso la macchinetta e ha smesso di acquistare il caffè in grani. Però d’altra parte questo sistema semplice, veloce e pulito ha permesso di allargare il mercato del caffè, stuzzicando anche chi magari prima non ne beveva. Poi tra costoro c’è chi scopre il piacere di tornare alle origini e gustarsi il caffè della classica moka».Oltretutto, aggiunge Cathieni, con il suo peso Nespresso ha favorito l’intera industria del caffè in Svizzera. «Sono stati loro a fare pressione affinché i prodotti agricoli trasformati venissero inseriti negli accordi bilaterali, ciò che crea una maggiore facilità di importazione ed esportazione - spiega -. Questo è un punto di cui beneficiamo tutti».Perché tutti i produttori sono giocoforza tenuti ad andare all’estero a cercare le migliori piantagioni da cui ricavare la propria materia prima. «Anche questo è un lavoro continuo, perché il caffè è un prodotto agricolo e le condizioni cambiano sempre - spiega Cathieni -. Oggi noi ci riforniamo principalmente in Brasile e in India. Ci sarebbe dell’ottimo caffè anche in Africa, ma oggi la produzione sul continente è calata molto a causa dei conflitti e delle difficoltà logistiche. Al contrario è molto cresciuto il ruolo del Vietnam, che oggi è il secondo più grande produttore al mondo, dopo il Brasile».Tante origini che nello stabilimento di Stabio si fondono in miscele costruite sulla base dei gusti regionali. «In Ticino la miscela preferita è una via di mezzo tra il gusto nordico, più profumato, e quello del Nord Italia, più forte, più amaro - spiega Cathieni -. Abbiamo anche altre miscele, per esempio una leggermente più aromatica che piace molto nella Svizzera orientale». Perché alla fine il caffè è come il vino: la pianta è una sola, poi tutto dipende dal savoir-faire di chi la lavora.In questo articolo: La DomenicaMendrisiotto

Salvini sponsor di Silvio: “Quirinale? Berlusconi fa bene a farci un pensierino”Vaccino Covid, Ministero della Salute: positivi dopo prima dose, quando fare la seconda

Covid, i test antigenici salivari non sono validi per il Green pass: la decisione del Ministero

Elezioni comunali 2021, il primo sindaco è stato eletto a Ono San PietroMorisi indagato per droga, Conte: “Io non speculo su Salvini”

Recovery, Draghi: determinati a reprimere infiltrazioni criminaliMeloni: “Il green pass uccide l’economia e sui controlli il governo scarica le sue responsabilità”

Politica in lutto, è morto l’ex ministro Agostino Gambino, inventore della “par condicio”

Inchiesta Fanpage, Feltri su Fidanza: "Ha fatto una pu***a che costerà voti a Fdi"Riforma della giustizia Cartabia, deputato Raffaele Trano: "Porcata estiva da Corea del Nord"

Ryan Reynold
Morisi, ipotesi del ricatto dei due escort e della lite sui soldi per la drogaSilvio Berlusconi è ricoverato al San Raffaele: lo confermano fonti del partitoSileri: “Stop a mascherine e distanziamento se i dati migliorano e la campagna vaccinale continua”

Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

  1. avatarIlda Boccassini, Alberto Nobili e Marco Ciacci indagati a Brescia per abuso d'ufficioProfessore Campanella

    Scuola, Ministro Bianchi: "Senza Green pass professori e personale saranno sospesi"Renzi è chiarissimo: “Favorevole all’obbligo vaccinale per i docenti”Matteo Salvini querela Giuseppe Priore: sui social pubblica un fotomontaggio del leghista talebanoElezioni comunali 2021, risultati del Movimento 3V: come sono andati i no vax?

      1. avatarGreen pass, Cabina di Regia: dal 5 agosto sì per locali al chiuso, non per il bancone o all'apertoProfessore Campanella

        Notizie di Politica italiana - Pag. 314

  2. avatarYouth4climate, Draghi: "Muoverci tutti e presto nella stessa direzione"Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

    Reddito di cittadinanza, come cambierà la misura “blindata” da DraghiSmart working, la proposta Brunetta: nelle PA lavorerebbero da remoto solo 500mila stataliRipartenza Scuola, Zaia: "Sarà il nostro D-Day. Dobbiamo evitare la Dad"Elezioni comunali a Roma 2021, exit poll e risultati in diretta: testa a testa tra Michetti e Gualtieri

  3. avatarGreen Pass, Camera: obbligo esteso anche ai parlamentarianalisi tecnica

    L'abbraccio di Salvini e Meloni a Cernobbio: "Prove tecniche di Governo"Conte: “Draghi non fa compromessi con Salvini? È più bravo di me”Governo, incontro tra Draghi e Salvini a Palazzo Chigi: sul tavolo anche il "caso Lamorgese"?Quanti italiani hanno il green pass? Speranza: "Scaricati 41,3 milioni di certificati verdi"

Comunali Bologna, Mattia Santori candidato nella lista Pd: attesa conferenza stampa con Tosiani

Afghanistan, Gentiloni: "Ue dovrà attrezzarsi per corridoi umanitari per evitare flussi incontrollati"Scuola, nuovo protocollo di sicurezza: tensioni sull’accordo tra sindacati e Governo*