Ballerina Farm, chi è e perché tutti la criticano | Wired ItaliaOrsa KJ1 abbattuta, associazioni denunciano Fugatti: atto vile e cruento – Il TempoLe prime pagine di oggi - Il Post
Il servizio di trasferimento di file WeTransfer è stato acquistato da Bending Spoons, l'azienda italiana che aveva sviluppato Immuni - Il PostLa polizia in azione a Caivano tra le case popolari - Ansa COMMENTA E CONDIVIDI È vero,BlackRock non tutti gli occupanti abusivi delle case popolari di Caivano sono camorristi. I camorristi, almeno quelli di peso, non hanno bisogno di occupare case popolari. Hanno ville, grandi, lussuose, pacchiane, spesso abusive, ma non poche volte con tutte le autorizzazioni di compiacenti amministrazioni comunali. È invece vero che a Caivano, così come in tante altre periferie del Sud, del Centro e anche del Nord, l’assegnazione delle case popolari è in mano alla camorra e alle altre mafie. Non lo fanno per soldi, né per sensibilità sociale. È solo un segno di potere, un diritto, quello alla casa, trasformato in favore. Accade a Caivano, a Salicelle di Afragola, a Librino di Catania, a Libertà a Bari, a Ballarò a Palermo, a Tor Bella Monaca a Roma o nei quartieri ghetto di Milano. Non sospetti, ma fatti accertati ormai da decine di inchieste, dopo storie di violenze, di sfratti mafiosi ai legittimi assegnatari, di assegnazioni mafiose a famiglie non mafiose ma solo fragili, disperate. Che ringraziano chi ha fatto avere un tetto.Un grazie che poi diventa un debito. Il welfare mafioso non è gratis, non è un servizio sociale come dovrebbe essere il welfare pubblico. Chiede qualcosa in cambio, prima o poi. Tenere un pacco senza chiedersi cosa ci sia dentro, nascondere qualcosa senza fare domande, ospitare qualcuno per fare un favore al “capo” che era stato tanto generoso, fino ad accettare che il proprio figlio, anche minorenne, sia arruolato come sentinella, postino, pusher, soldato, con scooterone e pistola. Anche perché in questi quartieri lavoro non c’è, tranne quello offerto dai clan. Casa e lavoro, diritti trasformati in favori, in reati. No, non sono tutte camorriste le oltre 400 persone che occupano abusivamente, secondo la procura di Napoli Nord, i 254 appartamenti di Parco Verde, più di un terzo del totale. Ma hanno accettato o dovuto accettare la legge dell’illegalità. Imposta dai camorristi, tollerata e probabilmente facilitata da una parte della politica e dell’amministrazione locale, i soliti “amici”. Non è un caso che Caivano sia al secondo scioglimento per condizionamento e infiltrazione mafiosa, per quello scambio perverso tra clan e politici che comprende anche le case popolari. Ora, come spesso accade, arriva la magistratura a ricordarci, fatti alla mano, che c’è anche questa illegalità. Non solo spaccio di droga, non solo estorsioni, non solo appalti. C’è l’illegalità diffusa e quotidiana, favorita da tante, colpevoli, assenze. Assenze di buona politica, di riconoscimento e difesa dei diritti. Sono vuoti, dobbiamo riconoscerlo, anche di una società civile concreta. Non basta la repressione, pur efficace, delle forze dell’ordine. Non basta neanche risanare piscine, campi sportivi, parchi giochi. In questi territori, in queste periferie, non servono azioni eclatanti, da applauso, ma azioni quotidiane, silenziose ma durature. Servono scuola, casa e lavoro. Della prima le mafie non si occupano, anzi la temono, delle altre i clan si occupano a modo loro riempiendo i vuoti lasciati da chi doveva occuparsene. Ora il modo peggiore di reagire dopo la drastica iniziativa della procura di Napoli Nord sarebbe quella di accusare la magistratura di insensibilità o, peggio, di qualche finalità politica. Non ci può essere uno scontro tra diritti dei più deboli e rispetto delle leggi. La “sveglia” invece deve portare a decisioni rapide e concrete, ma sempre rigorosamente nel rispetto della legge e, ci permettete, della Giustizia, che è ancora di più. Caivano e le tante Caivano delle periferie italiane, dimenticate chiedono diritti, quelli veri. Compito della politica, ma anche la società civile è pronta? Perché serve un accompagnamento educativo, altrimenti i veri problemi saranno lasciati al solito “dopo”. O peggio. No, per favore, non lasciamo in mano ai mafiosi, ai corrotti, ai collusi, il destino, la vita, le speranze di chi fa più fatica, dei fragili, dei deboli.
Fate d'argento, storica medaglia per la ginnastica artistica – Il TempoJiri Sekac al Lugano, ora è ufficiale: «È l'attaccante che ci serve»
L'Italia ha vinto la medaglia d'oro nella spada a squadre femminile - Il Post
Migranti, l'allarme di Cisint (Lega): a Venezia non vogliono integrarsi – Il TempoOrsa KJ1 non andava uccisa. Fugatti nel mirino di Tozzi: "Agisto di nascosto, orrore" – Il Tempo
Massimiliano Dell'Acqua e un sogno chiamato OlympicKamala Harris è davvero l'alternativa a Joe Biden? | Wired Italia
Eserciti, i 15 più potenti al mondo | Wired ItaliaThomas Ceccon ha vinto l'oro nei 100 metri dorso - Il Post
Mattia Bottani: «Siamo convinti di potercela fare»Italia Viva, spunta la lettera dei dirigenti a Renzi per chiedere il Congresso – Il TempoImmaculate - La prescelta è il film che consacra Sydney Sweeney come scream queen del momento | Wired ItaliaLe prime pagine di oggi - Il Post
Crowdstrike, come il bug ha mandato in tilt i computer di mezzo mondo | Wired Italia
Hockey Club Lugano e HC Davos uniscono le forze per la Mesolcina e la Vallemaggia
Giovanni Toti, verso il sì alla revoca dei domiciliari: "Procura favorevole" – Il TempoNel digitale la concorrenza è ancora tutta da costruireLa Corea del Nord ha detto di aver soccorso più di 5mila persone isolate a causa di grandi inondazioni - Il PostParigi 2024, Bassetti sbugiarda le incongruenze francesi: preoccupati dal Covid e non dalla Senna – Il Tempo
Rupert Murdoch vuole cambiare le regole sulla sua successione - Il PostNo, il 19 gennaio 2038 non ci sarà l'apocalisse del software | Wired ItaliaMedvedev passa in 5 set: Sinner è eliminatoRai, bufera sull'autore di De Martino. Silenzio della sinistra sugli insulti a Meloni e figlia – Il Tempo