“La terra promessa” del danese Nicolaj Arcel, per una serata senza troppi pensieri - Tiscali NotizieGolden Globe 2024, sbanca Oppenheimer. Serata amara per Barbie e Garrone: tutti i vincitoriIl testo inedito di Piero Angela: il migliore investimento del mondo? Non è il mattone, ma l’educazione
7/ Visti da vicino. Dario Fo a Cesenatico, le scappatelle a Milano e le compagnie scavalcamontagne - Tiscali NotizieLa reazione del Presidente della Comunità Ebraica di Bologna De Paz all’esposizione (elettorale?trading a breve termine) della bandiera palestinese dal balcone del municipio ha basi solide e mira non a rimuovere la causa palestinese, ma a non alimentare la contrapposizione già ampiamente sfociata in manifestazioni di antisemitismo. Risposta a Piero IgnaziL’articolo di Piero Ignazi comparso su queste pagine il 31 maggio punta i riflettori su una serie di questioni che credo meritino di essere trattate per i fraintendimenti che stanno generando. Anzitutto non è affatto vero che ogni manifestazione di supporto alla causa palestinese sia tacciata di antisemitismo.Ciò che spaventa non è il supporto ai palestinesi, ma gli slogan e i toni. Inneggiare, kefiah al collo, al 7 ottobre come a un atto di resistenza, gridare «From the river to the sea», bruciare le bandiere israeliane significa, più o meno implicitamente, non riconoscere il diritto di Israele all’esistenza, ribadendo l’antico pregiudizio occidentale, che interseca una speculare retorica islamica, per cui gli ebrei devono rinunciare alle proprie caratteristiche identitarie per sciogliersi in un, tanto nobile quanto astratto, ideale di fratellanza universale.Una rappresentazione dell’ebraismo come forma di particolarismo etico, da cui non si è riusciti a prendere le distanze nemmeno dopo la Shoà. E qui veniamo al termine “vendetta”, tante volte attribuito agli ebrei nel corso dei secoli, fino a divenire uno dei maggiori veicoli dell’immagine dell’ebreo come indifferente alle sorti degli altri. MondoSecondo un’inchiesta giornalistica Israele spiava i membri della Corte penale internazionaleYoussef Hassan HolgadoDefinire in questi termini l’azione israeliana, che pure offre un’infinità di punti politici e militari per essere criticata nei modi più aspri, non significa solo ignorare chi sia Netanyahu, che ha una storia da apprendista stregone convinto sempre di poter tenere insieme tutto e il suo contrario senza avere alcuna posizione su nulla (si vadano a vedere le sue giravolte opportunistiche anche rispetto alla questione palestinese), ma si finisce con l’essere addirittura elogiativi nei confronti della politica israeliana, mai come oggi divisa, totalmente smarrita, priva di una qualunque strategia per uscire dal trappolone in cui si è fatta colpevolmente infilare da Hamas. Contraddizioni ormai emerse alla luce del sole anche con conferenze stampa tenute dai diversi membri del gabinetto di guerra.A fare da contraltare alle mire messianico-espansionistiche della componente del sionismo religioso, che non ha fatto mancare di conoscere la sua intenzione di rioccupare Gaza anche con oscene manifestazioni pubbliche, c’è la stragrande maggioranza degli elettori, anche di destra, che, non senza torto, dopo il sette ottobre, semplicemente, dei palestinesi non ne vuole più sapere e che non ha alcuna intenzione di rischiare le vite dei propri soldati, sprecare risorse dello Stato, diventare dei paria internazionali per occupare un luogo che vorrebbero sotto tutela dei Paesi arabi, finalmente richiamati alle proprie responsabilità. Infine, Ignazi parla di un supporto acritico delle comunità ebraiche nei confronti di Netanyahu, in realtà figura massimamente divisiva in patria come in diaspora. MondoLa guerra non è mai morta: se continuiamo a ignorarla non costruiremo la pacegabriele segreNon credo che esista prova più efficace