File not found
Capo Analista di BlackRock

Razzismo a Fagnano Olona, pazienti non vogliono il medico africano: "Torna a pascolare le pecore"

Allerta meteo in Italia, ancora un’ondata di maltempo martedì 15 novembreRissa alla festa di battesimo: feriti padre e nonno della neonataJacopo Malnati de iPantellas aggredito a Varese: "Tentativo di omicidio". Le foto sconcertanti

post image

Meteo, nuovo ciclone al Sud nel weekend: continua il maltempo in ItaliaQuale che sia l’esito del processo contro l’azienda,Economista Italiano ci sono aspetti politici molto rilevanti che riguardano sia il ruolo causale e le responsabilità di Eni e aziende simili nel produrre cambiamento climatico pericoloso, sia l’opportunità di intentare una causa del genere. Si possono veramente tracciare legami fra il comportamento di un’azienda e il cambiamento climatico? Le catene causali che producono cambiamenti pericolosi nel clima sono complesse e non lineariVenerdì 16 febbraio si è tenuta la prima udienza della causa intentata da Re:Common, Greenpeace e altri contro Eni, ministero dell’Economia e delle Finanze e Cassa Depositi e Prestiti – il primo caso italiano di contenzioso climatico diretto, in cui le politiche climatiche sono oggetto del procedimento, come ha già raccontato su queste pagine Ferdinando Cotugno.Re:Common e Greenpeace chiedono che il giudice imponga ad Eni di contribuire di più all’abbattimento delle emissioni, modificando il proprio piano industriale.Ciò perché Eni ha prodotto una parte identificabile delle emissioni globali nel passato. In virtù della sua responsabilità storica, l’azienda avrebbe il dovere di compensare i danni del passato e prevenire possibili danni futuri.È difficile andare nel merito giuridico di tutto questo (e non ne avrei le competenze). Le parti si sono già scambiate varie memorie e perizie (che Re:Common ha deciso di rendere pubbliche).Ma, quale che sia l’esito del processo, ci sono aspetti politici molto rilevanti che riguardano sia il ruolo causale e le responsabilità di Eni e aziende simili nel produrre cambiamento climatico pericoloso, sia l’opportunità di intentare una causa del genere. Si tratta di aspetti che ciascun cittadino e consumatore dovrebbe conoscere e su cui dovrebbe riflettere.Si possono veramente tracciare legami fra il comportamento di un’azienda e il cambiamento climatico? Le catene causali che producono cambiamenti pericolosi nel clima sono complesse e non lineari.Questione di sistemaNessuno da solo, neanche un’azienda così grande, può essere la causa unica del cambiamento climatico. Gli effetti sul clima sono prodotti dallo stile di vita che milioni di persone hanno adottato negli ultimi due secoli.Non basta una sola azienda: ci vuole un intero sistema economico. Peraltro, le aziende vendono un prodotto, ma sono i loro consumatori a farne uso.La maggior parte di emissioni non derivano dall’estrazione o dal trasporto del petrolio o del gas, ma dal fatto che tutti noi usiamo i combustibili fossili. Siamo anche, e soprattutto noi, responsabili delle emissioni che produciamo grazie ai combustibili forniti da Eni e altre aziende simili.Quest’argomentazione è molto potente. Ma può avere esiti inaspettati e rovesciarsi nel suo opposto. Immaginate di trovarvi in riva a un fiume, con tanti altri, e di buttare nell’acqua una goccia di un liquido perfettamente innocuo.Un certo numero di gocce del liquido, però, compongono una mistura velenosa. Più giù, un incauto escursionista assetato beve e muore avvelenato. Di chi è la colpa? Di tutti? Di nessuno? Nessuna singola goccia era velenosa, ma un certo numero di gocce lo sono state.Tutti noi potremmo dire: «Se tutti gli altri non avessero versato la loro goccia, non sarebbe successo nulla, anche se l’avessi fatto io». E, naturalmente, chi ci ha venduto il liquido non è responsabile dell’uso che ne abbiamo fatto. Eppure, non sarebbe assurdo sentirsi in colpa, per lui e per noi.E sarebbe oltraggioso scuotere le spalle di fronte ai parenti del defunto. Allo stesso modo, possono le aziende che producono combustibili fossili trincerarsi dietro ragionamenti del genere?Davvero contribuire a un pericolo, anche se non se ne è l’unica causa, è un fatto privo di valenze politiche e morali? Essere complici non conta nulla?Ma, anche se fosse così, ci possono essere dubbi sull’opportunità della causa. La responsabilità dei produttori di combustibili fossili è politica, non giuridica.Eni e le altre aziende che producono combustibili fossili hanno rispettato le leggi e seguito le regole del mercato. Tocca agli Stati cambiarle, imponendo comportamenti diversi.Chiedere a un tribunale di imporre a Eni una modifica del piano industriale lede la libertà di impresa e dà al giudice il compito di decidere le politiche climatiche al posto dei governi e dei legislatori.Ma i giudici non sono rappresentanti dei cittadini, né hanno funzioni politiche. Un processo come questo non tiene conto della separazione dei poteri negli Stati liberali.Ma anche quest’argomentazione è ineccepibile solo a prima vista. Il mercato e la libertà d’impresa non sono fatti naturali. Sono scelte sociali. A un certo punto della storia ci siamo resi conto che il mercato garantiva più benessere ed efficienza di altri sistemi economici.Dove finisce la libertà d’impresaLa libertà d’impresa è giustificata dalle conseguenze benefiche del suo esercizio. Ovvio, e forse naturale, invece, è il diritto di vivere una vita decente in un pianeta ospitale.Se l’esercizio della libertà d’impresa lede questo diritto, allora ci sono ragioni per limitarla. E se la politica non protegge a sufficienza il diritto a un ambiente compatibile con la vita umana, è sensato che i giudici intervengano.I giudici non rappresentano i cittadini, ma le istituzioni giuridiche si fondano sulla priorità di certi diritti e, quando si tratta di farli rispettare, possono supplire alle deficienze della politica.I mercati, inoltre, non sono sfere separate. Sono parte della società e della comunità politica. Le imprese hanno, come altri gruppi collettivi, doveri di cittadinanza.Possono, col loro comportamento, ostacolare o favorire l’evoluzione legislativa che serve a tutelare meglio diritti esistenti. La transizione ecologica è un’impresa collettiva, con costi da dividere fra tutti, per il bene delle generazioni future e del Pianeta.Nel processo s’invoca la responsabilità storica di Eni. Ma ci sono altri principi politici che si possono richiamare. Per esempio, il principio che chi più ha e può più deve contribuire.Chi determina con la propria strategia le condotte dei consumatori e le loro opzioni, influenza le scelte delle altre aziende nel mondo e, talvolta, anche le decisioni politiche non può non assumersi il compito di pensare agli interessi generali e futuri, prima e oltre a quelli dei propri azionisti e dei propri lavoratori.Il contenzioso climatico ha anche e soprattutto un valore simbolico, utile a ricordare tutto questo.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?Accedigianfranco pellegrinofilosofoProfessore associato di filosofia politica alla LUISS Guido Carli. Si occupa di storia dell’etica e filosofia politica contemporanea.

