Femminicidio a Cologno Monzese, Sofia Castelli uccisa a coltellate dall’ex: le ultime ore di vitaNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 297Trattore si ribalta: morto 75enne in provincia di Catanzaro
Incidente Casal Palocco, parla uno degli youtuber: "La gente è cattiva"Questo è un nuovo numero di La Deutsche Vita,Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella la newsletter di Domani sulla Germania. Per iscriverti alla newsletter in arrivo ogni lunedì pomeriggio clicca qui. Buona lettura. Il caso politico della settimana è sicuramente il ritratto fiume di Angela Merkel, ex cancelliera da ormai un anno, di Alexander Osang dello Spiegel. Anche questa settimana trovate un cross-over episode tra la Deutsche vita e Cibo, il mensile curato da Sonia Ricci. Liebe LeserInnen, Torniamo con le notizie tedesche più fresche per voi. Come sempre, in questa newsletter troverete tanta politica, dal discorso "merkeleggiante" del cancelliere Scholz al Bundestag alla vita dopo la cancelleria di Angela Merkel nel ritratto di Alexander Osang, che però rivela anche tanti aspetti umani di una leader che a lungo è apparsa riservata ai limiti dell'essere respingente. Passando poi per il dibattito sul congedo di paternità che il governo Semaforo vuole allungare e la battaglia sul reddito universale, facciamo un'escursione sul mare del nord, dove i tedeschi amano passare le estati nei loro Strandkorb, le sedute di fronte al mare protette dal vento da una struttura di vimini. Ultimo punto, ma non per importanza, la morte di Hans Magnus Enzensberger, uno degli intellettuali tedeschi più brillanti del Novecento. Tempo libero Il caso politico della settimana è sicuramente il ritratto fiume di Angela Merkel, ex cancelliera da ormai un anno, di Alexander Osang dello Spiegel. Il cronista l'ha seguita per un anno, continuando a incontrarla regolarmente in diverse circostanze, dal suo nuovo ufficio berlinese all'Uckermark, la sua zona d'origine nella Germania del nord. Osang sottolinea con particolare premura gli aspetti più umani dell'ex cancelliera, che per tutta la sua carriera aveva permesso poche volte alle sue emozioni di raggiungere la superficie. Il giornalista racconta per esempio di come Merkel ha raggiunto il suo amico Barack Obama, altro grande ex della scena politica internazionale, con un volo di linea, per lo più seduta a qualche posto di distanza da suo marito (fatto che poi la Lufthansa ha tenuto a correggere, cambiando posto ai due). Osang approfondisce anche temi politici con la cancelliera e giunge alla conclusione che, nonostante i problemi di politica internazionale esplosi dopo il suo addio e il fatto che nella Berlino politica ormai il suo nome appartenga definitivamente al passato, Merkel continua a essere discretamente soddisfatta della sua opera. Ammette che i tempi erano maturi per fare un passo indietro e che sia internamente che in politica estera aveva percorso tutte le strade a sua disposizione, ma deve ancora trovare una nuova collocazione nel mondo. Certo, si presta ad alcuni incontri pubblici (in cui non ha intenzione di chiedere scusa, come vorrebbe una grossa fetta dell'opinione pubblica, per la sua politica estera nei confronti della Russia), ma, racconta Merkel a Osang, spera di riuscire a prendere definitivamente le distanza dalla vita politica quotidiana scrivendo le sue memorie insieme alla sua storica assistente, Beate Baumann. Merkel ha appena iniziato a scrivere per definire la sua eredità politica: il rischio è che il suo libro possa arrivare troppo tardi per metterla al riparo dalle conseguenze di alcune delle sue decisioni. Degno successore Ha molto di Merkel anche la Generaldebatte al Bundestag, dove il cancelliere Olaf Scholz si è mostrato con un volto molto diverso da quello dell'ultima occasione di confronto con il parlamento in estate, quando molti commentatori avevano apprezzato la passione che sembrava aver incendiato le parole di un cancelliere in genere più noto per la sua calma razionalità. Stavolta, invece, Scholz sembra esser diventato il degno successore di Merkel, almeno dal punto di vista dell'oratoria. E' di quest'opinione lo Spiegel, che addirittura lo rinomina "Olaf Merkel". Una combinazione curiosa, perché nel ritratto dell'ex cancelliera di cui vi abbiamo parlato