File not found
Economista Italiano

Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 337

Zaki a Bologna, la città è in festa: rimosso il vecchio striscioneIncendio a Cagliari, Castello di San Michele in fiammeIndagine camici: prosciolto il presidente della Lombardia Attilio Fontana

post image

Omicidio Michelle Causo, pista del ricatto hot: l'assassino denunciato in passatoCOMMENTA E CONDIVIDI Una risoluzione del Parlamento Europeo per promuovere interventi di “diplomazia riparativa” che abbiano al centro la partecipazione delle donne nei processi di costruzione e mantenimento della pace. È quanto chiede la petizione firmata da “Avvenire” che accompagnerà la campagna di informazione e sensibilizzazione #donneperlapace. Elaborata da un team di giuristi dell’Università Cattolica di Milano coordinati dalla prorettrice Raffaella Iafrate e dalla professoressa Claudia Mazzucato,trading a breve termine la petizione in questi giorni viene registrata nell’apposito portale del Parlamento Europeo e da lì seguirà il previsto iter interno. Per aderire, individualmente o con la propria associazione, basta compilare qui il breve form apposito.Di cosa si tratta e chi firmaIl titolo integrale del documento è “Petizione al Parlamento Europeo per l’adozione di una risoluzione in materia di promozione di interventi di “diplomazia riparativa” nel quadro, fra l’altro, dell’agenda “Donne Pace Sicurezza” in occasione della Giornata Internazionale della Donna 8 marzo 2024”.I temi sono i diritti fondamentali, la sicurezza, la giustizia, le pari opportunità e l'uguaglianza, l'istruzione. I Paesi interessati, tutti gli Stati Membri dell’Ue (oltre all'Italia). I firmatari sono “Avvenire”, con la collaborazione scientifica dell’Università Cattolica del Sacro CuoreIl testo integraleQui di seguito, pubblichiamo il testo integrale della petizione (QUI IL PDF).– visti i principi universali dei diritti umani e i principi fondamentali dell'Unione Europea in quanto comunità basata su valori comuni e spazio di libertà, sicurezza e giustizia,– visto l’obiettivo dell’Unione Europa di promuovere la pace e il benessere dei popoli,– vista la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea,– vista la Convenzione europea dei diritti dell'uomo,– vista la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo delle Nazioni Unite adottata il 10 dicembre 1948,– viste le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, Ris. 1325 (2000); Ris. 1820 (2008); Ris. 1888 (2009); Ris. 1889 (2009); Ris. 1960 (2010); Ris. 2106 (2013); Ris. 2122 (2013); Ris. 2242 (2015); Ris. 2467 (2019); Ris. 2493 (2019) le quali costituiscono la cosiddetta Agenda ONU “Donne Pace Sicurezza”,– viste le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulla prevenzione dei conflitti e la mediazione, nonché sui giovani, la pace e la sicurezza, di cui alle Ris. 2250 (2015), Ris. 2419 (2018) e Ris. 2535 (2020).– vista la centralità dell’agenda “Donne, pace e sicurezza” nella politica di sicurezza e difesa comune dell’Unione Europea, – viste le conclusioni del Consiglio dell’Unione Europea del 14 novembre 2022 e del 10 dicembre 2018 su donne, pace e sicurezza,– vista la strategia dell'Unione Europea per la parità di genere 2020-2025 e il piano d'azione dell'Unione Europea sulla parità di genere III (GAP III),– visto il piano d'azione dell'Unione Europea per i diritti umani e la democrazia 2020-2024,– vista la Risoluzione del Parlamento europeo del 12 marzo 2019 sul tema Costruire una capacità dell'Unione in materia di prevenzione dei conflitti e di mediazione, dove si riconosce “che nel promuovere e agevolare la creazione di capacità e fiducia nella mediazione, nel dialogo e nella riconciliazione è essenziale includere e sostenere la partecipazione attiva e significativa della società civile e degli attori locali, sia civili che militari, comprese le donne, le minoranze, le popolazioni indigene e i giovani”,– vista la strategia dell'Unione Europea sui diritti delle vittime 2020-2024 e in particolare l’obiettivo di migliorare la protezione e il sostegno per le vittime, in particolare i bambini, le vittime della violenza di genere, di reati generati dall'odio, dal razzismo e dalla xenofobia, le vittime appartenenti a comunità o minoranze svantaggiate o vulnerabili, le persone migranti prive di titolo di soggiorno,A. considerando l’intensificarsi dei conflitti armati interni e internazionali in diverse parti del mondo, fra cui quelli alle porte dell’Unione Europea e in Medio Oriente e il loro devastante impatto, soprattutto, e fra gli altri, su donne, ragazze, bambine, soggetti e gruppi vulnerabili e in generale sulle giovani e future generazioni,B. considerando il deterioramento della pace e della sicurezza globali a motivo di una molteplicità di fattori geopolitici, sociali, economici, ambientali e l’aggravarsi ed estendersi delle violazioni sistematiche dei diritti umani e delle discriminazioni in molti luoghi del mondo fra cui, per esempio, l’Iran, l’Afghanistan, il Sudan, nonché nel contesto delle odissee migratorie anche verso i Paesi dell’Unione Europea,C. considerando la crescita dell’antisemitismo, dell’islamofobia, dei discorsi d’odio, dell’estremismo violento e di varie forme di intolleranza, prepotenza e prevaricazione, non esclusi il bullismo e il cyberbullismo,D. considerando, ferma restando la libera manifestazione del pensiero, la crescente tendenza anche nel territorio dell’Unione Europea alla polarizzazione, allo scontro violento, all’espressione aggressiva dell’indignazione, della disapprovazione, del biasimo, del rancore nel nome della reazione a ingiustizie attuali o storiche, reali o presunte,E. considerando che, anche nel territorio dell’Unione Europea, il radicamento di tali sentimenti antisociali di avversione verso