Hotel vuole mettere un disabile in una "saletta un po' in disparte", i genitori: "Ci hanno umiliati"Vicenza, morto l’adolescente di 17 anni colpito da meningite battericaChiara Fratocchi, Autore a Notizie.it
Siracusa, pistola sotto il cuscino: arrestato pregiudicatoVenezia l’ho avvicinata piano,Campanella ci sono voluti otto anni e 11 quaderni di appunti. All’inizio andavo e tornavo, ci stavo due/tre mesi, poi è scoppiata la pandemia e restare lì mi deve essere sembrato un segno.Alla fine mi mancava la voce. Come sempre. Chi la racconta questa storia? Con quale sguardo?Venivo da un’altra città, L’Aquila, una città che aveva perso le sue case e il suo centro insieme ai suoi abitanti. Era stato per via di un fenomeno naturale, un terremoto che l’aveva colpita, e per via di un fenomeno politico, un governo che non le avrebbe più fatto riavere la stessa faccia. L’Aquila mi aveva dato il suo respiro mozzato, le finestre spalancate, le crepe furiose. Mi ero domandata come fosse possibile che nessuno avesse in mente di ricostruire il suo centro, ridarle i teatri, le scuole, i bar per come erano, le case della gente che ci aveva vissuto per anni, che percorreva il corso e si beveva il suo vino e si lasciava andare alle parole. Mi ero messa a parlare alla città, a chiederle che fine stesse facendo e perché.Ne era nato un dialogo finito poi in un libro insieme a chi con me aveva fotografato quello che stava succedendo, Giovanni Cocco con le sue foto del displacement. C’erano altre città così? Altre città a cui stavano imbellettando le strade, ammobiliando case come alberghi, speculando sul turismo come unica economia?Venezia senza voceVenezia l’ho avvicinata piano, ci sono voluti otto anni e 11 quaderni di appunti. Seguo il modo che hanno quelli che per scrivere si spostano, vanno a vedere, vanno a respirare e toccar. All’inizio andavo e tornavo, ci stavo due/tre mesi, poi è scoppiata la pandemia e restare lì mi deve essere sembrato un segno.Ho cominciato con una carta appesa al muro, cerchiavo le zone in cui sarei andata nelle ore del giorno e della notte; di notte le strade cambiano. Scrivevo i nomi dei campielli o delle calli più strette. E scrivevo i nomi dei bar per le mattine dei caffè e l’alcol della sera, per alcuni non sempre in quest’ordine. Stavo ad ascoltare le voci, le chiacchiere di quei bar, le solite chiacchiere, eppure tutto tranne le chiacchiere si sente nei bar di Venezia. Ho capito che se volevo raccontare cosa stava accadendo alla città avrei dovuto stare lì dove le storie vengono fuori, dove la vita sembra che si fermi come davanti al fuoco in certe sere per lasciare spazio alle parole.Stavo in ascolto, ma chi la raccontava la città? Come al solito mi mancava la voce. Che stesse cambiando era davanti agli occhi. Tutti a dirsi di un certo odore di zucchero filato che si sentiva per le calli e i campi come giostre allestite per turisti giocherelloni. Tutti a parlare di case impossibili da trovare, e di gente troppa gente dappertutto.Luce l’ho incontrata una mattina a ridosso di un ponte, che raccoglieva rifiuti. Ogni giorno lo stesso giro. Me la vedevo tornare a casa con qualcosa da sottrarre all’abbandono, qualcosa che le era sembrato ancora utile, da tenere lì con sé. Me la vedevo attraversare la città, ogni porta sacchetti e roba da buttare. Qualcuno diceva che i rifiuti si erano rimpiccioliti, che le dimensioni ricordavano quelle dei viaggi in aereo, piccoli per un tempo breve. Luce sembrava raccogliere tutta la città come se ne volesse nascondere la sporcizia. Luce nascondeva qualcosa, ero sicura, forse