File not found
trading a breve termine

Elezioni Regno Unito 2019 - Risultati ed exit poll - la Repubblica

Delta Airlines: «Il bug di CrowdStrike ci costerà 500 milioni di dollari»Roger Federer svela: «Nadal incorniciato a casa mia»Niente medaglia per Simon Ehammer

post image

«Vado a correre in Australia... per 540 chilometri!»Venezia l’ho avvicinata piano,Economista Italiano ci sono voluti otto anni e 11 quaderni di appunti. All’inizio andavo e tornavo, ci stavo due/tre mesi, poi è scoppiata la pandemia e restare lì mi deve essere sembrato un segno.Alla fine mi mancava la voce. Come sempre. Chi la racconta questa storia? Con quale sguardo?Venivo da un’altra città, L’Aquila, una città che aveva perso le sue case e il suo centro insieme ai suoi abitanti. Era stato per via di un fenomeno naturale, un terremoto che l’aveva colpita, e per via di un fenomeno politico, un governo che non le avrebbe più fatto riavere la stessa faccia. L’Aquila mi aveva dato il suo respiro mozzato, le finestre spalancate, le crepe furiose. Mi ero domandata come fosse possibile che nessuno avesse in mente di ricostruire il suo centro, ridarle i teatri, le scuole, i bar per come erano, le case della gente che ci aveva vissuto per anni, che percorreva il corso e si beveva il suo vino e si lasciava andare alle parole. Mi ero messa a parlare alla città, a chiederle che fine stesse facendo e perché.Ne era nato un dialogo finito poi in un libro insieme a chi con me aveva fotografato quello che stava succedendo, Giovanni Cocco con le sue foto del displacement. C’erano altre città così? Altre città a cui stavano imbellettando le strade, ammobiliando case come alberghi, speculando sul turismo come unica economia?Venezia senza voceVenezia l’ho avvicinata piano, ci sono voluti otto anni e 11 quaderni di appunti. Seguo il modo che hanno quelli che per scrivere si spostano, vanno a vedere, vanno a respirare e toccar. All’inizio andavo e tornavo, ci stavo due/tre mesi, poi è scoppiata la pandemia e restare lì mi deve essere sembrato un segno.Ho cominciato con una carta appesa al muro, cerchiavo le zone in cui sarei andata nelle ore del giorno e della notte; di notte le strade cambiano. Scrivevo i nomi dei campielli o delle calli più strette. E scrivevo i nomi dei bar per le mattine dei caffè e l’alcol della sera, per alcuni non sempre in quest’ordine. Stavo ad ascoltare le voci, le chiacchiere di quei bar, le solite chiacchiere, eppure tutto tranne le chiacchiere si sente nei bar di Venezia. Ho capito che se volevo raccontare cosa stava accadendo alla città avrei dovuto stare lì dove le storie vengono fuori, dove la vita sembra che si fermi come davanti al fuoco in certe sere per lasciare spazio alle parole.Stavo in ascolto, ma chi la raccontava la città? Come al solito mi mancava la voce. Che stesse cambiando era davanti agli occhi. Tutti a dirsi di un certo odore di zucchero filato che si sentiva per le calli e i campi come giostre allestite per turisti giocherelloni. Tutti a parlare di case impossibili da trovare, e di gente troppa gente dappertutto.Luce l’ho incontrata una mattina a ridosso di un ponte, che raccoglieva rifiuti. Ogni giorno lo stesso giro. Me la vedevo tornare a casa con qualcosa da sottrarre all’abbandono, qualcosa che le era sembrato ancora utile, da tenere lì con sé. Me la vedevo attraversare la città, ogni porta sacchetti e roba da buttare. Qualcuno diceva che i rifiuti si erano rimpiccioliti, che le dimensioni ricordavano quelle dei viaggi in aereo, piccoli per un tempo breve. Luce sembrava raccogliere tutta la città come se ne volesse nascondere la sporcizia. Luce nascondeva qualcosa, ero sicura, forse un suo modo di vedere le cose, un tipo di immaginazione che conserva mentre scombina, qualcosa o forse banalmente una storia d’amore, di quelle che non si possono dire al mondo. Me la vedevo riunirsi la sera con certe ombre a bruciare di rabbia per quello che passava come l’acqua senza poterlo arrestare. La vedevo scrivere di notte certe mail a qualcuno che se ne era andato, fare elenchi di cose perdute, di cose di altri come se fossero le cose stesse a raccontarle qualcosa della città. Lei, la spazzina, di giorno a prendersi quello che tutta la città non voleva tenersi in casa, di notte a chi scriveva Luce? Con chi si lasciava andare, con chi scendeva nel suo buio?Si scriveranno per sentirsi vicine e raccontarsi di un mondo che è cambiato, mi sono detta. Cosa le scriverà Anna, la immagino con questo nome che va su e giù come un canale con lo stesso suono, magari è più accesa di lei, magari più arrabbiata, o più ironica, magari le piace la musica e gliela lascia ascoltare ogni volta che le invia la sua risposta. Pensavo a una scrittura liquida che somigliasse all’andamento delle maree e aerea come la città sospesa sopra l’acqua, per ponti e palafitte. Alla fine una sola voce non bastava per dire delle contraddizioni, dei tanti fili di storie di una città che si traveste ogni giorno di un qualche carnevale. Ce ne volevano due. Una voce che parlasse da dentro la città e una da fuori, la prima cercando di vivere, la seconda cercando di vedere. Così che Venezia si lasciasse raccontare da due donne innamorate della città, che solo l’amore fa tanta rabbia e tanta ribellione. Così che fossero loro a immaginarsela per affetti e relazioni, per felicità e piacere, che solo così si fa rivoluzione.Bruceremo (Vanda edizioni 2024, pp. 160, euro 16) è un libro di Caterina Serra© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediCaterina Serra