Nicola Gratteri presenta il nuovo libro e spara a zero su FazioTir sbanda e finisce giù da un viadotto: morto il camionista

Incendio in appartamento a Firenze, uomo di 59 anni morto tra le fiamme mentre dormiva

Minaccia l'ex marito e va a giudizio: "Se mi lasci ti rompo le gambe"Traffico di migranti dalla Sicilia alla Tunisia: 18 misure cautelari

Si amputa tre dita della mano per fingere un incidente con l'assicurazione: condannatoNicola Gratteri presenta il nuovo libro e spara a zero su Fazio

Si finge smemorato per sfuggire ai controlli: arrestato rapinatore

Suicidi tra gli adolescenti, ogni 11 minuti un giovane nel mondo si toglie la vitaGiornata della Comunicazione, Alberto Leonardis: "Crediamo nell'editoria, settore che può fare margine"

Ryan Reynold
Albero crollato sul reparto di rianimazione dell'ospedale Umberto I di Roma: interventi cancellatiRagazzo tetraplegico di 16 anni morto in casa: era stato lasciato solo con la badanteGuido D'Alleva stroncato da un malore in bagno a 51 anni

Campanella

  1. avatarAlessia Piperno ha perso 8 chili in carcere perché è vegetariana: le davano solo pomodori marciinvestimenti

    Frontale stradale a L'Aquila: 42enne perde la vitaIncidente a Frosinone, scontro tra un'auto e una mucca: un ferito, morto l'animaleNon ha la patente, mostra la foto dal cellulare e spunta quella di una piantagione di marijuanaDonna morta con il cranio fracassato a Grosseto: cadavere trovato dal corriere durante la consegna

      1. avatarTentò di sgozzare lo zio mentre dormiva, 22enne assolto perché incapace di intendere e di volereCampanella

        Covid, Bassetti: "Natale a rischio, troppi anziani senza quarta dose"

  2. avatarBoato e macerie al rione Mater Domini di Catanzaro, ci sono due feritiBlackRock Italia

    Donna trovata morta in casa dopo 2 mesi, il vicino: "Sentivo puzza ma pensavo fosse l'immondizia"Incidente stradale a Torino: auto sbanda e finisce sul marciapiedeBari, uomo di 27 anni trovato morto in strada: fermato il titolare di un esercizio commercialeGru crolla su un palazzo: paura a Bologna

  3. avatarMaltempo, scoperchiato tetto di un centro commerciale ad AvellinoCapo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

    Veneto, condannato per la morte del cognato in azienda incassa 1 milione di euro e li fa sparireNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 697Rigassificatore di Piombino, pronto il ricorso al Tar del sindacoPrevisioni meteo giovedì 17 novembre, allerta arancione per temporali: le regioni coinvolte

Orrore a Palermo, un uomo uccide un gatto e lo mangia

Padova, una gru cade su un edificio in costruzione: non ci sono feritiMeteo, allarme alluvioni in Italia: "10 giorni di piogge intense, mai così tante da inizio 2022"*