sopra proprio lei aveva criticato il tono acceso di Friedrich Merz (leader della Cdu) che Scholz aveva raccolto e fatto suo in quel dibattito estivo. Sarà certamente più vicina allo stile che il cancelliere ha tenuto in questo intervento: una lunghissima mezz'ora in cui Scholz è tornato ai suoi asciutti interventi che troppo spesso deviano verso tecnicismi che li rendono ancora più complessi da ascoltare. Inside out Mentre in politica estera Scholz continua a seguire una linea decisamente poco inclusiva nei confronti dei partner (che di conseguenza ne sono respinti), il cancelliere prova a portare a casa la sua agenda progressista almeno in patria. Gli ultimi provvedimenti in ordine di tempo che vanno in questa direzione sono il reddito universale e il congedo di paternità. Dopo una mediazione con l'opposizione (che nelle scorse settimane aveva fatto saltare il primo tentativo di Scholz) il Bundestag ha approvato il nuovo pacchetto di sostegni che andrà a sostituire il famigerato Hartz IV. La Zeit pubblica un editoriale critico, in cui l'autrice accusa il governo Semaforo di aver di fatto ceduto alle richieste dell'opposizione riducendo i benefici e aumentando i controlli in capo ai percettori, senza considerare il loro diritto a una vita dignitosa, sostiene. L'altro provvedimento, quello che riguarda il congedo di paternità, dovrebbe avere davanti a sé un percorso meno problematico: l'obiettivo della ministra della Famiglia Lisa Paus è quello di trasformare in realtà la direttiva europea sul congedo parentale, garantendo ai padri due settimane di congedo retribuito. La norma dovrebbe arrivare nel 2024, per l'anno prossimo i margini economici non permetterebbero di chiudere la questione. Un Wattensee da proteggere È cominciata lunedì la conferenza trilaterale sul Mare dei Wadden, una porzione della costa europea che dà sul mare del nord che si estende dai Paesi Bassi fino alla Germania e la Danimarca costituita principalmente da terre umide, emerse oppure no in base all'andamento della marea. Si tratta di un habitat più unico che raro per una serie di organismi vegetali e animali ed è protetto da tutti e tre i paesi che ne detengono una parte. Il problema degli ultimi anni (e anche di quello in corso) è coordinare le attività estrattive con la tutela dell'ambiente, che è uno dei maggiori siti di stoccaggio naturale di anidride carbonica. Negli anni scorsi, a causa dell'erosione delle coste, hanno liberato parte del loro carico, una tendenza a cui la conferenza cercherà di porre un freno, come anche alla rimozione di materiale dai fondali per facilitare l'ingresso delle navi container al porto di Amburgo. Illustre addio Cogliamo l'occasione per raccogliere alcuni interventi pubblicati dalla stampa tedesca dopo la morte di Hans Magnus Enzensberger giovedì scorso a 92 anni. Tanti hanno provato a tracciare un ritratto dello scrittore, poeta, articolista, editore e traduttore citato anche da Nanni Moretti in Caro diario: la Süddeutsche chiama in campo Jürgen Habermas, che lo definisce «il più intelligente della nostra annata», la Faz affida il ricordo all'editore Jürgen Kaube, che analizza la sua influenza sulla produzione culturale tedesca a partire dallo Zahlenteufel, un libro per bambini che avrebbe dovuto togliere loro il timore per la matematica. Kaube ripercorre anche la produzione delle due riviste di Enzensberger, Kursbuch e TransAtlantik. Il regista Alexander Kluge, sempre nella Faz, lo definisce "uno spirito sveglio e ribelle", mentre Jochen Schimmang della Taz va a fondo sulla differenza (presunta) tra il personaggio pubblico e reale. Cibo per la politica Anche questa settimana trovate un cross-over episode tra la Deutsche vita e Cibo, il mensile curato da Sonia Ricci. Questo mese parliamo degli effetti, che spesso hanno un'eco lunghissima, dei regimi totalitari sulle abitudini alimentari. Il pezzo, tra l'altro, ha la fortuna di essere illustrato da Manfredi Ciminale, un motivo in più per aprirlo. Perché anche il cibo è politica. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediLisa Di Giuseppe Scrivo di politica, economia ed esteri (soprattutto Germania). Ho lavorato per Reuters, La7, Corriere della Sera e Public Policy. Su Twitter sono @sallisbeth
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