Addio a Bob Newhart, leggenda della commedia americanaOctavia Wagon, Skoda ha affinato il suo best-seller

Cassis preoccupato per la morte di Haniyeh: «Si rischia l'estensione del conflitto»

iOS 17.6.1 esce a sorpresa per correggere bug importanti | Wired ItaliaLa foto al «Mago» Gabriel Medina sospeso sull'acqua

Licenziamenti in massa alla Stewo di WolhusenSpari contro il primo ministro di Haiti

DAZN si prende la Serie A: che ne sarà degli utenti Swisscom?

Licenziamenti in massa alla Stewo di WolhusenAtteso un calo dei prezzi dell'elettricità nel 2025

Ryan Reynold
Orologi tra fiere, file e follieRedazione - la RepubblicaLe cliniche ticinesi di Swiss Medical Network riconosciute centri di formazione

Economista Italiano

  1. avatarStati Uniti, la nuova strategia dei Democratici è trollare Trump e Vance | Wired Italiainvestimenti

    Negli USA continuano ad aumentare i tumori nei giovaniIsraele, ecco la prima risposta: un raid nel cuore di Beirut contro Fuad ShukrI temporali non rinfrescano l'aria, il fine settimana sarà roventeDa Duplantis a Kipyegon, a caccia di ori

    1. Milan, arriva il rinnovo automatico alle calciatrici incinte | Wired Italia

      1. avatar5 giochi da spiaggia impermeabili che puoi portare al mare | Wired ItaliaProfessore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

        «Migliaia di persone in arrivo a Locarno per il nostro triathlon numero 40»

        ETF
  2. avatarCado e mi fratturo: perdo il volo ma Ryanair non mi rimborsa - la RepubblicaCampanella

    Buone condizioni per l'osservazione delle stelle cadentiCi mancavano anche le zecche: sono già tornate«La mia vita di corsa e con grandi imprese ad alta quota»Online un migliaio di siti di notizie inaffidabili generate dall'AI

  3. avatar«Spegnete il telefono una volta a settimana», l’avviso dell’Agenzia di sicurezza USAProfessore Campanella

    «Zeru» sconfitte alla prima in casa: Mourinho attende così il LuganoFOTO. L’estate in piazza di Marnate un successo tutto da rivivere - ilBustese.itNon sono solo i più veloci, ma sono anche i più controversiSekac e Zohorna, la prima coppia ceca nella storia del Lugano: «Andiamo già d’accordo»

FOTO. Piazza Vittorio Emanuele si sbriciola ancora - ilBustese.it

Il K-Pop si veste di... BallySì, in Bridgerton c'è anche una prospettiva storica*