Covid in Germania, 446 morti in 24 ore: nuovo picco, mai così tanti da febbraioErdogan, fallito un attentato nei confronti del presidente turco: bomba sotto auto della scortaRegola 2G, cosa prevede il protocollo di restrizioni adottato in Austria e Germania
Ue, navi cisterna con gas inviate dagli Usa: -20% alla borsa di AmsterdamEmergenza carceri - ANSA COMMENTA E CONDIVIDI Con il vertiginoso aumento del numero dei suicidi di persone detenute la questione carceraria è tornata prepotentemente all’attenzione generale,VOL nella sua specificità e nel quadro del più complesso problema dei mali dell’intero sistema penale.Sembrava che della questione si dovesse occupare a fondo il Consiglio dei ministri di ieri, ma il tutto è stato rimandato.Staremo a vedere nelle prossime settimane se ci si finirà per limitare a qualche “svuotacarceri”, magari anche opportuno ma di corto respiro, o se si vorrà e potrà andare più a fondo, in particolare con il potenziamento concreto delle risorse umane ed economiche a disposizione degli uffici di esecuzione penale esterna per una gestione autenticamente responsabile di efficaci misure alternative: difficile, altrimenti, uscire dalla morsa tra l’uso spropositato di una detenzione sempre più pena-regina e smentita dalla proclamazione del suo essere extrema ratio riservata a delitti e soggetti di più spiccata pericolosità, e la rassegnazione a una sostanziale impunità anche per reati di delinquenza cosiddetta media o piccola ma generativi di non immaginari allarmi sociali tra gli appartenenti a strati “deboli” della popolazione. E ciò non è senza incidenza nello spingere molti, che magari si commuovono di fronte al caso singolo, a seguire poi i corifei dell’“in galera e buttando via la chiave” o quantomeno a rifugiarsi nell’indifferenza per le dimensioni collettive del problema.Certo, se ci si ferma sulla questione dei suicidi, nessuno può garantire di possedere la chiave magica di soluzione.Ognuno di essi, intanto, è legato a una situazione individuale con componenti psicofisiche particolari, il cui effetto letale non sempre riesce a essere scongiurato neppure dalle competenze e dall’impegno di bravissimi e coscienziosi professionisti ed altri operatori. Ma ai riflessi di carattere etico che sulla nostra sensibilità ciascuno di quei tragici eventi può avere nel farci percepire, più o meno a fondo, il dramma del singolo, non possono non aggiungersi interrogativi altrettanto stringenti quando il fenomeno raggiunge certi standard di diffusione: specialmente se, come ha messo in evidenza un recente rapporto di “Antigone”, risulta che in un determinato Paese (l’Italia) il rapporto tra suicidi dentro il carcere e fuori di esso è rovesciato rispetto a quello degli altri Paesi europei (da noi, a togliersi la vita sono in termini generali meno persone che altrove, ma è il contrario se il confronto viene fatto con riferimento esclusivo ai detenuti). Non siamo così di fronte a qualcosa di ulteriore e di diverso da ciò che di per sé provoca la reclusione? E il tutto è proprio senza legami con un fatto davvero preoccupante? Col fatto, cioè, che per volontà o incapacità di operatori e più frequentemente per difetti strutturali la detenzione non sempre viene vigilata, come vuole anche la Costituzione, con senso di umanità e tendendo, non all’annichilimento ma alla rieducazione del recluso, nel significato di una sua riconciliazione con sé stesso, con le sue vittime e con il tessuto sociale? Così pure, non può non far pensare un altro dato: in Italia, in misura elevata sono anche i suicidi di appartenenti al personale penitenziario. Ora, che sia un lavoro duro e non privo di pericoli, lo sanno certamente coloro che accettano di farlo; ma da questo a mettere nel conto