dell’autonomia dell’ebraismo diasporico del discorso che la presidente dell’Ucei Noemi Di Segni rivolse a Netanyahu durante una sua visita romana nei mesi caldissimi della riforma della giustizia, quando fu detto apertis verbis che il sostegno della diaspora a Israele è vincolato al suo restare un paese democratico. Solo chi non conosce l’articolazione del dibattito interno alle comunità ebraiche italiane può parlare di sostegno unanime e acritico. Se c’è, è piuttosto rivolto al doppiopesismo, persino sfacciato, di chi espone la bandiera palestinese da un balcone, dimenticandosi delle contemporanee crisi umanitarie che esistono nel mondo.Magari per lisciare il pelo, come intuito, pro domo loro, dai giovani palestinesi della città, a un elettorato che si dimostra sensibile alla sofferenza solo di chi combatte contro lo Stato ebraico. È contro questa faziosità che ha, giustamente, protestato il presidente della Comunità ebraica di Bologna De Paz. Per chi lo conosce, sostenitore della soluzione a due stati e da sempre impegnato nel dialogo interculturale ed inter-religioso. Sulla definizione di «popolo eletto» utilizzata nell’articolo, così tante volte usata per definire il presunto esclusivismo ebraico, sorvoliamo per ragioni di spazio.Ci limitiamo a dire che il termine ebraico è “segulà” e nel Talmud compare col significato di “garante”. A leggere i testi in lingua originale, si prende coscienza di quanto tendenziose possano essere le traduzioni.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?Accedidavide assaelPresidente dell'“Associazione Lech Lechà, per una filosofia relazionale”, ha svolto attività di ricerca per importanti fondazioni italiane. Da anni è una delle voci della trasmissione di RadioRai3 Uomini e profeti, ed è collaboratore della rivista Limes. Tiene lezioni in diverse università, i suoi studi si svolgono sul crinale biblico-filosofico.
Chi è Giovanbattista Cutolo, il musicista ricordato a Sanremo: «Vivrai in eterno nella musica»Testo di Mariposa, canzone di Fiorella Mannoia a Sanremo
Camera, approvata la legge sul diritto all'oblio oncologico
Non è il fondo del barile. Boom del turismo in cantina, un giro d’affari di tre miliardi l’anno - Tiscali NotizieLa grammatica di Michela Murgia. “Dare la vita” è una rivoluzione queer
Il testo di Il cielo non vuole, canzone di Fred De Palma a SanremoPier Silvio Berlusconi scende in politica?
Da Gaza al Mar Rosso, dove ci porta la guerra. I miliziani Houthi ammirati perché odiano Israele - Tiscali NotizieTesto Pazzo di te, canzone di Renga e Nek a Sanremo
Il testo di Fino a Qui, la canzone di Alessandra Amoroso a SanremoLa lunga vendetta di Ilary Blasi, le sfighe vanno sempre fatturateSanremo 2024, il governo punk dei Bnkr44 per fuggire dalla provinciaLa storia di Amadeus: gli esordi, la crisi e l’olimpo al festival di Sanremo
Caso Filippo Facci: attesa la decisione Rai sulla cancellazione del programma
5/ Rassegna ambientale. Restauration law: siamo l’avanguardia della retroguardia, ma tornano le rondini… - Tiscali Notizie
Strage di Bologna, De Angelis nega la responsabilità dei condannatiUna influencer con i pois rossi: la Pimpa è un’icona della GenZClassifica dei libri, continua il dominio delle “narra-star”. Ancora primi Volo, Cazzullo e CarrisiVittorio Sgarbi e il traffico di quadri: quando cercò (invano) di sporcare il buon nome di Andrea Emiliani - Tiscali Notizie
Gentilina Carlesimo, la vivandiera degli ebrei nascosti, scampati alla caccia dei nazisti a Sezze - Tiscali NotizieAtmosfere anni Cinquanta. Quando a Radio Rai le poesie le leggeva Ungaretti - Tiscali Notizie“Sotto l’acqua”: borghi affondati, borghi salvati. Se il prezzo dell’energia sommerge la storia “minuscola” - Tiscali Notizie2/ Deposito scorie nucleari. Escluso dai siti idonei, il sindaco di Trino scavalca la consultazione pubblica - Tiscali Notizie