File not found
Capo Analista di BlackRock

Venezuela, deputato arrestato dopo intervista con Adnkronos: il sostegno della politica

L’offensiva ucraina a Kursk, pressione di Kiev per usare armi Usa. Crosetto scetticoMaduro blocca l’accesso a X, ma è solo l’ultima di una serie di censureAdolescente e bimbo da Gaza in ospedale infantile a Torino - Tiscali Notizie

post image

Famiglia Omar, lavoro buttafuori non è picchiare la gente - Tiscali NotizieÈ stata probabilmente la scrittrice più politica nel tempo in cui la politica perdeva il suo senso più profondo. E insieme a lei si perdevano anche la scrittura,Economista Italiano il giornalismo e gli intellettuali nel loro rapporto con la realtà«Se morissi domani (e il giorno della mia morte non è lontano) ci sono centinaia di persone che potrebbero alzarsi per dire: “Michela Murgia direbbe”. Perché anche se non potrò dirlo, comunque l'ho detto», disse prima di andarsene.Michela Murgia direbbe, in tanti lo abbiamo pensato quando spuntò un generale vanaglorioso che sembrava un suo personaggio: «Per fortuna i militari non sono gente che si lascia scuotere dalle critiche assurde di chi vede fascisti dappertutto» (da Stato di servizio in Tre ciotole, Mondadori).Michela Murgia direbbe, da dodici mesi lo pensiamo un po' su tutto. E sempre concludiamo come ha scritto Alessandro Giammei su Domani. Michela Murgia manca. Ma anche Michela Murgia c'è. Un anno dopo la sua scomparsa, con quel funerale in una chiesa nel cuore di una Roma vuota e bellissima, con la «folla di fulmini senza tuoni» in piazza di cui ha parlato Giammei.Una donna del suo tempoMichela c'è perché è profondamente contemporanea, una donna del suo tempo, e insieme è inattuale, fuori dal corso dei giorni. È stato il suo atteggiamento esistenziale, spirituale. Sentirsi “già”, immersi in questo mondo, con la passione per quel che accade, senza distinzione tra la storia individuale e personale e la storia collettiva delle donne e degli uomini.E insieme “non ancora”, perché non è in questo tempo il compimento, l'esodo non è finito, sei sempre in un cammino accidentato, tra cadute, ritorni all'indietro, tradimenti, dentro un deserto di ingiustizia, di incomprensione, nell'impossibilità di riconoscere davvero l'altro, e forse te stesso.Michela era ribalda, corsara, perfino cinica, sempre nella mischia, e era altrove. È incredibile che nel piagnisteo che inscenano ecclesiastici e politici sulla irrilevanza del cattolicesimo nessuno si ricordi che la più letta, discussa e amata intellettuale italiana si sia definita indipendentista sarda, femminista, cattolica: «Sono cattolica e il mio incontro con Dio è un incontro nella storia, non fuori dalla storia. Tutto quello che ho fatto nella vita l'ho fatto nella convinzione di stare dentro il progetto di Dio. Non c'è stato un giorno della mia vita in cui non ricordi di essere stata credente», ha detto in Ricordatemi come vi pare (Mondadori).«Essere cristiana mi ha reso una scrittrice migliore. Sono diventata cristiana grazie all'Azione cattolica, che è l'unica associazione laicale democratica della Chiesa cattolica. L'educazione a un alfabeto di libertà e di autodeterminazione». Lì insegnavano che laicità significa considerare le cose per come sono, nella loro identità. Nel vivere qui, adesso, insieme, che è la politica, il senso del fare politica. CulturaIncantesimi orali e misticismo, il libro postumo di Michela MurgiaAlessandro GiammeiUna scrittrice politicaIn questo Michela Murgia è la scrittrice più politica. Lo è stata nel tempo in cui la politica perdeva il suo senso più profondo, e si perdevano anche la scrittura, il giornalismo, gli intellettuali, nel loro rapporto con la realtà. Il pezzo di viaggio che ha attraversato Michela, lo scorcio tra la chiusura del secolo scorso e il primo quarto del secolo nuovo, è quello in cui tutto ha finito e molto altro è cominciato.«Come siamo arrivati a questo punto così, di colpo?», si chiese nella primavera 2023. E rispose con una serie di storie su Instagram sul come si è arrivati al “nuovo fascismo” cui aveva dedicato, anni prima, un libro in cui svelava la inutilità degli «anni di retorica»: «Troppe le giornate della memoria. Troppa la fuffa ideologica sulla Resistenza che ha fatto sì che del nonno partigiano si ricordino tutti e del nonno fascista nessuno mai» (in Istruzione per diventare fascisti, Einaudi).Nelle storie c'era il percorso di questi anni, dal G8 di Genova alla legge Bossi-Fini alle leggi sulla precarietà del lavoro alla democrazia del capo che prospera sulla sfiducia, sulla devastazione della credibilità delle