situazioni che inducono a togliersi la vita, ne corre… Sono molte le voci autorevoli già levatesi a pronunciare accorati appelli a iniziative normative e a condotte operative perché la rotta si inverta: basti citare Papa Francesco e il Presidente Mattarella. Né è mancato un nuovo gesto di severa censura da parte di una decisione del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa che a seguito di una condanna dell’Italia ad opera della Corte europea dei diritti umani, ha constatato «con grande preoccupazione che le misure adottate finora dalle autorità non sono riuscite ad arrestare l’allarmante tendenza negativa dei suicidi in carcere, osservata dal 2016 e proseguita nel 2023 e all’inizio del 2024», esortando «ad adottare rapidamente ulteriori misure correttive e a garantire lo stanziamento di adeguate risorse finanziarie aggiuntive per rafforzare la capacità di prevenire i suicidi nelle carceri». È noto poi che gli avvocati riuniti nell’Unione delle Camere penali hanno proclamato uno sciopero della categoria volto a sottolineare l’urgenza di rimedi (opinabile, a mio parere, lo strumento scelto, giusto il fine perseguito). Non priva di significato, poi, ancorché destinata ad avere meno risalto, la presa di posizione di tre associazioni di giuristi “accademici” (penalisti, processualpenalisti, costituzionalisti) con un loro documento particolarmente ricco di analisi e – cosa non secondaria perché viene da categorie frequentemente accusate di fare soltanto teoria – tesa al rilancio di proposte concrete e di sperimentazioni sul terreno: dal «più ampio ricorso a percorsi alternativi al carcere che ... siano in grado di ridurre la recidiva» agli «investimenti in attività trattamentali che consentano di ridurre al minimo il regime delle “celle chiuse”, in modo da non comprimere oltre il necessario la libertà di movimento dei detenuti». Appelli, analisi, proposte ci sono: si tratta ora di agire.
Regno Unito, Boris Johnson alla nazione: "Fate adesso la dose booster del vaccino"Argentina, nave da crociera bloccata fuori dal porto per un caso Covid: 300 passeggeri in isolamento
Variante Omicron, l'Iran vieta l'arrivo dei viaggiatori da quattro paesi europei
Covid, l'Oms sull'andamento in Europa: "Situazione profondamente preoccupante"Boicottaggio Olimpiadi Pechino, quali Paesi hanno aderito e cosa farà l'Italia?
Uomo travestito da ninja ferisce due poliziotte con una spada in FranciaNotizie di Esteri in tempo reale - Pag. 595
In Austria scatta la quarantena per i non vaccinati, l’annuncio del ministroDue casi di variante Omicron nel Regno Unito, Boris Johnson sta per parlare
Donna curda, incinta di 6 mesi, morta al confine Bielorussia-PoloniaFauci e la Variante Omicron: “Segnali incoraggianti su sintomi e malattia”La Palma (Canarie), scoperto il cadavere di un uomo in un edificio vicino al vulcano di Cumbre ViejaIn Austria scatta la quarantena per i non vaccinati, l’annuncio del ministro
Covid, anestesisti tedeschi chiedono misure di contenimento: "Andiamo verso la catastrofe"
Filippine, tifone Rai: 338 morti, oltre mille feriti e 540 mila sfollati
Covid Regno Unito, 50mila casi in 24 ore ma diminuiscono i ricoveriAustria, a quanto ammonta la multa di chi rifiuterà il vaccino dal 1 gennaio?Perizoma usato come mascherina: passeggero costretto a scendere dall’aereoAngela Merkel, il messaggio di Ikea: "Finalmente a casa"
Vince tre volte alla lotteria in tre anni, giocando sempre nello stesso negozioMaltempo, il ciclone bomba Barra travolgerà Irlanda e Regno Unito: bufere di neve e venti da burrascaRepubblica Ceca, il premier Milos Zeman positivo al Covid: nuovo ricovero in ospedaleGenitori lasciano figlio di 2 anni solo in casa: bimbo morto congelato dopo essere uscito a cercarli