un suo modo di vedere le cose, un tipo di immaginazione che conserva mentre scombina, qualcosa o forse banalmente una storia d’amore, di quelle che non si possono dire al mondo. Me la vedevo riunirsi la sera con certe ombre a bruciare di rabbia per quello che passava come l’acqua senza poterlo arrestare. La vedevo scrivere di notte certe mail a qualcuno che se ne era andato, fare elenchi di cose perdute, di cose di altri come se fossero le cose stesse a raccontarle qualcosa della città. Lei, la spazzina, di giorno a prendersi quello che tutta la città non voleva tenersi in casa, di notte a chi scriveva Luce? Con chi si lasciava andare, con chi scendeva nel suo buio?Si scriveranno per sentirsi vicine e raccontarsi di un mondo che è cambiato, mi sono detta. Cosa le scriverà Anna, la immagino con questo nome che va su e giù come un canale con lo stesso suono, magari è più accesa di lei, magari più arrabbiata, o più ironica, magari le piace la musica e gliela lascia ascoltare ogni volta che le invia la sua risposta. Pensavo a una scrittura liquida che somigliasse all’andamento delle maree e aerea come la città sospesa sopra l’acqua, per ponti e palafitte. Alla fine una sola voce non bastava per dire delle contraddizioni, dei tanti fili di storie di una città che si traveste ogni giorno di un qualche carnevale. Ce ne volevano due. Una voce che parlasse da dentro la città e una da fuori, la prima cercando di vivere, la seconda cercando di vedere. Così che Venezia si lasciasse raccontare da due donne innamorate della città, che solo l’amore fa tanta rabbia e tanta ribellione. Così che fossero loro a immaginarsela per affetti e relazioni, per felicità e piacere, che solo così si fa rivoluzione.Bruceremo (Vanda edizioni 2024, pp. 160, euro 16) è un libro di Caterina Serra© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediCaterina Serra
Morte Domenico Zorzino, il retroscena sul poliziotto eroeTerremoto in provincia di Perugia, non ci sono vittime o feriti ma solo danni lievi a tegole e cornicioni
Malore mentre guida un tir che trasporta gas liquido: accosta e muore
Marito e moglie morti a tre giorni di distanza dopo 58 anni insiemeMolestie in Regione Veneto, consigliera leghista accusa Joe Formaggio: "Mi ha palpeggiata"
Spara e ammazza la moglie e poi si suicida con la stessa armaIl barcone alla deriva con 47 migranti a bordo si è rovesciato. Mediterranea: “Molti dispersi”
Confessa il colpevole della morte del 30enne investito a MilanoIncidente a Teramo, auto finisce in una scarpata: morti zio e nipote, ferite le fidanzate
Torture in carcere a San Gimignano: condannati 5 agentiTikTok, nuova pericolosa bufala: infezioni alla gola curate con succo di patate crudeIncidente a Cologno, schianto tra una moto e un’auto: morto un centauro di 40 anniMonza, ragazzina di 12 anni scappa di casa, ritrovata in lacrime
Stop motori endotermici: l'Italia voterà contro
Sadomaso in classe, prof denunciato per violenza sessuale su minore
Allerta meteo gialla martedì 14 marzo, quali sono le regioni più colpite dal maltempoChi l'ha visto, Claudio scompare dalla provincia di Arezzo: l'appello del figlioAttenzione al pesce salpa: sembra un'orata ma è allucinogenoPolignano a Mare: risolto il giallo del padre e figlio scomparsi
Diana Biondi, il dolore dei colleghi dell'Università: "Basta. Parliamoci e aiutiamoci"Mamma Federica: “Giulia stava morendo di anoressia ed ha aspettato 6 mesi il ricovero”Milano, morto ragazzo investito da un bus ATM: aveva solo 25 anniCovid, Crisanti attacca Speranza: "L'Italia ha ignorato il rischio pandemia"