istituzioni costituzionali. E c'è un corpo, tra gli altri, che attraversa questo passaggio.Il corpo di Michela Murgia che al suo ingresso sulla scena pubblica è parola collettiva e anonima, potenza pura del racconto, è lei e ed è tutte e tutti i lavoratori del call center Kirby, nel blog senza nome che diventa successo editoriale. E poi è la sua scrittura che brulica, che arriva come «una torta di fango impastata di formiche vive», come quella con cui gioca Maria all'inizio di Accabadora. «La cifra della mia scrittura è il disorientamento di chi mi segue», dirà. E infine il corpo appare in tv, sulla radio, sui giornali, sulla rete. CulturaMichela Murgia: «Grazie, incauti potenti impotenti. Vedere un limite significa poterlo usare»Partigiana e imperfettaUn corpo davanti alla telecamera, sotto la luce di un riflettore, sopra un palco, per «provocare azioni nel corpo della società italiana». Un corpo spesso solo, anzi, lasciato solo. Perché Michela non ha mai cercato la solitudine, l'ha combattuta moltiplicando legami, famiglie, figli di anima, mettendosi al fianco di altre solitudini che lei riconosceva, come quella di Roberto Saviano, l'ha sofferta in modo indicibile quando il suo corpo è diventato oggetto di odio, è stato minacciato, sottoposto a violenza inaudita, scatenava la pulsione oscura di un'Italia patriarcale, ostile all'intelligenza di una donna che in modo sfrontato affermava di voler dire la verità.Una verità partigiana, imperfetta, addirittura sporca, ma per fortuna non ripulita, non riparata, non protetta, non messa in bella copia, non riposta al sicuro e al caldo dei cenacoli e delle accademie, delle redazioni dei giornali progressisti e nei retropalchi dei festival, dove amano incontrarsi i neo-sapienti.Michela partecipava, era «una donna che sa», ma non era una sapiente, non parlava la lingua degli iniziati. Era esposta e si esponeva, metteva la sua parola in circolazione, non aveva sotterrato ma trafficava il suo talento, senza pudore e senza difese. Fino a rappresentare, nella nostra storia recente, un caso unico di rapporto tra intellettuali e potere. «In Italia il potere ha il terrore degli intellettuali. E gli intellettuali hanno il terrore del potere».Lei conosceva la paura, ma non il terrore. Il potere aveva imparato a sfiorarlo, in una certa misura a esercitarlo, rimanendo però al fondo straniera, in-appartenente, divisa tra le due Michele che convivevano in lei, «una sarda e una italiana», ma non scissa, perché non si potevano separare. «Noi sardi siamo abituati ai rumori di guerra», diceva, ma la guerra era sempre più faticosa, quando le si chiedeva di non parlare e di non scrivere più di politica, impossibile per lei, perché l'incontro nella storia (con le persone, con Dio) è sempre politica.Una luce che brucia ancoraAlla fine, la trovavi in fondo a sinistra, nel punto più nascosto del locale di Trastevere che aveva eletto a casa, studio, ufficio, ma anche recapito postale, angolo di scrittura, luogo di preghiera, comitato elettorale, confessionale, piazza di incontro, in cui scrivere libri, escogitare strategie, ordire congiure (letterarie), progettare viaggi (in Corea), ricucire le amicizie perdute, congedarsi.Chiudeva il computer, si accoccolava sui cuscini, si lasciava abbracciare. Al termine del suo “secondo libro postumo”, «solenne e sfacciato», raccolto da Beppe Cottafavi nel luglio 2023 e curato da Giammei, il suo testamento, da leggere, da amare, Michela dice che la sua voce non sarà più un tuono, un terremoto, un vento, ma un refolo, come quello che sente nella Bibbia il profeta Elia. «Nel refolo c'è la voce dello Spirito. Se non ti fermi a riflettere, il refolo non lo senti mai».E concludeva: «Se bruci tanto, fai tanta luce. Ma forse ne sarebbe bastata meno. Forse sarebbe bastato che non fossi io quella che parlava per prima, quella che gridava più forte... Ora posso permettermi l'egemonia del silenzio perché ho parlato per anni, moltissimo».Michela manca, sì, manca moltissimo. E Michela c'è. Per Michela parlano le vite che con la sua scrittura ha cambiato e che continueranno a cambiare. Per chi ha avuto il dono di incontrarla nella vita parla anche il silenzio. La luce di una candela che brucia anche da spenta, una presenza che non smette di illuminare il buio. FattiUn murale per Michela Murgia. «Il suo sorriso continua a fare rumore»© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediMarco DamilanoGiornalista e saggista, è stato direttore de L'Espresso dal 2017 al 2022. Collabora con Domani e, da settembre 2022, conduce una striscia quotidiana di informazione in onda su Rai3

