Morto un escursionista di 56 anni nel Verbano Cusio Ossola: ricerche in corso per un disperso«L’emiro si è tolto i guanti». La proposta irricevibile di al Jaber non prevede il phase-out dei combustibili fossiliUna tempesta solare di 14mila anni fa può darci alcune lezioni per il futuro
Lo spread tra Btp e Bund apre in lieve rialzo a 141 punti - Tiscali NotizieFëdor Dostoevskij (1821-1881) - archivio COMMENTA E CONDIVIDI Nel gennaio 1868,analisi tecnica in una lettera indirizzata ad Apollon Nikolaevic Majkov, Dostoevskij spiegava l’intento del romanzo L’idiota, cui stava lavorando: «Da tempo mi tormentava un’idea, ma avevo paura di farne un romanzo, perché è un’idea troppo difficile e non ci sono preparato, anche se è estremamente seducente e la amo. Quest’idea è raffigurare un uomo assolutamente buono. Niente, secondo me, può essere più difficile di questo, al giorno d’oggi soprattutto». Ma chi è questo personaggio, il principe Myškin, uscito dalla penna del grande autore russo? Va prima sottolineato come l’aggettivo buono usato nella missiva fosse nell’originale prekrasnyj, che assomiglia al kalos kagathos greco e sta ad indicare la bellezza e la bontà insieme. E che l’epiteto idiota nell’intenzione di Dostoevskij può essere assimilato al povero di spirito del Vangelo, come spiega Daniele Castellari nel libro Beati gli idioti. Dostoevskij e il discorso della montagna da poco pubblicato da Pazzini editore (pagine 154, euro 18,00). «Idiota – spiega l’autore a un certo punto del saggio – entra come vocabolo nelle lingue slave appena prima del romanzo, precisamente nel 1853, come termine medico. Una delle sue due accezioni, secondo un lessico di dieci anni dopo, riguarda un sinonimo che ci interessa: jurodivyi, che significa “ingenuo, semplice di spirito”, già come vox media dell’antico bulgaro, dove stava anche per “meraviglioso, stupendo”. L’espressione particolare legata al nostro tema è Christa radi Jurodivyi poiché inquadra la tradizione popolare orientale del “pazzo/stolto per Cristo”».Ma il vero interrogativo di fondo del volume è questo: il principe Myškin è veramente una figura, o non piuttosto controfigura, di Cristo? Castellari ripercorre le tante interpretazioni che ne sono state fatte da parte dei critici letterari, dei filosofi e dei teologi: tutti più o meno riconoscono l’originalità del personaggio, nonché l’incarnazione della virtù della mitezza e dell’umiltà, spesso richiamando quello che può essere ritenuto una sorta di fratello maggiore in ambito narrativo, vale a dire don Chisciotte. Secondo il pensatore russofrancese Nikolaj Berdjaev, Myškin ha un’impronta cristica ma non riesce ad essere un salvatore e anche il teologo Paul Evdokimov ritiene il principe un Cristo immaturo, troppo angelico e disincarnato. Chi ha trovato maggiore affinità fra Myškin e Gesù è Romano Guardini, che lo vede come “un figlio dell’uomo”, una sorta di agnus Christi pronto a sacrificarsi per tutti. Come rileva Castellari, il filosofo italotedesco sottolinea alcuni caratteri comuni: il distacco dai beni del mondo, la capacità di leggere nei volti delle persone, il legame con i bambini, la difesa di una donna considerata prostituta, nonché «il realismo del vedere il male nel cuore dell’uomo pur non condannando e non giudicando», come dice Gesù nel Vangelo di Matteo (“non giudicate per non essere giudicati”). Uno dei giudizi più acuti è quello del teologo svizzero Hans Urs von Balthasar, che riflette su una scena capitale dell’opera, quando Myškin piange con Rogozin autore di un delitto efferato. È la comunione con il peccatore, la condivisione della sofferenza, la logica del perdono che fa del principe un alter Christus. «Cristo – può concludere Castellari sintetizzando questa carrellata – è un ideale al quale l’uomo tende, ma che non riesce a raggiungere». È talmente inimitabile che Myškin non può essere altro che «l’uomo della strada, del coraggio, del guardare al futuro e perciò dell’incompletezza e dell’insicurezza». È il povero di spirito e il puro di cuore delle Beatitudini, un campione di mitezza destinato alla sconfitta il cui emblema sono le lacrime, che per il grande scrittore russo, come ha rilevato Evdokimov, «rappresentano la prova dell’incontro fra il bene e il male, nel quale il bene si lascia limitare dal male in nome della libertà, del rispetto e dell’amore verso un altro essere».Restano da sottolineare due culmini che tocca il romanzo, o meglio due passi salienti che raggiungono un acme al punto da essere citatissimi. Ci riferiamo innanzitutto alla frase «La bellezza salverà il mondo», talmente abusata da farle perdere il vero significato, che nell’opera di Dostoevskij è legata all’amore e addirittura all’innamoramento. Una bellezza più umana che metafisica insomma. Come ha scritto André Gide, il quale – lo rimarca Castellari – ha osservato «come la luce di Dostoevskij, a differenza di quella piena e diffusa dei romanzieri francesi o di Tolstoj, colpisca il personaggio in maniera intensa su un lato lasciando oscuro l’altro, come se la figura si appoggiasse alla propria ombra». Un lato oscuro che colpisce anche la figura di Cristo, o meglio il suo corpo dopo la morte, quale è rappresentato da Holbein il giovane in un quadro conservato al Kunstmuseum di Basilea. Davanti a una copia mostratagli da Rogozin, Myškin esclama: «Quel quadro! Ma quel quadro potrebbe anche far perdere la fede a qualcuno!». È questa la seconda frase notissima ed è riferita alla brutalità dell’opera, all’ansia e allo sgomento che provoca in chi la guarda perché si trova davanti al cadavere di un uomo sottoposto a torture indicibili prima di morire sulla croce quasi senza nessuna speranza di resurrezione. Il Cristo di Myškin non è un trionfatore ma esprime la sua bellezza e la sua verità nello scandalo della croce.
La Legge in Pillole: come vestirsi per andare in tribunaleI veti incrociati di Putin. La conferenza 2024 sul clima non riesce a trovare una sede
Rottamazione quater, arriva la proroga della quinta rata: i debiti inclusi
Afragola, rapina per coprire abusi sessuali: arrestati due fratiI venti paesi che stanno facendo saltare gli obiettivi climatici dell'umanità
Quanto costa il ponte a Salvini, il ministro dovrà dire tanti noGreta Thunberg è stata arrestata a Londra durante una manifestazione
Elon Musk prende posizione dopo il match Khelif-Carini: il commento su XBorsa: Tokyo chiude con un tonfo (-5,8%), Nikkei sotto i 36mila punti - Tiscali Notizie
Una fondazione per “decarbonizzare” il trasporto aereo entro il 2050Aeroporti bloccati e voli cancellati: vacanze a rischio per milioni di personeCop28, la sconfitta dei negazionisti e la figuraccia del governoL’isola nata in una settimana: la natura in Giappone aveva fretta
Il 2023 del clima: caldo record e Cop28. Il problema non è più il “cosa” ma il “quando”
Schlein al corteo per la strage Bologna, devono arrivare i fatti - Tiscali Notizie
Incidente Autostrada A2, rallentamenti tra Petina e PollaMorto un escursionista di 56 anni nel Verbano Cusio Ossola: ricerche in corso per un dispersoBiodiesel dalla Cina a prezzi stracciati: l'UE introdurrà dazi sulle importazioniL'omicidio di Melania Rea
Rottamazione quater, arriva la proroga della quinta rata: i debiti inclusiDiscesa libera sul ghiacciaio tra Zermatt e Cervinia: lo sci chiude gli occhi sulla crisi climaticaMattarella ricorda la strage a Bologna, strategia neofascista - Tiscali NotizieSchlein al corteo per la strage Bologna, devono arrivare i fatti - Tiscali Notizie