gruppi o persone determinati sfocia in comportamenti divisivi che impediscono e soffocano le reali occasioni di riflessione, comprensione, conoscenza e dialogo indispensabili alla convivenza pacifica, mettendo a rischio i diritti fondamentali, l’uguaglianza, la democrazia, lo spazio di libertà, sicurezza e giustizia dell’Unione Europea,F. considerando l’importanza della partecipazione attiva delle persone, della solidarietà, della coesione sociale, della governance inclusiva per la democrazia europea e per la costruzione di quella comunità basata su valori comuni in cui si sostanzia il progetto dell’Unione Europea,G. considerando che le organizzazioni della società civile (ivi incluse le organizzazioni guidate da donne e da giovani), le donne, i giovani e le giovani impegnati nella difesa dei diritti umani e attivi nel consolidamento della pace svolgono un ruolo fondamentale nel realizzare i cambiamenti e concretizzare gli obiettivi di una pace positiva e duratura,si sollecita il Parlamento Europeo ad adottare una risoluzione volta a coinvolgere in ogni forma possibile e opportuna il Consiglio, la Commissione, l'Alto Rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, gli Stati membri, i rappresentanti speciali dell'Unione Europea, gli inviati speciali dell'Unione Europea e gli altri rappresentanti dell'Unione Europea nell’ulteriore rafforzamento della loro cooperazione e nella consultazione con le organizzazioni della società civile, comprese le organizzazioni guidate da donne e da giovani, al fine di1. dare piena attuazione all’agenda Donne, pace e sicurezza, già posta al centro della politica di sicurezza e difesa comune dell’Unione Europea, assicurando il necessario seguito alle corrispondenti risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sul coinvolgimento e sul ruolo delle donne nei processi di pace e nella costruzione della sicurezza a valle di guerre e altri conflitti armati interni e internazionali, nei casi di terrorismo ed estremismo violento, nonché nei contesti di transizione verso la democrazia e la pace positiva dopo crimini di genocidio, contro l’umanità, di guerra e di aggressione, coltivando in special modo, in tutte le sedi opportune, una cultura della partecipazione delle donne e dell’inclusione della prospettiva di genere, e femminile in particolare, nei negoziati di pace, nella pianificazione di interventi umanitari, nelle operazioni di peacekeeping e peacebuilding, così come già sancito, oltre vent’anni fa, dalla storica Risoluzione 1325/2000 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite;2. promuovere, più in generale, sia nelle sedi internazionali e di cooperazione allo sviluppo, sia a livello europeo e nazionale, l’inclusione e la partecipazione attiva nei processi di peacebuilding e peacekeeping e nelle iniziative di riparazione, anche di ingiustizie storiche (es. schiavitù, colonialismo, Shoah, ecc.), delle persone che, lontane dalle sedi diplomatiche, istituzionali e politiche di decisione ‘dall’alto’, vivono direttamente e quotidianamente gli effetti distruttivi di conflitti, violazioni dei diritti umani, guerre, violenze, discriminazioni ed estremismo violento, avendo cura di includere e assicurare la partecipazione attiva anche delle minoranze, dei gruppi discriminati e dei soggetti vulnerabili;3. valorizzare e sperimentare, nelle forme adeguate e con le dovute protezioni, le forme di diplomazia informale e inclusiva ‘dal basso’ (track II diplomacy) e di diplomazia riparativa (restorative diplomacy[1]) mediante il coinvolgimento delle persone colpite e della società civile nelle sue forze pacifiche, vitali, indipendenti e rispettose di ogni essere umano nei percorsi di ricucitura delle relazioni interpersonali, sociali, comunitarie lacerate da conflitti, violenze e prevaricazioni. Ciò nella consapevolezza che, soprattutto nelle intricate e globali divisioni del mondo di oggi, si rendono necessarie pratiche, anche diplomatiche, più partecipative, democratiche e ispirate ai principi e valori della giustizia riparativa, in grado cioè di disarmare il dolore, prendendosi cura, ‘dal basso’, dei sentimenti feriti di chi ha conosciuto sulla pelle gli effetti distruttivi della violenza e dell’ingiustizia, subìta e agìta;4. sollecitare pertanto, con idonee iniziative e il finanziamento di appositi interventi e progetti, tutti i cittadini e le cittadine dell’Unione Europea, anche attraverso le istituzioni democratiche dell’Unione e dei Paesi Membri, nonché della società civile, a farsi quotidianamente attori e garanti, nei rispettivi contesti di vita, della costruzione della convivenza pacifica tra persone, gruppi o popoli in conflitto, stimolando il dialogo e l’incontro rispettosi, anziché la polarizzazione e le divisioni, favorendo in questo senso anche tutti i canali informali di cittadinanza attiva;5. adottare, lungo le vie anzidette, le strategie utili a coltivare, nel quotidiano, il diritto e il bisogno di vita, pace e sicurezza di bambine, bambini e giovani, favorendo in tutte le sedi opportune – anche politiche, legislative, istituzionali –, l’ascolto delle nuove generazioni e la considerazione per il loro futuro, e assicurando mediante gli interventi necessari che le scuole, le università e ogni altro contesto di formazione ed educazione rappresentino nei fatti e in concreto luoghi dove sperimentare quotidianamente – mediante il rispetto, l’attenzione e l’accoglienza incondizionati – la possibilità di convivere, nel segno di una pace positiva, anche con gli altri più difficili, scomodi e diversi, nonché con persone appartenenti a gruppi, popoli, Stati ritenuti o divenuti avversari o nemici.Milano, 7 marzo 2024 Dott. Marco Girardo Direttore responsabile Avvenire Nuova Editoriale Italiana Piazza Carbonari, 3 20125 Milano