Università, il paradosso del governo sovranista che spinge i migliori a espatriareBergamo, fiocco rosa a parco Le Cornelle: è nata una cucciola di leopardo delle nevi

Meteo, c'è il picco dell'intensa ondata di calore. Sottocorona: ma l'afa aumenta ancora – Il Tempo

Famiglia Omar, lavoro buttafuori non è picchiare la gente - Tiscali NotizieIl comitato elettorale di Donald Trump ha detto di aver subìto un attacco informatico - Il Post

Iran contro Israele, sarà guerra totale? Braccio di ferro a TeheranIt ends with us - Siamo noi a dire basta: il film con Blake Lively che parla alle donne di oggi | DonneMagazine.it

«Ho rinunciato a 8mila euro di pensione per trasferirmi in Italia con mio figlio, la vita negli Usa non fa per me: a 55 anni ne inizio una nuova»

Sindrome di Angelman: cos'è la malattia rara del figlio di Colin FarrellParigi 2024, Italia quarta nella 4x100: Tortu in lacrime e Jacobs deluso

Ryan Reynold
Assolta la ex domestica, Thiam vuole appellarsi alla sentenzaMorata “Il Milan crede in me, conta vincere non i gol” - Tiscali NotizieNuovo attacco a Kiev, Mosca colpisce supermercato: 11 morti

BlackRock

  1. avatarLa Salute Vien Mangiando - Gli spinaci sono alleati della tiroide - Tiscali NotizieGuglielmo

    Aereo precipitato in Brasile: tutte le ipotesi dell'incidenteVenezuela, Tajani: "Vogliamo liberazione dissidenti politici detenuti"Perde il controllo dell'auto e si schianta contro un lampione, Daniele Turelli muore a 20 anni. Gravi i due amiciAssolta la ex domestica, Thiam vuole appellarsi alla sentenza

    1. Ucraina attacca in Russia, duro colpo a Putin: gli errori di Mosca

      ETF
      1. avatarLa mossa del cavallo, l’attacco a Kursk pensando al Donbass - Ascoltainvestimenti

        Istat: a giugno export in lieve aumento (+0,5%), -6,1% su anno - Tiscali Notizie

  2. avatar5 consigli utili su come conservare le cipolle in estate | Food BlogBlackRock Italia

    Ginnastica ritmica, dopo il bronzo olimpico la proposta di matrimonio per Alessia Maurelli – Il TempoVuoi sederti lontano da un uomo sull'aereo? Con IndiGo è possibileQuella di San Lorenzo, il 10 agosto, è «la notte dei desideri»Un 21.enne è morto precipitando da uno sperone roccioso

  3. avatarTemptation Island: Luca Bad parla della sua storia con Gaia VimercatiVOL

    Donna italiana arrestata in Venezuela, i parenti: "Ha bisogno di medicine"Il neonato trovato morto nel giardino di una villetta a Vignale di Traversetolo (Parma)Inps, al via formazione su nuove competenze per la vigilanza ispettiva'Iran annuncia, abbiamo nuovi missili non rilevabili' - Tiscali Notizie

Toti libero, sì dei pm. Ermini si dimette dalla direzione del Pd

Impennata di bollini rossi per il caldo, sabato 9 e domenica 14 - Tiscali NotizieEsplosioni nella raffineria di petrolio di White Lake Township: evacuazione residenti della zona*