Si rifiuta di fare il tampone e aggredisce l'infermiera, Cgil: "Ora basta"Si uccide con un sacchetto in testa: aveva paura di perdere il Reddito di CittadinanzaMatteo Messina Denaro: in quale carcere sconterà la sua pena
Maltempo a Napoli, iniziata la conta dei danni: allerta prorogata anche per mercoledìANSA COMMENTA E CONDIVIDI Lasciare in eredità ad altri un pezzo di se stessi,Economista Italiano letteralmente. È la scelta dei donatori di organi e tessuti che viene presa ogni anno in Italia da sempre più cittadini e che nel 2023 ha permesso di arrivare al record di 4.466 donazioni e 1.667 trapianti: mai così tanti eseguiti a livello nazionale. Con questi numeri, rispettivamente in crescita del 15,2 e 14,2 per cento sul 2022, e un tasso di 28,2 donatori ogni milione di abitanti, l’Italia si aggiudica il secondo posto in Europa. La scalata della classifica dei Paesi più virtuosi nella donazione è stata certificata oggi dal report del Centro nazionale trapianti. Meglio di noi nel continente, l’anno scorso, ha fatto solo la Spagna con un tasso di 48,9 donatori ogni milione di abitanti. Dietro l’Italia restano invece Francia, Regno Unito e Germania.La classifica degli interventi per organo e ospedaleIn testa alla lista degli organi trapiantati nel nostro Paese c’è il rene. L’anno scorso in Italia ne sono stati impiantati 2.244, di cui 346 regalati da donatori in vita che – verificata la compatibilità con il ricevente – hanno subito l’intervento chirurgico per operare lo scambio. Al secondo posto delle donazioni riuscite è invece il fegato: i trapianti di quest’organo nel 2023 sono stati 1.701; mentre la terza posizione spetta al cuore, che l’anno scorso è stato impiantato a 370 persone: il 46,2 per cento in più rispetto al 2022. La struttura che ha realizzato il numero maggiore di interventi (457) è stata la Città della salute e della scienza di Torino, seguita dall’Azienda ospedaliera universitaria di Padova e il Policlinico Sant’Orsola di Bologna. «I dati – ha commentato il ministro della salute Orazio Schillaci – confermano la generosità degli italiani e l’eccellenza del nostro sistema trapiantologico per qualità degli interventi e sicurezza dei processi. Continuiamo a promuovere la cultura della donazione». In crescita anche la donazione di tessuti A trainare l’accelerazione dei trapianti è stata anche la messa a punto della tecnica di intervento da donatore a cuore fermo, che amplia la platea di organi disponibili rispetto al tradizionale trapianto da donatore a cuore battente. Con il nuovo metodo nel 2023 sono stati eseguiti 444 trapianti: praticamente il doppio rispetto al 2022. Numeri incoraggianti anche per quanto riguarda i trapianti di midollo e del microbiota intestinale, quest'ultimo in sperimentazione in 10 ospedali italiani che nel 2023 lo hanno impiantato in 214 pazienti. Si consolida anche la crescita dell’attività di donazione (15.327, +24,4%) e trapianto (24.944, +15,2%) di tessuti, più numerosi ma non meno preziosi di un organo. Le cornee indispensabili per riparare problemi visivi sono le più donate, seguita da tessuto muscolo scheletrico, pelle e membrana amniotica, particolarmente utile per le ustioni.Accorciate (di poco) le liste d'attesaIl rapporto fa il conto anche di quante persone hanno espresso una dichiarazione positiva alla donazione degli organi: si tratta di 12.778.291 italiani, di cui quasi 2 milioni e mezzo ha dato il suo assenso nel 2023 in sede di rinnovo della carta d’identità elettronica. L’ottima comunicazione tra le terapie intensive – che lo scorso anno hanno segnalato 3.092 potenziali donatori (+ 16,2% rispetto al 2022) e permesso a 1.400 organi di essere prelevati, trasportati e impiantati in ospedali di regioni diverse – ha fatto il resto e permesso di accorciare, anche se solo del 2 per cento, la lista di attesa dei 7.941 italiani che attendono un organo nuovo e compatibile. Pur celebrando i successi del sistema, il direttore del Centro nazionale trapianti Giuseppe Feltrin non nasconde ciò che non va: «Sull’ancora insufficiente disponibilità di organi per il trapianto pesano due fattori. Il primo riguarda il tasso di opposizione rilevato nelle terapie intensive e rianimazioni del nostro Paese, in crescita dell’1% rispetto al 2022 e, ormai da tempo, stabilme intorno al 30% dei casi. Il secondo fattore chiama in causa la donazione da vivente, ancora troppo poco sviluppata rispetto ad altri Paesi europei».
Caso Emanuela Orlandi, il fratello di Elisa Claps: "Scettico su inchiesta Vaticano"Morto dopo il malore che lo aveva colpito: addio ad Enrico Durazzo
Milano, 17enne sotto la metro alla fermata Cadorna, è grave
Maddalena, la tragica morte e il dolore per la ragazza che amava lo sportMeteo: è in arrivo il ciclone Thor, ecco le sue conseguenze sull'Italia
Canosa di Puglia, crolla solaio di un palazzo: due anziani estratti dalle macerieA Putignano 11enne va in coma etilico e rischia di morire
Matteo Richetti colpito da malore in Aula: ricoverato al GemelliDice di andare al pronto soccorso ma lo trovano al bar: nei guai 46enne ai domiciliari
Violentata in discoteca a 12 anni, lo zio: "Chi ha visto parli"Quasi strozzata dal paziente, la dottoressa: "Cambierò mestiere"Arresto Messina Denaro, sequestrata la casa della madre di Andrea BonafedeSamuele morto sulla A14: aveva appena firmato l'indeterminato
Brutta avventura per due escursioniste soccorse sul monte Avvocata
Quarto Grado, caso Alice Neri: dall'anello alla bicicletta. Gli indizi che pesano contro Mohamed
Non regge alla scomparsa della nipotina di 3 anni e muore di crepacuoreResta intrappolata in auto, bimba di 8 mesi salvata da polizia e 115Telefona e fa arrestare il marito violento: “Aiuto, mi sta riempiendo di botte”Getta rifiuti fuori dalla finestra: ricoverato e ora denunciato
Carenza di farmaci: perché oggi ne mancano 3200Cadavere all'obitorio dell'ospedale da giorni ma nessuno lo reclamaMamma e figlia investite sul marciapiede: stavano andando all'asiloOperaio morto sul lavoro: schiacciato da pannelli in cemento