Savona, allagamenti e disagi per una bomba d'acqua: crolla il controsoffitto di un centro commercialeTurista sfregia il Colosseo con il nome della fidanzata: la controversa lettera di scuse

Imprenditore spende 100 mila euro per una cena a Viareggio: come ha festeggiato il varo dello yatch

17enne rimane infilzato nell'inferriata dell'Acquapark: aveva scavalcato nella notte con degli amiciOmicidio Primavalle, trovata pistola finta in casa del killer: la sua giustificazione

Si ribalta vagone di un trenino per turisti: 14 feritiMeteo in Lombardia, forte temporale a Milano e rischio grandine: scatta l'allerta arancione

Aria condizionata in auto, multe salatissime: ecco quando non si può accenderla

Firenze, incendio a Quaracchi: camion avvolto dalle fiammeNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 328

Ryan Reynold
Bruno Clementi, Autore a Notizie.itRagazza muore a 28anni in seguito ad un intervento per perdere pesoMaltempo, un uomo è morto nel Bresciano a causa di un violento temporale

VOL

  1. avatarOndata di caldo: bollino rosso in 8 cittàBlackRock

    Procura un incidente e tenta di scappare, ma non si accorge di avere un carabiniere in autoIncendio RSA a Milano: svelate le possibili cause, per i pm è omicidio colposoDue ragazzi dispersi nel fiume Po: in corso le ricercheTermini, uomo minaccia col coltello due ragazzi e li rapina: arrestato

    1. Meteo, caldo record in Italia: picchi di temperatura sui 45 gradi

      1. avatarAdottata da neonata, a 20 anni incontra i genitori biologici: "E' stato bellissimo"Campanella

        Documenti inediti su Emanuela Orlandi, il ruolo dello zio Mario e l’ipotesi dell’abuso

  2. avatarModena, incidente sulla tangenziale Losi: centauro 55enne in rianimazioneProfessore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

    Genova, autobus prende fuoco nella galleria Monte Giugo: decine gli intossicatiIncidente a Venezia: giovane morto annegato durante festa del RedentoreAuto investe un cinghiale e prende fuoco a Mariano del Friuli, passeggeri sotto shockIl secondo caso di suicidio assistito in Italia: la 78enne Gloria

  3. avatarCaldo record in Italia, dopo i temporali le temperature più alte dell'estateVOL

    Prato, aggredisce drag queen e le ruba gli abiti di scena: arrestatoOmicidio Carol Maltesi, la mamma commenta la sentenzaTorvaianica, padre fa il bagno e muore davanti al figlio di 10 anniMaltempo, non c'è pace per l'Emilia-Romagna: danni ingenti causati da Grandine e Tornado. Ci sono feriti

Omicidio Carol Maltesi, la mamma commenta la sentenza

Primario arrestato mentre intasca una mazzetta: soldi dai pazienti per le cure anti-cancroFriuli, incidente d'auto su via Civis: 60enne muore dopo aver sbattuto contro un muro*